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| Un racconto costruito ad arte, in cui viene fatto capire poco per volta quello che in effetti è già successo, lasciando cadere di volta in volta elementi che servono a portare al finale.
C'è qualche difetto di poco conto, dovuti in gran parte alla scarsità di tempo, penso. Li elenco comunuqe. Per prima cosa, Sara che è sul tappeto dà più l'idea che sia in salotto e non in camera sua; questo si poteva risolvere dicendo che si trova sì sul tappeto ma fra il televisore e il letto. Secondo, le cuffie servono per l'ovvio motivo che Sara non doveva sentire le urla, ma messe così non è troppo chiaro perché lei stessa se le sia messe; bastava dire che quando l'assassino gliele leva le arriva la musica, quella che le dava fastidio. I botti di fine anno in genere non vanno avanti con continuità fino al mattino, o almeno non abbastanza da coprire le urla per tutta la notte.
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