Nero Cafè Forum

Giù nella tana

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sgerwk
view post Posted on 24/1/2013, 22:29




Alice si infilò nella tana del bianconiglio e cadde giù, nel paese delle meraviglie, dove tutto era bello e colorato e lei giocava con strani animali, fra le bizzarre piante e gli stravaganti castelli e case.
   E i giochi erano strani davvero. Incomprensibili, ma divertenti.
   In uno, era una giocoliera che faceva girare tre palle in aria, e ogni volta che una saltava da una mano all'altra un coro di usignoli cantava di felicità.
   In un altro, correva con una bambola in mano da una casa di marzapane all'altra. E poi le bambole diventavano due, e ogni tanto succedeva che una aveva macchie nere di sporco o qualche strappo, ma al giro successivo la trovava ricucita. E poi le bambole diventavano tre, e la terza era quella che più spesso finiva danneggiata, tanto da sembrare dopo poco la più vecchia.
   Ma quello più strano era di buttarsi con la schiena sul prato, strillando di gioia mentre agitava braccia e gambe.
   La faceva ridere così tanto, e muoversi con tale frenesia, da lasciarla sfinita a guardare le nuvole a forma di visi, e il sole si allungava e si sdoppiava fino a diventare due barre luminose nel cielo.
   -- Stronza -- disse una nuvola. -- Stupida puttana, lo capisci cosa ho detto?
   All'inizio la voce era confusa, ma poi si era distinto un timbro infantile. Non poteva essere vero: nel paese delle meraviglie le nuvole non dicevano parolacce. Né nessun altro.
   -- Guardami, cazzo!
   Qualcosa era cambiato, nel paese delle meraviglie. Il prato sembrava un letto lurido, e il cielo un soffitto macchiato di umidità. Capitava di ritrovarsi a un tratto in un altro posto, nel paese delle meraviglie, ma i posti erano sempre colorati e belli. E le persone non avevano lividi e tagli sulla faccia, come quella bambina.
   -- Lo sapevo che il calmante avrebbe contrastato il generatore allucinogeno che hai in testa. Mi riconosci, adesso? No, perché sei nel paese delle meraviglie da prima che nascessimo, tutte e tre.
   Alice aveva freddo, specie alle gambe. Possibile che non portasse niente, là sotto? Erano sempre tutti vestiti, nel paese delle meraviglie.
   -- Ascolta, devi fare qualcosa. Pensa. Hai capito cosa ti ha fatto, poco fa? No?
   -- Ma che...? -- Il dolore alle costole le impedì di continuare.
   La bambina le tirò uno schiaffo. -- Solo tu ci puoi aiutare. Le cose che lui...
   Si era girata verso la porta, da cui stava entrando un uomo: lineamenti regolari e un'aria di fascino e superiorità. Era familiare, eppure Alice non ricordava dove l'aveva visto.
   -- Tesoro, va' a dormire.
   Alice tirò su la testa per guardarlo meglio. Somigliava a qualcuno.
   La bambina corse via. L'uomo si avvicinò al letto. Aveva una siringa in mano.
   -- Ma tu... -- mormorò Alice.
   Quasi non si accorse della puntura, se non per il caldo che dall'incavo del gomito si spandeva per tutto il corpo.
   Calore e benessere, questo era il paese delle meraviglie.
   -- Sai -- disse al bianconiglio -- ho fatto come un sogno. Avevi un aspetto così strano.
 
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simolimo
view post Posted on 30/1/2013, 08:42




Ciao Marco e ben ritrovato ^_^ !
Bellissimo. Il racconto mi è piaciuto davvero molto. Il contrasto tra sogno e realtà, tra meraviglia e degrado, tra illusione e concretezza… Una favola grottesca, un sogno che diviene incubo… ma è proprio quell’incubo a darle la possibilità di sognare cose stupende. Davvero, non saprei che dirti di più. Sì, lo so, non t’ho detto praticamente nulla se non le impressioni che il pezzo mi ha suscitato, ma… mi perdonerai. Quando non si hanno troppe parole, è perché tutto garba. Bravo, come sempre.
Ciao ciao e alla prossima. :)
 
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Peter7413
view post Posted on 31/1/2013, 00:08




Ciao Marco!
Bellissimo. Un sogno, un incubo, fantasia che si confonde nella realtà, realtà che torna alla fantasia. Sei riuscito anche a infarcire il sogno di simboli che vanno dal doppio senso a indizi per il reale... Il tutto narrato con il giusto tono senza mai esagerare, senza perderti in fronzoli inutili. Una sola cosa ho poco apprezzato, le frasi della bambina, troppo adulte, dure... Capisco volessi rendere la durezza della sua vita, ma smorzarle un poco avrebbe giovato. Il tema è rispettato, richiami la terza figlia nel sogno e la ritroviamo nel reale. Non accetto la critica comune anche ad altri racconti riguardo al fatto che avrebbero potuto benissimo essere 4,5,6 figlie in quanto tutti i racconti di questa edizione si potevano riorganizzare su numeri diversi. Bravo.
A rileggerti presto!
 
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2 replies since 24/1/2013, 22:29   45 views
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