Nero Cafè Forum

Parole, di Roberto Bommarito

« Older   Newer »
  Share  
RobertoBommarito
view post Posted on 26/2/2013, 21:37




Parole



Le parole sono arrivate tre anni e qualche mese fa. Così come nel resto del mondo. Piovute dal cielo. Quelle pesanti, come "mai", con la forza di meteoriti incandescenti. Quelle più leggere come "ciao" trasportate dal vento come dei fottuti palloncini a elio.
«Si può sapere cos'hai?» feci a Jessica, pochi istanti prima che la prima tempesta di parole iniziasse.
Lei non risposte. Le nocche tutte bianche, stringeva il volante come se stesse invece stringendomi il collo. Rabbia, odio. Con lei non sapevi mai dove iniziavano e finivano i confini di un'emozione. Era difficile sapere se il suo era uno scazzo passeggero o se mi detestava davvero.
«Se non parli come faccio a sapere che cazzo ti passa per la testa?» insistetti. Sapevo che così facendo la indispettivo, ma un po' ci prendevo gusto a litigare con lei.
Si voltò, la fronte aggrottata come le pieghe di un lenzuolo.
«Non lo dici mai,» sbottò.
Risi. «Non ti dico mai cosa?»
«Che-» Non finì mai la frase. La parola "mai" caduta dal cielo, con tutta la sua violenza colpì il cofano della macchina. Poi fu vetro rotto, rumori di freni, asfalto. E sangue. Il mio. Il suo. La vidi morire senza poter fare un cazzo di nulla.
Alcuni dicono che sia solo un sogno. Che non ha senso che delle parole piovano dal cielo, materializzandosi dal nulla. Ma non è un sogno, semmai un incubo. Un incubo che dura da anni. Come un coma.
Il mondo bombardato dalle parole va a pezzi.
Io vado a pezzi.
Alcuni coglioni collezionano le parole che trovano per strada, o addirittura le frasi (a volte precipitano come vagoni abbandonati dalla mano di Dio). Altri, gli scienziati, lo fanno per mestiere. Loro, gli scienziati appunto, dicono che hanno trovato tutte le parole. In tante combinazioni diverse. Io ne ho visto pure di parole e frasi. Troppe. Ma c'è una combinazione di parole che non ho mai trovato: "Mi spiace."
«Non lo dici mai,» fu l'ultima frase di Jessica.
Era proprio a quelle due parole che si riferiva. Se fossi stato meno bastardo, forse lei sarebbe ancora viva.
A volte spero davvero di starmi sognando tutto, forse in un coma. E quando sogno nel sogno spero di riaprire gli occhi e trovarla di fianco a me.
Perché forse l'incidente così come lo ricordo me lo sono immaginato. E nella realtà fu un incidente normale.
E così continuo a cercare quelle due parole per strada.
Forse il giorno che le troverò aprirò gli occhi.
E avendole trovate potrò finalmente dirle: «Mi spiace».
 
Top
view post Posted on 27/2/2013, 22:41
Avatar

I'm gonna be sincere, so get ready for it.

Group:
Member
Posts:
1,253

Status:


Tipicamente Bommaritano, questo racconto: grande fantasia, prosa sporca di parlato (ma sporca positivamente), relazioni disfunzionali, un amore al centro della vicenda e significati a metà tra il metaforico e il figurato. In tutto ciò, nonostante il bell’equilibrio d’insieme e la curiosità dell’idea delle parole che cadono dal cielo con diverse intensità, devo dire che mi hai abituato ad altri livelli.
 
Web  Top
RobertoBommarito
view post Posted on 28/2/2013, 09:05




NOTA: Mi è stato fatto notare che l'idea è simile a un altro racconto di Simone Corà (molto bello fra l'altro) che partecipò a MC tempo fa. Non conoscevo affatto quel racconto, anche perché appunto ha preso parte a MC ai tempi di Edizioni XII dove non frequentavo per nulla il concorso. Una delle idee base è simile anche se poi ci sono delle spiccate differenze per quanto riguarda i contenuti. Si tratta ovviamente di una coincidenza.

Ringrazio Maurizio che, gentilissimo, me lo ha fatto notare e mi ha consigliato di lasciare questa nota! :)
 
Top
simolimo
view post Posted on 28/2/2013, 09:43




CITAZIONE (RobertoBommarito @ 28/2/2013, 09:05) 
NOTA: Mi è stato fatto notare che l'idea è simile a un altro racconto di Simone Corà (molto bello fra l'altro) che partecipò a MC tempo fa. Non conoscevo affatto quel racconto, anche perché appunto ha preso parte a MC ai tempi di Edizioni XII dove non frequentavo per nulla il concorso. Una delle idee base è simile anche se poi ci sono delle spiccate differenze per quanto riguarda i contenuti. Si tratta ovviamente di una coincidenza.

Ringrazio Maurizio che, gentilissimo, me lo ha fatto notare e mi ha consigliato di lasciare questa nota! :)

sei un signore ^_^ e mau gentilmente accorto :B): grandi! :D beh...
apprezzo il gesto, moltissimo, ma la notizia non inficerà il mio giudizio -_- ... :P :D ^_^
 
Top
Peter7413
view post Posted on 28/2/2013, 10:54




Simo, ci tengo a sottolineare che non sto a fare le pulci a tutti i racconti, però in quanto curatore dell'Antologia della Prima Era di Minuti Contati non poteva non saltarmi subito all'occhio che l'idea del racconto di Roberto era molto simile a quella del vincitore della seconda edizione della prima era, pubblicato a pagina 15. In più il caso ha voluto che il titolo scelto da Roberto sia lo stesso di quel lavoro.
Conoscendo Roberto Bommarito ormai da anni non ho dubbi circa la sua serietà e correttezza intellettuale, però per giustizia anche nei confronti di Simone Corà abbiamo ritenuto giusto (io, l'Inquisitore, l'Aguzzino e Roberto stesso) che lui inserisse una nota per sottolineare il fatto.
Sono cose che capitano e proprio per questo è giusto intervenire per prevenire eventuali pensieri negativi.

Il concetto che vogliamo fare passare è: abbiamo notato le similitudini fra i due racconti, ma garantiamo nel modo più assoluto sulla buona fede di Roberto.

Edited by Peter7413 - 28/2/2013, 11:49
 
Top
RobertoBommarito
view post Posted on 1/3/2013, 13:01




Livio: in che senso ti ho abituato ad altri livelli? Nel commento mi dici le cose positive, ma non quelle negative. In cosa non ti soddisfa?


Grazie Simolimo, apprezzo molto :)
 
Top
view post Posted on 1/3/2013, 13:16
Avatar

I'm gonna be sincere, so get ready for it.

Group:
Member
Posts:
1,253

Status:


Guarda, nel commento non ti dico cosa non va perché sinceramente non so su cosa puntare il dito. E' costruita bene, l'idea è molto carina, eppure non ha fatto presa come i vegeantropi o gli archetipi. Del resto, è un racconto in cui la trama crea da sé struttura e codice rappresentativo, un po' come nelle poesie; applicare i canoni consueti a questo racconto mi sembrerebbe inutile e fuori luogo.
 
Web  Top
patriktroll
view post Posted on 1/3/2013, 18:50




bellissimo per me, per ora uno dei migliori che ho letto, emozionalmente e psicologicamente credibile, chiaro,s errato e anche poetico. certo non c'è una vera e propria trama, si basa tutto su quest'immagine delle parole e dell'incidente, ma in fondo è proprio questo che mi piace, una bella idea e il suo sviluppo in rivoli di sensazioni e di comportamenti conflittuali in qualche modo noti a ciascuno. bravo roberto, complimenti!
 
Top
RobertoBommarito
view post Posted on 2/3/2013, 07:58




Livio: continuo allora a non capire perché secondo te non è ai soliti livelli, ma vabbe'.

grazie patriktroll, sono lusingato! :)
 
Top
simolimo
view post Posted on 2/3/2013, 15:08




Ciao Roberto ^_^ e, come sempre semprissimo, ben ritrovato. :)
Anche questo giro le tue "parole", in senso stretto e lato ;) , arrivano prepotenti... nel senso più buono e pregevole del termine. Ormai la tua penna la conosco e ogni volta mi trovo affascinata dalla semplicità di sentimenti che traspare. La costruzione è ottima, un mix ben dosato tra raccontato, “non detto” e dialogo... mi è piaciuta notevolmente l'idea, anche se... e qui prendila come una ipotetica "cazzata" :unsure: ...avrei visto molto bene la possibilità di vedere il pezzo rivisitato in chiave fantastica. Quasi comica, o meglio, tragi-comica... Insomma, l'immaginazione di vedersi piovere parole dal cielo è una bellezza, ma è anche altrettanto vero che se avessi puntato sulla "leggerezza" delle parole a cui spesso nessuno dà il giusto peso che hanno contrapposta alla durezza che possono avere, ecco… il tutto avrebbe avuto un gusto più incisivo, almeno, a me avrebbe lasciato più l'amaro in bocca. Ora... non so se sono stata in grado di spiegarmi bene e, nel caso, ti prego, fammi pure domande... so di non saper sempre usare nel modo giusto i miei pensieri a me molto chiari, ma ai più celati...ihih!
A prescindere, ottimo lavoro. Bravo! :D
A rileggerti :)


@Mau: il mio era un complimento ^_^ , davvero. Non un sottolineare una pignoleria, anzi! ben vengano allora queste attenzioni! ^_^
@Roberto e Mau: il mio intervento voleva sottolineare come in un contesto come MC ci sia davvero, e sempre, la possibilità di crescere e confrontarsi al massimo della lealtà e della disponibilità. Ottimo per chi, come me, cerca di imparare a muovere anche solo mezzo passo!
 
Top
Peter7413
view post Posted on 2/3/2013, 16:58




Ciao Roberto, eccomi tornare per il commento!
Non si può non rilevare la bellissima immagine che hai creato e l'ottima forma a sorreggere il tutto, ma arrivato alla fine mi sono chiesto: perché? Perché dovrebbero essere così importanti quelle due parole: "mi spiace", tanto da dare il là all'intera vicenda? Cerco di spiegarmi meglio, il tutto parte da quella che è una metafora della realtà, queste parole che ormai volano gratuitamente a destra e a manca, ed è ovvio che l'evento dell'incidente a livello micro debba riverberarsi a livello macro e assumere una rilevanza tale da giustificare il tutto. Mi manca questa connessione e in tal modo viene a cadere l'impalcatura, quasi si trattasse di un'ottima scenografia, troppo bella per la storia che contiene. So che sono spesso duro con te e che il mio parere diverge di molto rispetto a quello di altri, ma ho la netta sensazione che se invece di consegnare in mezz'ora tu ti prendessi il tempo che resta per stringere relazioni più forti fra il contesto sempre poetico e meraviglioso che crei e la storia che metti a sorreggerlo, beh, i tuoi racconti (perlomeno questi brevi, sui lunghi non ti ho mai contestato nulla e lo sai) ne guadagnerebbero tantissimo.
Detto questo, attendo la tua risposta. Ho già cambiato radicalmente opinione una volta, questo mese (con il racconto di Erika) e non sono restio a rifarlo e eventualmente ad ammettere una mia errata valutazione.
:)
 
Top
RobertoBommarito
view post Posted on 3/3/2013, 06:43




simolimo: prima di tutto grazie per il commento. sono contento che tu abbia apprezzato il brano. il punto che fai mi è chiaro sì, e credo che sia molto interessante. non ci avevo assolutamente pensato, a dire il vero, ma intendo farlo. se capisco bene, ad esempio, secondo l'idea che proponi la parola "ciao" che dovrebbe essere leggera potrebbe invece rivelarsi pesante come "mai". se è così devo pensarci su. interessante come detto. grazie mille :)

maurizio: sì sei duro con me ma va bene perché mi porta comunque a mettermi in discussione :) nel racconto si dice che in realtà l'incidente è davvero accaduto (anche se non come lo ricorda lui) e per questo lui si trova in coma:

QUOTE
A volte spero davvero di starmi sognando tutto, forse in un coma. E quando sogno nel sogno spero di riaprire gli occhi e trovarla di fianco a me.
Perché forse l'incidente così come lo ricordo me lo sono immaginato. E nella realtà fu un incidente normale.

nella vita reale mi è capitato di non poter dire "mi spiace" a qualcuno perché, insomma, a un certo punto quel qualcuno non c'era più. quello che volevo trasmettere, anche se non so se ci sono riuscito, è questa sensazione di rimorso per non essere riusciti a dire "mi spiace" quando era ancora possibile farlo. nel caso del racconto, prima dell'incidente. per questo quelle due parole, "mi spiace", sono così importanti per il protagonista. simboleggiano un po' le cose che non si dicono perché si pensa di aver tutto il tempo del mondo per farlo, ma non è così :)
 
Top
simolimo
view post Posted on 4/3/2013, 09:38




CITAZIONE (RobertoBommarito @ 3/3/2013, 06:43) 
simolimo: prima di tutto grazie per il commento. sono contento che tu abbia apprezzato il brano. il punto che fai mi è chiaro sì, e credo che sia molto interessante. non ci avevo assolutamente pensato, a dire il vero, ma intendo farlo. se capisco bene, ad esempio, secondo l'idea che proponi la parola "ciao" che dovrebbe essere leggera potrebbe invece rivelarsi pesante come "mai". se è così devo pensarci su. interessante come detto. grazie mille :)

Ciao Roberto :) sì, quello che intendevo era proprio questo ^_^ Questa contrapposizione sarebbe più beffarda. Ma... ribadisco, a me il pezzo è arrivato forte anche così. Chiaro. Triste... un'amara consapevolezza, un'inattesa presa di coscienza che cambia lo sguardo sul mondo. Rimpianto e rimorso...piovuti dal cielo, proprio come quelle parole. Cià, cià! Meglio tagliar corto che poi mi intenerisco già alle prime ore del lunedì mattina :D Complimenti ancora! Ciao ciao e buona settimana :)
 
Top
Peter7413
view post Posted on 4/3/2013, 11:20




Roby, eccomi a risponderti :)
Quello che mi hai scritto m'è chiaro e già lo era in prima lettura. Il problema che rilevo è che non trovo un collegamento forte a livello macro con il contesto in cui hai inserito il tutto. Cerco di spiegarmi... queste parole che cadono dal cielo sembrano un mero orpello senza funzioni precise se non quella di creare il punto di svolta dell'incidente e non, per dirne una, una punizione divina per un uso gratuito e vuoto delle parole in un'epoca mass mediatica come la nostra in cui la comunicazione ha infranto ogni barriera svuotandola, di converso, di senso. Insomma, continua ad apparirmi come un contesto non sfruttato per le sue potenzialità e di conseguenza non funzionale. E ribadisco, con più tempo probabilmente avresti potuto lavorare meglio proprio su questa connessione fra macro e micro che personalmente, in racconti come il tuo, ritengo fondamentale.
 
Top
RobertoBommarito
view post Posted on 4/3/2013, 11:44




Ho capito cosa vuoi dire. No, non c'è un contesto "sociale" nel racconto, non macro in quel senso. Ha tutto a che fare con la storia del protagonista e avvenendo tutto nella testa del protagonista in coma è anche naturale credo che sia così. cioè è nella sua testa che accade, non nella realtà. quindi non vedo la necessità di esserci un contesto sociale importante. un racconto non deve per forza averlo, specialmente quando è un racconto incentrato - come questo - sulla storia di due persone. lui si trova in un coma e all'interno del coma accade quel che accade. i sogni hanno carattere personale, non sociale.
 
Top
20 replies since 26/2/2013, 21:37   219 views
  Share