Fuoco e smeraldo, di Lucia Coluccia - 2439 caratteri

Fuoco e smeraldo



Mi scaraventò sul letto. Come avevo fatto a finire in quella situazione lo sapevo benissimo. Quello che non riuscivo a spiegarmi era come le cose mi si fossero rivoltate contro senza che io me ne potessi accorgere. Ero andato là per catturarla, torturarla e poi ucciderla. E ora mi ritrovavo sdraiato sulla schiena con lei che mi strisciava fra le gambe.
Sarà stata colpa di quei capelli rosso fuoco, che le cadevano scompigliati lungo la schiena fino a sfiorarle il sedere. O forse di quelle unghie come artigli affilati che avevano straziato tanti altri uomini e che ora graffiavano il tessuto dei miei jeans.
Mi appoggiai sui gomiti e cercai di indietreggiare, ero ancora in tempo a liberarmi di lei, mi sarebbero bastate due parole. Ma le sue mani mi afferrarono le cosce e scivolarono più su, bloccandomi il respiro.
A che gioco voleva giocare? Aveva fatto la stessa cosa con tutti gli altri?
Mi guardai intorno, il borsone con il fucile e tutto il resto delle armi che mi portavo sempre appresso erano confinati in un angolo, alle sue spalle.
Le sfuggì una risatina. Dannata, riusciva a prevedere ogni mia mossa. Era furba, ma io non mi sarei lasciato abbindolare come quelli prima di me.
“Rilassati” mi disse. La sua voce profonda e seducente mi riempì la testa, la sentii penetrare attraverso tutte le mie difese, anni e anni di allenamento e di autocontrollo mandati a farsi fottere con una sola maledetta parola. E le sue mani. Le sue mani che continuavano a muoversi, a strofinarsi contro le mie cosce, su e giù. Su e giù. Le fissai come ipnotizzato. Scivolarono fino all’inguine, poi di nuovo se ne allontanarono. Cercai di distogliere lo sguardo, ma tutto intorno a me sembrò sfuocato, tranne i suoi occhi. Verdi smeraldo, profondi, taglienti. Mi stava risucchiando nel suo mondo. Le sue labbra si mossero, stava parlando, ma ormai non la sentivo più. Carnose, sensuali. Peccaminose. Sorridevano, no, mi deridevano.
Poi una cascata rossa le ricoprì il volto e lei si piegò su di me. Iniziai ad ansimare, mentre sentivo le sue mani bollenti afferrarlo. E quando se ne riempì la bocca, l’intero corpo mi si paralizzò. Un attimo dopo stavo affondando le dita fra i suoi capelli.
La fine, pensai. Ero andato là per vendicare tutti gli altri, ma l’avevo sottovalutata. Se solo fossi riuscito a pronunciare almeno quelle due parole. Due semplici parole. Forse avrei avuto il tempo di recuperare il borsone.
Vade retro.
No, continua.

Ciao e grazie per il commento
Ieri sera mi hai messo un forte dubbio, così ho chiesto alcune persone, soprattutto uomini ovviamente, di darmi il loro parere a riguardo.
Non vorrei dire, ma...

forse è così XDD A parte gli scherzi (spero non te la sia presa per questa battuta), gli altri mi hanno detto che non la pensano come te. Diciamo che è... questione di gusti? XD

Veramente io parlavo di amici scrittori (sia donne che uomini)... Solo uno non lo è. Quindi hanno capito a cosa ti riferivi, tranquillo

Però vorrei precisare che ho chiesto agli altri non per poter dire: toh, guarda, hai torto! Ma proprio per capire se anche gli altri la vedevano come te, perché il dubbio m'è venuto eccome, ma rileggendo il racconto, mi sembrava comunque che quel punto andasse bene così. Forse il mio palato non è così fine

il racconto mi è piaciuto. è scritto bene, è coinvolgente, fa entrare il lettore sia nel centro dell'atmosfera erotica che nella tensione per il corso degli eventi. è efficace senza crudità eccessive e ha un'energia palpabile. e nella sua semplicità apprezzo proprio il finale, e il senso, del racconto, che mostra come per il potere dell'eros e per la sua irresistibilità si possa arrivare a sacrificare molto... brava quindi! forse un po' più stiracchiata l'aderenza al tema. le due parole arrivano solo alla fine e... non so, non mi sembrano un elemento centrale della storia, quasi un escamotage retorico. comunque, ripeto, ho davvero apprezzato il testo.

Ciao Lucy !!! ben ritrovata eeee...wow, che carica ! Bello il pezzo, e rende alla perfezione come un uomo di fronte a una bella carica erotica sia un po' impreparato a usare la ragione Non me ne vogliano i maschietti, ma quando una donna è decisa, non ce n'è. O no?? Boh... mi è dispiaciuto però vedere il pezzo scritto dal punto di vista maschile...nel senso che prediligo per certi versi che sia la lussuria femminile a parlare. Ahah, a parte questo... non mi è chiaro come il protagonista si ritrovi lì... cioè, lui è andato da lei con l'intento di ucciderla e per farlo ha con sé il borsone con le sue armi...ok? mi sembra di sì. Ma...allora perché lei lo scaraventa subito sul letto e lui dice che il borsone è confinato in un angolo?? Cioè...s eio so che devo andare a uccidere, mi presento con l'arma in mano... o forse, è lei che si è presentata da lui a sua insaputa? Insomma, non mi è chiara l'ambientazione e il come i due si siano ritrovati così... ma la descrizione e la scena mi sono piaciute e anche l'ironia che ci hai messo mi ha piacevolmente colpita. Piuttosto muoio, ma soddisfatto. Ahahah! Poi...la battuta finale mi ha fatta morire. Grande Lucy!
Beh, è stato un piacere, a rileggerti cara!
Ciao ciao, e brava anche a te!

@Patriktroll: Wow, grazie, sono davvero contenta che ti sia piaciuto!

Esatto! *-*

@Simolimo: ciao Simo! Grazie anche a te per il commento.

eheheheh, sapevo che le donne (spero non tutte D: ) avrebbero potuto pensare questo, ma ho preferito mostrare gli effetti che quella lussuria ha avuto sull'uomo, e non come la donna/demone l'abbia utilizzata a proprio favore.
Su tutto il resto: diciamo che il come lui ci sia arrivato, in questo racconto non conta, lui è lì e lì si sta svolgendo quello che leggi. Se ti ha incuriosita, vuol dire che la storia ti è piaciuta e avresti voluto saperne di più *si atteggia* ok, la smetto XDD In più non ti posso raccontare come mai ora lui è sul letto e il borsone nell'angolo, perché ho usato il pdv di lui e lui stesso dice di non aver capito come si fosse potuto ritrovare in quella posizione. Probabilmente il demone ha agito in modo molto rapido? Ma questo lo possiamo solo pensare noi. Lui non lo sa e quindi nemmeno noi Beh certo, con più caratteri a disposizione un minimo di ambientazione in più ce l'avrei messo, però XD

Ah, in generale per quanto riguarda il tema, credo che quelle due parole siano importanti e certo non potevo continuare a far ripetere da lui "oh, devo dirle, devo dirle quelle due parole" prima del finale. Credo comunque di essere in tema, perché se l'uomo le avesse pronunciate, non sarebbe finita così. Forse.

@Bommarito: grazie anche a te per il commento!

Grazie del confronto Lucy ti confesso che i commenti che faccio sono il frutto non della prima letta, ma della seconda o terza. Tant'è che a primo impatto, il tuo pezzo non soffriva di nulla . Poi... dovendo dare consigli o spunti interessanti su cui almeno far riflettere, ho fatto una cosa innaturale, ma necessaria: ho vivisezionato il brano alla ricerca della cosa "utile" da dire. Ahahahah! Sì, lo so...fa quasi senso a dirlo... Hai ragione a dire che non è necessario al fine della storia che si sappia il "come" lui si ritrovi in quella stanza, ma le cose che ti ho segnalato sono le uniche che sono stata in grado di scovare. Buon inizio settimana, qui c'è un sole che spacca

Il racconto si conclude e mi lascia perplesso. Chi era costei? Una donna irresistibile, questo aspetto risulta evidente, ma deve esserci qualcosa di più, altrimenti l’utilizzo di un’espressione così arcaica ed esorcizzante come ‘Vade retro’ sarebbe poco realistica e giustificata. Cioè, in quella situazione, al netto di intrusioni demoniache, verrebbe più naturale un bel ‘Levati di dosso, troia’ o un sempre valido ed efficace ‘ma vai a fare nel culo, brutta puttana’.
Se avessimo a che fare con una femme fatale, trovo il ‘vade retro’ esoso e anacronistico, viceversa se fossimo di fronte a un condensato satanico, trovo la rappresentazione poco inquietante e incisiva, per cui fuorviante.
Peraltro esiste nel brano anche una chiara incoerenza temporale: quando hai scritto


Pensavo fossimo a un punto più avanzato dei preliminari!!

Edited by Olorin - 4/3/2013, 13:35

@Simolimo: ogni consiglio è buono, tanto che proprio aggiungendo quello che hai detto tu, potrei ricavarne un racconto più lungo! Quindi in ogni caso grazie! Qui purtroppo spesso mi devo concentrare su un'unica scena o poco più.

@Olorin: Grazie per il commento!


Ma come? Era un demone D: Ho parlato di proposito di artigli che straziano altri uomini, di lei che prevede le sue mosse, della voce ipnotizzante, così come gli occhi. Tutte cose che leggendo "vade retro" dovrebbero poi assumere il significato che hanno. Ma tu che donne conosci? XDDDDDD (dai è una battuta )


Intendi l'intero racconto? O la parte del vade retro?


Ma LOL! XD

Come demone lo trovo molto, troppo donna! Le immagini che hai usato, potrebbero appunto riferirsi a una donna di potente sensualità e nello stesso tempo dalla personalità ammaliante...
Ci voleva a mio parere qualche spunto più esoterico, qualche indizio più netto, pur se fugace, circa la natura demoniaca del personaggio.


Cioé, a parte tutto, a me m'hai fatto venir voglia di incontrarlo 'sto demone qua!!

Ciao Lucia!
Un ottimo racconto davvero, scorre via liscio che è un piacere ed è capace di tenere alta l'attenzione fino al finale, tra l'altro reso ottimamente con le due parole che soddisfano il tema fungendo da arma migliore per il, chiamiamolo, cacciatore seguite immediatamente dal loro opposto in una perfetta resa della perpetua lotta fra tentazione al peccato (in questo caso il male, l'indemoniata) e resistenza allo stesso. Ti aggiudichi il mio "best of" di questa edizione.
A rileggerti!

Questo è l'importante, ahahahahah!

Comunque ho capito, ma allora come ti ho detto prima, credevo di aver seminato abbastanza indizi, se lo rivedrò per allungarlo, cercherò di aggiungere qualcosina in più Grazie per i consigli!


Mau... Maurizio! *__________________* Grazie!