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Il cuore di Samuele, di Livio Gambarini

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view post Posted on 26/3/2013, 23:14
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I'm gonna be sincere, so get ready for it.

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Il cuore di Samuele

In una notte di luna piena, Samuele arrivò sul monte Eone a cavallo di una nuvola. Tutto quello che aveva con sé era una bisaccia, un bastone di quercia e un libro chiuso da un grosso lucchetto. Quando toccò terra, si accorse che il monte era coperta di una sabbia favolosa, composta da petali di zafferano, rametti di mulmio e mille altre sostanze aromatiche. Leoni e pantere non più grandi di un pugno giocarono per un minuto tra i suoi stivali, poi fuggirono tra cespugli carichi di zollette di zucchero.
Samuele alzò il suo bastone e uno sciame di lucciole gli indicò il sentiero. Dopo un po' di cammino, vide una luce dorata in cima alla duna più alta. Ringraziò le lucciole e si arrampicò fino in cima.
Quello che vide era l'animale più bello su cui mai occhi d'uomo si fossero posati. L'oro più splendente sarebbe parso fango accanto a quel capo regale, e la più magnifica delle aquile avrebbe provato vergogna, in presenza di quelle ali piumate. La creatura voltò il capo verso l'uomo e aspettò che parlasse.
-Sono Samuele delle Braci. Sei tu la Fenice?
-Sono io.
-Ho bisogno delle tue lacrime.
-Non è possibile.
-Ti rifiuti di darmele?
-Non posso piangere. Vedi,- e la Fenice allargò un'ala a indicare le terre che si stendevano sotto il monte Eone -sto contemplando la magnificenza del mondo e di tutte le sue creature. Il mio sguardo abbraccia il tutto, il mio cuore trabocca di gioia. Non c'è nulla che potrebbe spingermi a piangere.
-Io ho bisogno delle tue lacrime, e sono disposto a tormentarti fino a farti piangere per averle.
Detto questo, Samuele schioccò le dita. Il lucchetto si aprì, il libro levitò nell'aria e potenti sortilegi gocciolarono fuori dalle sue pagine come gocce di pioggia color latte.
La Fenice non disse nulla, ma spalancò le ali con grande maestà, le sbatté e un forte vento spazzò via le gocce bianche. Lo stregone evocò con il bastone tre guerrieri fantasma, che l'animale distrusse con il suo grande becco dorato. Samuele pronunciò allora dodici sillabe irate, e una palla di fuoco crepitante inglobò lo splendido animale, sollevando un forte profumo di incenso dalla sabbia.
-Stolto!- la Fenice emerse dalle fiamme senza nemmeno una scottatura -Non sai che una Fenice non teme nemmeno il fuoco più ardente?
La creatura abbassò i suoi artigli su Samuele, stracciò il suo libro e lo afferrò per la tunica, trascinandolo sopra il precipizio.
-Hai gettato al vento la tua vita. Hai un'ultimo desiderio, stregone?
Samuele scoppiò in lacrime.
-Non mi interessa di perdere la vita. Da quando mia figlia si è ammalata, non mi importa più niente. Per guarirla, ho tentato tutte le cure e sperimentato ogni sortilegio, a nulla è servito. Allora sono partito per il mondo alla ricerca di un rimedio, ma è stato tutto inutile. La mia ultima speranza erano le lacrime della Fenice, capaci di guarire ogni male, ma ora che mi hai sconfitto quella speranza è morta. Quindi, come può importarmi di perdere la vita, quando ormai so che non potrò più udire la risata della mia piccola?
La Fenice rimase in silenzio per un intero minuto. Poi, con grande delicatezza, appoggiò Samuele su un mucchio di sabbia. Un raggio di luna fece brillare tre lacrime tra le piume dorate.
-Sei perdonato. Porta a tua figlia queste mie lacrime, e queste parole: la speranza non muore, quando è alimentata da un grande cuore.
 
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fra.maia
view post Posted on 27/3/2013, 02:10




Questo racconto ha il sapore della fiaba classica, compresa di morale, e funziona, perché anche se non è inaspettato è un finale giusto, in linea con il resto. La scrittura è buona, guida bene anche se forse avrei allungato un po' le descrizioni, sono particolari, molto fantasiose e proprio per questo lasciare che il lettore si soffermasse un po' di più avrebbe dato maggiore spazio al senso di meraviglia. Ma in generale mi è piaciuto.
 
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Margherita gialla
view post Posted on 27/3/2013, 02:17




Premetto che io adoro le fiabe e i racconti per bambini, quindi sono di parte. ^^ Appena ho iniziato a leggere, mi sono ritrovata immersa in questo mondo fantastico e ho apprezzato molto il messaggio finale della storia, come ogni buona fiaba che si rispetti. Quello che mi ha limitata nell'inserire il testo fra i primi tre (gli ho dato il quarto posto) è la poca originalità. A livello di trama è un po' scontato, il finale è facilmente intuibile sin da quando inizia a palare con la fenice. Però resta una bella storia, ben scritta e con una morale di fondo che ho apprezzato :)
 
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Peter7413
view post Posted on 30/3/2013, 12:03




Ciao Livio!
Interessante scelta la tua, mi piace come alterni stili e generi, bravo. In questo caso è tutto funzionale alla fiaba che hai deciso di narrare, non vedo grossi problemi a parte, forse una linearità eccessiva che tende a fare perdere in minima parte il senso di meraviglioso e a non permettere al giudizio complessivo di arrivare al grado di "ottimo". Altra segnalazione che ti faccio è sul protagonista: il farlo arrivare su una nuvoletta rimanda troppo direttamente a Goku (DragonBall, mitico e sempre sia beato) e di conseguenza, non specificandolo chiaramente dall'inizio, ho pensato che fosse un bambino, non un adulto quale in effetti era.
A rileggerci presto!
 
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Olorin
view post Posted on 2/4/2013, 09:38




Ciao Livio,
nel tuo brano ci sono tutte le caratteristiche di una fiaba: nessuna premessa a parte il “c’era una volta...” alias "In una notte...", il soprannaturale che diventa quotidiano, ragioni e soluzioni che appaiono più che accadere.
In questo ambito potrebbe anche darsi che, tecnicamente parlando, siamo di fronte a un capolavoro, ma io al fiabesco, per tutte le premesse sopra riportate, sono allergico fino allo shock anafilattico. Per pura combinazione ho appena concluso di leggere una fiaba (titolo: “La padellina”) che mia figlia doveva trasporre in disegni per la scuola e ho or ora contattato il mio avvocato per verificare la possibilità di intentare una causa contro l’istituto. :D
Un paio di passaggi non del tutto chiari:

CITAZIONE
potenti sortilegi gocciolarono fuori dalle sue pagine come gocce di pioggia color latte

‘Gocce che gocciolano’ mi pare un’ovvietà. E poi secondo me ci sono anche il ribaltamento e la forzatura della similitudine: ‘gocce di pioggia color latte’ sono più semplicemente gocce bianche come il latte.
CITAZIONE
Non sai che una Fenice non teme nemmeno il fuoco più ardente?

Ma la Fenice brucia, tanto che risorge dalle sue ceneri. Mi pare dunque una contraddizione la sua resistenza alle fiamme…
 
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view post Posted on 2/4/2013, 13:30
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CITAZIONE (fra.maia @ 27/3/2013, 03:10)
Questo racconto ha il sapore della fiaba classica, compresa di morale, e funziona, perché anche se non è inaspettato è un finale giusto, in linea con il resto. La scrittura è buona, guida bene anche se forse avrei allungato un po' le descrizioni, sono particolari, molto fantasiose e proprio per questo lasciare che il lettore si soffermasse un po' di più avrebbe dato maggiore spazio al senso di meraviglia. Ma in generale mi è piaciuto.

Grazie mille, un commento molto utile e apprezzato. Terrò presente le tue osservazioni per le prossime fiabe!

CITAZIONE (Margherita gialla @ 27/3/2013, 03:17)
Premetto che io adoro le fiabe e i racconti per bambini, quindi sono di parte. ^^ Appena ho iniziato a leggere, mi sono ritrovata immersa in questo mondo fantastico e ho apprezzato molto il messaggio finale della storia, come ogni buona fiaba che si rispetti. Quello che mi ha limitata nell'inserire il testo fra i primi tre (gli ho dato il quarto posto) è la poca originalità. A livello di trama è un po' scontato, il finale è facilmente intuibile sin da quando inizia a palare con la fenice. Però resta una bella storia, ben scritta e con una morale di fondo che ho apprezzato :)

Ciao Margherita! Ti ringrazio per gli apprezzamenti; per quanto riguarda la tua annotazione, ammetto di non sapere bene che pesci pigliare: non mi vengono in mente fiabe il cui finale riservi un colpo di scena a un lettore adulto. La maggior parte delle mie storie si basano tra l'altro proprio su un turnover finale, ma volendo cimentarmi in un racconto per bambini ho volutamente scritto una cosa molto lineare. E' il mio primo tentativo, quindi essendo tu una patita di fiabe forse puoi venirmi in soccorso e spiegarmi in che modo avrei potuto far meglio! Grazie fin da ora!

CITAZIONE (Peter7413 @ 30/3/2013, 13:03)
Ciao Livio!
Interessante scelta la tua, mi piace come alterni stili e generi, bravo. In questo caso è tutto funzionale alla fiaba che hai deciso di narrare, non vedo grossi problemi a parte, forse una linearità eccessiva che tende a fare perdere in minima parte il senso di meraviglioso e a non permettere al giudizio complessivo di arrivare al grado di "ottimo". Altra segnalazione che ti faccio è sul protagonista: il farlo arrivare su una nuvoletta rimanda troppo direttamente a Goku (DragonBall, mitico e sempre sia beato) e di conseguenza, non specificandolo chiaramente dall'inizio, ho pensato che fosse un bambino, non un adulto quale in effetti era.
A rileggerci presto!

Maurizio, ben ritrovato e grazie per la lettura! Tu che qualcosa di mio l'hai letto comprenderai meglio la mia difficoltà (da patito di trame intricate e colpi di scena) ad affrontare un genere come quello della trama. La linearità era in effetti proprio quello che mi ero prefisso, ma sei già il secondo a farmi notare che è eccessiva. Consigli? Su DragonBall, ammetto che pur avendo pensato all'ovvia similitudine, non avevo considerato l'influenza che essa avrebbe avuto sulla figurazione mentale del protagonista. Un appunto molto intelligente, grazie!

CITAZIONE (Olorin @ 2/4/2013, 10:38)
Ciao Livio,
nel tuo brano ci sono tutte le caratteristiche di una fiaba: nessuna premessa a parte il “c’era una volta...” alias "In una notte...", il soprannaturale che diventa quotidiano, ragioni e soluzioni che appaiono più che accadere.
In questo ambito potrebbe anche darsi che, tecnicamente parlando, siamo di fronte a un capolavoro, ma io al fiabesco, per tutte le premesse sopra riportate, sono allergico fino allo shock anafilattico. Per pura combinazione ho appena concluso di leggere una fiaba (titolo: “La padellina”) che mia figlia doveva trasporre in disegni per la scuola e ho or ora contattato il mio avvocato per verificare la possibilità di intentare una causa contro l’istituto. :D

Ciao Olorin. Sì, ovviamente si tratta di una fiaba... non darmi fuoco! :lol: non sono un esperto né un patito, ma era semplicemente il prossimo genere sulla lista di quelli che mi sono prefisso di sperimentare (quello dopo ancora sarà l'erotico... incontra di più i tuoi gusti? ;) ) Bello il tuo discorso di ragioni e soluzioni che appaiono più che accadere, mi sembra un bel modo di descriverlo.


CITAZIONE (Olorin @ 2/4/2013, 10:38)
‘Gocce che gocciolano’ mi pare un’ovvietà. E poi secondo me ci sono anche il ribaltamento e la forzatura della similitudine: ‘gocce di pioggia color latte’ sono più semplicemente gocce bianche come il latte.

Hai ragione, è stata una svista. Ho scritto dalla camera da letto di una coppia di amici da cui mi ero trattenuto dopo cena, avevo vino in corpo in abbondanza, e il loro bambino mi colpiva il gomito con il pad del suo videogioco. Chiedo venia!

CITAZIONE (Olorin @ 2/4/2013, 10:38)
CITAZIONE
Non sai che una Fenice non teme nemmeno il fuoco più ardente?

Ma la Fenice brucia, tanto che risorge dalle sue ceneri. Mi pare dunque una contraddizione la sua resistenza alle fiamme…

Stavolta invece non mi trovi d'accordo. Il fatto che le fenici siano creature associate alle fiamme rende già di per sé plausibile una loro resistenza alle fiamme che non siano prodotte da loro stesse; ma soprattutto, la Fenice dice genericamente di non temere il fuoco: potrebbe essere stata consumata dall'incantesimo e subito rinata dalle sue ceneri, come da potere canonico. Non essendo importante ai fini della storia, ho scelto di lasciare che il velo delle fiamme bloccasse semplicemente la visuale per non richiedere ulteriori spiegazioni. La stessa battaglia aveva altri scopi che non la glorificazione dell'uccellone di fuoco (questa la potrei riciclare per il prossimo genere... :woot: :woot: :woot: ok, era pessima ma non ho resistito ;) ).
Grazie dell'analisi e della pazienza, a rileggerci!
 
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Giampyr
view post Posted on 4/4/2013, 20:51




Ciao. L'ambientazione da fiaba è ben descritta e anche i dialoghi sono credibili nel contesto in cui prendono vita. La trama è lineare. Mi sarebbe piaciuto di più un finale in cui la Fenice avesse fatto fuori lo stregone perchè distratta dalle semplici preoccupazioni terrene di lui, anche perchè il vero finale e la morale che ne consegue li ho trovati un po' troppo retorici.
 
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Margherita gialla
view post Posted on 4/4/2013, 23:09




Ciao Margherita! Ti ringrazio per gli apprezzamenti; per quanto riguarda la tua annotazione, ammetto di non sapere bene che pesci pigliare: non mi vengono in mente fiabe il cui finale riservi un colpo di scena a un lettore adulto. La maggior parte delle mie storie si basano tra l'altro proprio su un turnover finale, ma volendo cimentarmi in un racconto per bambini ho volutamente scritto una cosa molto lineare. E' il mio primo tentativo, quindi essendo tu una patita di fiabe forse puoi venirmi in soccorso e spiegarmi in che modo avrei potuto far meglio! Grazie fin da ora!

Ciao Livio! In realtà non tutte le fiabe hanno un finale 'lineare'. Anzi, le fiabe classiche (vedi ad esempio quelle di Andersen o dei Grimm) hanno un retrogusto dolce/amaro. Spesso non terminano come ci si sarebbe aspettati, sono meno 'buoniste'. Da appassionata di fiabe posso farti qualche esempio concreto (come la piccola fiammiferaia dove lei muore assiderata nella neve la mattina di natale, e ce ne sono tante altre). Ho apprezzato molto la tua storia, ma trovo che manchi quello spunto un po' più crudo, quello che riporta alla realtà e che insegna ai bimbi cosa è giusto e cosa sbagliato. In cappuccetto rosso il lupo viene aperto in due dal cacciatore, qui la fenice poteva aiutare l'uomo, ma punirlo per il suo comportamento. Avrei visto bene un mini capovolgimento (dona le lacrime per la figlia malata, ma rende l'uomo cieco, ad esempio). Un piccolo particolare che rendesse la storia meno sdolcinata, più vicina alle fiabe classiche. Ma è un consiglio basato sul mio gusto personale, eh. :)
 
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view post Posted on 5/4/2013, 09:47
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Giampyr: Grazie per il parere! In effetti avevo riflettuto sulla questione che sollevi, ma il modo in cui l'avevo risolta è molto diverso (il lettore lo poteva cogliere o non sospettare minimamente, perché il fulcro della questione è un altro). Quando si osserva un vasto fenomeno, se ne vedono i grandi equilibri e ne si apprezza la bellezza complessiva, come la Fenice che osserva tutto il creato. Ma quando si spinge l'indagine nel piccolo, quando si "zooma", si vede la sofferenza delle piccole creature, che spesso sfugge a chi guarda dall'alto. La sofferenza di Samuele ha questo effetto sulla Fenice: le ricorda che accanto alla magnificenza della contemplazione cosmica esiste anche il dolore e le difficoltà dei singoli, e che entrambe le cose convivono insieme. Per questo insegnamento, oltre che per la triste sorte della piccola, si commuove e premia il cuore e la determinazione di Samuele con le lacrime miracolose.

@Margherita: Con lineare non implicavo che fosse lieto, ma solo semplice da intuire. Il finale di Hansel e Gretel o Cappuccetto Rosso è truce ma tutt'altro che inaspettato, non c'è alcun colpo di scena a rigor di termini; idem quello della Piccola Fiammiferaia, anche se lì manca il lieto fine. Per me il finale lieto o triste non fa differenza, conto di sperimentarli entrambi; per questa storia, però, volevo che anche la potente Fenice ottenesse qualcosa da Samuele e lo ricompensasse per questo (una specie di morale segreta, se vogliamo), quindi il lieto fine mi sembrava una buona scelta (e la prima alternativa da sperimentare come narratore di fiabe); le varianti che mi suggerisci sono però validissime e le terrò presenti per i prossimi esperimenti che scriverò! Ti ringrazio molto ^_^
 
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8 replies since 26/3/2013, 23:14   139 views
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