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Non è un paese per..., di Maurizio Bertino

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Peter7413
view post Posted on 26/3/2013, 23:36




Non è un paese per...

Giunse sopra l’affollata piazza e percorse un ampio cerchio. Le genti, intente nelle umane faccende, procedevano senza apparente logica, chi portandosi appresso buste colme fino a scoppiare, chi soffermandosi di fronte all’immensa costruzione la cui facciata era per metà oscurata da impalcature abbandonate. Avendo cominciato a odorare puzza di bruciato, decise che quello fosse il palcoscenico agognato quale conclusione del suo mezzo millenario viaggio e, con dignità e decoro, atterrò di fronte alla grande fontana in uno spazio sgombro da umani, ma densamente affollato da piccioni.
– Papà, guarda! Un super piccione!
Contrariata per la definizione con la quale era stata appellata, si voltò in direzione della vocina: un pargolo umano stava puntando verso di lei trascinandosi appresso un padre impegnato in una conversazione con qualcosa che teneva appoggiato all’orecchio.
– Papà papà! Posso dargli da mangiare?
– Va bene, ma non allontanarti – rispose quello.
Il bimbo le corse incontro e si fermò a una manciata di passi: riusciva appena a sostenere il suo sguardo, tanto era basso.
– Toh! – esclamò lanciando a terra un pezzo di mollica.
Lei lo fissò inclinando appena il capo e, con una zampata ben assestata, calciò la mollica proprio in mezzo al gruppo di piccioni che non persero tempo a fare la conta per decidere a chi dovesse spettare o per operare assennate divisioni: ci saltarono sopra in gruppo senza scontarsi colpi di becco.
– Papà papà! Il super piccione non vuole mangiare la mia mollica!
Non lo degnò d’ascolto, si voltò in direzione opposta e cominciò a zampettare cercando di erigersi il più possibile a sfoggio della propria beltà e fierezza.
– E quello cos’è?
Una voce di donna.
– Non so, ma di sicuro non un piccione.
Una voce d’uomo.
– C’è un circo in città, sarà scappato da lì?
Una stridula voce d’anziano.
– Non avvicinarti, magari è velenoso!
Una vecchia al nipote che credeva, anch’egli, che fosse un super piccione.
Costernata, si fermò per scrutarsi attorno: le genti continuavano il loro andirivieni e solo pochi fuggenti sguardi la colpivano di striscio.
– Sei una fenice?
Si voltò di scatto e si trovò di fronte un bambino intento a dividere i suoi sguardi fra lei e una tavolozza che stringeva fra le mani.
– Ti ho googlata: aspetto di un’aquila reale, piumaggio dal colore splendido, collo color d’oro, rosse piume del corpo e coda azzurra, ali in parte d’oro e in parte porpora, che non so che colore sia, ma comunque hai un colore strano, un lungo becco, lunghe zampe, lunghe piume… Stai su wiki. Sei una fenice?
Le sue ali cominciavano a fumare, il tempo era quasi giunto. Prese congedo dal bambino con un rispettoso cenno del capo e si voltò per iniziare a risalire la scalinata, proprio di fronte alla grande costruzione, che l’avrebbe portata fin sul palcoscenico dove avrebbe potuto inscenare il suo grande spettacolo: quello per il quale ogni volta doveva attendere cinquecento lunghi anni.
Non ci arrivò mai, prese fuoco prima.
Stupita per non essere riuscita a trattenersi entro i tempi che si era prefissata, rotolò avvolta dalle fiamme lungo gli scalini già risaliti. Non aveva potuto allargare le ali, mettersi in posa e sfoggiare la spettacolare ritualità del suo essere, ma quello che le fece più male furono le parole che, mentre si trasformava in cenere, sentì provenire dal suo pubblico.
– Quel bambino con il tablet gli ha dato fuoco con l’accendino, l’ho visto!
– Ma cos’era? Un super piccione?
– Ma no, sarà fuggito da qualche zoo!
– O magari da quel circo!
– Ma che puzza! Chiamate qualcuno!
– Povera bestia! Sta continuando a contorcersi, che qualcuno le tiri una botta in testa!
– Ecco, bra
Silenzio.

Rinacque dalle sue ceneri raccolte in un sacchetto dell’immondizia gettato in un angolo della grande piazza. Era il primo giorno della sua nuova vita: lo inaugurò piangendo.
Infine si alzò in volo e scomparve nello smog della notte.

FINE
 
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fra.maia
view post Posted on 27/3/2013, 01:46




Inizio dal commento più facile. Facile perché non ho molto da dire se non fare i complimenti. Molto carino, originale ma senza esagerare che poi non si capisce più niente, ben scritto, il superpiccione fa ridere, il bambino che consulta wikipedia pure. Non partecipavo da tempo e se le altre volte avevo apprezzato i tuoi racconti, per non perdermi dei pezzi avevo però sempre dovuto rileggerli, qua la scrittura è funzionale alla storia, è giusto con i tempi, davvero un bel racconto. Che resta da dire, è vero, non è un paese per fenici ^^
 
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Margherita gialla
view post Posted on 27/3/2013, 02:03




Comincio partendo dal racconto che mi è piaciuto di più. Ottima prova, non c'è che dire. Stile scorrevole, ironico e leggero. Finale per nulla stupido, ma carico di significato, nonostante il testo non risulti in nessun modo pesante. Mi è piaciuto come sei riuscito a rendere palese la stupidità e la superficialità degli uomini. Originalissimo e ben scritto. Primo posto stra-meritato!
 
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Peter7413
view post Posted on 27/3/2013, 11:56




Nerina, bentornata!
Antonella, benvenuta!
E grazie a entrambe per gli apprezzamenti, sono felice che il racconto vi sia piaciuto :)
 
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simc
view post Posted on 27/3/2013, 19:31




Ho fatto un giro per leggere qualche racconto. Belli, ma questo mi è piaciuto troppo. Il super piccione è davvero una genialata. :woot:
 
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Peter7413
view post Posted on 27/3/2013, 20:29




CITAZIONE (simc @ 27/3/2013, 19:31) 
Ho fatto un giro per leggere qualche racconto. Belli, ma questo mi è piaciuto troppo. Il super piccione è davvero una genialata. :woot:

Grazie! :)

Edited by Peter7413 - 27/3/2013, 22:01
 
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Antimusa
view post Posted on 28/3/2013, 09:42




Anche a me questo racconto è fin ora quello che mi è piaciuto di più. Mi piace in particolare l'inserimento della fenice nella realtà moderna, l'ottusità degli uomini che hai reso con ironia. A scrivere la solita storia fantasy con la fenice ci vuol poco, mentre riprendere un soggetto classico del genere in un altro contesto è un'operazione molto più interessante, e tu l'hai resa bene. Complimenti :)

Ah, solo una cosa non sono sicura di aver capito, l'ultima battuta: "Ecco, bra" - bra - sarebbe per bravo?
 
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Peter7413
view post Posted on 28/3/2013, 09:56




Grazie Claudia per il bel commento!
Yes, quel bra sta per bravo e il troncarlo è stata una scelta forse rischiosa, ma mi sembrava il modo più chiaro per dare l'idea del colpo che veniva abbattuto sulla fenice e della sua conseguente (pur momentanea) dipartita :)
 
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Olorin
view post Posted on 28/3/2013, 16:54




Declinazione lineare del tema proposto. La sensazione che mi ha lasciato il brano, è quella di una certa dispersione di energia propulsiva. Ci sono vari punti di focalizzazione sia dell’attenzione che del pathos, la cui portata evapora poi nel nulla.

Per esempio il bambino e il padre, quest’ultimo connotato da una distrazione patologica nei confronti dei richiami del figlio che sa molto di escamotage narrativo, spariscono in un nulla di fatto, così come l’uomo, l’anziano, la nonna col nipote, tutte lampadine che improvvisamente si accendono proprio come accadrebbe in una piazza di fronte a un evento o un oggetto straordinario, per spegnersi immediatamente senza apparentemente aver risolto la loro curiosità.
La rappresentazione dei commenti di vari personaggi con l’attribuzione ‘punto e a capo’ disorienta, molto meglio l’immediatezza con cui realizzi la stessa dinamica nell’epilogo.
L’altezzosità e la vanità della fenice poi mi sembrano poco marcati e quindi un po’ lo si perde di vista questo personaggio.
 
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Peter7413
view post Posted on 28/3/2013, 17:43




Ciao Marco e grazie per il commento! Cerco di rispondere punto a punto.

Declinazione lineare del tema proposto. La sensazione che mi ha lasciato il brano, è quella di una certa dispersione di energia propulsiva. Ci sono vari punti di focalizzazione sia dell’attenzione che del pathos, la cui portata evapora poi nel nulla.

Già da questo paragrafo emerge una certa distanza di posizioni fra me e te. Mi spiego, l'estrema frammentazione dei punti di focalizzazione è voluta in quanto il mio obbiettivo era di rendere l'immagine di una folla disattenta, superficiale, che vede e subito dimentica, che non dà peso a nulla, neppure a un uccello che sembra uscito dalle favole e che in quanto a dimensioni non potrebbe certo passare inosservato. Del resto, l'estrema facilità d'accesso alle informazioni dell'attualità a cosa porta se non a privare d'importanza ogni singolo input?
Mi piace molto la definizione con cui chiudi (la cui portata evapora poi nel nulla) in quanto è vero: la fenice si dissolve (letteralmente!) in un nulla di fatto che non lascia il segno nei ricordi di alcuno.

Per esempio il bambino e il padre, quest’ultimo connotato da una distrazione patologica nei confronti dei richiami del figlio che sa molto di escamotage narrativo, spariscono in un nulla di fatto, così come l’uomo, l’anziano, la nonna col nipote, tutte lampadine che improvvisamente si accendono proprio come accadrebbe in una piazza di fronte a un evento o un oggetto straordinario, per spegnersi immediatamente senza apparentemente aver risolto la loro curiosità.

Qui ribadisci quanto già più sopra esposto e non posso che risponderti allo stesso modo: l'effetto che denunci è ricercato.

La rappresentazione dei commenti di vari personaggi con l’attribuzione ‘punto e a capo’ disorienta, molto meglio l’immediatezza con cui realizzi la stessa dinamica nell’epilogo.

Qui c'è una differenza d'intenti. Nel primo passaggio i commenti arrivano sparsi e da più punti, avevo bisogno di non renderli troppo consecutivi gli uni agli altri e ho optato per l'andata a capo dopo ogni singolo passaggio (comprese le indicazioni, soprattutto quelle, riguardanti chi aveva detto quella particolare battuta) proprio con l'intento di rallentare la lettura. Nel secondo caso i soggetti che si esprimono sono tutti focalizzati sull'evento che sta accadendo (nello specifico, il rogo della fenice) e di conseguenza ho scelto una soluzione più fluida.

L’altezzosità e la vanità della fenice poi mi sembrano poco marcati e quindi un po’ lo si perde di vista questo personaggio.

Su questo punto non posso argomentare in quanto ho cercato di mantenermi su un tono (falsamente) ricercato fin dall'inizio per rendere chiara la distanza fra il punto di vista della fenice sul mondo e la realtà e quello che invece la stessa è.

Ti ringrazio per avermi dato la possibilità di affrontare questi punti, conscio comunque del fatto che tu possa non concordare. In certo qual modo, nella rappresentazione che ho cercato d'inscenare c'era un certo grado di sperimentazione e rischio e l'equilibrio, in questi casi, è sempre labile e può non soddisfare tutti i palati (anche se, ovviamente, spero di averti convinto circa la fondatezza delle mie scelte).

:)

Edited by Peter7413 - 28/3/2013, 19:07
 
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Olorin
view post Posted on 28/3/2013, 20:27




Sì, il tuo intento mi era chiaro. Come ho detto, l'accento sulla distrazione del papà del bimbo che per primo si accorge della fenice, fornisce un'impronta adeguata al brano.

Quello che voglio dire è che la mia sensazione non è stata di una piazza affollata. La percezione della fenice è molto selettiva e focalizzata sull'interlocutore del momento, senza che nel suo campo visivo o nella sua sfera sensitiva entri nient'altro.
Una 'folla' per quanto disattenta è comunque un elemento invadente per un osservatore, un fondale a tinte forti sempre presente che non può essere totalmente escluso dal campo visivo e uditivo.
Questo elemento di sottofondo (quindi continuo) non viene fornito al lettore.
A me è sembrata una piazza molto silenziosa e vuota, ecco.
Quando poi si passa da un interlocutore all'altro, quello precedente scompare nel nulla, come se in una piazza buia la fenice proiettasse un occhio di bue.
Secondo me dovrebbe esserci una gestione pur in penombra dell'ingresso e dell'uscita di scena delle varie figure.

Ovviamente sono sensazioni personali che rielaborerò leggendo nuovamente il brano anche alla luce delle tue indicazioni.
 
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Peter7413
view post Posted on 28/3/2013, 20:38




CITAZIONE (Olorin @ 28/3/2013, 20:27) 
Sì, il tuo intento mi era chiaro. Come ho detto, l'accento sulla distrazione del papà del bimbo che per primo si accorge della fenice, fornisce un'impronta adeguata al brano.

Quello che voglio dire è che la mia sensazione non è stata di una piazza affollata. La percezione della fenice è molto selettiva e focalizzata sull'interlocutore del momento, senza che nel suo campo visivo o nella sua sfera sensitiva entri nient'altro.
Una 'folla' per quanto disattenta è comunque un elemento invadente per un osservatore, un fondale a tinte forti sempre presente che non può essere totalmente escluso dal campo visivo e uditivo.
Questo elemento di sottofondo (quindi continuo) non viene fornito al lettore.
A me è sembrata una piazza molto silenziosa e vuota, ecco.
Quando poi si passa da un interlocutore all'altro, quello precedente scompare nel nulla, come se in una piazza buia la fenice proiettasse un occhio di bue.
Secondo me dovrebbe esserci una gestione pur in penombra dell'ingresso e dell'uscita di scena delle varie figure.

Ovviamente sono sensazioni personali che rielaborerò leggendo nuovamente il brano anche alla luce delle tue indicazioni.

Non saprei come ovviare alla questione del passaggio da un interlocutore all'altro in quanto questo effetto di scomparsa è stato totalmente voluto, ma la gestione dello spazio e della folla ha ampi margini di miglioramento, in questo concordo totalmente con te.
Devo pensarci un poco, capire dove e come avrei potuto inserire questi indizi, ma penso che si sarebbe potuto fare senza incidere sulla resa finale che volevo raggiungere.
:)
 
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view post Posted on 3/4/2013, 16:41
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Maurizio, bentrovato con un altro ottimo racconto – stavolta sei arrivato a un pelo dal beccarti uno “splendido”, al punto che non saprei proprio cosa consigliarti, se non forse di controllare se il linguaggio del PdV feniciano non sia più desueto all’inizio che non alla fine (spacca, quindi nel caso rinforzerei la seconda metà). Leggendolo mi è venuto voglia di leggerlo ad alta voce; mi dai il permesso di scandirlo al microfono e postare la registrazione sul mio profilo FB? Ti faccio un po' di pubblicità ;)
 
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Peter7413
view post Posted on 3/4/2013, 16:56




E me lo chiedi? Mi farebbe un enorme piacere, grazie mille! :)

Concordo con la tua osservazione, se mai rimetterò mano a questo racconto, proverò a ripensare la seconda parte per cercare di rendere più omogeneo il tono. Lo pensavo anch'io, ma attendevo eventuali conferme! ;)
 
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view post Posted on 3/4/2013, 18:24
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