Nero Cafè Forum

A National Acrobat, di Alberto Della Rossa

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view post Posted on 29/4/2013, 22:45

il gattaro

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A national acrobat.

Reneé rabbrividì, stringendosi nel cappotto lurido. Il vento soffiava con un’insolenza peggiore del solito quella sera, mentre l’ombra del sole scendeva funerea al di là della spessa coltre di polveri che copriva l’orizzonte. Si sfilò gli occhialoni e alzò gli occhi al cielo. In lontananza le tonalità violacee del cielo si fondevano in una desolazione ocra. Un lampo comparve in lontananza. Contò fino a dieci, prima che il tuono rotolasse fino a lui.
Si girò verso il compagno di viaggio.
-Tre chilometri, Juan.
L’altra figura, avvolta nella cerata gonfiata dal vento, non si mosse.
-Grazie, so contare – rispose secco.
-Prego. Che dici, ci arrischiamo?
Juan alzò le spalle. Guardava le rovine della città davanti a loro, attraverso l’unica lente buona del binocolo. Gli scheletri degli edifici sembravano consunti dal vento e dalla polvere. Poteva sentire il cigolio che accompagnava tutte le rovine, un dannato rumore di fondo che non abbandonava mai nemmeno i luoghi più desolati.
Sospirò.
-Non abbiamo molta scelta. O le rovine, o la tempesta di sabbia.
Reneé non rispose nemmeno. Riprese solo a camminare.

L’ingresso del teatro assomigliava a una gola pronta a divorarli.
-Ancora Art Decò? Ma li scegli apposta?
Juan osservava l’ingresso con fare critico, mentre Reneé si guardava circospetto.
-Si. Costruzione solida – rispose battendo sul cemento dell’ingresso. -Qualche possibilità in più che non sia pericolante. D’altronde non c’è molta scelta, a quanto pare è uno dei pochi edifici rimasti in piedi.
-Non mi piace. È tetro.
Reneé guardò sbalordito il compagno.
-Scherzi, vero?
-No. Ho una brutta sensazione.
Reneé si avvicino a un palmo dal viso di Juan.
-Certo che hai una brutta sensazione. Siamo vivi in un mondo morto. Adesso entriamo e cerchiamo riparo, prima che la sabbia ci porti via la carne dalle ossa.

Nel salone l’aria era pesante, praticamente fetida. Il fascio di luce della torcia a dinamo tremolò un istante mentre veniva ricaricata da un paio di vigorosi colpi di manovella.
-Dev’esserci qualche cadavere.
Reneé punto la luce verso i loggioni coperti di polvere, quindi sul palco. Scenografie di montagne, con un sole stinto di cartapesta a illuminare il buio.
-Già. Hai l’arma carica?
L’otturatore del revolver di Juan scattò.
-Io il palco, tu i loggioni?
-Tu il palco, io i loggioni – fece eco Juan.

Reneé si inoltrò dietro i pesanti tendaggi delle quinte. L’odore di putrefazione era intenso adesso, e proveniva direttamente dalla zona dei camerini. Forse un animale. Se era più fortunato il cadavere di qualche sopravvissuto col suo equipaggiamento. Il fascio di luce illuminò la porta rossa.
STAR.
Aprì la porta e li vide. Scheletrici, coperti dei propri escrementi. Qualcuno aveva trasformato il camerino in una prigione, usando un’inferriata. Non si poteva nemmeno parlare di esseri umani. Labbra esangui si muovevano impercettibilmente, e i polsi, sottili come ramoscelli, sembravano nuotare nelle manette che li trattenevano alle sbarre. Il fetore era insostenibile.
Un uomo bisbigliò qualcosa, e Reneé si avvicinò per ascoltare.
Scappa, diceva.
Ma Reneé non riuscì mai a sentirlo.

Il teatro era illuminato in tutto il suo sfacelo e dalle profondità dell’edificio si sentiva il rumore continuo del generatore che forniva energia all’impianto. Una musica delirante suonava, diffusa dagli altoparlanti. Reneé girò la testa come poteva, legato com’era alla poltroncina. Al suo fianco giaceva Juan, imbavagliato e immobilizzato anch’esso. Assieme a loro moribondi e carcasse, a riempire le prime file, in una macabra mimesi di pubblico.
Le luci si spensero, mentre l’occhio di bue illuminava il trapezio.
Nel vuoto, volteggiava l’artista.
 
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Margherita gialla
view post Posted on 4/5/2013, 15:41




Scritto benissimo, questo horror incentrato su un mondo post apocalittico davvero convincente. Non so come tu ci sia riuscito, siete stati tutti molto bravi in questo, a delineare una storia completa e a creare un'atmosfera e dei personaggi convincenti con così pochi caratteri a disposizione. Le descrizioni che hai fatto sono spettacolari, questa mi ha colpito in particolar modo: "Un lampo comparve in lontananza. Contò fino a dieci, prima che il tuono rotolasse fino a lui."
L'immagine del tuono che rotola giù è davvero suggestiva.
Ottima prova anche la tua, sarà davvero difficile votare ^^
 
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view post Posted on 5/5/2013, 11:13

il gattaro

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Grazie mille. Ad ogni modo l'immagine del tuono che rotola è ripresa dal Pascoli :-D
 
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Margherita gialla
view post Posted on 5/5/2013, 11:29




Non me lo ricordavo proprio, oppure non l'ho mai saputo. Vabbé, ho imparato una cosa nuova ^^
 
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Peter7413
view post Posted on 10/5/2013, 19:52




Ciao Alberto e benvenuto a Minuti Contati!
Direi una prova molto buona, sei riuscito a inscenare una storia dai contorni horror articolata e ben organizzata. Forse hai dovuto sacrificare sull'altare dei limiti di MC una più approfondita caratterizzazione dei protagonisti, che appaiono poco distinti l'uno dall'altro. Attenzione anche a quelle ripetizioni nel primo paragrafo, cosa che mi fa pensare che tu abbia avuto qualche problema in più proprio in quel punto (e in effetti è l'unico momento in cui la lettura risulta poco fluida).
Davvero ottima l'idea di questo artista malato serial killer efferato che in stile Shelob si impadronisce di un antro imprigionando chiunque osi avventurarcisi e costringendolo, fino alla morte, a impersonare il suo pubblico. Ho molto apprezzato anche l'apertura lovecraftiana.
A rileggerti presto nella speranza che tu possa partecipare anche alle future edizioni!
 
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view post Posted on 10/5/2013, 23:53

il gattaro

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Grazie Peter. Decisamente il primo paragrafo è stato sofferto - anche perché dopo 3 incipit buttati, ho iniziato a scrivere di getto - solo dopo la storia ha preso forma.

Ovviamente da revisionare, sono comunque soddisfatto di questa creaturina velocemente partorita, in barba ai trattini lunghi o corti. :)

Quanto ai personaggi, come hai notato giustamente, sono poco differenziati, anche se la cosa è tutto sommato relativa. Il vero protagonista è l'acrobata, mentre Reneé e Juan hanno decisamente la tutina rossa degli expendables.
 
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5 replies since 29/4/2013, 22:45   126 views
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