Nero Cafè Forum

Futuro

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Roberto Bommarito
view post Posted on 28/5/2013, 21:35




Futuro



«Fatto sta che non me ne frega un cazzo». Bella o brutta a seconda di come le luci le accarezzano il volto, Stefania manda giù un altro sorso di Cuba Libra, si mordicchia le labbra quasi le facessero prurito, poi continua: «Cioè non ti conosco nemmeno. Solo mi domando perché vuoi farlo, tutto lì».
«Vuoi una cazzo di ragione?»
Scrolla le spalle. «Eh».
Sentirsi fottuti. Abbastanza da pregare Dio e rinnegarlo nella stessa frase pronunciata a denti stretti. Solo qualche settimana prima, parlavo di viaggi, casa, mobili, futuro, con la donna che amavo. Coglione. Me lo dico da solo: ero un coglione.
Quando non riesci nemmeno a pronunciare il nome della donna che ami significa che qualcosa dentro di te s'è spezzato. A farlo, a spezzarmi, è stata una sola frase, semplice e diretta: «È da tempo che non ti voglio più».
E adesso questa Stefania mi domanda perché.
«Perché sarà una bella esperienza» mento, e lei mi fa: «Vaffanculo». Si alza, dirigendosi verso un altro tavolo. La trattengo per il polso, così sottile che ho paura di spezzarlo. Nei suoi occhi leggo disperazione, tanta, simile alla mia. Gli occhi sono lo specchio dell'anima, dicono. Ma nessuno specifica mai se si tratta dell'anima del proprietario o di colui che ci vede il proprio riflesso.
«E tu che ci fai all'una di notte in un pub ad abbordare uomini?» le faccio. «Vuoi soffocare qualsiasi cosa senti, no?, sostituendolo con qualcos'altro». Lascio la presa. «Be', io non voglio nemmeno quel qualcos'altro. Voglio non sentire più e basta».
«Non sentire più nulla?»
«Nulla». Scuoto la testa. «Nulla finché non potrò risvegliarmi in un mondo di sconosciuti».
Si passa una mano fra i capelli. «E poi?»
«E poi potrò ricominciare daccapo».

Il giorno dopo mi spiegano come tutto potrebbe andare bene e tutto potrebbe andare a puttane e aggiungono, ciliegina retorica sulla torta: «Allora, è sicuro?»
Faccio cenno di sì con la testa. «Sicurissimo». Me l'hanno chiesto tante di quelle volte che ormai dico di sì con la stessa superficialità di quando rispondi alla tizia del McDonalds che domanda annoiata se vuoi anche l'offerta speciale del cazzo insieme alle patatine fritte.
Chiudo gli occhi mentre li sento ripetere punto per punto tutti gli avvertimenti e la stessa medesima domanda. Questa volta non a me. «Allora, è sicura?»
«Abbiamo scopato, ma questo non significa mica che mi conosci» mi ha detto la sera prima Stefania. «Va bene se lo faccio anch'io?»
«Fa come cazzo ti pare» le ho risposto, voltandomi dall'altra parte.
Le capsule si chiudono. Comincio già a sentire freddo.
«Conta da cento a uno» fa la voce di un medico.
Non lo faccio. Tanto il sonnifero farà effetto comunque. Invece mi volto, guardando attraverso il vetro la capsula di Stefania. Nemmeno lei sta contando. Piuttosto mi guarda. Non è un pezzo di passato ma un accenno di presente, quello che mi sto portando nel futuro. Per lo meno è ciò che dico a me stesso.
Dovrei sorriderle ma non ci riesco.
Lei invece sì, ricordandomi proprio il sorriso della donna che avrei voluto dimenticare.
 
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Margherita gialla
view post Posted on 29/5/2013, 00:11




Allora, questo racconto è scritto bene. Il motivo per cui si trova così in basso in classifica è che i testi degli altri mi sono parsi più originali. Il tuo ha un po' una trama scontata ed è un peccato. La tipa appena conosciuta che deve servire da distrazione, ma che ricorda la ex, è un cliché visto troppe volte per intrattenere purtroppo ed è il motivo per cui ho dovuto metterti più in basso di altri, anche se ha un'ottima proprietà di linguaggio. Mi spiace.
 
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view post Posted on 30/5/2013, 18:10
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I'm gonna be sincere, so get ready for it.

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Ciao Roberto! Ti sei perso una bella presentazione a Milano, peccato tu non sia venuto! :( Veniamo a Futuro. “Gli occhi sono lo specchio dell'anima, dicono. Ma nessuno specifica mai se si tratta dell'anima del proprietario o di colui che ci vede il proprio riflesso” questo tipo di affermazioni lapidarie e introspettive sono tipiche dello stile che ti riesce benissimo. Lo sappiamo già: stile psicologico accurato + protagonista cinico che arranca per problemi d’amore + abilità narrativa = Bommarito. Lo stile e l’atmosfera sono uguali al solito, quindi belli; anche anche in assenza di una vera idea ti impediscono di finire davvero basso in classifica. Cosa che stavolta invece sarebbe giusta: trama e idee stanno proprio a zero. Mi sono accorto che le cose che scrivi mi fanno sempre meno effetto, man mano che vado avanti a leggerle. Mi sa che dipende dal fatto che scrivi più o meno sempre la stessa storia, leggermente variata a seconda del tema e della necessità. Immagino abbia a che fare col perché tu scrivi, ma lo psicologo sei tu ;) L’unico suggerimento che so darti è di provare a percorrere strade nuove: alla lunga la bocca si stanca anche del sapore più buono. Saluti!
 
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view post Posted on 30/5/2013, 18:46
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Procuratore spietato

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Ciao Roberto, il tuo racconto è scritto benissimo. Come altre volte apprezzo molto il tuo stile, i dialoghi incisivi e verosimili.
Il tuo protagonista però è un personaggio, per i miei gusti, troppo di maniera: il classico duro che continua a dire cazzo, ma è solo per nascondere le ferite di un cuore sensibile. E il suo percorso è anch'esso molto tradizionale: per tutto il racconto aspettavo che questa ragazza, trattata a pesci in faccia, gli suscitasse una forma di tenerezza. E, infatti, alla fine, eccoti la nostalgia. Insomma, non sono rimasta colpita dagli sviluppi. Non volevo il colpo di scena ( che non è indispensabile) ma qualcosa che si distaccasse dal cliché.
A rileggerti.
 
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fra.maia
view post Posted on 3/6/2013, 13:21




Anche qua trovo che la storia sia troppo breve per rendere al meglio. Perché il legame fra i due personaggi è nato da troppo poco (sia per loro che per me, lettrice per sentirli un po' vicini e quindi interessarmi maggiormente), mi sono chiesta per tutto il tempo che c'entrasse questa Stefania, non riuscivo a legare i due. E me lo chiedo ancora ora, forse ha un senso nel ritrovarla il giorno che si risveglierà, nella condivisione in fondo dello stesso dolore vista la decisione che prende anche lei, ma non credo renda troppo in così poco spazio. Lo stile di scrittura l'ho trovato buono.
 
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Peter7413
view post Posted on 3/6/2013, 13:32




Ciao Roberto!
Ho letto il tuo racconto fra i primi, ma ho aspettato a commentare, c'era qualcosa che mi bloccava. Quella frase finale non mi arrivava, mi sembrava ci fosse qualcosa che non riuscivo ad afferrare. Alla fine penso di esserci riuscito: nell'istante stesso in cui il protagonista sta per fuggire verso un futuro di sconosciuti si rende conto che quel sorriso che tanto vuole dimenticare non potrà mai lasciarselo dietro in quanto, e qui ti colleghi a quella bella frase della propria anima che si rispecchia negli occhi di un'altra persona, è lui stesso a portarsi dietro tutto e quindi la fuga diventa inutile, la condanna è eterna il farsi ibernare diventa metafora del congelamento delle proprie emozioni, trasla, ma non cura, sospende dalla pena, ma non salva: prima o poi ci si dovrà risvegliare e si sarà esattamente come prima. Davvero bello.
A rileggerti presto!
 
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MichelaZ
view post Posted on 4/6/2013, 20:21




Racconto scritto molto bene, bella l'alternanza fra le riflessioni importanti e il dialogo cinico e diretto. Ottimo anche come si spiega la storia della decisione del protagonista senza pesantezza, in modo sentito ed efficace. Stefania dà tanto poco valore alla propria vita da decidere di buttarsi in questa impresa solo per accompagnare un uomo che le ha parlato una sera: un personaggio tratteggiato rapidamente ed efficacemente. Le uniche frasi che non capisco bene sono proprio quelle finali:
CITAZIONE
Non è un pezzo di passato ma un accenno di presente, quello che mi sto portando nel futuro. Per lo meno è ciò che dico a me stesso.
Dovrei sorriderle ma non ci riesco.
Lei invece sì, ricordandomi proprio il sorriso della donna che avrei voluto dimenticare.

Intuisco che dovrebbero creare un impatto emotivo per il finale, ma non mi arriva con forza, devo cercare di immaginare io se ci sia delusione o timore o ripensamento. Peccato, è l'unico appunto che posso muovere a questo racconto.
 
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Roberto Bommarito
view post Posted on 10/6/2013, 13:26




Grazie a tutti ragazzi/e. Scusate se commento solo ora ma è un periodo frenetico, tanta roba sul fuoco! Grazie mille, farò tesoro dei vostri consigli! :)
 
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7 replies since 28/5/2013, 21:35   138 views
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