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Black Swan, di Andrea Viscusi

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Piscu
view post Posted on 28/5/2013, 21:35




Black Swan





SYSTEM CHECK: OK
HULL CHECK: OK
ENGINE CHECK: OK
CRYOCELL CHECK: OK

Desmond lesse le righe di testo che il computer gli chiedeva di verificare a ogni inizio del periodo di veglia. In alto, in un angolo, era presente il numero progressivo del periodo, dal quale, calcolando l'alternanza delle dodici ore di veglia con le otto di sonno, poteva ricavare che il viaggio finora era durato quattordici anni, dieci mesi e un paio di settimane.
E ne mancavano ancora più undici, prima che la Black Swan raggiungesse Vega.
Undici anni in cui avrebbe continuato a eseguire le stesse operazioni, ogni periodo, dieci ore sveglio e otto ore dormendo. Un ciclo infinito, senza possibilità di uscita.
Perché era toccato a lui?
Soffermò lo sguardo sull'ultima riga: la criocella funzionava alla perfezione, come tutto, del resto. Desmond si voltò a osservare la cella. Nell'angusto spazio abitabile della nave, gli basta girarsi per trovare qualsiasi cosa. Aveva imparato a memoria ogni dettaglio di quell'ambiente, riusciva a riconoscere alla perfezione tutti i particolari. Paradossalmente, l'unica cosa che non poteva vedere era se stesso, visto che l'abitacolo non conteneva nessun tipo di superficie riflettente. L'unico modo di scorgere il suo stesso volto era osservarlo ritratto sul tesserino di riconoscimento che era incluso sul pettorale della sua tuta.
Al di là del vetro temperato spesso sei centimetri della criocella poteva scorgere la sagoma di Kelvin, il suo compagno di missione, sospeso in ibernazione fin dal lancio in orbita. Per lui, il viaggio sarebbe durato solo un battito di cuore, e poi si sarebbe risvegliato, fresco e giovane, come se non fosse passato nemmeno un minuto, mentre Desmond nel frattempo era invecchiato di venticinque anni, ad accudirlo quotidianamente.
Non solo: Desmond avrebbe dovuto anche accompagnarlo nelle prime delicate fasi di recupero, quando, emerso dalla lunga ibernazione, Kelvin sarebbe stato troppo confuso per ricordare chi fosse o dove si trovasse. Gentilmente, pazientemente, Desmond avrebbe dovuto scongelare i suoi ricordi cristallizzati dal criosonno.
Perché era toccato a lui? Era profondamente ingiusto, che di due professionisti equivalenti, lui fosse stato scelto per quel sacrificio.
E allora, dopo quattordici anni, pensò che forse poteva rimediare l'ingiustizia. Forse avrebbe potuto risvegliare Kelvin, e convincerlo che lui era Desmond Bowman, incaricato della manutenzione della Black Swan. Dopo quattordici anni, poteva pur chiedere il cambio...
Forzò il sistema, e avviò la procedura di scongelamento. Si preparò ad estrarre il corpo inerte di Kelvin, ma quando i vapori della criocella si dispersero notò qualcosa di insolito.
Il viso del collega non corrispondeva a quello riportato sul pettorale della criotuta. Eppure, in qualche modo gli era familiare.
Capì troppo tardi, quando l'altro aveva già riaperto gli occhi: se si escludeva la barba incolta, quel volto corrispondeva all'immagine sulla sua tuta. Davanti a lui c'era il vero Desmond Bowman.
 
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Margherita gialla
view post Posted on 28/5/2013, 23:34




Su questo racconto ho davvero poco da dire, se non che è geniale. Il finale lascia a bocca aperta. Un testo curato, ben scritto, semplice e scorrevole. Nulla, per il modo in cui è scritto, lascia presagire la sorpresa finale. Con così pochi caratteri a disposizione sei riuscito a scrivere un testo simpatico e imprevedibile. I miei complimenti :) Primo posto (nella mia classifica) meritatissimo.
 
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view post Posted on 29/5/2013, 18:39
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Procuratore spietato

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Da una premessa classica della fantascienza ( l'uomo ibernato per affrontare il viaggio interstellare) una conclusione davvero imprevista e interessante. Il tutto gestito con un'ottima tecnica. Non ho altro da aggiungere se non: bello.
 
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Piscu
view post Posted on 29/5/2013, 19:01




QUOTE (Roberto Bommarito @ 29/5/2013, 09:20) 
9. Black Swan, di Andrea Viscusi

Il racconto è scritto con un ottimo stile, come lo sono sempre i tuoi. Il problema a mio avviso è che sembra più una sinossi di un racconto vero e proprio che non un racconto a se stante. Tutto viene narrato, nulla viene mostrato, e così per il lettore è difficile “vivere” il racconto. È come leggere un riassunto, appunto. Difficile agganciarsi emotivamente alla storia. Forse il concetto andrebbe rielaborato in un altro contesto, aumentando i caratteri.

come ogni volta sono partito da un'idea che richiedeva uno sviluppo molto più lungo, e nel poco spazio a disposizione ho dovuto infilare tutte le nozioni necessarie, e mi è rimasto poco per dare più profondità ai personaggi. in particolare mi sono fatto fregare dal discorso delle foto e dei volti, che volevo essere il modo in cui venisse fuori la rivelazione.

a suo tempo vedrò di espanderlo come merita, grazie.
 
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Piscu
view post Posted on 31/5/2013, 08:06




CITAZIONE
Piscu – Black Swan
Sull’altro piatto della bilancia c’è l’asperità delle ultime righe, quelle del colpo di scena. Anche se leggendo ho capito cosa intendevi dire, mi sono basato più sull’intuito che sulla chiarezza effettiva del narrato.

ero molto in bilico tra rivelare chiaramente la "sorpresa" e lasciare solo l'indizio finale perché si potesse capire. anzi, nella prima formulazione del racconto mancava l'affermazione finale che dovrebbe chiarificare il più possibile lo scambio, dicevo soltanto che il volto era quello sul suo tesserino! poi ho capito che così c'era spazio per qualche dubbio, tipo che fossero cloni o roba simile, quindi ho riaggiustato, ma so di non aver reso nel modo più chiaro la cosa, era proprio nelle mie intenzioni lasciare che il lettore ci ragionasse un minuto!
 
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view post Posted on 31/5/2013, 09:26
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I'm gonna be sincere, so get ready for it.

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IMHO, se in un racconto piazzi un turnover finale, ogni frazione di secondo che il climax richiede in ragionamento è una stilla di efficacia che si perde. Secondo me funzionerebbe meglio ridistribuendo le info da far giungere al lettore nella parte che precede, per lasciare che le righe finali siano una discesa verso lo stupore e la comprensione!
 
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Piscu
view post Posted on 31/5/2013, 09:44




certo, purtroppo con il limite di caratteri e di tempo non avevo modo di rielaborare la struttura del racconto. quando mi verrà voglia di riaggiustarlo mi concederò i caratteri che mi servono.
 
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Peter7413
view post Posted on 2/6/2013, 15:41




Ciao Andrea e bentornato su Minuti Contati!
La citazione a LOST è voluta? Il tuo protagonista si chiama Desmond ed è vincolato al controllo periodico di una macchina, se due indizi non fanno una prova poco ci manca! :D Ma questa è solo una curiosità che non inficia il giudizio, ovvio. Il racconto e senz'altro ben scritto e basato su un'idea ottima, lo si legge con piacere. Tutto bene dunque, ma c'è un'incoerenza di fondo che vorrei mi spiegassi e che mi è saltata all'occhio fin dalla prima lettura: se il vero Desmond era l'incaricato originale del controllo e negli anni passati, a sua volta, aveva avuto l'idea dello scambio, allora come fa il protagonista a non ricordarselo? Non fornisci elementi per chiarire quest'elemento o mi è sfuggito qualcosa? Inoltre, l'assenza di qualunque superficie riflettente mi sembra decisamente forzata, eccessiva: se un individuo non può stabilire un contatto visivo con il suo essere e parimenti essere condannato a una solitudine ventennale come fa a resistere, a non scindersi da se stesso? Insomma, non sono uno psicologo, ma non credo che chi imbastisce una missione dal costo esasperato come può essere quella della Black Swan non si consulti con qualche esperto della psiche prima d'inscatolare i suoi astronauti...
Ci sono poi un paio di altri particolari che mi hanno fatto storcere un po' il naso: una ripetizione cosa... cosa (e già il termine "cosa" è bruttino da utilizzarsi in un testo) e un cambio improvviso di tempo con quel "gli basta girarsi" (con in più quel "basta" che è un altro termine brutto brutto a leggersi)... E infine, perché hai voluto accentare quel "capire troppo tardi"? Il vero Desmond cosa avrebbe potuto fargli se non scusarsi e dargli il cambio?
Insomma, ci sono un po' di elementi che non mi hanno convinto... Il racconto, pur basato su un'idea vincente, mi sembra un po' forzato in certi aspetti, poco convincente per almeno un paio di soluzioni.
Rimango in attesa di tuoi chiarimenti in merito.
A presto!
 
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Piscu
view post Posted on 2/6/2013, 18:01




CITAZIONE (Peter7413 @ 2/6/2013, 16:41) 
se il vero Desmond era l'incaricato originale del controllo e negli anni passati, a sua volta, aveva avuto l'idea dello scambio, allora come fa il protagonista a non ricordarselo? Non fornisci elementi per chiarire quest'elemento o mi è sfuggito qualcosa?

sì, questo l'ho spiegato! la chiave sta nel fatto che appena dopo il risveglio i ricordi sono confusi (presumibilmente per il trauma del risveglio delle funzioni cerebrali), e come lui stesso progetta di fare, il vero desmond lo aveva convinto di essere lui l'addetto alla sorveglianza della nave.

questo spiega come il piano potesse funzionare, sia nella mente del protagonista sia in precedenza.

è vero che ho stiracchiato un po' la credibilità con il discorso delle superfici riflettenti, ma ho dato per inteso che essendo un ambiente molto contenuto e tutto a misura di astronauta fosse possibile. d'altra parte, non se se una vera astronave si trovino degli specchi...


e sì, la citazione è dovuta! il nome infatti l'ho scelto per quello, e anche il compagno (kelvin era appunto il compagno di desmond, che poi ha fatto "cambio di posto" con lui). anche "black swan" deriva da quello, perché la stazione di desmond era proprio "il cigno".
 
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Peter7413
view post Posted on 2/6/2013, 22:19




CITAZIONE (Piscu @ 2/6/2013, 19:01) 
sì, questo l'ho spiegato! la chiave sta nel fatto che appena dopo il risveglio i ricordi sono confusi (presumibilmente per il trauma del risveglio delle funzioni cerebrali), e come lui stesso progetta di fare, il vero desmond lo aveva convinto di essere lui l'addetto alla sorveglianza della nave.

L'avevo immaginato, ma non lo trovo sufficiente. Il fatto è che una volta risvegliatisi dal criosonno si potrà anche essere confusi e quant'altro, ma non credo che non potesse rendersi conto di non essere appena partiti, ma già in viaggio. Insomma, la puoi risolvere in molti modi, dal creare delle reminiscenze del suo istruttore specificando che il ricordo appare sfocato al sottolineare come, semplicemente, le sue istruzioni fossero riportate su un semplice foglietto e che non abbia ricordi precedenti a esso. E poi, capisco che la questione specchi sia necessaria, ma continuo a non riuscire ad accettare la mancanza di qualunque superficie riflettente. Anche qui, però, è risolvibile, vista la sua importanza ai fini della struttura del racconto... Il vero Desmond può aver eliminato volontariamente ogni specchio o simili e il tutto si ricondurrebbe al suo piano di scambiarsi i ruoli con il vero prescelto.
La mia impressione è che tu non abbia dato importanza a tutti quegli elementi che invece fungevano da fondamenta del racconto e la trovo una mancanza grave in quanto tendi, proprio quegli elementi, a darli troppo per scontati. Ripeto, è un'ottima idea che invero in questa forma tu mostri senza però approfondire adeguatamente, ha bisogno di una riscrittura con diverse migliaia di caratteri in più per arrivare a esprimere in pieno tutte le sue potenzialità.
 
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fra.maia
view post Posted on 3/6/2013, 12:32




Per effetto di lettura, per me è il miglior racconto della tornata. Forse sì migliorabile, come tutto, qualche carattere in più non può che fargli bene, ma il sense of wonder (si chiama così no?) che mi ha dato lo svolgimento della trama resta insuperato, rispetto agli altri racconti in gara.
Ho colto anch'io i riferimenti a Lost, ma qua il finale mi ha soddisfatto di più D:
 
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MichelaZ
view post Posted on 4/6/2013, 21:58




Molto originale l'idea, scrittura scorrevole ed efficace, il nervosismo e il senso di soffocamento del personaggio sono resi con chiarezza. Come storia si crea un piccolo paradosso, perché in realtà quello che interessa al personaggio è avere il cambio, indipendentemente da quale sia il suo nome, quindi l'impatto emotivo della rivelazione finale risulta smorzato; viene da domandarsi perché non sia stata organizzata fin dal principio un'alternanza. Comunque una lettura interessante e piacevole.
 
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11 replies since 28/5/2013, 21:35   124 views
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