| Il ragazzo che gli aveva schiaffeggiato la fronte ora guardava tranquillo fuori dal vagone della metro. — Ma... — disse Vittorio. — Dico, è impazzito? La coda di capelli neri si mosse appena, per il resto il ragazzo non sembrava aver sentito. Vittorio si guardò intorno. — Avete visto? Mi ha dato uno schiaffo qui, sulla fronte! I vicini distolsero lo sguardo. Una ragazza dall'alta cresta di capelli viola gli lanciò un'occhiata da vicino alla porta. Gli altri lo ignoravano. Vittorio si girò verso l'anziana accanto a lui, che si guardava le scarpe. — Ha visto, signora? Fa pure finta di niente. E che tipo, poi. Una volta non era così. Adesso nessuno ha voglia di lavorare, i maschi si baciano fra loro e le femmine... Il ragazzo si girò verso Vittorio. Il viso scavato al punto da mostrare ogni singolo osso del cranio faceva risaltare il grosso naso. — Non dica idiozie. — Ma... ma... — Vittorio boccheggiò. — Non si permetta! Lei non sa chi sono io! Il sorrisetto beffardo mostrò denti anneriti. — No. Chi è lei? — Io... io... Il ragazzo piegò la testa. — Chi? Vuoto. Chi era? Cosa faceva nella vita? Se aveva detto così al ragazzo doveva essere uno importante, ma chi? Ricordava lo schiaffo, ma prima? Qual era il suo nome? Il vagone si fermò. La folla lo trascinò fuori. — Signora, mi aiuti, io... L'anziana con cui aveva parlato prima lo superò, gli occhi fissi avanti. Gli passavano accanto senza guardarlo. — Aiuto... — Signore — sussurrò una voce femminile alle sue spalle. — Signore, quello le ha rubato la memoria. Vittorio si girò appena in tempo per vedere la ragazza dalla cresta viola passargli accanto facendo tintinnare i grossi orecchini a teschio. — È una biglia colorata — gli mormorò. — Nessuno la aiuterà, hanno troppa paura. Se la riprenda. Era già passata oltre, assorbita dalla folla. Rubavano la memoria. Non lo sapeva perché gli avevano rubato anche il ricordo di questo. Correre, doveva correre. Ritrovarla. Corse fra la folla, spintonando la gente che lo intralciava. Vide il ragazzo, che stava salendo le scale, voltarsi e scappare. La biglia, sfuggita di mano, rotolò giù. La prese al volo. Ce l'aveva fatta. Senza memoria, in quel mondo che aveva paura dei ladri di memoria, cosa ne sarebbe stato di lui? Se la portò alla fronte. Miranda adesso ricordava. Tirò un sospiro di sollievo. L'unica cosa che non capiva era come fosse arrivata alla metropolitana dal marciapiede dove lavorava con gli altri ragazzi brasiliani.
|