Nero Cafè Forum

Una vita qualunque, di Angelo Frascella

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AngeloF
view post Posted on 25/6/2013, 21:57




Il treno era arrivato. Cesare era felice di tornare alla sua vera vita. Via dalla casetta misera in cui la madre si ostinava a vivere, via dal paese dalla mentalità ottusa in cui era cresciuto.
Lui era nato per Roma, per la televisione, per essere venerato dalle folle.
Scese dal treno e subito una massa di ragazze adoranti gli corse incontro. Ma qualcosa non andava. Non urlavano Cesare, ma Michele.
Le fan lo dribblarono, come se lui fosse stato uno qualunque, e presero d’assalto uno sconosciuto. Cesare alzò le spalle e andò verso l’uscita.
La macchina della produzione era lì, ma, di nuovo, non c’era il suo nome sul foglio dell’autista. Un nome sconosciuto, Michele Burdigoni, spiccava sul foglio come un insulto alle sue orecchie.
Attese per un po’. Il tizio di prima lo superò e salì a bordo della macchina della Rai.
Alla fine si decise e chiamò un taxi.
“Mi porti all’Hilton.”
Mentre guardava dal finestrino la gente qualunque persa nella propria vita qualunque, si sentì meglio. Lui era venuto fuori dalla melma della mediocrità e non ci sarebbe ricaduto. Piuttosto…
“Stasera andrà in onda la prima puntata della nuova serie del commissario Scarrafò. Abbiamo intervistato per voi il protagonista Michele Burdigoni.”
Cesare saltò sul sedile: “Ma che dice sta cretina di una DJ? Sono io Scarrafò.”
Il tassista lo guardò ironico dallo specchietto: “Si, come no. E io so’ Montalbano.”

Cesare si precipitò nella hall dell’albergo: “Rodrigo, dammi la chiave della mia suite, per favore.”
Il portiere lo squadrò, scosse la testa: “Lei sarebbe il signor?”
“Rodrigo non fare lo stupido. Sono Cesare Covoni. Il commissario Burdigoni. Il divo del GF. La prima pagina vivente di Novella 2000.”
“Un attimo che le chiamo il direttore.”
“DAMMI LA CHIAVE DELLA 250 HO DETTO!”
Pallido in volto Rodrigo gli passò la chiave.
Cesare fece il numero del suo agente, che rispose che non lo conosceva, del regista, dei coprotagonisti. Tutti dicevano di non sapere chi fosse.
Alla fine chiamò casa: “Mamma, mamma sono Cesare.”
“Amore mio bello. Che fine hai fatto? Non sei andato a lavoro oggi? E mo’ dimmi come fa Mario senza pizzaiolo?”
Cesare scagliò il telefono a terra. Si ricordò di un amico, uno che leggeva libri, che gli aveva raccontato di universi paralleli e di gente che si trovava scagliata in un'altra vita.
Accese la TV e vide la facciona di Burdigoni nella pubblicità del SUO telefilm.

La porta si aprì. “Cesare, sei su Scherzi a Parte.”
Il cadavere ondeggiava impiccato al centro della stanza.
 
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simolimo
view post Posted on 26/6/2013, 13:09




ciao Angelo ^_^
accidenti, il pezzo non è originale come il tuo solito... insomma, sa di tragi-gag già viste, lette e riviste. La morale è ottima però, evergreen e la scrittura molto, molto buona per davvero: complimentoni! a dire il vero, spero mi perdonerai :cry: , non ho moltissimo da dirti. la storia va da sé, è fatta e scritta bene, maaaa... si capisce da subito dove si andrà a parare. avresti potuto giocare di più sulla risoluzione... non so. scusami davvero, sono nelle canne... perché alla fine il pezzo si regge bene in ogni suo aspetto, ma non mi ha coinvolta, non mi ha incuriosita. è un po' stato come leggere qualcosa che già conoscevo... e non so il perché, scusa. ma... ecco, no, dai, forse posso cercare di dirti qualcosa di costruttivo :unsure: teniamo la storia per quella che è, ma invece che farla scorrere così per come ci si aspetta, magari la potresti condire di un "ritorno" al passato che valorizzi l'apprezzare la vita qualunque (come dici nel titolo) piuttosto che rassegnarsi alla mancata percezione della celebrità... non so e mi sono spiegata. nel caso, ci riprovo :P
ciao ciao ^_^ e alla prossima!
 
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view post Posted on 26/6/2013, 16:49
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Procuratore spietato

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Buona l'idea, assolutamente centrata con il tema proposto. Fino all'ultimo mi sono chiesta dove andassi a parare, temevo l'universo parallelo alla Finney o il trito delirio schizofrenico, ma hai evitato soluzioni già sentite per chiudere il cerchio nel mondo della televisione rendendo la vita di Cesare un gioco di specchi. Il tragico finale mi ha fatto sobbalzare non tanto per l'evento in sè quanto per il modo distaccato e semplice con cui viene comunicato. Dunque apprezzo anche le soluzioni stilistiche che hai utilizzato. Bravo.
 
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Piscu
view post Posted on 27/6/2013, 17:24




ti confesso che sono abbastanza ostile al finale "scherzi a parte", perché è una versione alternativa del classico e irritantissimo "era tutto un sogno". in questo caso ovviamente non ti fermi allo scherzo in sé, quindi l'effetto non è terribile, però passi allo scherzo finitro in tragedia che è un altro cliché. comunque il racconto è sicuramente buono, e c'è di notevole che sei riuscito a rispettare il tema senza dover mettere la frase specifica o una sua variazione all'interno del testo. in definitiva racconto buono ma non originalissimo, che gioca pericolosamente sul filo di qualche luogo comune.
 
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view post Posted on 28/6/2013, 10:29
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Martin Sileno

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Il racconto è scritto molto bene e si legge volentieri fino alla fine, non si capisce dove si andrà a parare. Ti confesso che quando ho letto il finale, mi sono detto ecco, adesso ci dice che è tutto un sogno e, in effetti, quel ''sorridi sei su scherzi a parte'' fa pensare a questo. La frase che segue, invece, da un senso al tutto. Una denuncia alla superficialità di una società che basa tutto sulla vuotezza dell'immagine e persone che cadono in depressione quando il lumino del successo si spegne. Quindi da questo lato bene. Quello che secondo me non va è la verosomiglianza, se mi avessi detto che era in un universo paralello davvero, non sarebbe crollato il castello narrativo, ma dal momento che mi dici che il tutto è uno scherzo, io mi faccio delle domande, a posteriori, sull'effettiva possibilità di architettare una cosa così complessa. A partire dalla gestione di tutta una stazione, al tassista già pronto, ecc, ecc. Un'osservazione finale: lo stampatello equivale all'urlato. Secondo me dovresti scrivere in corsivo e aggiungere dopo il tag di dialogo che urlò. Lo stesso quando dici SUO, scriverei o tra virgolette oppure solo con la S maiuscola. Per il resto bella prova anche per te.
 
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Peter7413
view post Posted on 1/7/2013, 13:49




Ciao Angelo!
Un racconto ottimo. Durante la lettura non riuscivo a capire dove potevi andare a parare, hai seminato diversi indizi che, alla fine, erano semplici diversivi. Poi il finale, perfettamente in tema con il tono del racconto: un uomo che è in quanto appare e nel momento in cui più non appare cessa di essere e preferisce l'eterno oblio, vittima al 100% del meccanismo mediatico. Molto ben centrato il tema dell'edizione, vero perno su cui si erge l'intera costruzione. Bravo.
A rileggerti!
 
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sgerwk
view post Posted on 1/7/2013, 18:51




Il racconto scorre bene, con la crisi del protagonista che viene piano piano precipitato nella vita da cui era fuggito. Casomai mi lascia perplesso l'uso di un attore piuttosto che di una personalità da reality. Non un'idea molto originale, nel senso che sia il personaggio che non viene più riconosciuto che il finale che si rivela uno scherzo hanno parecchio di già visto. Nel testo ho trovato qualche piccola imprecisione: manca la virgola in "Rodrigo non fare lo stupido"; adesso la rivista credo si chiami Novella 3000; nelle narrazioni non usa il tutto maiuscolo se non per le scritte, quindi non per le urla come "DAMMI LA CHIAVE..." né per enfasi come "SUO".
 
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junglejuly
view post Posted on 2/7/2013, 22:12




Trovo che il finale sia buttato un pò di fretta, ed è un vero peccato perchè la storia mi è piaciuta molto, è originale e in effetti concordo con i commenti precedenti dicendo che non si ha il minimo sospetto di come andrà a finire, sospettando erroneamente un finale banale.
L'unica cosa poco chiara a primo impatto è appunto quel finale che sembra un pò scritto di fretta, inizialmente non riuscivo a capire che cosa c'entrasse il cadavere, e ho dovuto rifletterci un secondo di più.
Un bel racconto nel complesso, mi è piaciuta molto l'idea.
Ciao! :)
 
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AngeloF
view post Posted on 3/7/2013, 22:26




Ringrazio tutti per i commenti sempre utili.

E' sempre interessante notare come i commenti, tanto quelli positivi che quelli negativi, raramente sono sbagliati, ma evidenziano aspetti presenti nel racconto, in base alla sensibilità dell'autore.

Qualcuno era colpito negativamente dal fatto che il racconto cammini sul filo del luogo comune, e in parte è voluto, altri hanno apprezzato l'approccio stilistico essenziale. Qualcuno criticava l'uso dell'espediente scherzi a parte, considerandolo alla stregua di un sogno, altri hanno apprezzato l'idea che in questo caso si trattasse non di una facile via d'uscita ma di un elemento essenziale per il senso del racconto.

Solo Olorin si è accorto della debolezza logica della scena finale (le telecamere sono sempre vigili in questi casi). Mi ero preparato la risposta: Antonio agisce in maniera imprevedibile prendendo le chiavi dal portiere :) . Che dite funziona?

Una annotazione per Marco: in effetti si tratta di un personaggio da reality (è scritto: il divo del GF :)

Grazie a tutti e alla prossima
 
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8 replies since 25/6/2013, 21:57   105 views
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