@ Roberto e grazie per il commento:
CITAZIONE
È un racconto scritto bene. Quello che non mi convince è la sua prevedibilità. Non riesce a sorprendere. Non è nemmeno chiaro come faccia un serial killer, quindi uno psicopatico, a provare tutte quelle emozioni nei confronti della donna. È una contraddizione abbastanza importante che cozza con la personalità tipo di un assassino seriale. La parte conclusiva sarebbe forse stato meglio mostrarla, facendoci vedere il momento dell'omicidio, che non dicendoci semplicemente che l'avrebbe uccisa.
Per quanto riguarda la prevedibilità non so cosa rispondere. Il mio intento era quello di salvare la ragazza. Lei non sarebbe stata uccisa se non fosse stato per il ronzio del congelatore.
Per quanto riguarda la mente di uno psicopatico, penso che, per definizione stessa, può succedere di tutto nella testa di una persona squilibrata. Mi dici che cozza con la personalità di un assassino di tipo seriale. La mia risposta è nì. Pensavo di potermi allontanare dallo stereotipo dell'uomo che uccide e vede tutto nero. In ogni caso, non dico quante ragazze sono state uccise e le motivazioni che lo spingono a uccidere. Potrebbe anche essere all'inizio della sua carriera e non avere ancora le idee chiare sul suo destino. L'idea di creare un contrasto interiore così forte mi piaceva. Forse di sbagliato c'è il fatto che in lui questo passaggio avviene in modo troppo repentino. Magari ampliando il racconto potrei sistemare la cosa.
Anche mostrando l'omicidio, non penso sarebbero stati risolti i punti di sopra.
Grazie ancora.
@Eli-sirCITAZIONE
Avevo ingenuamente pensato che la frase 'per la prima volta non ho sentito l'impulso di ucciderla come le altre' fosse ironica, ma devo ammettere che non sono molto in confidenza con il genere orror. Tuttavia considerarla una frase ironica mi ha permesso di restare a bocca aperta nel finale, quando si rivela la principale attività del protagonista. Quindi penso che, soprattutto pensando a lettori più abituati di me al genere, sarebbe stato meglio cancellare quella frase iniziale per lasciare la sorpresa finale. Il racconto è scritto bene anche se c'è una ridondanza di dialoghi.
Ringrazio anche te per il commento:
Non penso si possa esprimere un giudizio pensando ai lettori che sono più abituati di te al genere. il giudizio è una cosa intima e personale.
Mi piacerebbe approfondire la tua osservazione sulla ridondanza dei dialoghi.
Grazie ancora.
@CallaganCITAZIONE
Ciao Luigi, o preferisci GDN?
Ben ritrovato, leggerti è sempre un piacere, la tua scrittura è scorrevole, il racconto leggero. Il tema è ancora una volta il femminicidio, hai saputo ben delineare un'atmosfera macabra quale può essere la mente di un serial killer. Forse il finale è un po' telefonato, mi aspettavo la morte della donna da un momento all'altro, ma non per questo il racconto è meno interessante. Ho una domanda, il ronzio è reale (il congelatore) o è solo nella mente della donna (oscuro presentimento)? Ho apprezzato il fatto che non lasci niente al caso, tutto è spiegato nei minimi particolari, che non appesantiscono la narrazione: dalla meticolosità dell'assassino che aspetta il treno merci, alla casualità della sveglia lasciata attiva.
Buon lavoro!
Ciao anche a te e grazie per il commento:
Preferisco GND, Luigi è un nome che odio. Le motivazioni le scriverò un giorno in un racconto noir.
Il ronzio è reale, pensavo che si capisse.
Il fatto che ''cerco'' di non lasciare nulla al caso è colpa di commenti e bastonate che h ricevuto in passato in contest come questo. Quello che mi sorprende, è notare che nei commenti questa abitudine si è persa. Tanta attenzione alla tecnica ma poca al contenuto. Non è sempre così ovviamente.
Alla prossima.
@Selene B.CITAZIONE
Non male, la storia regge e c’è un finale sufficientemente raccapricciante e sorprendente per dare un brivido a chi legge. Ci sono però alcune scelte espressive secondo me discutibili: all’inizio, quando lui parla di lei, usa dei termini eccessivamente melensi, data la natura del protagonista. Anche in questo caso, probabilmente l’hai fatto per depistare meglio, ma non bisognerebbe contraddire la credibilità di un personaggio solo per disorientare il lettore (secondo me). Segnalo anche “il pagliericcio biondo”, che è proprio bruttino, a mio parere.
L'inizio è melenso perchè mi sono immedesimato troppo nella scena. Mi spiego. L'idea iniziava con un protagonista brutale che era seccato dall'aver vicino la ragazza e in questo frangente usciva tutta la sua brutalità celata sotto una maschera di buonismo. Poi il ronzio. Volevo avere un finale che desse quel qualche cosa che un finale deve dare. Mi è arrivata la scintilla nella testa e... non andava bene con tutto quello che avevo scritto prima. ho guardato l'orologio, ho chiuso gli occhi, ho respirato a fondo e... ho ricominciato tutto dall'inizio.
Il pagbliericcio biondo, non convinceva nemmeno me.
Alla prossima.
Edited by GDN76 - 2/8/2013, 16:55