Nero Cafè Forum

Rumorosità classe G., di Locatelli Luigi

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view post Posted on 30/7/2013, 22:50
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Martin Sileno

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Rumorosità classe G.

Agosto. Il paese è deserto. La notte mi delizia mostrandosi nel suo silenzio più assoluto. Al mio fianco c'è lei, una donna magnifica. Con lei è tutto diverso. È stato subito diverso. Non lo so perché, ma per la prima volta non ho sentito l'impulso di ucciderla come le altre.
- Amore, - mi sussurra lei accarezzandomi, con la lingua, il lobo dell'orecchio. - stai dormendo? - mi domanda Abbiamo appena finito di fare l'amore per la seconda volta.
- Si cara, che cosa c'è? - Soffio su quel delicato fiore.
- Non riesco a dormire. - Mi dice preoccupata. È girata verso di me. I suoi occhi color mogano sono coperti da un velo di rugiada. Il rimmel le segna le guance cadendo sul cuscino.
- Perché stai piangendo? - Sono stupito da quella reazione improvvisa.
- Sono solo felice di averti incontrato. - Allunga le mani e le porta dietro il mio collo. Mi bacia.
Tutto questo mi fa stare bene. Sorrido e mi sdraio a guardare il soffitto: i puntini della muffa sono sparsi a formare costellazioni fantasiose di stelle. Lei si allunga e mi poggia la testa sul petto: il suo pagliericcio biondo mi gratta nel naso, mi piace il profumo di cocco che sprigionano i suoi capelli. Spengo la luce. Il display della radio sveglia segna le due e mezza, al passaggio del convoglio mancano solo un paio d'ore, questa notte non mi serve la sua complicità per coprire le urla.
Cerco di riprendere sonno...
- Amore, - mi dice lei preoccupata.
- Si, cosa c'è adesso, cara?
- C'è uno strano ronzio che non mi fa dormire.
- Io non sento niente.
- Come no? Prova ad ascoltare meglio.
- Non sento niente ti dico!
Lei muove le labbra per rispondere ma non sento le sue parole: un piccolo treno merci sferraglia sui binari e copre le nostre voci. Lei si mette a ridere ma torna subito seria.
- Viene da di la ti dico!
- Forse ho capito. Deve essere il congelatore. - La rassicuro.
- Ho paura, e se fosse una fuga di gas? Ho letto su internet che...
La interrompo accarezzandola.
- Non ti preoccupare, è il congelatore ti dico.
- E se invece? - Mi supplica con lo sguardo, arriccia le labbra come una bambina capricciosa. Non posso resisterle.
- Ok, vado a vedere. - Mi alzo e vado a controllare in cucina. - Tutto a posto, avevo ragione. - Le grido. Tanto in condominio ci sono solo io.
- Sei sicuro?
- Sì, tutto a posto.
Torno in camera e mi sdraio accanto a lei. La bacio e torniamo a dormire.

La sveglia suona, mi sono dimenticato di disattivarla: tra due minuti passerà il convoglio. Sorrido al passato che mi sono lasciato alle spalle. Ho deciso di cambiare vita. Per lei. Mi giro, accanto a me non c'è. La casa comincia a vibrare. Il gruppo di treni merci hanno cominciato il loro transito: durerà per cinque minuti esatti. Scatto in piedi. Vedo la luce accesa nello sgabuzzino. Corro a vedere, non è possibile. La trovo che guarda immobile il congelatore aperto. È catatonica per il terrore, ha trovato i resti delle altre. Non posso lasciarla in vita. Mi dispiace, non doveva finire così
 
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view post Posted on 1/8/2013, 08:15
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Martin Sileno

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@ Roberto e grazie per il commento:

CITAZIONE
È un racconto scritto bene. Quello che non mi convince è la sua prevedibilità. Non riesce a sorprendere. Non è nemmeno chiaro come faccia un serial killer, quindi uno psicopatico, a provare tutte quelle emozioni nei confronti della donna. È una contraddizione abbastanza importante che cozza con la personalità tipo di un assassino seriale. La parte conclusiva sarebbe forse stato meglio mostrarla, facendoci vedere il momento dell'omicidio, che non dicendoci semplicemente che l'avrebbe uccisa.

Per quanto riguarda la prevedibilità non so cosa rispondere. Il mio intento era quello di salvare la ragazza. Lei non sarebbe stata uccisa se non fosse stato per il ronzio del congelatore.

Per quanto riguarda la mente di uno psicopatico, penso che, per definizione stessa, può succedere di tutto nella testa di una persona squilibrata. Mi dici che cozza con la personalità di un assassino di tipo seriale. La mia risposta è nì. Pensavo di potermi allontanare dallo stereotipo dell'uomo che uccide e vede tutto nero. In ogni caso, non dico quante ragazze sono state uccise e le motivazioni che lo spingono a uccidere. Potrebbe anche essere all'inizio della sua carriera e non avere ancora le idee chiare sul suo destino. L'idea di creare un contrasto interiore così forte mi piaceva. Forse di sbagliato c'è il fatto che in lui questo passaggio avviene in modo troppo repentino. Magari ampliando il racconto potrei sistemare la cosa.

Anche mostrando l'omicidio, non penso sarebbero stati risolti i punti di sopra.

Grazie ancora. :)

@Eli-sir

CITAZIONE
Avevo ingenuamente pensato che la frase 'per la prima volta non ho sentito l'impulso di ucciderla come le altre' fosse ironica, ma devo ammettere che non sono molto in confidenza con il genere orror. Tuttavia considerarla una frase ironica mi ha permesso di restare a bocca aperta nel finale, quando si rivela la principale attività del protagonista. Quindi penso che, soprattutto pensando a lettori più abituati di me al genere, sarebbe stato meglio cancellare quella frase iniziale per lasciare la sorpresa finale. Il racconto è scritto bene anche se c'è una ridondanza di dialoghi.

Ringrazio anche te per il commento:

Non penso si possa esprimere un giudizio pensando ai lettori che sono più abituati di te al genere. il giudizio è una cosa intima e personale.

Mi piacerebbe approfondire la tua osservazione sulla ridondanza dei dialoghi.

Grazie ancora. :)

@Callagan

CITAZIONE
Ciao Luigi, o preferisci GDN? :) Ben ritrovato, leggerti è sempre un piacere, la tua scrittura è scorrevole, il racconto leggero. Il tema è ancora una volta il femminicidio, hai saputo ben delineare un'atmosfera macabra quale può essere la mente di un serial killer. Forse il finale è un po' telefonato, mi aspettavo la morte della donna da un momento all'altro, ma non per questo il racconto è meno interessante. Ho una domanda, il ronzio è reale (il congelatore) o è solo nella mente della donna (oscuro presentimento)? Ho apprezzato il fatto che non lasci niente al caso, tutto è spiegato nei minimi particolari, che non appesantiscono la narrazione: dalla meticolosità dell'assassino che aspetta il treno merci, alla casualità della sveglia lasciata attiva.
Buon lavoro!

Ciao anche a te e grazie per il commento:

Preferisco GND, Luigi è un nome che odio. Le motivazioni le scriverò un giorno in un racconto noir.

Il ronzio è reale, pensavo che si capisse. :(

Il fatto che ''cerco'' di non lasciare nulla al caso è colpa di commenti e bastonate che h ricevuto in passato in contest come questo. Quello che mi sorprende, è notare che nei commenti questa abitudine si è persa. Tanta attenzione alla tecnica ma poca al contenuto. Non è sempre così ovviamente. :)

Alla prossima.

@Selene B.


CITAZIONE
Non male, la storia regge e c’è un finale sufficientemente raccapricciante e sorprendente per dare un brivido a chi legge. Ci sono però alcune scelte espressive secondo me discutibili: all’inizio, quando lui parla di lei, usa dei termini eccessivamente melensi, data la natura del protagonista. Anche in questo caso, probabilmente l’hai fatto per depistare meglio, ma non bisognerebbe contraddire la credibilità di un personaggio solo per disorientare il lettore (secondo me). Segnalo anche “il pagliericcio biondo”, che è proprio bruttino, a mio parere.

L'inizio è melenso perchè mi sono immedesimato troppo nella scena. Mi spiego. L'idea iniziava con un protagonista brutale che era seccato dall'aver vicino la ragazza e in questo frangente usciva tutta la sua brutalità celata sotto una maschera di buonismo. Poi il ronzio. Volevo avere un finale che desse quel qualche cosa che un finale deve dare. Mi è arrivata la scintilla nella testa e... non andava bene con tutto quello che avevo scritto prima. ho guardato l'orologio, ho chiuso gli occhi, ho respirato a fondo e... ho ricominciato tutto dall'inizio. :)

Il pagbliericcio biondo, non convinceva nemmeno me. :(

Alla prossima.

Edited by GDN76 - 2/8/2013, 16:55
 
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view post Posted on 2/8/2013, 08:42
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Procuratore spietato

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Ciao GDN,
gustosa reinterpretazione della favola di Barbablu, anche se fino all'ultimo ho aspettato un colpo di coda che ribaltasse la situazione (mi aspettavo che lei facesse fuori lui, pensa te!) che termina nel più prevedibile dei modi. Non mi addentro nella solita querelle ("Bisogna sempre stupire?" "E' già stato scritto tutto e il contrario di tutto" etc.) a proposito della quale non ho ancora un'opinione precisa. Fatto sta che il tuo racconto è scritto molto bene, con una descrizione certosina (eppure assolutamente non noiosa) del contesto. Non sono d'accordo con chi fa notare che il serial killer è troppo melenso. Non trovo una contraddizione nel fatto che uno possa ammazzare dieci persone e chiamarne una (o tutte) amore o non bestemmiare mai. Non incateniamoci nei personaggi delle fiction, la vita è ben più varia.
Un'osservazione: se un uomo dicesse che i miei capelli sono un "pagliericcio biondo" diventerei io un'assassina! ;)
 
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misaki02
view post Posted on 2/8/2013, 14:43




Tenera l'immagine di un potenziale assassino che per affetto di una donna trasforma se stesso diventando un romantico innamorato. Ho solo alcune perplessità. Prima di tutto mi sfugge un po' la preoccupazione e il fastidio che prova la donna per il rumore che sente. Ok, pensava fosse una fuga di gas, ma le parole del suo compagno non sono bastate a tranquillizzarla? Sesto senso, allora? Altra cosa: alla fine quando il protagonista comprende che dovrà per forza di cosa uccidere anche lei, non pare troppo scosso, e questo contrasta un po' con il profondo amore che inizialmente provava nei confronti della sua compagna. A parte questo, ho apprezzato molto il tuo racconto per l'ottima prosa, mai monotona, ma anzi gradevole. Nel complesso, un buon lavoro!
 
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view post Posted on 2/8/2013, 15:51
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Martin Sileno

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@Erika

CITAZIONE
gustosa reinterpretazione della favola di Barbablu, wow. a dire il vero non conosco la favola, oppure l'ho letta e non la ricordo. Ora che mi ci fai pensare, potrei riprendere l'idea e ampliarla per un contest di favole rivisitate. anche se fino all'ultimo ho aspettato un colpo di coda che ribaltasse la situazione (mi aspettavo che lei facesse fuori lui, pensa te!) che termina nel più prevedibile dei modi. ho ripensato a questa cosa a mente fredda. Potevo variare il finale come dici tu. Ma sono convinto che comunque ci sarebbe stato qualcuno a dire che era tutto prevedibile. Forse potevo migliorare la resa scrivendo dal punto di vista della ragazza. Il ronzio avrebbe guadagnato di intensità emotiva e avrebbe indotto una curiosità diversa nel lettore. Non mi addentro nella solita querelle ("Bisogna sempre stupire?" "E' già stato scritto tutto e il contrario di tutto" etc.) a proposito della quale non ho ancora un'opinione precisa. Fatto sta che il tuo racconto è scritto molto bene, con una descrizione certosina (eppure assolutamente non noiosa) del contesto. Non sono d'accordo con chi fa notare che il serial killer è troppo melenso. colpa tua, della Simo e della guest star che all'ultimo MC avete condannato la mia ragazzina zombie. :) Quel racconto è stato bocciato in toto da tutte le donne partecipanti. Questa volta volevo mostrarvi qualche cosa di diverso ma poi uccidervi, per punizione. -_- Non trovo una contraddizione nel fatto che uno possa ammazzare dieci persone e chiamarne una (o tutte) amore o non bestemmiare mai. Non incateniamoci nei personaggi delle fiction, la vita è ben più varia.
Un'osservazione: se un uomo dicesse che i miei capelli sono un "pagliericcio biondo" diventerei io un'assassina! ;) mi piacerebbe sapere il lettore come lo immagina un pagliericio biondo. dunque mi dici che non mi conviene cercare di conquistare una donna con una frase del tipo: ''sai, mi attrae il tuo pagliericcio biondo, bevi qualcosa?".

@Misaki

CITAZIONE
Tenera l'immagine di un potenziale assassino che per affetto di una donna trasforma se stesso diventando un romantico innamorato. Ho solo alcune perplessità. Prima di tutto mi sfugge un po' la preoccupazione e il fastidio che prova la donna per il rumore che sente. Così come è imprevedibile la mente di uno psicopatico, per esperienza ti dico che, altrettanto imprevedibile è la mente di una donna. :)Ok, pensava fosse una fuga di gas, ma le parole del suo compagno non sono bastate a tranquillizzarla? Sesto senso, allora? Altra cosa: alla fine quando il protagonista comprende che dovrà per forza di cosa uccidere anche lei, non pare troppo scosso, e questo contrasta un po' con il profondo amore che inizialmente provava nei confronti della sua compagna.se deciderò di ampliare il racconto, cercherò di rendere meglio la parte finale. A parte questo, ho apprezzato molto il tuo racconto per l'ottima prosa, mai monotona, ma anzi gradevole. Nel complesso, un buon lavoro! Grazie! :)

@Angelo

CITAZIONE
Il racconto è scritto bene e scorre liscio verso il finale. Devo dire però che la tematiche del serial killer che affetta le persone e le conserva nel congelatore è abusata (sono abbastanza sicuro di averla ritrovata almeno un paio di volte in MC) e il racconto risulta piuttosto prevedibile. Insomma, quello che alla fine dovrebbe essere il colpo di scena s’intuisce già al primo rumore del congelatore.
Aggiungo che l'atteggiamento dello psicopatico è fin troppo lineare e tranquillo. Immaginiamo per un attimo che il protagonista fosse un goloso che ha deciso di mettersi a dieta per amore della ragazza appena conosciuta. Però lui è abituato a fare lo spuntino ogni notte. Sarebbe stato diviso fra il desiderio di diventare più bello e la tentazione di alzarsi a mangiare per l'ultima volta.Secondo me, questa variante è geniale. All'inizio il lettore potrebbe pensare che sia di fronte a un serial killer, invece, alla fine dal congelatore spuntano delle torte... mi piace come idea :) Figuriamoci uno che è abituato a uccidere, lo fa senza rimorsi di sorta e, immagino, prova un gusto potente nell'affettare le sue vittime. Insomma, il protagonista manca di spessore psicologico e la situazione di drammaticità... Per tutto il resto, io ci ho provato, poi al lettore l'ardua sentenza... Il problema di fondo è che questa volta mi sono sforzato di inserire il tema in modo profondo nella trama del mio racconto e, forse, alcune cose sono risultate sviluppate male. Il bello di questo contest è proprio questo: la pressione, la consegna e il giudizio. Grazie ancora per il commento. ;)
 
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Peter7413
view post Posted on 5/8/2013, 11:07




Ciao Luigi!
Un racconto che si legge volentieri e in cui sei riuscito fino all'ultimo a solleticare la curiosità su come potesse finire. Hai disseminato indizi che, a seconda del momento, potevano far pensare che lui l'avrebbe uccisa (lei insistente sulla storia del gas poteva essere decisamente fastidiosa) o che l'assassina fosse lei e che si stesse divertendo a giocare con la sua preda. La chiusa si traduce in un ribaltamento rispetto alle aspettative che si sono formate nel lettore, elegante per giunta visto che finisce per rendere il finale inizialmente più scontato come il meno aspettato. Devo però sottolineare come manchi di una certa esplosività, come il tutto si chiuda in modo troppo pacato. Credo che il limite di caratteri abbia pesato nel non poter dare maggiore respiro alla scena finale che, in ultima analisi, si dimostra deludente pur avendo tu fatto le mosse giuste nel prepararla. Rimane, in ogni caso, un buon racconto, molto godibile.
A rileggerti!
 
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simolimo
view post Posted on 6/8/2013, 13:56




ciao Luigi, ben ritrovato.
vedo con piacere che ormai sei rientrato a pieni ritmi nel mondo della scrittura: fortunato te.
ma, veniamo al pezzo.
pezzo molto buono, non ho molto da dirti. alterni immagini poetiche e melodiose a parti di narrato e dialoghi molto “caserecci”, mi piace. a livello stilistico non ho nessuna precisazione, a parte qualche refuso e un paio di virgole stonate, maaa… gran bella penna ‘sto giro.
la cosa che mi ha colpita meno, invece, è la trama, avrei voluto più gioco tra ronzio del treno e psicosi del protagonista, magari un vero e proprio parallelismo come le rotaie che corrono lunghissime senza mai incrociarsi se non per un cambio direzione dove si combinano e scambiano in modo impeccabile e perfetto… invece, non arriva... rimanendo relegato a uno sfondo rumoroso che permette al "seriale" di compiere le sue gesta omicida…
se è solo nel condominio, però…che motivo di aspettare il rumore del treno? oltretutto, perché mai lei avrebbe dovuto aprire il freezer? non sarebbe più “comune” aprire il frigorifero?

beh, buona prova. come sempre non amo il sangue gratuito a fine narrativo… ma questo è un mio limite, difetto… chiamalo come meglio ti pare.

alla prossima… spero con il tuo lato meno truce, perché se fai parlare la poesia, è decisamente meglio. per me, sia chiaro.
Ciao
 
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6 replies since 30/7/2013, 22:50   131 views
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