Nero Cafè Forum

Vita di strada, di Locatelli Luigi

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view post Posted on 24/9/2013, 22:54
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Martin Sileno

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Ovidiu mi ha parlato bene di questo posto, mi ha detto che una volta è riuscito a portare a casa quasi venticinque euro in sole quattro ore. Me lo ha indicato consegnandomi addirittura le istruzioni per l'uso:
Aspetti che qualcuno carichi la spesa nel bagagliaio della macchina, mi raccomando, aspetta che siano quasi alla fine oppure li infastidirai e ti manderanno a cagare. Poi ti offri di portare il carrello a posto e tu in cambio ti tieni la moneta: un euro tondo tondo a botta. Se ti va di culo anche due...
Non sono mai stato molto fortunato, forse è questo il problema. Non capisco dove sbaglio, eppure sembra così facile!
Nascondo le mani in tasca alla ricerca di un po' di calore, mi ritrovo ad accarezzare due euro. Posso a mala pena permettermi di comprare il biglietto per tornare a Brescia, se non venivo era meglio. Ho fame e comincia a fare freddo. Mi servirebbe del vino economico, se solo riuscissi a mettere le mani su un altro carretto...
- Hey Marius, esti tu? - un ragazzo, in jeans e felpa blu, sorride poco distante da me. Agita una mano. Ricaccio il magro bottino in tasca e provo a mettere a fuoco quel volto che mi dice poco.
Si avvicina, il giallo dei denti risalta all'interno di una fitta cornice di barba nera. Ancora non riesco a capire chi sia. Continua a ridere. Mi ha raggiunto.
- Allora Marius, che ci fai qui nel parcheggio dell'Auchan?- mi dice battendomi con forza la mano sulla spalla. Mi fa male. Questa volta mi parla in Italiano.
- Scusa, ma ci conosciamo? - Gli domando. Sono disorientato.
- Ma come, non mi riconosci? Sono Richard il fratello di Larissa. - Mi dice abbracciandomi.
- Quanto tempo che è passato, ce faci?
Ora ricordo. Larissa è stata la mia fidanzata quando avevo vent'anni. Lui aveva poco meno di otto anni quando ci siamo lasciati. Mi amava come il padre che non ha mai conosciuto. E io mi sono reso conto che alla fine, volevo più bene a lui che a sua sorella: quella brutta puttana.
- Bine... - gli dico – tu ce faci?
- Bine, bine. - mi risponde – sto andando a fare la spesa, vieni con me?
- Non ho molti soldi con me.
- Non ti preoccupare, ci penso io.

Sono teso, non ho mai rubato in vita mia. Richard mi ha assicurato che non dobbiamo fare altro che uscire dall'uscita senza acquisti e fare finta di niente. Non ci sono controlli. Lui lo ha fatto altre volte. Sento il freddo della bottiglia che preme sulla pelle, schiacciato dalla cintura. Non sono per niente tranquillo. Manca poco. Un ragazzo dai capelli rasati aspetta vicino a dove dobbiamo passare noi. È vestito con una maglia blu scuro e dei pantaloni della stessa tinta. Chiude all'interno di sacchetti di plastica borse e zaini di chi entra: sembra non guardare nemmeno chi esce.
Richard è davanti a me che cammina con passo sicuro. Mi ha detto che se qualche cosa dovesse andare storto, devo correre. È il momento. Si ferma un attimo e mi guarda, mi fa l'occhiolino e riparte. Al suo passaggio un suono intermittente richiama l'attenzione dei presenti. Richard scappa via seguito da testa rasata. Non li vedo più, l'allarme smette il suo richiamo. Mi sembra di essere in un incubo, non so cosa fare. Voglio solo andarmene. Lo faccio. Al mio passaggio ricomincia il suono seguito da luci arancioni intermittenti. Cerco di scappare. Non ne ho il tempo, mi immobilizzano in due.

Mi hanno rinchiuso in uno stanzino. Non lo so da quanto tempo sono qui. So che comunque c'è un bel caldo e si sta bene. Alla fine hanno preso solo me. Poco male, ho avuto modo di pensare a quello che è accaduto. Sono stato preso mentre rubavo e la punizione è solo una, la prigione. Qualche mese probabilmente. Abbastanza per passare l'inverno in un luogo sicuro. Quello di cui avevo bisogno. Non riesco a crederci...
La porta si apre, entra uno dei ragazzi che mi hanno catturato. Sorrido e allungo le mani in avanti. Pregusto la mia ricompensa.
- Sei libero, - mi dice – il direttore ha deciso di non sporgere denuncia, si stato fortunato questa volta.
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 26/9/2013, 22:28




Devo dire la verità: sono stato a lungo indeciso se mettere al primo posto questo o riabilitazione. Alla fine mi ha convinto questo perché riesce a sposare un punto di vista non facile (quello dei “derelitti” che spesso guardiamo di sbieco per strada) e a far parteggiare il lettore per lui. Racconto quasi perfetto, se non fosse per un dubbio che mi è venuto sul finale: un incensurato che viene beccato a taccheggiare nel supermercato, viene arrestato e portato in prigione subito? In ogni caso, il dubbio e di poco conto perché anche se fosse il contrario il protagonista potrebbe benissimo non essere informato sulla procedura legale in questi casi.
 
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view post Posted on 27/9/2013, 09:59
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Martin Sileno

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Ciao Angelo e grazie per il commento.

Il protagonista in realtà non è stato arrestato, ma portato in una stanza delle guardie della sicurezza del supermercato (forse questo punto dovevo chiarirlo): per un periodo ho lavorato come interinale all'Auchan e, più o meno, la procedura era questa: ti prendono e ti portano in una stanza apposita dove ti identificano o cercano di identificarti e controllano che tu non sia un recidivo. Se è la prima volta prendono nota, altrimenti scatta la segnalazione alle autorità. In ogni caso gioco sul fatto che, come dici tu, lui non conosca le procedure e immagina un finale diverso.
 
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misaki02
view post Posted on 29/9/2013, 17:40




Questo racconto mi è piaciuto sia per il contenuto che per la semplicità utilizzata nella narrazione. Il personaggio è caratterizzato bene, e viene spontaneo simpatizzare per lui. Anche la chiusa finale non mi ha deluso; anzi, risulta chiara e verosimile. (che il personaggio alla fine non si trovi in carcere, ma in uno stanzino del supermarket, in realtà, l'avevo intuito e, come passaggio, non lo trovo poco chiaro). La speranza del protagonista, poi delusa nell'apprendere che non potrà “nemmeno godere della sicurezza di una cella carceraria”, infine, da il giusto tocco di amarezza che ci si poteva aspettare da questa storia.
 
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Olorin
view post Posted on 30/9/2013, 10:58




Sì, ma... il tema dove sarebbe? :huh: :blink:
 
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view post Posted on 30/9/2013, 15:21
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Martin Sileno

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Il tema è rispettato, per quanto mi riguarda, sotto due punti di vista differenti. Uno che dovrebbe essere più immediato e uno più sottile. Se poi questo aspetto sfugge, e mi trovo costretto a spiegarlo, significa che non ho fatto un buon lavoro.
 
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Olorin
view post Posted on 30/9/2013, 15:56




CITAZIONE (GDN76 @ 30/9/2013, 16:21) 
Il tema è rispettato, per quanto mi riguarda, sotto due punti di vista differenti. Uno che dovrebbe essere più immediato e uno più sottile. Se poi questo aspetto sfugge, e mi trovo costretto a spiegarlo, significa che non ho fatto un buon lavoro.

E' che ricomincia la sua vita per strada quando invece sperava di spassarsela in prigione?
E' che ricomincia con la sfortuna che cita all'inizio quando sembrava che le cose si stessero raddrizzando?
Cosa mi sfugge?
Ti conviene dirmelo, altrimenti... ti metto ultimo? Ti metto ultimo? Guarda che lo faccio, neh! ;)
 
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view post Posted on 30/9/2013, 16:00
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Martin Sileno

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Ti rispondo in PM perchè non voglio influenzare gli altri concorrenti. :)
 
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Olorin
view post Posted on 1/10/2013, 08:32




Racconto ben scritto, ma ho trovato la vicenda poco avvincente e dallo svolgimento un po’ prevedibile. Lo sfortunato personaggio che vive di espedienti e che viene coinvolto in una rocambolesca impresa potenzialmente risolutiva dal redivivo conoscente di turno, pagandone infine lui solo le conseguenze, è un cliché piuttosto utilizzato. Così come anche lo è quello relativo alla speranza – quasi sempre delusa - di sfangare il problema del vitto e dell’alloggio grazie a un pur limitato periodo di soggiorno nelle patrie galere…
Insomma, non vengono forniti a mio parere abbastanza elementi in forza dei quali il brano si appropri dei temi narrati rielaborandoli in modo originale, che non vuol dire che sia un racconto malriuscito, bensì solo che non riesce a scrollarsi di dosso una certa sensazione di ‘già visto, già sentito’.
Probabilmente il catalizzatore di tutta la vicenda sta in una delle chiavi interpretative del tema, però l’unica davvero rilevabile da parte mia resta quella che propone il finale, dove il protagonista viene ripiombato nella situazione disagiata di partenza, e dal punto di vista dell'originalità non è propriamente un faro che illumini il brano.
 
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simolimo
view post Posted on 1/10/2013, 11:50




ciao Luigi, felice di leggerti ^_^
come tuo solito, i pezzi che scrivi non sono mai privi di amarezza o di personaggi "di strada" :P ...molto borderline e anche rasseganti, o incazzati... mi mancano i tuoi pezzi più freschi e leggeri, secondo me rendono molto più valore alla tua capacità di scrittura. ma questa è un'altra storia, siamo qui per vita di strada, non per altro :P
il pezzo si regge bene, non è originalissimo e non è neppure particolare nella scrittura. tutto va come deve andare, ma la parte iniziale e finale mi hanno subito fatto pensare: e perché la scelta della galera non l'ha scelta prima se fa così fatica a trovar di che vivere? però, rileggendo il tutto ho scorto quella linea sottile, indefinita, banale, ma molto profonda che si fa strada nell'animo ingenuo e benevolo del protagonista. non è lui a essere un cattivo personaggio, ma la sua debolezza d'animo nel farsi influenzare così pesantemente da qualsiasi persona gli prometta il far soldi facili o rimediare una bottiglia senza problemi... e da quell'ingenuità ecco che prende piede l'idea che a commettere infrazioni lui possa vivere di malavita: se non viene beccato avrà di che vivere eeee... se viene beccato avrà comunque di che vivere, anche se in gabbia. insomma, il tuo brano, per me, non deve fermarsi alla semplice lettura, ma andare in profondità e vedere dietro il semplice l'evoluzione che il protagonista compie nella rassegnazione del non voler tirare fuori una cosa buona, ma di accattonare nella vita. molto, molto triste.
bravo luigi, ma torna a scrivere anche di cose divertenti come sai fare, avevi decisamente una marcia in più ;) :P ^_^
ciao ciao, alla prossima

ps. dopo i due punti non serve la maiuscola -_- ... ahahah :P ... ma so che lo sai :)

Edited by simolimo - 1/10/2013, 13:19
 
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Callagan
view post Posted on 1/10/2013, 21:50




Ciao GDN, un buon racconto il tuo per questa edizione di MC. Non ho particolari appunti da farti dal momento che la lettura scorre bene, il personaggio è ben delineato e sai far immergere il lettore nella narrazione. Lo definirei un racconto grigio, perché triste... estremamente triste, che mette proprio tristezza. Se questo era il tuo scopo beh... l'hai raggiunto. La prossima volta mi scrivi un bel fantasy? :P
 
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Peter7413
view post Posted on 1/10/2013, 22:21




Il tuo stile migliora, a vista d'occhio, di mese in mese. Il racconto è solido, ben scritto, ottimamente controllato. I personaggi sono vivi, reali, rimangono scolpiti nella mente di chi legge e questo nonostante i soli 4000 caratteri a disposizione. Sul tema invece ho qualche dubbio, l'attinenza mi sembra stirata, ma comunque ci sta. Bel lavoro, bravo.
 
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view post Posted on 1/10/2013, 22:29
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Martin Sileno

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@Callagan

Dai, non prometto niente (solo perchè per me ogni promessa è debito), ma la prossima volta proverò con un fantasy. :)

@Peter

Ti ringrazio per il commento lusinghiero: è un vero onore. :)
 
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12 replies since 24/9/2013, 22:54   118 views
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