Nero Cafè Forum

'rapporti' di lavoro, di Marco Fronzoni

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Olorin
view post Posted on 24/9/2013, 22:54




Dal grande camino in pietra posto al centro della sala, un tepore amichevole fluiva per tutto il locale. L’ora era tarda e la luce soffusa delle lampade sembrava mescolarsi a quella incerta delle fiamme, ampliandola e accompagnandola fino ai tavoli più defilati occupati dai commensali.
«Allora finalmente ti sei deciso» ruppe il silenzio, Luca.
I due uomini stavano cenando, seduti in un angolo vicino alla vetrina inondata dalla pioggia incessante.
La forchetta dell’interlocutore si bloccò a mezz'aria.
Luca appoggiò allora i gomiti al tavolo, sporgendosi leggermente in avanti con aria ammiccante «be’… insomma, Paolo… mi pareva evidente che il mio interesse nei tuoi confronti andasse un po’ oltre la mera professionalità…».
Una fugace ombra di smarrimento corrugò la fronte di Paolo, ma subito sublimò in un sorriso cordiale «Ah… in quel senso» commentò, addentando voracemente il pezzo di pesce e masticandolo con foga.
«In effecci… tebo agnettele…».
Luca si riassettò, vagamente imbarazzato.
Paolo inghiottì rumorosamente il boccone «Dicevo… in effetti devo ammettere che per essere un Direttore Generale, mi dai un po’ troppa corda. Potrebbe essere compromettente… ».
«Ehi, ehi, frena, frena» lo interruppe Luca «l’attendibilità del mio apprezzamento per il tuo lavoro non è in discussione. Ho detto ‘oltre’ la mera professionalità, non ‘a prescidere’ da…».
«Come vuoi, come vuoi» glissò Paolo, roteando indolente la forchetta tra loro «però... credo che la questione che volevo discutere con te stasera, potrebbe aiutarci a uscire da questo empasse».
«Vuoi dire che anche tu…» avvampò improvvisamente di entusiasmo, Luca.
Con gli occhi sgranati quanto quelli del branzino che aveva nel piatto, Paolo bloccò nuovamente la forchetta a mezz’aria «Perdio Luca, dammi tregua! È una cosa nuova per me…».
«Okay, okay» agitò le mani davanti a sé l’altro «scusa, sarò più comprensivo, prometto. Dicevi?»
Paolo scosse la testa rabbuiato e s’infilò in bocca un altro boccone.
Luca non visto, alzò esasperato gli occhi al soffitto.
«Eggnegne…»
«Eddai!»
Paolo guardò Luca con espressione sbigottita.
Inghiottì.
«Ebbene» riprese «ieri sono stato contattato dai miei precedenti datori di lavoro».
«Cavolo!» proruppe Luca «questa sì che sarebbe una grande soluzione! Poi potrei contattarti in qualità di consulente della Società e allora nessuno avrebbe più nulla da ridire se…»
«ehi ehi ehi oh ah eh» sbottò Paolo abbandonando la forchetta sul tavolo «’sarò più compensivo’, ‘sto calmo’…».
«No, be’… ‘sto calmo’ a onor del vero, non l’ho detto…»
«Va be’, però, eh… dai…» si stizzì Paolo «lo sai che il lavoro che facevo prima mi aveva stufato».
«Sì… anche se in realtà…»
«Non c’ho piacere. Non c’ho piacere, va bene?» rispose Paolo riafferrando le posate «Non voglio parlarne. Comunque mi hanno già offerto una commessa e devo decidere entro stasera».
Luca diede una fugace occhiata intorno. Il locale era ormai vuoto.
«Accetta» sussurrò suadente.
Paolo lo fissò da sopra l’enorme pezzo di branzino che cercava di ficcarsi tutto in una volta in bocca.
«Fei fifufo?» farfugliò.
«Sono sicuro» rispose con tono paterno, Luca «La nostra storia potrà così sbocciare alla luce» sorrise.
«Già» Polo commentò laconico pulendosi la bocca col tovagliolo e lanciandolo sul tavolo di fronte a Luca «mi sa che hai ragione tu: è la soluzione migliore per tutto. Si ricomincia».
«Grande!» si entusiasmò quindi l’altro «e dai dimmi, da cosa ricomincerai?»
«Da te».
La pistola balenò nella mano di Paolo, uno schiocco d’aria e la testa di Luca frustò improvvisamente all’indietro per poi ricadere sul tavolo in avanti con un tonfo sordo attutito dal tovagliolo opportunamente posizionato.
Poi Paolo si alzò, mise il cappotto e il cappello a Luca, lo sollevò per un braccio e sfilò rapido davanti alla cassa, gettando due biglietti da cento euro al proprietario «Tenga il resto. Il mio amico è cotto».
«Vi chiamo un taxi? Ha ricominciato a piovere..»
«Stasera evidentemente è la serata del’ ricominciare’. Abbiamo la macchina qui dietro, arrivederci».
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 26/9/2013, 22:34




Davvero divertente questo duetto fra il capo che ci prova col sottoposto e lui che pare tentato di accettare. Eccezionale la trovata del personaggio che parla con la bocca piena. Non mi ha convinto il finale, per prima cosa perché è difficile che un tizio qualunque cambi lavoro e diventi all’improvviso un killer. Secondo, perché uccidere qualcuno così in un locale, con un colpo di pistola e uscirsene tranquilli con lui sulla spalla tipo week end con il morto non mi sembra un gran piano per un killer.
 
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Olorin
view post Posted on 27/9/2013, 11:25




Ciao Angelo,
In realtà Paolo torna al suo vecchio lavoro, nel racconto lo dice che è stato contattato dai suoi precedenti datori di lavoro.
Per la verosimiglianza del finale ho cercato di fornire le necessarie premesse (il locale ormai vuoto, la luce soffusa, il tavolo defilato, un killer forse così bravo da essere ancora vivo e addirittura corteggiato dai suoi mandanti), però è ovvio che il tutto deve essere contestualizzato in quello che vuole essere la rappresentazione di una storia tra il serio e il faceto...

Edited by Olorin - 27/9/2013, 22:25
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 27/9/2013, 12:55




CITAZIONE (Olorin @ 27/9/2013, 12:25) 
Ciao Angelo,
In realtà Paolo torna al suo vecchio lavoro, nel racconto lo dice che è stato contattato dai suoi precedenti datori di lavoro.

Scusa per l'errore, Marco!
 
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misaki02
view post Posted on 28/9/2013, 17:20




Il racconto è divertente e ben scritto. L'inizio parte molto bene e, ciò che ho apprezzato di più, è che sei riuscito a rendere le immagini molto "visive". Sembra, infatti, davvero di scorgere i due protagonisti, intenti a consumare la loro cena; il loro bizzarro dialogo poi, risulta davvero spassoso.
Ho trovato meno originale il finale. E soprattutto, anche io (scusa se ripeterò ciò che ti è stato già detto) trovo un pò inverosimile (nonostante le premesse rese dal locale vuoto e la luce soffusa), che il proprietario del locale non si accorga che Paolo abbia ucciso il suo interlocutore. A parte questa annotazione, la storia si legge con piacere!
 
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Olorin
view post Posted on 30/9/2013, 08:10




CITAZIONE (Piscu @ 29/9/2013, 19:51) 
rapporti di lavoro

... credo che sia difficile "masticare con foga" un boccone di branzino, la consistenza non è quella di una bistecca, quasi non serve masticare!

... e infatti originalmente era una bistecca! :D Poi però m'è parso inverosimile il tempo in cui deglutiva il boccone... :P
 
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Olorin
view post Posted on 30/9/2013, 08:42




CITAZIONE (ilma197 @ 28/9/2013, 21:58) 
6)"rapporti" di lavoro, di Marco Fronzoni
Sei stato molto bravo a creare una situazione, meno per quanto riguarda i personaggi. Luca è il capo, Paolo il dipendente che parla con la bocca piena, ma per il resto li ho trovati un po' bidimensionali.

be', non è effettivamente facile dotare di spessore un personaggio in 4000 caratteri tutto compreso... figurati due!
Un escamotage avrebbe potuto essere quello di 'appoggiarsi' a qualche immagine universalmente conosciuta e assimilata dai potenziali lettori.
Avrei potuto, chessò, dire che si trattava di due fascinosi vampiri millenari, l'uno - il corteggiatore - 'patrigno' e non capo dell'altro e far immaginare che questo siparietto in realtà si protraesse da secoli, attraverso una storia di feste mondane a corte e rave party... tipo Brad Pitt e Tom Cruise in Intervista col vampiro.

Uhmm... recentemente ho però deciso di concedere una pausa al parassitismo letterario :P
 
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Peter7413
view post Posted on 30/9/2013, 23:04




Divertente, ben scritto, pieno di elementi interessanti, oltretutto ben mischiati. Non mi convince la forma in più punti, se tu rileggessi ad alta voce ti accorgeresti dei periodi o delle parole che non funzionano (uno fra tutti, "allora" andrebbe eliminato da ogni scritto). Poco incisivi due momenti topici: la prima battuta di dialogo (suona falsa, poco verosimile, qualcosa stona) e la frase finale con quel rimembrare il tema ottenendo solo l'effetto di appesantire. In ogni caso, un lavoro davvero buono.
 
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view post Posted on 1/10/2013, 10:34
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Martin Sileno

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Trovo che il racconto sia scritto bene anche se in alcuni passaggi, vedi la descrizione iniziale, risulta un po' macchinoso e lento. Quello che non capisco è perchè, se i due hanno una storia, e uno abbia deciso di frala finita mettendo a tacere possibili voci, questi, abbia deciso di ucciderlo in un luogo pubblico utilizzando pergiunta, una pistola. Troppo rischioso sotto molteplici punti di vista. Avrei trovato più realistico un finale dove i due per festeggiare si ritrovano in una spiaggia buia e qui si consuma il delitto. Magari simulando un annegamento. Insomma, racconto scritto bene ma un po' deludente nella fase finale che arriva in modo troppo sbrigativo.
 
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Olorin
view post Posted on 1/10/2013, 11:00




CITAZIONE (GDN76 @ 1/10/2013, 11:34) 
Trovo che il racconto sia scritto bene anche se in alcuni passaggi, vedi la descrizione iniziale, risulta un po' macchinoso e lento. Quello che non capisco è perchè, se i due hanno una storia, e uno abbia deciso di frala finita mettendo a tacere possibili voci, questi, abbia deciso di ucciderlo in un luogo pubblico utilizzando pergiunta, una pistola. Troppo rischioso sotto molteplici punti di vista. Avrei trovato più realistico un finale dove i due per festeggiare si ritrovano in una spiaggia buia e qui si consuma il delitto. Magari simulando un annegamento. Insomma, racconto scritto bene ma un po' deludente nella fase finale che arriva in modo troppo sbrigativo.

Uhmm... temo, anzi sono certo, che tu non abbia per nulla capito il racconto! :D ;)
 
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simolimo
view post Posted on 1/10/2013, 11:14




Marco, spero che questo giro mi perdonerai, maaa... non ho molto da sollevarti per il pezzo. diciamo che mi ha fatto ridere dall'inizio alla fine in un impasse tragi-comica che viene archiviata dall'eliminazione del "problema". tutto il brano si poggia su un gioco di ruoli ben definito, anche la sbadatezza del ristoratore che non pare accorgersi di nulla è una chicca a tuo favore in questo clima che hai voluto creare. bravo.
l'unico appunto che ti sollevo riguarda i dialoghi, a volte, davvero troppo poco caratterizzanti, nel senso che si rischia a volte di poter perdere il filo :huh: , molto sghignosa la parlata a bocca piena e la sua strafottenza e sbeffeggiante impazienza.
ciao ciao marco, alla prossima ^_^ :)
 
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view post Posted on 1/10/2013, 13:28
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Martin Sileno

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@Marco

Ho riletto il tuo racconto e in parte i commenti che ti hanno fatto precedentemente. Di solito non li leggo prima di valutare un racconto, per non falsare un mio giudizio personale. l'unica cosa che mi viene in mente è che lui come lavoro precedente facesse il killer e che la nuova commessa sia proprio uccidere il suo interlocutore. Se è così, secondo me non è proprio immediata da capire la cosa.

ti segnalo un altra cosa:

CITAZIONE
«Già» Polo commentò

refuso Paolo.
 
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Olorin
view post Posted on 1/10/2013, 14:10




CITAZIONE (GDN76 @ 1/10/2013, 14:28) 
@Marco

Ho riletto il tuo racconto e in parte i commenti che ti hanno fatto precedentemente. Di solito non li leggo prima di valutare un racconto, per non falsare un mio giudizio personale. l'unica cosa che mi viene in mente è che lui come lavoro precedente facesse il killer e che la nuova commessa sia proprio uccidere il suo interlocutore. Se è così, secondo me non è proprio immediata da capire la cosa.

Esatto! ;)
Che immediata o meno che sia, come interpretazione è un bel po' lontana da quella che avevi rappresentato prima...

Preciso inoltre che sempre rispetto alla tua precedente, i due non hanno una storia, ma l'uno sta corteggiando l'altro... da tempo

CITAZIONE
«Allora finalmente ti sei deciso» ruppe il silenzio, Luca.
I due uomini stavano cenando, seduti in un angolo vicino alla vetrina inondata dalla pioggia incessante.
La forchetta dell’interlocutore si bloccò a mezz'aria.
Luca appoggiò allora i gomiti al tavolo, sporgendosi leggermente in avanti con aria ammiccante «be’… insomma, Paolo… mi pareva evidente che il mio interesse nei tuoi confronti andasse un po’ oltre la mera professionalità…».
 
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Callagan
view post Posted on 1/10/2013, 14:19




Ciao Olorin, il tuo racconto è quello che mi è piaciuto di più... nonostante il finale. Sì va, ti dico subito quel che non mi è piaciuto: lo trovo molto improbabile, perché per quanto il locale possa essere semi-vuoto e la sera tarda, ci saranno sempre i camerieri e il proprietario che comunque un occhio ce lo gettano sempre... e comunque, rimane sempre quell'elemento di casualità che non credo che (per un killer professionista come il tuo) ci debba essere. Quindi, fossi in te, cambierei la situazione finale...
Per il resto bravo! Davvero, mi son piaciute molto le descrizioni, ovvero come ricrei l'ambiente intorno alla narrazione. Mi è piaciuto molto come hai condotto il dialogo, particolarizzando ottimamente entrambi i personaggi. Non sai poi quanto mi hai fatto ridere realizzando così bene (un bravo anche per questo, perché non era facile) il modo di parlare del killer con la bocca piena. Mi son proprio divertito leggendoti, complimenti e grazie!
 
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Olorin
view post Posted on 2/10/2013, 13:10




CITAZIONE (sgerwk @ 2/10/2013, 11:02) 
"Rapporti" di lavoro
La storia ha una sua logica, con il precedente lavoro da cui Paolo dovrebbe ricominciare che viene menzionato più volte come fosse un impiego da ufficio, e solo alla fine si capisce essere quello di un assassino a pagamento. Nonostante il senso della storia sia chiaro, rimane un po' incredibile che lui decida di ucciderlo nel ristorante, oltretutto a un tavolo vicino alla vetrina, quando avrebbe potuto portare il collega in qualsiasi posto. Anche il fatto che poi riesca a trascinare il corpo passando accanto alla cassa fa venire un certo senso di incredulità. Il tema è centrato. La scrittura è fluida, anche se c'è qualche punto che mi ha poco convinto (es. invece di interlocutore è meglio il nome, a costo di una ripetizione). I dialoghi sono ben resi, ma con un lieve eccesso di punti di sospensione.

Il finale originale - ora che siamo a giochi fatti posso dirlo - prevedeva che Paolo uscisse da solo dal ristorante deserto e che mettendo i soldi sul banco della cassa dicesse "pensaci tu a ripulire, Alfredo", frase cui il titolare avrebbe risposto "Bentornato, signore". Questo avrebbe lasciato intendere quel luogo e quella situazione come fossero stati allestiti appositamente per l'agguato, evitando così tutta una serie di apparenti incoerenze.
Però rispetto al personaggio volevo un taglio più solitario e misterioso e in più l'idea era quella di un racconto alla Pulp Fiction - piuttosto che solo 'fiction' - per cui ho provato a colorare qua e là il contesto fino ad arrivare al limite della verosimiglianza, esattamente come nel film prima citato, dove il killer professionista che aspetta la vittima in casa, va al cesso lasciando il mitra sul tavolo, dove in una macchina parte un colpo che spappola la testa del passeggero di dietro, ma non fa saltare in mille pezzi il lunotto, dove una persona comune è in grado di tagliare a fette gli avversari con una katana - manco fosse Goemon con Zantetsu-ken - pur essendo la prima volta che ne impugna una. :D ;)
 
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14 replies since 24/9/2013, 22:54   144 views
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