Nero Cafè Forum

Racconto di fine estate, di Chiara Paci

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view post Posted on 28/10/2013, 23:52




Dea madre della terra, quella è la mia femmina.
La cavalletta che aveva catturato cercò di liberarsi, ma Lui non si fece sorprendere: le staccò la testa con un morso e per sicurezza l'arpionò infilandole una zampa tra le ali.
Rialzò lo sguardo. Lei era ancora immobile sotto la stessa foglia. Sembrava lo chiamasse, lunga, slanciata, le zampe anteriori unite come fosse in preghiera, quelle posteriori grosse e potenti, verde e illuminata di sbieco dalla luce del sole. Lui strinse le mandibole sulla cavalletta e iniziò a succhiare. Un'ora prima avrebbe divorato anche il guscio vuoto, ma ora il cibo non riusciva a saziarlo.
Si mise dietro di Lei aspettando di essere notato. Non fu una lunga attesa: disturbata, Lei si girò e gli mostrò le mandibole. Lui la fronteggiò, ma Lei era più grande e lo fece cadere, prima di avventarsi su un bruco.
Non si diede per vinto: risalì il ramo e la superò, passandole così vicino che sentì le mandibole divorare la preda. Le formiche fuggirono sotto di loro.
Lei lo ignorò. Lui si fermò e si voltò. Riprese a camminare e Lei lo seguì. Si fermò in cima alla pianta e sollevò una foglia: le offrì la colonia di afidi come pegno d'amore. Lei si avventò su di loro. Lui si avventò su di Lei.
Dea madre, adesso so. So cos'è Lei e so per cosa mi hai destinato. Si sfregò contro il suo ventre, l'allargò e si fuse col suo corpo. Tutto per te, amore mio. Lei si voltò e con le mandibole gli staccò le zampe e le divorò, poi lo baciò e Lui sentì le viscere uscirgli dal corpo. Sì, sì amore mio, sì: qualunque cosa, qualunque.
L'estasi e il buio arrivarono nello stesso istante. L'unica cosa che gli dispiacque fu di non avere più un corpo con cui esprimere la felicità che l'aveva invaso.

Lei si trascinava a fatica, il ventre pieno e il corpo dolorante. La sua corazza non era più lucida, né verde, e le sue zampe erano sottili stecchi rinsecchiti. La giovinezza era sparita. Afferrò un bruco, ma lo lasciò andare: dopo Lui, niente riusciva più a saziarla. L'ho fatto per loro, amore mio, l'ho fatto per noi.
L'ooteca era pronta, la grande e riparata otre di fango nascosta dietro una roccia. Ti sarebbe piaciuto il nido per i nostri figli, lo so. Ma è troppo tardi, l'inverno sta arrivando e tu non sei qui.
Chiuse gli occhi e appoggiò all'apertura dell'ooteca il ventre, quel ventre che un tempo gli aveva offerto. Spinse e le uova uscirono una alla volta. Sto arrivando. Sto arrivando amore mio.
Non si reggeva più. L'ultimo uovo l'abbandonò e lei si lasciò scivolare sotto la pietra, al buio.
Riaprì gli occhi: Lui le sorrise e lei ricambiò. Insieme volarono via, nella prima alba d'autunno.
 
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Callagan
view post Posted on 31/10/2013, 15:40




Ciao Chiara, in genere non amo le storie con animali antropomorfizzati, ma devo ammettere che il tuo racconto mi è piaciuto molto. Penso che dipenda da vari fattori, alcuni soggettivi: ho sempre visto come un atto estremamente crudele l'accoppiamento della mantide religiosa, invece tu l'hai intriso di un romanticismo tanto reale che mi hai fatto riconsiderare tutto il processo: paradossalmente mi hai mostrato il punto di vista dell'insetto. Questo ritengo sia il tuo più grande merito.
E' vero, i tuoi insetti pensano come essere umani, ma quello che ho percepito io, leggendo i pensieri, sono state le emozioni che quelle creature hanno provato. E in che altro modo esprimere sotto forma di racconto le emozioni? Insomma una nota di merito anche per questo punto.
La stragrande maggioranza delle storie sugli animali che ho letto hanno avuto la pecca di rendere i vari cani e gatti uguali agli essere umani. Tu invece no, sei riuscita invece a far calare nei panni degli animali noi lettori. Ottimo lavoro.
 
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ilma197
view post Posted on 31/10/2013, 23:27




L'idea è sicuramente originale, mi è piaciuta molto. Trovo eccezionale la prima parte, un po' meno la seconda. A mio parere, hai un po' esagerato nell'umanizzare la femmina. Voglio dire, bella la scelta di mostrare i sentimenti della mantide, ma mi sembra che tu sia un tantino sforata in un sentimentalismo anche un po' banale, mentre il maschio che addirittura ci fa intravedere la religione delle mantidi mi aveva convinto molto di più. In generale, un racconto che si legge bene, con immagini belle e originali descritte in modo incisivo e efficace.
 
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misaki02
view post Posted on 3/11/2013, 11:34




I racconti che hanno come protagonisti gli animali mi piacciono nonostante non sia facile controllarli. Narrare, poi, l'accoppiamento delle mantidi prendendo il punto di vista degli insetti stessi, è un'idea affascinante che ho gradito. Il finale non mi ha convinta del tutto. Da una parte, l'ho trovato piacevole e romantico, ma dall'altra forse la femmina risulta troppo "lirica" e "umana", e questo l'allontana dalla sua originaria natura.
 
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Fini Tocchi Alati
view post Posted on 3/11/2013, 17:20




Bella la prima parte, anche se eliminerei del tutto i corsivi e cercherei una soluzione diversa per indicate "Lui" e "Lei". Capisco che, probabilmente, si tratta di aspetti fondamentali nell'idea del racconto, ma non mi convincono e avrei preferito una rappresentazione più realistica e cruda.
Le stesse impressioni ho avuto per la seconda parte che ho apprezzato meno, in quanto l'idealizzazione degli insetti è maggiore.
Senza queste idealizzazioni mi sarebbe piaciuto davvero molto.
 
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view post Posted on 4/11/2013, 18:30
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Martin Sileno

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Penso che questo racconto sia scritto magistralmente. Unica nota dolente è la seconda parte in cui stride il comportamento naturale della femmina con i suoi pensieri. Mi spiego: Lei prova compassione per lui e lo chiama adirittura amore. Se fosse davvero in grado di provare questo sentimento, e io lettore te lo concedo, dovrebbe allora lasciarlo in vita e ribellarsi alla sua stessa natura, cosa che di fatto non avviene.
Sostituerei il secondo cavalletta con corpo enerme o qualcosa del genere: lui strinse le mandibole sul corpo inerme e cominciò a succhiare. In ogni caso, un ottimo lavoro, complimenti.
 
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view post Posted on 7/11/2013, 10:01




Grazie a tutti.

Qualche risposta sparsa e una tirata d'orecchie: possibile che nessuno si sia accorto che "otre" è maschile? :P

CITAZIONE (Fini Tocchi Alati @ 3/11/2013, 17:20)
Bella la prima parte, anche se eliminerei del tutto i corsivi e cercherei una soluzione diversa per indicate "Lui" e "Lei". Capisco che, probabilmente, si tratta di aspetti fondamentali nell'idea del racconto, ma non mi convincono e avrei preferito una rappresentazione più realistica e cruda.

Be', ma... a quel punto sarebbe stata dura distinguere il racconto da un documentario. :)

CITAZIONE (GDN76 @ 4/11/2013, 18:30)
Penso che questo racconto sia scritto magistralmente. Unica nota dolente è la seconda parte in cui stride il comportamento naturale della femmina con i suoi pensieri. Mi spiego: Lei prova compassione per lui e lo chiama adirittura amore. Se fosse davvero in grado di provare questo sentimento, e io lettore te lo concedo, dovrebbe allora lasciarlo in vita e ribellarsi alla sua stessa natura, cosa che di fatto non avviene.

Nella realtà, nessuno dei due ha scelta ed entrambi agiscono per "amore" dei figli: la femmina muore non appena è in grado di deporre le uova e mangia il maschio per poter avere quante più proteine possibile per generare quante più uova possibile.

CITAZIONE (sgerwk @ 7/11/2013, 00:32)
Una cosa non mi ha convinto: le mantidi non hanno un esoscheletro? Perché allora "le zampe erano sottili stecchi rinsecchiti" non andrebbe bene (è comunque un dettaglio).

Sì, hanno un esoscheletro, ma questo è un dettaglio che viene dall'osservazione: in primavera le mantidi hanno le zampe
più cicciotte, in realtà sono tutte più lucide e turgide, assomigliano a fili d'erba. In autunno invece assomigliano alla paglia e sono più filiformi, più secche, come se dentro fossero anche più vuote. Hanno un esoscheletro sottile e flessibile, come di cartoncino, non duro come i crostacei.
 
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Olorin
view post Posted on 7/11/2013, 10:31




Racconto scritto bene e strutturalmente ben congegnato, con la rilettura delle azioni della femmina alla luce delle vere ‘emozioni’ celate dietro il cruento svolgersi dei fatti.
Però la morte alias ‘fine della vita’ quale interpretazione del tema, la trovo una soluzione troppo immediata. Rimette in gioco tutta una gamma di storie in cui la funzione di vincolo attribuita al tema del contest viene eccessivamente allentata, resa lasca fin quasi all’annullamento della sua presenza. L’attribuzione poi di sentimenti ed emozioni umane - in stile Ape Magà – a delle mantidi nell’atto del loro travagliato rito d’accoppiamento, mi pare un po’ forzato.
 
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view post Posted on 7/11/2013, 10:50




CITAZIONE (Olorin @ 7/11/2013, 10:31)
Però la morte alias ‘fine della vita’ quale interpretazione del tema, la trovo una soluzione troppo immediata. Rimette in gioco tutta una gamma di storie in cui la funzione di vincolo attribuita al tema del contest viene eccessivamente allentata, resa lasca fin quasi all’annullamento della sua presenza.

:blink: Ossia? Da quello che capisco, siccome "fine=morte" è scontato, allora è meglio quando neanche si rispetta il tema. :blink: O in alternativa, che siccome "fine=morte" è scontato, allora è come se fosse fuori tema. :blink:
 
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Olorin
view post Posted on 7/11/2013, 11:12




CITAZIONE (=swetty= @ 7/11/2013, 10:50) 
CITAZIONE (Olorin @ 7/11/2013, 10:31)
Però la morte alias ‘fine della vita’ quale interpretazione del tema, la trovo una soluzione troppo immediata. Rimette in gioco tutta una gamma di storie in cui la funzione di vincolo attribuita al tema del contest viene eccessivamente allentata, resa lasca fin quasi all’annullamento della sua presenza.

:blink: Ossia? Da quello che capisco, siccome "fine=morte" è scontato, allora è meglio quando neanche si rispetta il tema. :blink: O in alternativa, che siccome "fine=morte" è scontato, allora è come se fosse fuori tema. :blink:

Ho parlato di 'soluzione troppo immediata' che non dà valore aggiunto al lavoro proposto; scontata sì, nel senso che non fa leva sul 'tema' offrendone per esempio un'interpretazione interessante, bensì ne evita solo le implicazioni per così dire, fastidiose.

Quanti racconti possiamo trovare tra quelli postati in MC, da che è stato inventato ad oggi, nei quali la morte, il modo di morire, il perché si muore, l'uccidere, il bello di dare la morte, il fascino malato del serial killer per la morte delle vittime sia protagonista?
 
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=swetty=
view post Posted on 7/11/2013, 12:21




E cosa ti aspetteresti di diverso da un forum dedicato al noir? :P

In realtà quello che mi lascia perplessa non è quello che dici, che condivido pure per quanto riguarda l'eccessivo uso della morte in questi lidi, quanto proprio il significato letterale della frase sottolineata. Avrei bisogno di una parafrasi. :)
 
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Olorin
view post Posted on 7/11/2013, 12:54




CITAZIONE (=swetty= @ 7/11/2013, 12:21) 
E cosa ti aspetteresti di diverso da un forum dedicato al noir?

E' proprio questa la 'parafrasi' che cerchi. Il tema così proposto era facilmente declinabile nel TEMA del sito. Ma allora, tolta ogni qualità al tuo racconto dal punto di vista della reinterpretazione in maniera 'meno che scontata' del tema, cosa ne rimane?
Il rito d'accoppiamento delle mantidi, che notoriamente si conclude con la morte del partner maschile, rivisitato in chiave sentimentale.
Può reggere il confronto coi racconti di altre morti presenti in questa sessione, per non parlare addirittura di quelli postate in altre?
Per me, ma ovviamente solo per me, no.
 
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=swetty=
view post Posted on 7/11/2013, 13:34




Perdona Olorin, ma mi sembra un po' un'arrampicata sugli specchi. Ok, non ti è piaciuto e ci sta, come ci sta anche che dopo un po' stufi l'aria noir che si respira qui, ma dire che un racconto vale meno perché è "troppo (e doppiamente) in tema" mi pare un po' forzata.
 
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Olorin
view post Posted on 7/11/2013, 15:20




CITAZIONE (=swetty= @ 7/11/2013, 13:34) 
Perdona Olorin, ma mi sembra un po' un'arrampicata sugli specchi. Ok, non ti è piaciuto e ci sta, come ci sta anche che dopo un po' stufi l'aria noir che si respira qui, ma dire che un racconto vale meno perché è "troppo (e doppiamente) in tema" mi pare un po' forzata.

Non vorrei Chiara che passasse il concetto che io abbia bisogno di pretesti per dirti che un tuo racconto non ha incontrato i miei gusti. E' già accaduto in passato e ne ho semplicemente postato le ragioni, così come anche tu fai tranquillamente con me.
Ora perché metti in dubbio questo idilliaco stato di libertà intellettuale? ;)
Quello che sto dicendo è che delle tre caratteristiche 'originalità di interpretazione del tema', 'trama avvincente' e 'stile coinvolgente', il tuo racconto, a mio strettissimo parere, non ne possiede 2 su 3 e una sola di esse è strettamente connessa ai miei gusti personali.
Difatti, se normalmente l'originalità nell'interpretare il tema è un elemento cui siamo costretti dalla particolarità specifica del tema stesso, in questo caso era macroscopico il rischio di cadere nell'ovvio.
 
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simolimo
view post Posted on 7/11/2013, 16:08




ciao Chiara :) , piacere di conoscerti.
il pezzo che ci hai regalato non è affatto male, se non fosse che non traspare quasi per nulla di emotività. la tua è una spiegazione scientifica che cerca di trovare un escamotage romanzato che, invece, perdonami, a me non è arrivato. le parti messe in corsivo nella prima parte mi hanno quasi annoiata, non le ho trovate adeguate al pathos che, invece, la storia avrebbe potuto regalare se improntata tutta sulla mera realtà dei fatti che si svolge in natura. la Natura è, infatti, la miglior giudice di se stessa e delle sue meraviglie e assurdità e anche crudeltà. meno male che non hai antropoformizzato le mantidi, ma peccato che tu abbia donato loro il pensiero... no, questo mi ha fatto davvero dispiacere, inficiando tutta la resa del pezzo che, in tutta onestà avrebbe potuto essere il più emozionante del girone :(
non mi viene nulla di più da aggiungerti se non un complimenti per lo stile asciutto, ma non banalotto.
ciao ciao e alla prossima :)
 
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20 replies since 28/10/2013, 23:52   184 views
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