Nero Cafè Forum

CAPITOLO DUE, di Beppe Roncari

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Beppe Roncari
view post Posted on 14/1/2014, 21:59




CAPITOLO DUE
Di Beppe Roncari

Tornavo quella sera a casa, passeggiando sul Naviglio Pavese, il cugino povero del Naviglio Grande.
Non ci sono granché locali su quel ramo del canale e l’unico degno di menzione è il Sacrestia. Ci andavo spesso con gli amici, ma non quella sera.
Mi era bastato passarci davanti per spiare dalle finestre affumicate ad arte ciò che mi aveva causato un improvviso moto di vomito. E non avevo toccato alcool.
Il pomeriggio del giorno prima, l’olandesina mi aveva gelato: aveva il ragazzo, a Rotterdam, e comunque lei non era di quelle che fanno l’Erasmus per divertirsi.
Ne avevo parlato quella sera stessa con il mio migliore amico. Non ricordo le mie parole esatte, ma di certo gli avevo detto che lei mi piaceva. Molto.
E allora com’è che quelle stesse lingue che mi avevano mentito non più di ventiquattr’ore prima erano ora l’una nella bocca dell’altro?
Andai verso sud. Non c’è niente di niente da quelle parti tranne l’umidità, le zanzare d’estate e, in quella notte d’inverno, un’ovatta ripugnante nell’aria.
Chi l’ha detto che la nebbia è bianca? È giallastra piuttosto, laddove pulsa al bagliore dei lampioni. Altrimenti è scura. Ed è sempre densa. Provate voi a illuminarla la nebbia. C’era caso di cadere in quell’acqua fredda e nera, che sentivo scorrere al mio fianco senza vederla, come un cane al passo, e nessuno se ne sarebbe accorto.
Arrivai al luogo chiamato Conca Fallata. Un ponticello sospeso nel nulla.
Fu lì che trovai un libro di vera magia.
Ci cozzai contro con il piede. Se urlai, non c’era nessuno che mi ascoltasse.
Sentii al tatto, più che vederla, una cassetta di ferro pesante. L’indice e il pollice si fermarono su un arco più liscio e freddo del resto del metallo. Lo sfiorai appena, senza chiave, e subito scattò.
Al suo interno, un quadernetto per niente di speciale. Sembrava un Moleskine nero con la copertina in cuoio. Se non che quel nero non poteva essere così intenso. Non quella sera. Non con quella nebbia nebbia.
Lo aprii. Anche le pagine erano nere. Vuote.
Provai il desiderio di buttarlo giù, nell’acqua, che me ne fregava dopotutto. Quando un pensiero mi attraversò la testa. I diavoli s’incontrano agli incroci.
Sulle pagine cominciarono a delinearsi… o meglio, a farsi strada parole, come vergate sul momento. Con l’acido. Parole verdi e chiare, lucenti com’era lucente quel nero che faceva loro da sfondo: Capitolo Uno. Esercizi d’immaginazione.
E io immaginai. Oh se immaginai!

Stamattina ho acceso la tele sul notiziario locale. Non so bene neanch’io come sono tornato a casa. Un cerchio alla testa come per una sbronza. Un pensiero: Ma non ho toccato alcool.
La notizia fatica ad entrarmi in testa. Due corpi trovati nel Naviglio, incastrati nei pressi della Darsena. Impalati su tubi di alluminio. Gli inquirenti ipotizzano che stessero andando insieme in bici, lui sul sellino e lei sulla canna. Giovani. Probabilmente innamorati. Forse avevano bevuto troppo. Forse un bacio appassionato. Forse la nebbia.
Il mio migliore amico e l’olandesina non erano più il mio problema.
Il mio problema, ora, erano quelle pagine nere, ancora più minacciose alla luce del giorno, poggiate sul piano della cucina, vicino al caffè, con una chiara scritta verde acido nel mezzo: Capitolo Due. Le conseguenze.
 
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simolimo
view post Posted on 16/1/2014, 23:46




ciao beppe, piacere di conoscerti ^_^ e buon anno :) !
anche per te, come per lucia, il commento sarà più lungo perché non ti ho mai incrociato. spero prenderai ogni cosa scritta con molta sportività, in fondo, sono solo una persona con gusti e pensieri altamente soggettivi :D

a te il mio commento :)

a dire il vero non ho molte cose da dire :P , ma, prima, le considerazioni stilistiche tecniche:
personalmente, avrei rivisitato un po' la punteggiatura (ti ho segnato solo le frasi scorrette, non quelle zoppicanti) e, poi, avrei usato la terza persona, in modo da rendere anche il protagonista vittima della sua stessa vendetta. invece, facendolo parlare gli dai un ruolo più ovattato dal suo essere anche vittima, dopo la vendetta a caldo :o:

- Mi era bastato passarci davanti per spiare dalle finestre affumicate ad arte ciò che mi aveva causato un improvviso moto di vomito > per spiare dalle finestre affumicate ad arte è un inciso
- Ci cozzai contro con il piede. > leverei contro, cozzare implica già sbattere contro qualcosa
- Se urlai, non c’era nessuno che mi ascoltasse. > non sono sicura della bontà di questa coniugazione. credo sia più corretto: "se urlai, nessuno poté sentirmi"
- Sentii al tatto, più che vederla, una cassetta di ferro pesante. > più che a vederla... allora come puoi dire che era pesante? se passi le dita su una lastra spessa o meno spessa al buio, non credo si possa capire lo spessore... la superficie metallica è la medesima :unsure: ...
- Lo sfiorai appena, senza chiave, e subito scattò. > il senza chiave è superfluo ;)
- Al suo interno, un quadernetto per niente di speciale. > la preposizione "di" non ci va
epoi, scusa, ma mica è stra speciale quel quadernetto?? da come subito lo decrivi è più nero del nero stesso ^_^
- I diavoli s’incontrano agli incroci. ma... ormai non abbiamo tutte rotonde? :D :P (è una battuta beppe...scusa! in realtà mi piace questa motivazione per il diario)
- Il mio problema, ora, erano quelle pagine nere, ancora più minacciose alla luce del giorno > perché la luce del giorno dev'essere minacciosa :huh: ?

passando alla parte di contenuto, invece, ti dico:
il pezzo scorre piacevole, la scrittura è semplice, frasi corte e senza subordinate, così come la trama, non è complicata e si srotola alla lettura come una pellicola che ha solo un verso di lettura, quello che tu vuoi imprimergli: bravo ^_^
quello che non mi è piaciuto troppo è l'aver inserito un elemento fantastico così repentinamente in una situazione estremamente concreta e reale. nel senso, troppo facile mettere un "classico diario" in cui gli intenti diventano realtà, trovato proprio in un crocevia :shifty: ...se ne è visti troppi ovunque di questi escamotage: dalla letteratura, al cinema, passando per i manga :(
purtroppo, questa cosa fa soffrire il pezzo di "già visto", "già arrivato", "già immaginato"... ed è un peccato :( perché la scrittura è davvero buona.
oltretutto, perdonami, ma il tema della nebbia c'entra un po' pochino, per me :unsure: ...fosse stata una sera di pioggia torrenziale, sarebbe stato lo stesso.
mi spiace darti questo commento, soprattutto perché è la prima volta che ti incrocio (grazie a me, non nella nebbia :P ), ma il mio gusto STRETTAMENTE personale non mi porta ad apprezzare troppo il testo che, comunque, è ben fatto e molto piacevole alla lettura :)

ci rincontriamo alla prossima ^_^ , spero!
ciao ciao! :)
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 17/1/2014, 10:37




Ciao Simolino, grazie per il commento lungo e articolato e tranquilla, non me la prendo per le affermazioni franche e sincere ^_^
Sì, mi sono accorto dei refusi lasciati, anche un "nebbia nebbia", spinto dalla voglia di aggiudicarmi il bonus tempo, avendo già finito il racconto, l'ho postato troppo presto, la prossima volta lo rileggerò meglio.
La luce del sole non è minacciosa, ma l'apparizione del Moleskine è "più minacciosa" alla luce del giorno che non nella nebbia, perché vuol dire che esiste davvero, a fianco al caffè, in mezzo a oggetti quotidiani, non in un contesto di "foresta incantata".
Grazie ancora e a risentirci presto! :)
 
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Callagan
view post Posted on 17/1/2014, 18:58




Ciao di nuovo, Beppe. Ancora benvenuto su MC :)
Nel tuo racconto ho riscontrato aspetti positivi e negativi.
Stai costruendo uno stile buono, con un bel ritmo che tende a mostrare le cose e non a dirle. Trovo tuttavia che sia da limare, alcune frasi sono troppo contorte e fanno perdere la concentrazione:
CITAZIONE
Mi era bastato passarci davanti per spiare dalle finestre affumicate ad arte ciò che mi aveva causato un improvviso moto di vomito.

Nonostante non abbia gradito questa frase, mi è comunque piaciuto come hai svelato il tradimento del miglior amico.
Un'altra frase contorta (a mio parere) che ti porto a esempio è questa:
CITAZIONE
Sulle pagine cominciarono a delinearsi… o meglio, a farsi strada parole, come vergate sul momento. Con l’acido. Parole verdi e chiare, lucenti com’era lucente quel nero che faceva loro da sfondo: Capitolo Uno. Esercizi d’immaginazione.

Credo che se eliminassi quello che ti ho segnato in rosso il testo diventerebbe più scorrevole.

Detto questo, altro aspetto per me negativo è la trama. Non perché sia brutta, ma ai miei occhi è banale: ho visto Death Note, l'anime dal quale sembra ripresa la tua trama. (Se non lo conosci e ti piacciono gli anime, prova a guardarlo ;) ) In sostanza: quando il protagonista ha trovato l'agenda nera avevo già capito il finale.

Nel complesso non è stato un cattivo esordio. Alla prossima!
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 18/1/2014, 11:02




Ciao Callagan, grazie per il commento.
Non ho mai letto Death Note, anche se ne ho sentito tanto parlare. Pensavo che si trattasse di una lista su cui si scrivono i nomi delle persone e poi quelle muoiono.
Volevo invece creare una cosa diversa, il libro di vera magia non serve per uccidere, non necessariamente. Dipende dalla volontà e dalla fantasia di chi lo utilizza.
In questo caso il protagonista, confuso (e per questo l'ambientazione nella nebbia non è accessoria) e inesperto usa la magia appena scoperta per uccidere.
A mio parere ho commesso un altro grave errore per non aver seguito il mio istinto.
Per me la frase "Fu così che trovai un libro di vera magia" è importante.
All'inizio era la prima frase di tutto il racconto. Avrebbe dovuto rimanere tale, spinto da un errato desiderio di evitare uno spoiler l'ho messa al centro esatto della storia.
La storia però vive per il capovolgimento del finale, "le conseguenze", e non per la "magia", che è in fondo simbolica e strumentale.
Grazie per le critiche costruttive!
 
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view post Posted on 18/1/2014, 12:32
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Procuratore spietato

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Ciao Beppe, la trama mi è piaciuta molto, in particolare il finale "sospeso" su quel capitolo 2 che allude a un seguito ancora più inquietante. Mi è piaciuta la parte descrittiva dei luoghi. Ho qualche dubbio sul fatto che le cause della catastrofe vengano definite in modo così impersonale, soprattutto visto che la storia è raccontata il giorno successivo alla morte, quindi ancora in pieno coinvolgimento emotivo. Mi spiego. Se il protagonista parla di un fatto avvenuto dieci anni prima, potrebbe usare un generico "l'olandesina" e "il mio migliore amico". Ma trattando di un evento così vicino, secondo me avrebbe detto, chessò, "Agnetha aveva lasciato un fidanzato a Rotterdam" ( e che era olandese sarebbe stato comunque chiaro); "ne avevo parlato con Marco, il mio migliore amico..." Etc.
Altra cosa (vedo che sarebbe stata la tua prima scelta, a seguire l'istinto!) concordo con il fatto che la frase "Fu lì che trovai un libro di vera magia" vada messa all'inizio, non a metà racconto.
Comunque complimenti, un bel racconto.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 18/1/2014, 13:22




Grazie LeggEri, commento apprezzato ^_^
 
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Raffaele Marra
view post Posted on 19/1/2014, 20:26




Anticipo il mio commento, prima di pubblicare la classifica.
Un racconto dal sapore amaro, una caduta progressiva in un abisso in cui le atmosfere, i toni e le immagini assumono man mano toni sempre più foschi. Peccato per alcuni particolari che non sono molto curati (il piede che cozza con un libro di magia, ad esempio). Comunque un bel racconto, che si lascia seguire con curiosità e con un finale che lascia a bocca aperta.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 20/1/2014, 09:58




Grazie per il commento, Raffaele.
 
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Olorin
view post Posted on 20/1/2014, 11:48




Brano a mio parere molto raccontato e in cui si leggono tanto le impressioni, sensazioni ma soprattutto le opinioni e le interpretazioni del protagonista. L’atmosfera è ben resa dal ritmo cadenzato della narrazione, però il passaggio dalla sezione descrittiva alla soluzione è eccessivamente repentino, anche a causa della natura soprannaturale di quest’ultima. Forse si doveva - pur velatamente - introdurre il tema della magia nera già dall’inizio, magari dicendo che il protagonista usciva da una festa goliardica dedicata alla stregoneria, in modo da stemperare l’irrompere nella trama di un tema così avulso dal realismo delle situazioni precedentemente descritte.
 
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misaki02
view post Posted on 20/1/2014, 18:05




L’idea di un libro di magia che dipende dalla volontà del proprietario mi è piaciuta. Anche il finale lasciato aperto (che riporta al titolo), l’ho apprezzato. La struttura è ben calibrata e ha un buon ritmo, forse ci sarebbero alcune frasi nella parte iniziale da rivedere e rendere un po' più fluide, ma nell’insieme rimane un testo che si legge con piacere.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 20/1/2014, 22:32




Grazie dei commenti, Olorin e misaki02!
 
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11 replies since 14/1/2014, 21:59   229 views
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