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Il giorno in cui il cielo cadde sulla Terra, di Angelo Frascella

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Angelo Frascella
view post Posted on 14/1/2014, 23:35




“Non mi prendi, mamma” rise Beatrice, correndo fra gli scaffali.
“Bu!”
Quel cretino di Ricky era sbucato fra due colonne di panettoni.
“Brava Bea, gioca con Ricky. Io faccio due chiacchiere con Elena.”
Mamma proprio non capiva che lei non sopportava il figlio della sua amica.
“Lasciami in pace, altrimenti lo dico…”
“A mia madre o alla tua?” rise lui, fingendo di tremare. “Quando vedrai cosa sta succedendo fuori, i miei scherzi non ti sembreranno più così brutti.”
Il bambino le afferrò la mano e iniziò a tirarla.
“Se mi allontano, mamma si arrabbia.”
“Hai paura proprio di tutto. Pure di tua mamma.”
Bea sbuffò e si lasciò trascinare. Arrivati in fondo, lui si fermò e le mise le mani sugli occhi: “Fai un bel respiro.”
Poi la spinse oltre le casse: “Za-zan!”
Bea spalancò la bocca. Fuori, il mondo era scomparso, inghiottito da un fumo bianco.
“Sono nuvole. Il cielo è caduto sulla terra.”
All’inizio Bea ebbe paura, poi capì che avrebbe potuto rivedere la nonna. Era salita in cielo ma, ora che il cielo era sceso giù, lei sarebbe stata fuori ad aspettarla. Corse verso l’uscita.
“Dove vai? Non possiamo uscire da soli.” La voce di Ricky era carica di terrore. In un’altra occasione, lei ne avrebbe approfittato per rendergli pan per focaccia, ma ora no.
Appena fuori, vide una vecchina.
“Nonna” urlò avvicinandosi. Subito si accorse dell’errore e si rimise a correre.
Forse la stava aspettando al negozio di caramelle. Svoltò un angolo, poi un altro e si fermò, dubbiosa. Avrebbe già dovuto incontrare il negozio e non riusciva a riconoscere l’incrocio in cui si trovava.
Vicino al muro, stava seduto un vecchio con la barba bianca e un cappello rosso. Che fosse Babbo Natale? Gli si avvicinò e sentì puzza di pipì e di vino. Non poteva essere quello l’odore di Babbo Natale.
Indietreggiò piano, ma quando l’uomo la chiamò con voce impastata, lei si voltò e ricominciò a correre, fino all’incrocio successivo.
Non riconosceva neanche qui la strada. Si era persa fra le nuvole e quelle erano tornate in cielo? Sentiva le lacrime spingere sul bordo degli occhi, quando una mano le accarezzò i capelli. Alzò lo sguardo. Un uomo alto e biondo, vestito di bianco, la guardava con la testa piegata.
“Sei un angelo?” gli chiese.
“No, sono un mago, ma so trasformare le persone in angeli. Ti piacerebbe diventarlo, piccola?”
Uno strano brivido percorse la schiena di Bea.
“Lascia stare quella bambina.”
Bea si voltò e vide il finto Babbo Natale giungere con passo incerto. Brandiva un cartone di vino come una spada.
Il mago sollevò le spalle: “L’uno vale l’altro, ma mi sarebbe piaciuto provare la mia magia su di te. Torna a casa.”
Bea iniziò a correre in mezzo alle nuvole, fino a che non sbatté contro un paio di gambe.
“Amore mio, che paura mi hai fatto prendere.”
“Volevo vedere nonna” si scusò lei.
La madre l’abbracciò forte ed entrambe di misero a piangere.

La mattina dopo si svegliò col sottofondo del telegiornale. Si alzò e andò verso la cucina.
“È successo vicino al supermercato. Ieri sera, capisci? Poteva accadere a Bea.” La mamma stava piangendo.
“Ma non è accaduto a lei” disse papà con la solita voce tranquilla.
Sullo schermo, c’era la foto del finto Babbo Natale.
“Mamma, cos’è successo a quel signore?” chiese, indicando l’apparecchio.
“È diventato un angioletto.”
“Allora quello era davvero un mago” sussurrò lei, con un pizzico di rimpianto.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 16/1/2014, 11:15




OK, corro il rischio di rompere il ghiaccio con un commento...

Bella la frase finale, anche se la si intuiva già da questa frase: “L’uno vale l’altro, ma mi sarebbe piaciuto provare la mia magia su di te. Torna a casa.”
La prima parte del racconto è, a mio parere, troppo lunga, soprattutto perché nel finale non ritorna il rapporto di Bea con Ricky, cosa che sarebbe stata giustificata da un finale diverso. Nell’economia del racconto le prime 1000 battute si sarebbero potute riassumere in una frase: “Era corsa fuori perché Ricky le aveva detto che il cielo era caduto sulla terra, e lei voleva rivedere sua nonna, che era diventata un angelo, fra le nuvole del cielo.” O simile.
Così l’attenzione si sarebbe concentrata sul cuore narrativo della vicenda e cioè “l’apparenza inganna” e “anche il diavolo si traveste da angelo di luce”. Una declinazione azzeccatissima del tema “incroci nella nebbia”.
Oltre a questo, complimenti, carino e ben scritto. Realistica la voce della bambina e i suoi pensieri.
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 16/1/2014, 16:48




Grazie, Beppe, per la lettura e il commento :)

Rispondo anche a quello che dice Daniele, in classifica:

CITAZIONE
Ad esempio, non ho capito se quello che Bea crede sia accaduto, sia accaduto davvero. O se è una sua fantasia. La reazione della madre, le sue lacrime, mi fanno pensare che sia reale.

In realtà, Daniele, è tutto molto più semplice: Beatrice è una bambina abbastanza piccola che non ha mai visto la nebbia. Di fronte a quel fenomeno, pensa che le nuvole (e quindi il cielo) siano scese sulla Terra ed esce dal supermercato convinta di poter vedere la nonna (che è "salita in cielo"). Si perde quasi subito (anche se, in realtà non gira che un paio di angoli... ma è piccola, dicevamo). Il panico e la lacrime della mamma sono giustificate semplicemente dal fatto che non trovava più la sua bambina...
 
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Daniele Picciuti
view post Posted on 16/1/2014, 17:05




CITAZIONE (Angelo Frascella @ 16/1/2014, 16:48) 
Grazie, Beppe, per la lettura e il commento :)

Rispondo anche a quello che dice Daniele, in classifica:

CITAZIONE
Ad esempio, non ho capito se quello che Bea crede sia accaduto, sia accaduto davvero. O se è una sua fantasia. La reazione della madre, le sue lacrime, mi fanno pensare che sia reale.

In realtà, Daniele, è tutto molto più semplice: Beatrice è una bambina abbastanza piccola che non ha mai visto la nebbia. Di fronte a quel fenomeno, pensa che le nuvole (e quindi il cielo) siano scese sulla Terra ed esce dal supermercato convinta di poter vedere la nonna (che è "salita in cielo"). Si perde quasi subito (anche se, in realtà non gira che un paio di angoli... ma è piccola, dicevamo). Il panico e la lacrime della mamma sono giustificate semplicemente dal fatto che non trovava più la sua bambina...

Che strano, rileggendolo ora, mi rendo conto che in fondo avrei dovuto capirlo. Non so se mi ha spiazzato l'abitudine a leggere cose tue fantascientifiche o se è stato il contesto da te creato a ingannarmi. Il parlare di cielo e nuvole con sicurezza, come se fossero scontati. Ammetto che tutto fila, sapendolo. Eh sì che l'ho letto due volte. <_<
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 16/1/2014, 17:12




CITAZIONE (Daniele Picciuti @ 16/1/2014, 17:05) 
Che strano, rileggendolo ora, mi rendo conto che in fondo avrei dovuto capirlo. Non so se mi ha spiazzato l'abitudine a leggere cose tue fantascientifiche o se è stato il contesto da te creato a ingannarmi. Il parlare di cielo e nuvole con sicurezza, come se fossero scontati. Ammetto che tutto fila, sapendolo. Eh sì che l'ho letto due volte. <_<

Figurati, a volte capita anche a me :)
Forse è anche un po' spiazzante il tentativo di imitare/simulare il punto di vista di una bambina e della sua comprensione parziale della realtà
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 16/1/2014, 17:24




Figurati, grazie di averla presa con spirito ;)
 
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simolimo
view post Posted on 16/1/2014, 22:54




ciao angelo :) , sempre un gran piacere incontrarti ^_^
la tua penna, a me, personalmente, regala sempre gran belle emozioni. riesci a essere così delicato nelle tinte dei tuoi racconti che non si può rimanere indifferenti.
anche in questo caso non ti sei smentito e sei riuscito a ricalcare molto bene le atmosfere fanciullesche con la loro indiscutibile ingenuità e genuinità. il racconto mi sembra molto ben bilanciato. hai caratterizzato molto bene la bambina e il bischero che la provoca (sempre voi msachietti, eh? :P ) anche la madre è ben delineata, così come il papà, pur avendolo "visto" in una sola battuta.
quello che mi lascia un pelo amareggiata è il sotto inteso che lasci nell'interazione dei due individui perno della vicenda. avresti dovuto farci capire un po' meglio. MA... non è un problema, il pezzo è godibilissimo così com'è nel suo detto non detto, nel suo scorrere dolcemente fino alla fine.
l'unico appunto concreto che ti faccio in ottica di un'ipotetica revisione è relativo a una sensazione della bambina; tu scrivi: "Gli si avvicinò e sentì puzza di pipì e di vino." una bambina, che io ho attestato dalla dinamica essere intorno ai 6/7 anni (vedi il paradiso, il cielo in terra, il suo modo di parlare...) non mi pare possa identificare così in una situazione di "agitazione" (ricordiamoci che lei spera di vedere la nonna e poi inizia a spaventarsi perché non trova più i riferimenti che conosce) gli odori con elevata infallibilità. io direi semplicemente: "gli si avvicinò, sentì un forte odore darle il volta stomaco"...tipo...
beh, sono arrivata alla fine ^_^ , altro non posso dirti. se imparerai a scrivere peggio, eheh... allora se ne potrà riparlare -_- (ahahah! :P )
complimenti davvero.
alla prossima :)

ah... buona anno! :)
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 17/1/2014, 09:50




Ciao Simo e grazie! Mi fai arrossire con tutti questi complimenti.

Aggiungo che hai perfettamente ragione sulla frase "sentì puzza di pipì e di vino" e, in effetti, all'inizio la stavo lasciando più nebulosa... poi mi sono lasciato prendere la mano dalla necessità di essere chiaro con il lettore, ma così ne ha perso la "credibilità" del punto di vista.

Buon anno anche a te e buona terza edizioni di MC :D
 
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Callagan
view post Posted on 17/1/2014, 20:30




Bravo Angelo!
Commento al volo dopo aver letto tutto d'un fiato. La delicatezza della narrazione, che si rispecchia nell'innocenza della bambina, colpisce dritto al cuore. La bambina che crede di poter vedere la nonna perché il cielo è sceso sulla terra è un'immagine bellissima e originale. Ho avuto una paura matta di quell'angelo biondo, e il vecchio avinazzato che la salva è stata una sorpresa. Cavolo, tutto il racconto ha navigato tra sorpresa e delicatezza!
Mi lasci senza parole: è scritto bene, il ritmo è ottimo. La mia lettura è stata caratterizzata da un entusiasmo crescente. Se consideriamo come sparti acque l'immagine del cielo sceso sulla terra, son passato da così :huh: a così :woot:
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 18/1/2014, 00:58




Grazie, Callagan del bel commento!
 
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view post Posted on 18/1/2014, 09:56
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Procuratore spietato

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Decisamente un bel racconto, con una trama interessante anche se un pelino prevedibile a partire dalla frase "L’uno vale l’altro(...)". Non che sia un difetto, per altro, perché il tutto è gestito con la grazia e la delicatezza di una buona scrittura.
L'unica cosa che ho apprezzato poco è il lungo (relativamente alla brevità del racconto, ovviamente) prologo, in cui Bea si rapporta con un Ricky ben delineato, ma destinato a sparire nel seguito.
Comunque un ottimo lavoro.
 
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Raffaele Marra
view post Posted on 19/1/2014, 20:38




Anticipo il mio commento prima di pubblicare la mia classifica.
Un racconto narrato abbastanza bene, con un tono dolce, delicato, quasi infantile che è tutt’uno con la giovane protagonista. La storia, a tratti, risulta tuttavia un tantino “nebulosa”, nel senso che non è proprio chiaro cosa stia accadendo e perché. Forse andrebbe migliorato un tantino con qualche periodo in più. Comunque complimenti.
 
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Olorin
view post Posted on 20/1/2014, 13:57




L’idea è poetica e ricca di passaggi veramente lodevoli. L’intreccio spinge ad andare avanti nella lettura e per un attimo mi hai fatto sperare di non assistere all'assassinio di una bimba o peggio. Il finale da lì i poi risulta un po' debole, ma vi si approda senza recriminazioni. L’unico difetto del brano a mio parere è l’eccessivo numero di personaggi, tutti in qualche maniera determinanti e potenzialmente di spessore: il bimbo all’inizio che innesca la storia con l’effetto fionda delle sue provocazioni, la nonna che è il motivo della ricerca da parte della bimba senza che però nulla ci venga detto di lei, il barbone che col suo nobile comportamento è la soluzione della trama e il mago che se lo prende.
Quasi tutti appaiono, svolgono in maniera non banale (l'amore-odio del compagno di giochi, la nonna amata al punto da indurre una ricerca nella nebbia, il barbone che si immola e un misterioso killer/angelo della morte) il proprio lavoro finalizzato ai cambi di velocità e direzione della storia e poi svaniscono nella… nebbia.
 
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misaki02
view post Posted on 21/1/2014, 12:10




Premesso che i racconti che hanno come protagonisti i bambini mi piacciono molto, ho trovato l’intera narrazione molto gradevole. L’innocenza della bambina fa tenerezza e il l’immagine della nebbia come cielo sceso sulla è delicata. La storia poi procede in modo abbastanza chiaro, senza capovolgimenti inaspettati, e tutto fila liscio fino all’epilogo. Un buon lavoro.
 
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13 replies since 14/1/2014, 23:35   158 views
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