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La bambina della casa di legno, simolimo

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simolimo
view post Posted on 15/1/2014, 00:00




Il giorno e la notte si confondevano in una penombra continua, dove la nebbia intrappolava luce malata. Sulla distesa limacciosa, una casetta di legno: ha la porta sprangata. Non una finestra.
I pochi raggi che filtrano dalla spessa coltre di fumo, la dipingono di ombre sempre diverse. Lei le vede. Le attende con ansia, appiccicata a quell’unico intaglio nel legno rigonfio. Sono l’unica cosa che ha. Non le è stato dato neppure un nome.
Conosce solo quelle mura che la circondano. E quell’uomo. Quell’omone i cui passi sprofondano nel terreno dando voce a un silenzio imperturbabile che nemmeno la natura osa disturbare. Quella bestia che ogni giorno le ripete, sei mia, mentre le stringe la testa tra le mani e le ficca la lingua tra le labbra serrate, e fino in gola, infradiciandole guance e mento.
Lei stringe gli occhi. Per non vederlo, per il dolore, ma ha smesso di piangere. Non di sanguinare. Il suo corpo, troppo piccolo per quello di lui, si spacca a ogni colpo, a ogni spinta subita: più la penetra, più il cuore le batte incontrollato, incontrollabile. Come un asma che non dà scampo, che non rilascia più aria, uccide. Così fa lui, la prende, la trattiene e non la lascia più, finché il caldo le bagna il ventre, scivola sulle cosce, e lui la getta in un angolo. Poi tutto finisce. Tranne il male. Quello sarebbe tornato ogni giorno. Assieme al buio che cala, ai passi che sprofondano e la spranga che scatta. Assieme a lui.

E così succede ancora. Ma, questa volta, l’uomo non è solo. Assieme a lui entra anche la nebbia.
Ora la sagoma che la carica non è più quella del suo carnefice, diventa un mostro che lei ha già visto, un grosso cumulo fumoso con enormi occhi neri, la inghiottiscono. La nebbia si contorce su di lei, l’avvolge e le toglie il fiato. Sente le labbra spaccarsi, un sapore acre bruciarle la gola, eppure, non demorde, sopporta, perché sa che per vedere quel fumo danzare, deve combattere il mostro, lo deve dissolvere. Solo così vedrà i sottili fili intrecciarsi in rivoli ora ricci, ora spumosi e liberarsi in un ballo. Potrà danzare con loro. E lei non sarà più sola.
Conosce il momento in cui agire, l’attimo in cui il mostro abbandona ogni forza. Arriverà tra poco. Il cumulo chiaro è sempre più grosso, si gonfia a ogni colpo che le dà in gola. Poi la bocca si inonda, lei tossisce saliva e lui si ritrae. La bruma si dissolve, formando un velo compatto. È il momento. Deve oltrepassare il mostro e affidarsi alla sola cosa che non le fa male. Che le è amica.
Oltrepassa il velo e si getta in quelle spirali di libertà che la prendono per mano.
Sparisce.
Dietro di sé un urlo che solo la pioggia più forte conosce.
Sente i piedi sprofondare: la bambina non avrà più una casa di legno.
Non sarà più sola. La nebbia danza con lei.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 16/1/2014, 17:27




Ciao, il racconto mi è piaciuto ma non sono sicuro di aver capito il finale: è una morte liberatoria? O è proprio concretamente una fuga nel velo di nebbia e il violentatore non riesce a vederla e lei può fuggire?
Perché allora la nebbia viene associata all'immagine del mostro? Non è il mostro, è l'amica. O forse non capito bene.
 
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simolimo
view post Posted on 17/1/2014, 00:12




QUOTE (Beppe Roncari @ 16/1/2014, 17:27) 
Ciao, il racconto mi è piaciuto ma non sono sicuro di aver capito il finale: è una morte liberatoria? O è proprio concretamente una fuga nel velo di nebbia e il violentatore non riesce a vederla e lei può fuggire?
Perché allora la nebbia viene associata all'immagine del mostro? Non è il mostro, è l'amica. O forse non capito bene.

ciao beppe ^_^ , il finale l'ho lasciato volutamente un po' aperto ^_^ , ma, nel mio intento, lei si libera.
la nebbia non è amica in tutto il suo essere, ma è, semplicemente, l'unica cosa che conosca al di fuori delle pareti di legno e del mostro che la violenta. infatti, nel momento in cui questa entità che conosce e che spesso ha visto trasformarsi in tante forme diverse entra con il mostro... involontariamente ne ricalca i profili... fino a che diventa placida e protettrice (il velo) e poi vivace e amica (i riccioli che la prendono per mano e la nascondono portandola via)

MA... tutta questa filippica è inutile, io ti ho detto sì il mio intento, ma il mio volere era lasciare aperto il finale all'interpretazione di ogni lettore ^_^ , volevo che il pezzo reggesse da sé, ecco. almeno, ci ho provato...

grazie del commento ^_^

QUOTE (Lucia Guglielminetti @ 16/1/2014, 19:24) 
Mi piace l'idea della nebbia consolatrice, unica amica della bambina, non ho solo capito perfettamente il finale. Di chi è l'urlo? Mi piacerebbe che la nebbia, oltre ad essere consolatrice, fosse anche vendicatrice. Onirico e fluttuante, proprio come la nebbia che descrive.

ciao lucia, felice che il pezzo ti sia garbato ^_^

come detto a beppe, il finale l'ho lasciato un pelo aperto, ma sull'urlo non c'è storia: è dell'uomo abominevole che si vede scappare la sua bambina incarcerata nel nulla della nebbia. la bambina però, essendo sempre stata isolata in quella casetta di legno non è istruita, e conosce solo quello che la natura le ha potuto offrire e, per lei, un urlo forte era paragonabile solo a un tuono che, il più delle volte, arriva con i temporali.

a presto! io ora filo a nanna, sono cooootta! ^_^
 
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Callagan
view post Posted on 19/1/2014, 18:38




Perché hai scritto questo racconto? Fa proprio male! :cry:
E qui sei stata bravissima tu a trasmettere la disperazione, l'oscurità, la claustrofobia, in un racconto già solo per il tema terribile. Ho avuto un po' di difficoltà nella lettura della seconda parte, forse troppo appesantita, ma non mi è stato di disturbo leggere più volte dal momento che il testo merita.
Comunque bravissima, anche per quel finale aperto che (per me) resta terribile: quanto mai lontano potrà scappare? :cry:
Alla prossima Simo! ;)

Edited by Callagan - 21/1/2014, 16:17
 
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misaki02
view post Posted on 20/1/2014, 18:17




Ciao Simolimo, che storia cruda hai raccontato questo mese! Durante la lettura non è difficile immaginare questa bambina segregata "nella casa di legno" prigioniera di un pazzo/maniaco. Un racconto crudele, spietato, ma raccontato molto bene. Amo i racconti che lasciano il finale aperto e il tuo per questo mi è piaciuto molto, l'ho trovato anche visionario! Brava! A rileggerti!
 
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simolimo
view post Posted on 20/1/2014, 21:16




QUOTE (Callagan @ 19/1/2014, 18:38) 
Perché hai scritto questo racconto? Fa proprio male! :cry:
fil ^_^ "dovevo" affrontare tre cose:
- sfidare la mia sensibilità
- mantenere una promessa fatta qui (scrivere un pezzo che avesse avuto una trama e che non fosse stato da "bonbon e peluches")
- ascoltare un amico
...ecco perché l'ho scritto ^_^ , ma... :unsure: sappi che quella stessa notte, beh, mica ho dormito troppo bene :(

E qui sei stata bravissima tu a trasmettere la disperazione, l'oscurità, la claustrofobia, in un racconto già solo per il tema terribile. Ho avuto un po' di difù
+ficoltà nella lettura della seconda parte, forse troppo appesantita, ma non mi è stato di disturbo leggere più volte dal momento che il testo merita.
grazie mille, penso che il testo verso la fine pesi un po' perché nell'idea orignaria che mi era balzata alla mente, non avrei mai voluto un lieto fine, ma poi... non ce la facevo. sentivo le dita bloccarsi... e, allora,...ho optato per un finale aperto
Comunque bravissima, anche per quel finale aperto che (per me) resta terribile: quanto mai lontano potrà scappare? :cry:
per me... la bambina si è salvata e, ora, danza con la nebbia. sorridente, a piedi nudi, avvolgendo chiunque cerchi in lei riparo
Alla prossima Simo! ;)
alla prossima fil ;) , e grazie del commento ^_^


QUOTE (misaki02 @ 20/1/2014, 18:17) 
Ciao Simolimo, che storia cruda hai raccontato questo mese! Durante la lettura non è difficile immaginare questa bambina segregata "nella casa di legno" prigioniera di un pazzo/maniaco. Un racconto crudele, spietato, ma raccontato molto bene. Amo i racconti che lasciano il finale aperto e il tuo per questo mi è piaciuto molto, l'ho trovato anche visionario! Brava! A rileggerti!

ciao Ale ^_^ , finalmente incontro il tuo gusto ^_^ ... ma non abituarti troppo neh! che a me scrivere certe cose... aaaaaaaah... mi spavento da sola! che frana che sono!
grazie del commento, e dell'apprezzamento per il finale aperto. non avrei potuto fare altrimenti -_- :cry: ^_^

QUOTE (Daniele Picciuti @ 16/1/2014, 15:35) 
Allora, anche in questo caso la storia non mi è del tutto chiara. Devo anche dire, però, che in qualche modo riesce a essere compatta, nonostante tutto. Non capisco quanto di ciò che ho letto sia reale e quanto simbolico, non sono certo di aver compreso se la libertà di lei sia la morte o una fuga reale, se la nebbia stessa sia reale o se sia materia incantata capace di portarla via. Non capisco se il terreno limaccioso lì intorno sia qualcosa di assimilabile a sabbie mobili, e quel mostro che le usa violenza, se sia un estraneo o un genitore. Tutto molto confuso ma riesce in qualche modo a essere coeso. Esperienza di lettura interessante.

ciao Daniele, scusa se rispondo solo ora, ad andar bene... non te ne fregherà più granchè. cmq, il finale, così come il ruolo della nebbia sono liberamente interpretabili dal lettore (se vuoi la mia idea, leggi il commento a Beppe), ma il terreno limaccioso, è solo un terreno limaccioso. e quel brutto mostro, beh, che sia chi vuoi... tanto lo schifo che fa non cambia, anche se estraneo non può potrà mai essere: è l'unica persona che quella creatura avesse mai visto.
felice di non averti annoiato nonostante questi punti a te fumosi :P
grazie del commento! ^_^
 
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simolimo
view post Posted on 20/1/2014, 21:44




QUOTE (gelostellato @ 17/1/2014, 14:54) 
un asma
ecco, allora lo è per davvero? so che deriva dal greco, e so che tale parola è maschile, ma in molti scritti e articoli scientifici mi sono imbattuta nella derivazione femminile... tant'è! ^_^
Molto lirico, okay, ma perché? Cosa è successo di preciso? Perché questa bambina è fuggita (morta?) nella nebbia?
...SDENG! :P beh, diciamo che il pezzo è lirico perché mi è uscito così, la bambina è fuggita o morta perché l'intento era di lasciare un finale aperto e, sì, nella nebbia ^_^
Un buon pezzo, comunque, anche se forse troppo pesante nell’aggettivazione e nella descrizione della nebbia, che alla fine, uno dice, si okay, basta aggettivi per ‘sta nebbia, che mi sembra di leggere thesaurus, ma è una caratteristica, comunque, e non è un difetto, solo che qualche aggettivo in meno poteva rendere più snello.
giuro raffaele che non mi sono accorta di avere usato così tanti aggettivi <_< , avessi letto altri pezzi... :o: ahahah! a freddo lo rileggeò e lo sistemerò, come sempre faccio ^_^
In ogni caso, uno tra i pezzi migliori. Meglio la prima metà, in ogni caso, più drammatica ma più snella. Ah, ovviamente, in questi casi, ci si fa un sacco di domande sul realismo che in quella casa, per abbastanza anni che una bambina diventi trombabile dal maniaco di turno (per come è descritta, con emorragia ogni volta, io la vedo che muore quasi subito, dopo le prime volte, ma boh, facciam finta di no), ma direi che per la brevità del pezzo non è nemmeno il caso di perdercisi più di tanto.
a dire il vero, l'emorragia (non un dissanguamento) c'è ogni qual volta sussista una lacerazione... quindi non è così improbabile vista la diversità di proporzioni... e tante cose tipo "la casa è sicuramente isolata" "nessuno conosce la bambina" "nessuno conosce quel mostro" "come si può sfamare e lavare la bambina"... non sono cose a cui ho dato importanza per le battute con cui ho scritto. sicuramente, in un pezzo anche solo di 5K avrei spiegato con una o due frasi che facessero sottintendere ^_^
Buon racconto, comunque. Piaciuto.
feliceME ^_^
grazie del commento!


QUOTE (Angelo Frascella @ 18/1/2014, 00:52) 
Dalla vena intimista, che caratterizzava i racconti di Simo fino a un po’ di tempo fa, sta venendo fuori una vena horror sempre più penetrante e intensa. Ti dirò che mi hai fatto stare male, con questo racconto disturbante e scomodo e speravo che, nel finale, il “cattivo” venisse giustiziato dalla nebbia. Mi ha lasciato solo un po’ dubbiosa la parte finale, quando non si capisce se la nebbia sai buona o cattiva (ho dovuto leggere i commenti per capire un po’ meglio il senso del finale). In ogni caso ottimo lavoro.

angelo :) , per il finale, potrai leggere in quasi ogni commento ai commenti il perché, ma per il lato horror... come ho detto a Misaki, non farci troppo l'abitudine :P io resto una fanciulla dall'animo sensibilie, ma mi hanno detto di osare e a me serve a scacciare alcune paure... tutto qui :D
grazie mille del commento ^_^

QUOTE (ilma197 @ 18/1/2014, 16:03) 
Accidenti, che ansia! La prima metà è stata una lettura davvero disturbante, quindi direi che il testo è ben riuscito. Nella seconda, non ho capito benissimo il ruolo della nebbia. Credo che il problema sia che passi da un realismo molto crudo a qualcosa di più evanescente e simbolico. Alla prima lettura, pensavo che la bambina fosse morta. Alla seconda, ho pensato che forse no, la nebbia l'ha davvero liberata, ma allora nel racconto entra un elemento magico che non era stato anticipato...
In ogni caso, un bel racconto, molto ben scritto, anche se il finale non mi ha convinta al 100%.

Vivì! ...posso abbreviarti così?? ^_^
se leggerai le mie risposte precedenti capirai il perché di questa evanescenza, voluta, anche contro la mia volontà iniziale. prima o poi riuscirò a far finire male un racconto eh? (mi sa di no, invece...)
cmq, grazie mille del commento. e la prossima volta spero di convincerti al 100% (giro la ruota: cento! cento! cento! cento!... :P )
alla prossima! ^_^
 
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Raffaele Marra
view post Posted on 21/1/2014, 23:08




La cosa che più ho apprezzato è la nebbia; tutto, in questo racconto, sembra essere caratterizzato, permeato, contagiato dalla nebbia. L’atmosfera è nebbiosa, i personaggi sono nebbiosi e con essi le loro vere emozioni e motivazioni. È nebbioso persino il finale, aperto alla sensibilità del lettore, enigmatico e inquietante. Non sono pienamente convinto del fatto che la narrazione passi , nel primo rigo, dal tempo imperfetto al tempo presente con tanta disinvoltura: si tratta probabilmente di una scelta stilistica e non di un errore, ma forse non suona proprio benissimo.
 
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simolimo
view post Posted on 22/1/2014, 13:56




QUOTE (Raffaele Marra @ 21/1/2014, 23:08) 
La cosa che più ho apprezzato è la nebbia; tutto, in questo racconto, sembra essere caratterizzato, permeato, contagiato dalla nebbia. L’atmosfera è nebbiosa, i personaggi sono nebbiosi e con essi le loro vere emozioni e motivazioni. È nebbioso persino il finale, aperto alla sensibilità del lettore, enigmatico e inquietante. Non sono pienamente convinto del fatto che la narrazione passi , nel primo rigo, dal tempo imperfetto al tempo presente con tanta disinvoltura: si tratta probabilmente di una scelta stilistica e non di un errore, ma forse non suona proprio benissimo.

ahahah! raffaele ^_^ , è tutto nebbia, un allover di nebbia :woot:
beh, sono felice che ti sia arrivato così il pezzo e... sì, la scelta iniziale è stilistica, ma non scorretta... almeno, il fatto è che dà la sensazione che "quel" terribile prsente, è in realtà anche un passato... ahahah! nebbia anche sui tempi verbali... :ph34r:
:ph34r: grazie del commento! molto gradito ^_^
alla prossima!
 
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Olorin
view post Posted on 22/1/2014, 14:01




Questo brano sfrutta il carico emotivo già intrinseco all’argomento; l’acuisce attraverso un’ambientazione tetra e una sovrabbondanza morbosa dei dettagli più scabrosi, prediligendo a mio parere l’aspetto descrittivo a quello narrativo.
Spogliato dello sconvolgimento che la tragedia di un bambino suscita, il brano mi pare però piuttosto statico. Le immagini sono la storia.
Potevano essere un flash di ricordi che avesse investito la protagonista, oggi insospettabile impiegata delle poste, quando avesse visto sopraggiungere allo sportello un uomo di grossa statura, o detective nel momento in cui avesse a che fare con un caso di pedofilia.
Lasciato così a sé stesso, il racconto mi pare un quadro a tinte forti piuttosto che un film, una foto sconvolgente sospesa tra la fiaba di Hansel e Gretel e la cronaca nera.
 
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view post Posted on 23/1/2014, 23:24
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Ciao Simolimo, chiedo venia ma il racconto sono riuscita ad affrontarlo solo una volta. In genere, per produrre un commento degno di questo nome, devo rileggere almeno due/tre volte, ma in questo caso non lo farò perché mi sono impressionata sulla scena di violenza sulla bambina. Boh, forse sto invecchiando. E' un racconto scritto bene, pieno di poesia cattiva e dolorosa, con un finale che un po' mi sfugge (dovrei rileggere!) ma la cui comprensione lascio scappare volentieri, non vorrei turbarmi ancora di più. Porta pazienza. Ho capito che è bello, ma è una lettura che non fa per me in questo periodo...
 
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simolimo
view post Posted on 23/1/2014, 23:49




QUOTE (Olorin @ 22/1/2014, 19:32) 
Questo brano sfrutta il carico emotivo già intrinseco all’argomento; l’acuisce attraverso un’ambientazione tetra e una sovrabbondanza morbosa dei dettagli più scabrosi, prediligendo a mio parere l’aspetto descrittivo a quello narrativo.
Spogliato dello sconvolgimento che la tragedia di un bambino suscita, il brano mi pare però piuttosto statico. Le immagini sono la storia.
Potevano essere un flash di ricordi che avesse investito la protagonista, oggi insospettabile impiegata delle poste, quando avesse visto sopraggiungere allo sportello un uomo di grossa statura, o detective nel momento in cui avesse a che fare con un caso di pedofilia.
Lasciato così a sé stesso, il racconto mi pare un quadro a tinte forti piuttosto che un film, una foto sconvolgente sospesa tra la fiaba di Hansel e Gretel e la cronaca nera.

se avessi seguito il tuo suggerimento, Marco, sarebbe stato tuo il pezzo, non mio... :P
grazie comunque del commento ^_^ , prima o poi scirverò qualcosa che non ti lasci rimesse d'apprezzamento. quindi... ho ancora bucato la trama??? eccheccapperi! ci rinuncio! :cry: ;) :D

QUOTE (Piscu @ 22/1/2014, 21:33) 
il racconto è sicuramente d'impatto. forte, visto il tema trattato in modo anche poco velato. niente da dire sulla trama, che è abbastanza chiara, piuttosto sull'attinenza al tema. c'è la nebbia, quella sì, ma manca "l'incrocio", a meno di non voler intendere in senso molto ampio l'incrocio tra l'uomo e la bambina... ma in questo caso avresti dovuto renderlo più chiaro. a livello di stile c'è qualche inceppo nella punteggiatura, e soprattutto a mio avviso qualche finezza di troppo, frasologie evocative che però non dicono nulla (per esempio: "un urlo che solo la pioggia più forte conosce").

il racconto non mi ha fatto dormire la notte... ahahah! sfidare me stessa è stato deleterio... ma, perdonami andrea... gli incroci nella nebbia c'erano, non solo per il brutto mostro, ma anche per gli incroci stessi che la nebbia faceva con se stessa in intrecci e spirali...
per le figure più "liriche" (per te "più pesanti") so che non apprezzi, ma non credo di averne abusato, ecco... quindi, credo ci possano stare e poi... la bambina non avendo mai sentito nullla... immedesima l'urlo con il tuono, che arriva con il temporale :unsure:
grazie del commento :)

QUOTE (sgerwk @ 23/1/2014, 23:23) 
Non sono sicuro di aver capito: esiste davvero una sorta di creatura sovrannaturale fatta di nebbia oppure è l'immaginazione della protagonista a farglielo immaginare? In generale mi è sembrato troppo vago, nonostante la forza del tema centrale e del modo in cui è introdotto, il racconto ha finito per non prendermi più di tanto.

ciao marco ^_^
tanto a me, spesso, piacciono i tuoi pezzi, tanto a te i miei fanno?? ...non lo dico, sono un signorina! beh, che dirti? se per te è stato vago, non posso farci nulla... per me, purtroppo, non è stato così... mi ha fatto molto male scriverlo, e affrontare certi miei blocchi, forse è perché ho dovuto un po' obbligarmi? boh...
beh, spero, prima o poi, di scrivere qualcosa che un briciolo ti garbi, sennò... amen!

QUOTE (LeggEri @ 23/1/2014, 23:24) 
Ciao Simolimo, chiedo venia ma il racconto sono riuscita ad affrontarlo solo una volta. In genere, per produrre un commento degno di questo nome, devo rileggere almeno due/tre volte, ma in questo caso non lo farò perché mi sono impressionata sulla scena di violenza sulla bambina. Boh, forse sto invecchiando. E' un racconto scritto bene, pieno di poesia cattiva e dolorosa, con un finale che un po' mi sfugge (dovrei rileggere!) ma la cui comprensione lascio scappare volentieri, non vorrei turbarmi ancora di più. Porta pazienza. Ho capito che è bello, ma è una lettura che non fa per me in questo periodo...

... lo capisco... è stata una sfida anche per me :cry: ma mi conosci, non ho molto da aggiungere ^_^
scusa per averti obbligata a una lettura del genere, sai che non capiterà spesso ^_^
grazie del commento...
 
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simolimo
view post Posted on 24/1/2014, 17:16




QUOTE (Il Carnefice @ 24/1/2014, 09:54) 
È un racconto molto duro, scritto bene anche se non impeccabile. Il racconto è infatti troppo narrato. Andrebbe mostrato maggiormente, offrendo dei passaggi più immediati. Detto questo, le scene, anche le più dure, sono rese con bravura. È un buon racconto, coraggioso, che va premiato con una buona posizione in classifica.

grazie carnefice ^_^ ! ci proverò a rivederlo :unsure: , se e solo se sarà che mai lo riprenderò in mano...
grazie per aver notato il coraggio... è stato difficile... ^_^
 
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L'Aguzzino
view post Posted on 28/1/2014, 13:44




Marchiata.
 
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