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VHEMT, di Andrea Viscusi

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Piscu
view post Posted on 11/2/2014, 22:48




VHEMT
4976 caratteri



– E tu quale scusa hai trovato?
La domanda, che conteneva un'accusa implicita, scosse Eva.
La ragazza, poco più che ventenne, arrossì e abbassò lo sguardo, incapace di sostenere lo sguardo del suo accusatore.
L'uomo, che aveva circa il triplo dei suoi anni, l'aveva raggiunta a casa sua appena la notizia si era diffusa. Nonostante i suoi sforzi, Eva non poteva più nascondere cosa le stava accadendo, e l'eccezionalità della sua condizione aveva fatto presto il giro del paese, poi della regione, e forse dell'intera nazione. L'uomo non aveva specificato da dove fosse arrivato, o chi l'avesse mandato. Non aveva nemmeno detto il suo nome: si era presentato semplicemente come “un funzionario”.
Il Funzionario l'aveva esaminata, tastandola e intrufolando le dita in lei, per trovare conferma delle storie che si erano diffuse, anche se bastava un'occhiata per capire che Eva non mentiva. Dopo l'esame, mantenendo a parole il tono sprezzante che aveva espresso nei gesti di poco prima, il Funzionario l'aveva sottoposta a un fitto interrogatorio. Eva non sapeva quale delle due fasi del loro incontro fosse la più umiliante.
– Allora? – la incalzò lui. Eva gli lanciò un'occhiata furtiva, intimorita ma anche affascinata dalla visione di un individuo che poteva a tutti gli effetti definire vecchio. Era il primo membro della Terzultima che vedeva di persona. – Perché l'hai fatto, sciagurata? Perché pensi di essere migliore degli altri? Perché qualcuno si ricordasse di te? Per la tua religione? Perché era un impulso che non potevi controllare? Per sentirti più completa? Per amore, perdio, non sarà mica...
– Basta! – non riuscì a trattenersi, ma si pentì subito di averlo interrotto. Il Funzionario la fissò con uno sguardo che la atterrì, capace di risucchiare la luce dalle sue pupille.
– È questo, quindi? – proseguì lui, stavolta in tono più misurato. – Per amore? Tu credevi di amarlo, e credevi che questo vi avrebbe uniti?
Stavolta Eva conosceva la risposta alla domanda: sì, era vero, lo amava. O almeno così credeva, e aveva creduto che lo stesso valesse per lui. Ma che fine aveva fatto, ora che aveva scoperto il suo segreto? Ora che lei, e solo lei, si trovava ad affrontare il Funzionario? Era davvero sicura che l'amore fosse la vera ragione?
– Io non lo so... – ammise infine, sconfitta.
La reazione del Funzionario la sorprese: l'uomo prese a ridere. Era una risata grassa, di stomaco, di quelle da lacrime agli occhi e pacche sulle cosce. – Ma certo, certo – disse poi quando si fu ripreso. – Ma certo che non lo sai... d'altra parte è propri questo il problema, no? Nessuno sa perché lo fa.
Eva non capiva. Il Funzionario era lì per giudicarla, per punirla... o che altro?
Quasi in risposta ai suoi dubbi, l'uomo la rassicurò: – Stai tranquilla, ragazza. Non ho intenzione di del male. Sono qui perché tu capisca. Tu sei stata a scuola, vero?
– Sì, signore.
– E ti hanno insegnato tutto sul VHEMT, vero?
– Sì, signore.
– E che cos'è che non hai capito?
La ragazza esitò. Non pensava di aver frainteso qualcosa del VHEMT, anzi, era sempre andata bene a scuola. – Niente, è tutto chiaro.
– Allora perché l'hai fatto? Qual è la tua scusa?
Eva chinò di nuovo il capo, ma stavolta lo sguardo si fermò sul ventre prominente che rivelava in modo chiaro il suo settimo mese di gravidanza. – Non ho scuse, signore.
– Questo è già meglio – concesse il Funzionario. – Non devi preoccuparti, non fa alcuna differenza, ormai. Il VHEMT è troppo avanzato perché la tua sbadataggine possa metterlo in pericolo.
Ora più confusa che spaventata, la ragazza guardò l'uomo, in cerca di risposte. Se il Funzionario del Voluntary Human Extinction Movement diceva che il progetto non era in pericolo, perché era venuto da lei?
– E allora che ne sarà di me? – chiese quindi. – E... di lui?
Il Funzionario strinse le spalle. Sorrise, forse. – Questo sta a te. Non ti sto imponendo niente, se non la consapevolezza. Devi comprendere il fine ultimo del Movimento, che è quello di sconfiggere l'ultima malattia del mondo.
– La morte? – chiese lei, ansiosa di compiacerlo.
– No, cara. La vita. La vita è l'infame malattia che abbiamo deciso di debellare, un secolo e mezzo fa. Scegliere coscientemente di estinguerci è l'obiettivo più nobile che l'umanità si sia mai posta. Lo capisci, questo?
Eva annuì.
– E ci stiamo riuscendo, questo è quello che conta. Non importa se ogni tanto qualche ragazza come te ha ancora la sconsideratezza di rimanere incinta, nonostante tutto. Lentamente, dolcemente, ci stiamo spegnendo. Siamo sereni, finalmente. Ed è bellissimo...
Adesso il Funzionario sorrideva beato, come se si trovasse sdraiato su una spiaggia esotica, accarezzato dalla brezza tiepida del mare. Poi fece per allontanarsi, ma lei lo trattenne.
– Ma che cosa gli dirà, signore? – volle sapere lei. – Agli altri del Movimento?
L'uomo ci pensò qualche secondo. – Dirò semplicemente di correggere le stime. Gli dirò che contrariamente ai piani, la mia non è più la Terzultima generazione, ma la Quartultima.


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nota: il VHEMT esiste davvero!
 
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simolimo
view post Posted on 13/2/2014, 17:41




ciao Andrea :), tu ci guazzi eh nel fantascientifico? bene, infatti il pezzo è molto ben riuscito. ottima la caratterizzazione del Funzionario e ottimo il ritmo che imprimi alla narrazione. mi ha fatto morire "l'ironia" sottile con cui hai affrontato il discorso e con cui, attraverso una persona che, per la tua ambientazione e contesto, è a tutti gli effetti nella ragione hai svoltato la parte scomoda della medaglia. molto bravo davvero. senza la battuta finale il pezzo avrebbe avuto tutto altro spessore, molto ridotto ;P
ah, un refuso: "Non ho intenzione di del male"... manca "farti"
 
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Piscu
view post Posted on 13/2/2014, 19:27




grazie, a maggior ragione perché non sei nel mio gruppo quindi non eri "tenuta" a leggermi.


ah, rivedendo il post mi sono accorto che ho dimenticato di aggiungere i corsivi, ce n'erano un paio... ma credo che il racconto sia comunque comprensibile.
 
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yaranilde
view post Posted on 13/2/2014, 20:56




Scrittura morbida lineare, vissuta come un’onda. Una chiusa delicata e poetica. Non ho trovato sbavature. Mi è piaciuto come sono state dosate le parole, le pause. Ho visto i personaggi parlare fra loro, hai reso molto bene l’idea e l’ambientazione. L'ambientazione mi ha ricordato un po’ The Giver.
Unica pecca: sebbene mi sia piaciuto, non mi ha toccato il cuore, per i miei gusti (e sottolineo miei) c’è poca adrenalina, ma i complimenti sono d'obbligo.

Alexia Bianchini
 
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Raffaele Marra
view post Posted on 13/2/2014, 23:45




Un racconto che si lascia leggere con piacere e interesse dall'inizio fino alla fine, nonostante un finale in parte prevedibile. La narrazione privilegia la visione introspettiva della giovane tralasciando (volutamente) la psicologia del Funzionario. A mio parere il racconto sarebbe stato ancora più intenso e originale se lo avessi narrato dal punto di vista di quest'ultimo. Ma forse in così poco tempo non era possibile studiare meglio la forma da dare al racconto. Per la stessa ragione (mancanza di tempo), sono capitati, qua e là, alcuni refusi clandestini.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 14/2/2014, 00:03




Ciao Piscu,

Anche se non sei nel mio gruppo volevo dirti che il tuo racconto mi è piaciuto molto, il più bello dell'edizione fra quelli che ho letto finora :)

L'idea della vita come "malattia mortale" vedo che è stata sfruttata da te, me ed altri. Accidenti, quando si pensa di aver avuto una buona idea... ma si sa come va l'adagio.

La tua declinazione è elegante, umoristica, giustamente giocata sull'equivoco dell'educazione sessuale contro l'AIDS nelle scuole.

Ci ho trovato solo un filo di sdolcinatura di troppo sulla sottolineatura del "per amore", poiché per amore si può fare anche l'amore sicuro, mica bisogna proprio fare un figlio :) - ma sono parere e gusto strettamente personali.

Bravo! Bel lavoro! ^_^
 
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Olorin
view post Posted on 14/2/2014, 09:45




L’idea della vita come malattia non mi è del tutto nuova, ma non ricordo se sia già stata utilizzata a MC, oppure se si tratti di una mia reminiscenza cinematografica. Saltano un po’ all’occhio le ripetizioni che ti sono sfuggite nell’incipit (sguardo-sguardo, era diffusa-erano diffuse, esaminata-esame), ma comunque le premesse della trama sono a mio parere ben realizzate e coinvolgono nella lettura. Il fatto è che poi però le tradisci praticamente tutte, edulcorando ogni aspetto e personaggio, trasfigurandone inaspettatamente la perentorietà e drammaticità del ruolo inizialmente interpretato (quello del carnefice per l’uno, quello della vittima inerme per l’altra).
Il personaggio del Funzionario, che pareva farsi carico della veste di motore del dramma, si sgonfia sotto gli occhi del lettore e si trasforma da giudice e sicario inflessibile, in una specie di educatore. Il finale che ridimensiona l’accaduto risulta in linea con quanto precedentemente descritto.
 
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Manuela Costantini
view post Posted on 15/2/2014, 09:07




Il racconto si legge bene, a parte qualche refuso e qualche ripetizione di troppo. Segnalo anche l’uso di possessivi che potevano essere evitati. Ottima la struttura. Si parte in media res e poi si torna indietro e si arriva alla fine della storia. Buona anche la caratterizzazione del “Funzionario” che inizialmente appare come un burocrate crudele, una figura da temere e si dimostra invece di tutt’altra pasta. Mi sarei aspettata, però, un finale più “cattivo”. Il “Funzionario” che da inquietante, diventa accondiscendente e comprensivo e alla fine, con una battuta forte, riporta le cose come appaiono all’inizio. Perché il Vhemt (e il fatto che esista davvero è spaventoso) deve essere perseguito.
 
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Simonetta Brambilla
view post Posted on 15/2/2014, 18:51




C’è la ripetizione “sguardo” nello stesso periodo.
Qualche refuso: propri (senza “o”) e manca la parola “farti” nella frase: “Non ho intenzione di del male.”
Voluntary Human Extinction Movement: l’idea è malsana quanto basta per piacermi. Suicidio di massa volontario. Il problema è che non ci crede troppo nemmeno il funzionario. E infatti alla fine decide di allungare la vita di una generazione. E se i suoi successori facessero lo stesso?
 
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L'Aguzzino
view post Posted on 15/2/2014, 20:17




Racconto interessante.
L'idea di fondo è originale, senza dubbio. Il dialogo tra i due funziona abbastanza - ho qualche dubbio sulla parte della risata, appare un pochino forzata - ma nel complesso quello che mi lascia perplesso è proprio la possibilità che una condizione del genere possa verificarsi. Vero, è fantascienza, quindi se non si accetta questo, non ha senso dibattere, ma non riesco a immaginare un processo evolutivo che porti la razza umana a scegliere deliberatamente l'estinzione, l'essere umano è egoista per natura, egocentrico, ha tutti i difetti e i vizi del mondo, guardando oggi alle fazioni animaliste e vegan mi viene da pensare che sarà una battaglia che combatteranno in pochi, sempre, anche se quei pochi saranno un po' di più tra qualche tempo. Avrebbe avuto più senso, secondo me, se quel movimento lì fosse composto da esseri non umani, se fosse esistita una qualche Supervisione Superiore formata da esseri di altri mondi che, all'unanimità, avesse deciso per l'estinzione della razza umana.
Ecco, trovo che questo avrebbe avuto maggior coerenza. Ad ogni modo il racconto è godibile, ti lascia qualcosa, ma ci sono disattenzioni nella forma, probabilmente non lo hai riletto con attenzione.
 
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Piscu
view post Posted on 16/2/2014, 13:20




rispondo a quanti hanno fatto notare che la storia finisce troppo "alla leggera", e che il proposito iniziale sembra perdersi. ok, probabilmente è così, l'idea era però che la filosofia del vhemt instaura un generale senso di serenità per cui alla fine, pur accertate le cause della trasgressione, non si arriva a punire né imporre nulla. questa è un po' l'impostazione reale del movimento, che infatti non propone né suicidi di massa né aborti forzati, solo una graduale presa di coscienza che "sarebbe meglio" non riprodursi più.


non lo dico per giustificare il racconto, che ovviamente deve funzionare di per sé, ma solo per far capire come mai ho scelto alla fine questa strada.
 
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Mike009
view post Posted on 17/2/2014, 21:09




Ho sempre apprezzato molto la fantascienza sociale con distopie annesse e un futuro dove gli esseri umani cercano volutamente l'estinzione lo trovo parecchio interessante e originale. Originale sebbene impossibile: l'uomo estingue le altre specie non se stesso... La scrittura è funzionale alla storia e risulta piacevole e diretta senza essere banale. A mio modesto parere troverei molto interessante una storia di più ampio respiro sull'argomento. Unica pecca la caratterizzazione del funzionario, troppo "brava persona". Si sa, i funzionari di rado sono simpaticoni e in un fututo del genere li immaginerei come minimo spietati e cinici, non certo comprensivi e pronti a dire "vabbè ci estingueremo la prossima volta".
 
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L'Inquisitore
view post Posted on 18/2/2014, 18:50




Un racconto senza grossi sussulti, ma ben condotto e organizzato. Buona l'idea, ben gestita la dialettica fra i protagonisti con frequenti cambi di atteggiamento in rapporto alle aspettative del lettore. Buono anche il finale, in definitiva non vedo punti deboli se non un generale livellamento che, appunto, non porta a particolari colpi di scena.
 
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12 replies since 11/2/2014, 22:48   122 views
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