Nero Cafè Forum

Il sale della vita, di Marco Fronzoni

« Older   Newer »
  Share  
Olorin
view post Posted on 11/2/2014, 23:44




«Ce la faccio, ce la faccio, ce la faccio… ecco… ecco… adesso vado… e uno… e due… e duemmezzo… e due e tre quarti, e… ce la faccio, ce la faccio, ce la faccio, lo so che posso farcela, lo so, lo so, devo andare a trovare Maria, devo solo schiacciare il bottone, che è tondo, tondo come il mondo, il mondo è una palla, una palla, già, la palla è tonda e io ho bisogno subito di una palla… no, no, no! Resta concentrato, resta concentrato, maledizione!»
«Che fa signore, sale?»
«S… sale?»
«Eh, certo. Questo è un ascensore, mica ‘na macchina del tempo. Ma… che per caso non si sente bene?»
«No, no, sì, sì, no, ma è il sale che è tondo, è proprio tondo, come il bottone, sì ecco, il b-bottone..»
«… vabbe’, senta: sale o no?»
«N.. n… no ancora il sale no, cazzo!»
«Vabbe’, lei ci pensi, io intanto vado. Arrivederci neh?»
«Arrivederci, arrivederci, sale, sale, sale, adesso ho bisogno del sale… ma no, ma no, devo resistere, resistere, resistere… non resisto. Vado a prendere il sale. Vado, vado, attraverso la strada, guardo a destra… no prima a sinistra, anzi no a destra… a sinistra, fanculo, l’ultima volta sono rimasto mezza giornata sul marciapiede. Sinistra cazzo, devo guardare a sinistra! Entro nel supermercato… le porte fanno sssssssss… le porte fanno ssssssss… le porte fanno…»
«Ha bisogno d’aiuto?»
«Le porte fanno ssssssss… e sssssssss… e ssssssssì cazzo, ma secondo lei non si vede che c’ho bisogno d’aiuto? Mi spinga dentro, perdio!»
«Subito, subito! Eh, ma che modi!»
«Modi, modi, modi, maddeché, macché, è il sale, il sale, sale, ecco, eccolo, eccolo, il sale, il sale, il sale.
Quant’è?»
«Ancora lei? E ancora col sale? Ma cosa ci farà con tutto ‘sto sale, poi?»
«E che ce farò? Checcefarò mai cor sale? Li cazzi mia, per esempio ce farò. Quant’è?»
«Maleducato. Sono ottanta centesimi»
«Il sale, il sale, mo’ c’ho il sale, ma io devo prendere l’ascensore e andare a trovare Maria, ma senza il sale, altrimenti Maria poi mi vede col sale e si arrabbia. E allora butto via il sale, butto via il sale, attraverso la strada, guardo a destra, no… a sinistra… a destr… attraverso senza guardare…»
«A’ stronzo, m’anvedi d’anna’…»
«Ce la faccio, ce la faccio, ce la faccio, apro la porta e poi devo solo schiacciare il bottone, che è tondo, tondo come il mondo, il mondo è una palla… ebbasta, eddai, e schiaccialo ‘sto bottone!»
«… e poi sulla pista ho incontrato Roberto, non è incredibile?In mezzo a migliaia di persone, ci siamo incontrati! Buongiorno. Ma… come mai aspetta qui davanti? L’ascensore è guasto?»
«No, n…n… no, ma lei non me lo chieda, non me lo chieda e non me lo…»
«Ah no, vede che funziona? Bastava schiacciare il bottone! Che fa, sale?»
«Fanculo, fanculo, fanculo, fanculo sì, ma col sale, fanculo col sale, ho bisogno del sale, del sale, del sale, vado a prendere il sale…»
«Ma pensa te che gente… ma sì, vada, vada pure! Dunque, ti stavo dicendo…»
«E vado, e vado, e sì che vado, a prendere il sale vado, che c’ho bisogno del sale… no… no, dai che non è vero, dai che non hai bisogno del sale. Il bottone, vai a schiacciare il bottone… no, il sale, devo prendere il sale, ho bisogno del sale. Attraverso la strada e guardo a destra…»
«Idiota!»
«… poi entro nel supermercato e le porte fanno ssssssssss… le porte fanno sssssssssss…»
«Luca, va a tirar dentro quel disgraziato, che l’ultima volta c’è stato un pomeriggio a guardar le porte che s’aprivano e si chiudevano!»
«… le porte fanno sssssssssss… fanno ssssssssssss…»
«Venga signore, l’aiuto io».
«… sssssssssssss… grazie, grazie, che devo prendere…»
«… il sale, lo sappiamo signore. Sta sempre di là, nella seconda corsia a destra».
«Eh, lo so bene dove sta il sale, perché c’ho bisogno di sale io, il sale, il sale, il sale… quant’è? E non faccia commenti! Mi dica quant’è per il sale e basta».
«Sta sempre a ottanta, fluttuazioni in borsa non ce ne sono state».
«Borsa, borsa, forse devo prendere anche una borsa.. no… no… puoi resistere. Tenga il resto. Spiritosa, spiritosa, vorrei vedere lei a provare a non prendere il sale, il sale… buttalo via il sale che Maria si arrabbia. Attraverso e guardo… e guardo… ma chissenefrega… »
«Coglione!»
«Apro la porta e schiaccio il bottone, schiaccio il bottone. Ce la faccio, ce la faccio, ce la faccio, è tondo, è tondo come il mondo, il mondo è una palla, ma io mi sono rotto le palle del mondo! Ecco, non guardare… ecco, non guardare e schiaccia … ce la faccio… ce l’ho fatta… ce l’ho fatta!... no, oh no… era… era… occupato… occupato. Chi occupa l’ascensore? Chi occupa l’ascensore? Non ce la faccio più… non ce la faccio più… cado… aiuto… aiuto… aiutatemi… le porte… ora le porte fanno sssssssssss… ssssss… Maria!»
«Mio dio, Fabio, ma da quanto sei qua? Ma come sei ridotto, tutto coperto di polvere bianca… l’Istituto non mi ha neanche avvisata che saresti arrivato!»
«La canzone alla radio diceva ‘amore’ e io dovevo prendere ‘amore’, avevo bisogno di amore, di amore e sono venuto qui a prendere amore… ma poi quel maledetto sale…»
 
Top
simolimo
view post Posted on 13/2/2014, 17:44




ciao Olorin! ben ritrovato, e contenta che tu ce l'abbia fatta! e che pezzo strampalato e divertente... sono stata fino all'ultimo a capire che diamine avrebbe dovuto fare il nostro pazzo uomo echeggiante :) e, alla fine, doveva "solo" prendere amore. ahahah! giuro, mi ha fatta ribaltare il pezzo! divertente, dinamico, velocissimo e... vabbeh, da', ripetitivo. ma ci sta in questo senso. perché senza non avrebbe avuto tutto 'sto sale!
bella prova, bravo.
 
Top
yaranilde
view post Posted on 13/2/2014, 21:36




La struttura non è solida. Prima di tutto i pensieri del protagonista, messi come dialoghi, essendo in prima persona, non dovevano essere virgolettati, altrimenti sembra che parli di continuo, e andrebbe anche bene se collimassero i tempi, invece come per la scena iniziale, in cui è in ascensore e poi dice che esce, gira a destra, a sinistra… insomma non può avvenire in un dialogo striminzito, bisognava dare respiro. Forse tolte solo le virgolette in alcuni monologhi il testo avrebbe avuto più senso, ma è vero che perdeva la dinamicità psicotica del protagonista.
Mi è piaciuta molto l’idea, meno la chiusa.
 
Top
Olorin
view post Posted on 14/2/2014, 09:13




CITAZIONE (yaranilde @ 13/2/2014, 21:36) 
Prima di tutto i pensieri del protagonista, messi come dialoghi, essendo in prima persona, non dovevano essere virgolettati, altrimenti sembra che parli di continuo,

Difatti è così, il protagonista continua a parlare, dà consistenza con la parola ai propri pensieri per cercare di controllarli e focalizzarli. E' uno dei sintomi più classici delle psicosi e anche dei momenti di particolare pressione di tutti. Non ti è mai accaduto di essere sorpreso da qualcuno a 'parlare da solo'? La maggior parte delle persone nemmeno se ne rende conto... ;)

CITAZIONE (simolimo @ 13/2/2014, 17:44) 
bella prova, bravo.

Sì sì, lo dici solo perché siamo in gruppi diversi! ;) :D
 
Top
yaranilde
view post Posted on 14/2/2014, 09:24




Non dirlo a me... io sono fuori come un balcone ^_^
In ogni caso il senso della psicosi era chiarissimo, solo con i tempi non mi son trovata, nel senso che nel fiume di parole mica l'avevo capito che era uscito dall'ascensore. E quando in un racconto mi perdo, e torno indietro, mi spiace, perché perdo quell'adrenalina trascinante.
L'idea è buona, lo ribadisco, e il personaggio adorabile, ma forse avrei cambiato qualcosa nella struttura ^_^
 
Top
Manuela Costantini
view post Posted on 15/2/2014, 09:10




Un delirio allucinato. Non mi sono nemmeno chiesta perché avesse un’ossessione per il sale, non ha nessuna importanza saperlo. Però ho trovato meno efficaci gli “altri”, quelli che si rapportano con il protagonista. Ho pensato a due possibilità: che lui immaginasse le risposte degli altri, ma questo non traspare dal racconto, o che i suoi interlocutori fossero reali. E allora sono poco verosimili le battute dei dialoghi, a parte quelle degli autisti che rischiano di investire il protagonista.
 
Top
Raffaele Marra
view post Posted on 15/2/2014, 15:29




Molto molto originale, devo dire. Una trama che si fa divorare dallo stile, una storia cancellata dallo spessore del protagonista che è davvero notevole. Insomma, molta più forma che contenuto, ma una forma davvero ben ottenuta. Il personaggio lascia il segno; a leggerlo tutto d'un fiato, trasmette la sua follia e crea indiscutibilmente empatia. All'inizio ho temuto che te ne volessi andare su un tono melodrammatico di stucchevole commiserazione. Invece, quando è emersa l'ironia, trasformando il personaggio da un potenziale lacrimevole incompreso in uno specie di novello Giorgio Bracardi, l'ho apprezzato senza più remore.
 
Top
Simonetta Brambilla
view post Posted on 15/2/2014, 18:48




Peccato per l’incipit: tutti quei “sui, sulla” mi disturbano un po’.
Le domande invece di farmi pensare mi distraggono. Come se i protagonisti stessero perdendo tempo.
Dal quarto paragrafo in poi invece la vicenda diventa interessante. Finalmente il racconto riesce a coinvolgermi.
Il finale: se è vero che la spiegazione di Moretti sa molto di “spiegazione”, l’ultima riga lo riscatta completamente.
Nel complesso: lavorandoci sopra ne potrebbe uscire una buona storia. :)
 
Top
Mike009
view post Posted on 17/2/2014, 21:11




Originalità allo stato puro, dissacrante, leggero fino a sfiorare l'inconsistenza. Spiazzato dallo strampalato protagonista l'ho letto tutto d'un fiato continuando a chiedermi dove serebbe andato a parare. Lo stile e la narrazione sono perfettamente funzionali alla storia. Tra tutti questi racconti seriosi e impegnati ho apprezzato molto la la voglia di andare controcorrente dell'autore e gli invidio la malizia di aver fatto un racconto "tutto dialogo".
 
Top
L'Aguzzino
view post Posted on 17/2/2014, 21:47




Sinceramente stavo per mollare al terzo rigo, ma mi sono costretto ad andare fino in fondo. Purtroppo devo dire che l'impressione è rimasta quella iniziale, in questo pezzo c'è esclusivamente dialogo e già questo è fortemente limitante, in più la ripetitività della scena è al limite della sopportabilità. Tutto si svolge in maniera caotica e disturbata, ma questo andrebbe anche bene se alla fine si facesse chiarezza, cosa che in realtà, a parer mio, non avviene, nonostante la deviazione dal "sale" a "amore". La persona in questione è disturbata, è folle, schizofrenica, autistica? L'ironia è cosa buona ma n questo caso è come se avessi lanciato un lacrimogeno sulla pagina, rendendo tutto troppo vago. Forse è stato un buon esercizio scriverlo e immagino anche divertente, ma dall'altra parte - almeno per quanto mi riguarda - leggerlo è stato fin troppo faticoso.
 
Top
Olorin
view post Posted on 17/2/2014, 22:32




CITAZIONE (L'Aguzzino @ 17/2/2014, 21:47) 
Sinceramente stavo per mollare al terzo rigo, ma mi sono costretto ad andare fino in fondo.... omissis... Forse è stato un buon esercizio scriverlo e immagino anche divertente, ma dall'altra parte - almeno per quanto mi riguarda - leggerlo è stato fin troppo faticoso.

Come puoi constatare, è davvero curioso come uno stesso racconto possa suscitare reazioni totalmente contrapposte...
 
Top
Olorin
view post Posted on 19/2/2014, 10:39




Considerazioni sparse senza velleità di cambiamenti epocali... e nemmeno millimetrici.

Le classifiche sono definitivamente scolpite nel granito, no? Bene, allora posso evidenziare una mia personale difficoltà di interpretazione di quelli che si dice dovrebbero essere degli ausili per il miglioramento dei propri lavori, senza venire tacciato di eventuali secondi fini.

Leggendo i seguenti 2 commenti relativi ad altrettanti racconti:

Commento al Racconto1
Molto molto originale, devo dire. Una trama che si fa divorare dallo stile, una storia cancellata dallo spessore del protagonista che è davvero notevole. Insomma, molta più forma che contenuto, ma una forma davvero ben ottenuta. Il personaggio lascia il segno; a leggerlo tutto d'un fiato, trasmette la sua follia e crea indiscutibilmente empatia. All'inizio ho temuto che te ne volessi andare su un tono melodrammatico di stucchevole commiserazione. Invece, quando è emersa l'ironia, trasformando il personaggio da un potenziale lacrimevole incompreso in uno specie di novello Giorgio Bracardi, l'ho apprezzato senza più remore.

Commento al Racconto2
Effettivamente sembra davvero quello che dice di essere: una lunga e distaccata citazione di un lavoro preesistente. Manca di dinamicità: la storia c'è, ma è così ampia che sembra solo un bello sfondo di un qualcosa che però non c'è. Non sembra un racconto, insomma, ma un bello spot di un romanzo che verrebbe voglia di leggere. Al di là di queste considerazioni di carattere formale, c'è comunque da dire che lo scenario che dipingi è credibile, interessante, a tratti originale, da sviluppare. Ne uscirebbe davvero un buon romanzo. O forse ne è già uscito.

così, senza sapere di chi o di cosa si parli, utilizzando la mera osservazione e la fredda logica, allontanandomi dall’oggetto del contendere, da me stesso, dall’umanità e dalle sue basse emozioni, io spergiurerei che il Racconto1 venga prima in classifica rispetto al Racconto2…

Invece, no.

Sta sotto, e di ben due posizioni!

Allora a questo punto, come dovrebbe interpretare il ‘Commento al Racconto1’ l’autore del brano stesso? Dovrebbe intendere che ‘Molto molto originale’ sia peggio di ‘una lunga e distaccata citazione di un lavoro preesistente’? Che ‘il personaggio lascia il segno’ sia inferiore a ‘la storia c’è ma sembra un bello sfondo di un qualcosa che non c’è’? Che ‘leggerlo tutto d'un fiato, trasmette la sua follia e crea indiscutibilmente empatia’ sia un difetto rispetto a ‘manca di dinamicità’?

E' davvero un mondo complicato questo qua della scrittura...

Edited by Olorin - 19/2/2014, 11:43
 
Top
L'Inquisitore
view post Posted on 19/2/2014, 12:02




Racconto divertente e godibile in cui il problema del protagonista viene mostrato, pur non sminuendone la portata, con tono leggero, da commedia. L'unico difetto lo vedo in una lunghezza un po' eccessiva, forse poteva essere asciugato di più in certi punti, a volte il giochino rischia di stancare, anche se non risulta mai, comunque, pesante. Una buona prova.
 
Top
Raffaele Marra
view post Posted on 19/2/2014, 22:08




Visto che citi due miei commenti, evidenziando una presunta incongruenza con le mie valutazioni, mi sento in dovere di chiarire alcune cose. Parto dal presupposto che io, purtroppo, non appartengo al "mondo della scrittura" che tu definisci, giustamente, complicato. Mi diverto a scrivere racconti, quando capita; un po' meno a giudicare i racconti degli altri. Il mio modo di scrivere, a detta di molti, è caratterizzato da uno stile molto migliore del contenuto o, se preferisci, da contenuti molto peggiori dello stile. Forma e contenuto, per quel che ne so, sono due caratteristiche importanti dello scrivere. Io, per esperienza personale, credo che sia molto più facile ottenere un bello stile che un buon contenuto (un po' come dire che tra Manierismo e Rinascimento c'è un abisso, ma questa è un'altra storia). E' per questo che ho ritenuto (leggermente) migliore un racconto in cui c'è un contenuto tale da farne un bel romanzo rispetto al tuo che ha un bello stile, un personaggio originale, ma una storia che è un po' troppo semplice, almeno rispetto ad altre. Detto ciò, sono perfettamente disposto ad ammettere che i miei giudizi non sono all'altezza della situazione, sebbene io abbia cercato di impegnarmi nel limite delle mie possibilità. Spero non te la prenda per una cosa così. Cercherò di migliorare nei giudizi, oltre che nello scrivere le cose mie. Se ti fa piacere, senza finta modestia ammetto che il mio racconto non è certo dei miei migliori e che, probabilmente, entrambi i racconti commentati nelle tue citazioni, sono più meritevoli. Anche per questo sarà un piacere rileggerti il prossimo mese. A presto
 
Top
Olorin
view post Posted on 20/2/2014, 09:31




CITAZIONE (Raffaele Marra @ 19/2/2014, 22:08) 
... omissis... E' per questo che ho ritenuto (leggermente) migliore un racconto in cui c'è un contenuto tale da farne un bel romanzo rispetto al tuo che ha un bello stile, un personaggio originale, ma una storia che è un po' troppo semplice, almeno rispetto ad altre... omissis...

Perdona il brutale taglio al tuo post, ma estraggo quello che mi pare il cuore della questione.

Al netto di tutto il politically correct, l'intensità della mia esternazione è commisurata all'energia investita in questo contest e non a un'ipotetica - e del tutto inesistente - ambizione di emulare il successo editoriale di George Martin.

Ho una sola osservazione da fare alla tua replica e cioè che questo è secondo il mio parere un confronto tra 'racconti brevi' e non tra 'sinossi di potenziali romanzi'. Un brano dovrebbe quindi essere valutato - credo - per quello che riesce a esprimere all'interno del perimetro di caratteri indicato all'inizio della sfida, anche perché il fatto di realizzare qualcosa che si autosostenga narrativamente in uno spazio fisico estremamente limitato, è una delle componenti più costruttive e anche - passami l'iperbole - creativamente drammatiche di MC.

Asterischi che rimandino a eventuali appendici, postille, ulteriori fogli su altri thread o intere pubblicazioni presso altri blog non credo che siano contemplati... :P :D

A rileggerti.
 
Top
15 replies since 11/2/2014, 23:44   163 views
  Share