@Beppe Roncari:
Rispondo con sincerità al tuo commento... ti prego di ricordare che sincerità a volte significa essere anche un po'indelicati, ma comunque ti parlo sempre con rispetto. E ignora eventuali errorini, scrivo di frettissima.
CITAZIONE
di patto suicida di fronte alla malattia e di estrema rabbia e disperazione
Uhm, no, non c'è nessuna malattia, a parte la vita in senso lato.
Non so da cosa tu l'abbia desunto, magari quando rileggerò cercherò gli eventuali segnali che possano averti depistato.
CITAZIONE
Date queste premesse, secondo me hai sbagliato completamente il tono e la scelta del marchingegno letterario del flow of consciusness del narratore protagonista, perché la stragrande maggioranza del testo non è un racconto ma una recriminatoria pseudo-filosofica.
La seconda parte della frase che, se ho ben capito, è la motivazione del perché il flusso di coscienza sia sbagliato, non l'ho capita. Nel senso, ho capito quello che dici, ma non il nesso tra le due cose. E nemmeno con le "premesse" che citi in apertura. Tradotta, la tua frase sembra voglia dire:
"Siamo partiti dallo stesso presupposto, hai narrato di un suicidio in conseguenza di una malattia, molta rabbia e disperazione, metà del racconto è una recriminazione filosofica, ergo il flusso di coscienza è sbagliato!" e io mi chiedo, perché?
Non so, magari ho capito male io quello che intendevi, boh.
Poi comunque non concordo sul fatto che non sia un racconto. Durante quella che tu chiami "recriminatoria pseudo-filosofica" (che non voleva neppure essere tale, ma solo il pdv di un uomo che sta per suicidarsi... e uno non è che si spara in bocca se vede il mondo a fatine e fiorellini, secondo me, ma è un punto di vista) ci sono diversi riferimenti ad avvenimenti della sua vita, la linea narrativa c'è, il fatto che non sia esposta in modo: "tizio fa A, Caio pensa B e reagisce facendo C, sempronio fa D, e tutti vissero felici e contenti", non la rende meno presente, secondo me.
Ma non sei il primo che mi recrimina il fatto che questo non sia un racconto, quindi ci ragionerò sopra, intanto grazie per il feedback.
CITAZIONE
Solo i grandi maestri iniziano le loro opere con una “massima” che rappresenti una verità universale e sempre valida, proprio perché poi il lettore si aspetta che l’opera provi la validità di quell’assunto iniziale. Un caso riuscito è il celeberrimo incipit di Anna Karenina di Tolstoj.
CIT: “Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo.”
È un grande romanzo e Tolstoj può permetterselo, ma guarda la sua frase successiva:
“In casa Oblonski tutto era sossopra. La moglie aveva scoperto…” Il narratore entra subito nel vivo della questione. Non continua sulla strada delle verità astratte.
Tu invece lo hai fatto per più di metà del testo, e questo in un racconto breve limitato a 5000 battute è una pecca grave.
Fammi capire, mi stai dicendo che, visto che Toltstoj ha scritto un romanzo da N mila milioni di pagine usando un approccio diverso dal mio, rende il mio racconto sbagliato e il mio approccio "una pecca grave"?
Poi non mi è ben chiaro il motivo di questa tua dissertazione... il mio racconto non comincia con nessuna massima.
Semmai ci finisce.
E non è una tesi da dimostrare ma il sunto della presa di posizione del personaggio. A chi dovrebbe dimostrare cosa? Che interesse avrebbe nel farlo? Si sta per suicidare, lo dice esplicitamente che nessuno capirà e che non gliene frega niente.
Io, Beppe, sono sempre alla ricerca di buoni consigli per migliorare stile e brani, alcune delle migliori lezioni le ho imparate proprio da impietosi massacri rivolti ai miei scritti, molti autori presenti a questo stesso MC sono tra quelli che me le hanno "suonate" con maggior cattiveria in altre occasioni e possono ampiamente confermartelo.
Ma il tuo commento, più che farmi riflettere sul brano, mi ha lasciato perplesso.
Non discuto il fatto che non ti sia piaciuto, mi sta benissimo, sono il primo a essere consapevole dei suoi limiti, ma le motivazioni che mi hai portato non le ho condivise, a tratti nemmeno comprese.
Se mi dici "guarda, per gusto personale certe scelte mi fanno schifo", io ti dico ok, se poi mi spieghi anche come mai e cosa invece ci sarebbe dovuto essere secondo te, ancora meglio.
Ma se dai un taglio tecnico al commento e poi mi dici "Tolstoj ha fatto così, tu no, quindi errore grave"... Capisci che mi scappa solo un sorriso?
Senza offesa, ovviamente, io non me la sono presa e spero che non te la prenderai nemmeno tu per questa mia risposta... sto solo cercando di spiegarti pacificamente che perché un commento sia utile dovrebbe contenere più di quello che hai messo nel mio.
E non in termini di caratteri e lunghezza, chiaro, nemmeno in termini di "apprezzamento".
Preferisco uno che mi dica "guarda, il tuo brano fa schifo perché mancano gli elementi A, B, C... poi hai speso troppi caratteri sul punto D quando al lettore secondo me non gliene frega niente... In questo punto, invece della scelta E, starebbe meglio la scelta F perché porta più dentro il pdv del personaggio stimolando l'empatia".
3 righe di commento e un gigantesco e sincero grazie da parte mia.
Prima di tutto perché mi dimostrano che tu abbia letto con attenzione il brano e ci abbia ragionato (elementi chiave di un commento), poi perché magari non concorderò con tutto quello che mi dici, ma mi dai l'esatta percezione di cosa ci sia di storto secondo te, senza andare a tirare in ballo voli pindarici su Anna Karenina che, scusa la franchezza, lasciano davvero il tempo che trovano.
Poi comunque, dagli scambi che abbiamo avuto e leggendo anche i commenti che hai fatto agli altri, ho capito che ci approcciamo a questo genere di cosa in modo differente, quindi magari sono io che non colgo l'utilità di un commento come quello che mi hai fatto, magari a qualcun altro sarebbe stato utilissimo, quindi prendi quello che ti ho detto come una posizione mia personale che potrebbe tranquillamente essere solo mia.
Non c'era alcun intento polemico o cose del genere nelle mie parole, quindi se tu ce ne avessi visti, ti chiederei di ricrederti.
Beh, è tutto, spero anche che tu non te la prenda o non ti offenda se mi sono permesso di essere franco come tu stesso esortavi a essere qualche giorno fa.
Buona domenica e in ogni caso grazie per il tempo che hai dedicato al mio brano