Nero Cafè Forum

L'esca, di Leonardo Boselli

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view post Posted on 11/2/2014, 23:59
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Magister Abaci

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«Soffre molto?», chiese Achab.
Il capitano era sceso sottocoperta saltellando sui gradini con la gamba buona. Ismaele era nella sua amaca, privo di conoscenza da due giorni, che sudava e si lamentava.
Starbuck, il primo ufficiale, si stupì della domanda. Achab non si era mai preoccupato per un semplice ramponiere prima di allora.
«Non è cosciente. Gli rimangono poche ore di vita», rispose sconsolato. «Ho fatto bene a farlo isolare quando le prime piaghe sono comparse».
La prudenza di Starbuck era ormai proverbiale tra i membri dell'equipaggio.
«Si è capito di che si tratta?»
Stubb, il secondo ufficiale, un uomo che nessuno aveva mai visto preoccupato in vita sua, si tolse l'inseparabile pipa dalla bocca e rispose: «Ho visto piaghe come quelle a Manila. Peste! Non può scamparla».
«Bene, tenetemi informato», ordinò Achab. Poi urlò ai marinai sopracoperta che gli gettassero una cima, appoggiò al cappio il piede sano e si fece issare attraverso la botola.
* * *
Avvenne quello stesso pomeriggio.
Deggu, il gigantesco negro, era di vedetta. I marinai sul ponte lo udirono gridare dalla coffa: «Soffia a babordo!»
Tutti corsero al parapetto. Come un oscuro presagio di morte, sotto una coltre di nubi minacciose che si addensavano all'orizzonte, gli uomini videro uno sbuffo di vapore bianco.
Il timoniere puntò verso quel punto lontano e, mano a mano che si avvicinava, divenne chiaro: era una balena bianca.
«Moby Dick!» sentenziò Achab. «Vele al vento!» urlò.
Subito i marinai corsero ai posti di manovra.
L'inseguimento durò fino a sera. Il mare si ingrossava e caddero i primi fulmini sulla superficie del mare.
Quando furono abbastanza vicini, fu chiaro che quel mostro, bianco come un cadavere in putrefazione, irto di ramponi, che sbuffava vapore fetido, era davvero fuggito dalle formaci infernali. S'inabissava e tornava a sfidarli. La bestia non era spaventata: aspettava i suoi inseguitori.
Achab, fuori di sé, ordinò di preparare le lance e scese con alcuni uomini sottocoperta.
Sulla prima lancia saltarono Starbuck, Tashtego il tamponiere, e i marinai addetti alla voga.
Cominciarono a remare tra i flutti che sommergevano la barca, con l'indiano pronto a scagliare il suo rampone. Videro uno sbuffo a dritta e là puntarono.
La bestia si trovava a poche decine di metri ormai quando s'immerse improvvisamente.
In quell'istante Starbuck si accorse che Achab con la seconda lancia li aveva raggiunti. A bordo c'erano Flask, il terzo ufficiale, e il tatuato Quiqueg posizionato sulla prua e armato di rampone.
A pochi metri di distanza, mentre attendevano che il mostro riaffiorasse, Flask gridò a Starbuck: «Una pazzia! E' una pazzia!»
Il fragore della burrasca aveva coperto in parte quelle parole e l'ufficiale in seconda non capì a cosa si riferisse, finché non vide Ismaele a bordo steso tra le panche dei rematori.
«Achab deve essere impazzito», pensò. «Voleva annegare quel disgraziato prima che morisse di peste?»
Non fece in tempo a chiedere spiegazioni al capitano, che il mostro riemerse tra le due lance. I ramponieri scagliarono i loro arpioni che si conficcarono nella carni putride di Moby Dick, già irte di ferri appuntiti, ma non servì a nulla: la scialuppa di Starbuck fu travolta e gli occupanti caddero in mare.
Achab impazzito, ordinò di inseguire la balena, mentre Quiqueg era pronto con lascia a tagliare la fune che li legava alla bestia.
Non fu necessario. Moby Dick puntò verso di loro decisa. Quando fu a pochi decine di metri i marinai decisero di affrontare la burrasca, subito seguiti da Flask.
Achab, invasato dal furore, agitava le braccia e urlava: «Vieni mostro dell'Inferno. Vieni! Ho per te un boccone prelibato, ancor più della mia gamba. Vieni...»
Fu un attimo. La mandibola diella bestia calò sulla scialuppa spezzandola e Moby Dick s'immerse sparendo tra i flutti.
Nessuno la rivide mai più.
 
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Cattivotenente
view post Posted on 12/2/2014, 00:34




C'incontriamo anche qui, dunque...
 
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view post Posted on 12/2/2014, 08:11
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Magister Abaci

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CITAZIONE (Cattivotenente @ 12/2/2014, 00:34) 
C'incontriamo anche qui, dunque...

Hai in mente un'altra #sfidanellasfida?

Sai che è colpa tua se ho iniziato a scrivere tardi? Dovevo finire di leggere e commentare il tuo racconto dello Skannatoio e mi sono completamente dimenticato di questa gara. Alle 23 ho dato un'occhiata su Facebook e ho visto l'avviso!
Non ho avuto il tempo per rileggere :( La tua subdola tattica per eliminare un temibile concorrente è riuscita ;)
 
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Cattivotenente
view post Posted on 12/2/2014, 10:29




Sono la farina verde che vuole la tua anima... :sick:
 
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view post Posted on 12/2/2014, 12:02
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Magister Abaci

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CITAZIONE (Cattivotenente @ 12/2/2014, 10:29) 
Sono la farina verde che vuole la tua anima... :sick:

Peccato essere in gironi diversi! Mi sarebbe piaciuto farti nero come il tuo avatar :D
 
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Cattivotenente
view post Posted on 12/2/2014, 13:18




Credici... :B):
Perdi colpi: non hai nemmeno botto che ho scritto "sono la FARINA verde che vuole la tua anima..." Occasione di permutamento mancata...
 
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view post Posted on 13/2/2014, 01:33
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Magister Abaci

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CITAZIONE (Cattivotenente @ 12/2/2014, 13:18) 
Credici... :B):
Perdi colpi: non hai nemmeno botto che ho scritto "sono la FARINA verde che vuole la tua anima..." Occasione di permutamento mancata...

Uhm... è troppo tardi per capirla adesso... ci penserò domani... dopotutto ,domani è un altro giorno e... francamente me ne infischio ;)
 
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L'Inquisitore
view post Posted on 13/2/2014, 14:18




Leonardo, bentornato, spero davvero che d'ora in poi tu riesca a frequentare più regolarmente i nostri lidi :)
E ora passo al commento, abbi pazienza, non ci andrò morbido con nessuno.

Racconto basato su un'idea arguta che non può non piacere. Però... Tutta la tensione dialettica fra Achab e Moby Dick non è creata in sede di narrazione, ma pone le sue basi altrove, nella conoscenza popolare, in quel capolavoro indiscusso e da tutti riconosciuto a opera di Melville. La domanda da porsi è semplice: SE il lettore provasse a eliminare dalla sua mente le reminiscenze di Moby Dick questo racconto avrebbe lo stesso impatto? A mio avviso no e il motivo è presto detto: l'ossessione di Achab è data per scontata, non costruita nel corso di questi quasi 5000 caratteri, e senza di essa si perde tutta la tensione narrativa e il risultato non può che essere sterile. In pratica, racconto ben scritto e gestito che però compie l'errore di lasciarsi dominare dal romanzo di riferimento e affronta troppo passivamente la costruzione dei personaggi.
 
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simolimo
view post Posted on 13/2/2014, 17:54




ciao Tetra :) bello vederti anche qui. ultimamente ci si commenta molto spesso, eh? beh, sotto con le batoste, allora O:)
innanzitutto, troppi personaggi in così poche battute. vero che è una rivisitazione del celeberrimo romanzo di Melville, ma... tu pensa a chi non lo ha letto. rischia di perdersi troppo e, visto che una cosa che ho imparato qui è "mai dare per scontato chi ti legge", allora per me è una pecca. poi, è anche vero che la storia regge da sé anche senza conoscere il romanzo, ma dall'altro lato, invece, ne risente per la caratterizzazione: prima tra tutte l'estraneità di Moby Dick al voler essere un mostro. oltretutto, per quanto la scena finale sembri una beffa bella e buona per il cetaceo, ecco, non credo che un morbo mortale per gli uomini sia ugualmente dannoso per quel tipo di animale.
di seguito alcune precisazioni nel testo:
- Il mare si ingrossava e caddero i primi fulmini sulla superficie del mare. ripetizione di mare.

- bianco come un cadavere in putrefazione, > la putrefazione non è bianca, ma verde... gli zombi insegnano ;P

- dalle formaci infernali > refuso, "fornaci"

in definitiva, il pezzo è scritto bene, di refusi non ce ne sono mica tanti considerato che non hai nemmeno riletto mezza volta(grande!) e, come tuo solito, sai il fatto tuo: scrittura ritmata e veloce. però, mi spiace, per me non incalza... non so se più per deformazione mia o se efficacia del racconto in sé. saranno i vari pareri a dirtelo :)
alla prossima Tetra :)
 
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view post Posted on 13/2/2014, 20:36
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Magister Abaci

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Grazie a entrambi (simo e L'inqui) per il commento e le osservazioni. Non mi ero proprio posto il problema del "cosa capisce uno che non ha letto Moby Dick"? D'altra parte l'ho buttato lì di getto (tuttavia m'è venuto meglio ci altri racconti dove ho ragionato per tre ore ;) a parte ripetizioni e caratteri in libertà nel finale). Forse ho dato per scontato che l'unico pubblico che avrebbe letto il racconto fosse composto di scrittori (che immagino tutti conoscano Melville, altrimenti che hanno letto nella loro vita?)
Invece, come avete detto, è meglio non dar nulla per scontato. Nel caso, spero di suscitare in chi non l'avesse letto, almeno un po' di curiosità per "Moby Dick".
Mi era capitata una cosa simile con Sherlock Holmes, che avevo scomodato parecchie edizioni fa. Con così pochi caratteri mi viene spontaneo attingere ad atmosfere già pronte per non perdere paragrafi a crearne una. Invidio chi invece riesce a farlo (molti ci sono riusciti egregiamente in questa edizione).
@simo: Sono consapevole che, inghiottendo un uomo con la peste, a un capodoglio non succede nulla, però mi sembrava un'idea carina e poi... il povero Ismaele potrebbe sempre essegli andato di traverso :D
 
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yaranilde
view post Posted on 13/2/2014, 21:53




Sì, è vero, ci sono troppi personaggi in poche righe. Vero anche che Moby Dick può essere a doppio taglio, ma io amo le storie di mare e spesso gli scrittori che leggo sono contorti, perdendosi nelle descrizioni di navi e navigazione, invece qui ho visto ciò che accadeva sulla nave e ti ho seguito.
L'ho gradito molto, e anche il cetaceo putrefatto, sebbene non mi interessasse leggendo quale fosse il suo nome.
 
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Ceranu
view post Posted on 14/2/2014, 15:54




Nulla da aggiungere a chi ha commentato prima di me, anche se visto il poco tempo a disposizione (se ho ben capito ci hai messo un'ora) devo farti i complimenti. Io in quel tempo credo di non aver scritto nemmeno una frase, perso nelle mie elucubrazioni mentali. Spero di aver occasione di leggere altro. ciao
 
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view post Posted on 14/2/2014, 16:58
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Grazie a yaranilde e Ceranu per la lettura.
 
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kendalen
view post Posted on 15/2/2014, 17:49




Il buon Tetra! Nel tuo racconto peschi (ah ah ah) a piene mani in un grande classico della letteratura: si tratta di un escamotage che da un lato ti aiuta (non devi "sprecare tempo" a descrivere personaggi e ambientazione, sfrutti quanto si presume che il lettore sappia) e dall'altro invece ti tira la mazzata sulle ginocchia perché nel tentativo di imboccare una strada "di comodo" hai un po' perso di vista l'obiettivo. Lo ammetto, non ho amato Moby Dick (non mi lapidare!), ma non è questo il problema: il problema è che ci sono troppi personaggi per un racconto così breve. Mi metto nei panni di un lettore che non conosce Melville e mi ritrovo una situazione riconoscibile, per carità, ma estremamente confusionaria (come doveva essere su una baleniera, eh). Torno nei miei panni e mi rendo conto che la confusione se n'è andata solo in parte, perché è vero che so chi sono i personaggi, ma in così pochi caratteri (non li hai nemmeno sfruttati tutti!) la palla passa in continuazione dall'uno all'altro. È un narratore onnisciente e un po' schizofrenico, non si capisce bene dove stia il punto di vista e questo mi disorienta.
Occhio al refuso "Tashtego il tamponiere": invece di lanciare i ramponi, lancia i Tampax? :D
 
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=swetty=
view post Posted on 16/2/2014, 22:37




CITAZIONE (TETRACTYS @ 11/2/2014, 23:59) 
Il fragore della burrasca aveva coperto in parte quelle parole e l'ufficiale in seconda non capì a cosa si riferisse, finché non vide Ismaele a bordo steso tra le panche dei rematori.

A bordo di che? Ecco, il mio problema con questo racconto sta tutto qui: non ho proprio capito che succedesse finché non ho letto i commenti. Il che sarebbe un problema già di suo: visto il tempo che viene usato a spiegarmi un po' di tutto, giusto il quid del racconto dev'essere lasciato oscuro? Ma qui è anche peggio, perché questa è l'unica parte che non è uguale al libro originale, e per di più è il tema della gara.

Quindi, siccome non era ben evidenziato, sono arrivata in fondo chiedendomi "e la malattia?" seguito da un "be', a scrivere riassunti son capaci un po' tutti". Poi ho capito e le cose sono andate al loro posto, tuttavia costringere il lettore a rileggere non è mai una buona cosa.

Lo stile l'ho trovato legnosetto, con tante cose che si potevano evitare, ad esempio:

CITAZIONE (TETRACTYS @ 11/2/2014, 23:59) 
«Non è cosciente. Gli rimangono poche ore di vita», rispose sconsolato. «Ho fatto bene a farlo isolare quando le prime piaghe sono comparse».
La prudenza di Starbuck era ormai proverbiale tra i membri dell'equipaggio.
«Si è capito di che si tratta?»
Stubb, il secondo ufficiale, un uomo che nessuno aveva mai visto preoccupato in vita sua, si tolse l'inseparabile pipa dalla bocca e rispose: «Ho visto piaghe come quelle a Manila. Peste! Non può scamparla».
«Bene, tenetemi informato», ordinò Achab. Poi urlò ai marinai sopracoperta che gli gettassero una cima, appoggiò al cappio il piede sano e si fece issare attraverso la botola.
[...]
Tutti corsero al parapetto. Come un oscuro presagio di morte, sotto una coltre di nubi minacciose che si addensavano all'orizzonte, gli uomini videro uno sbuffo di vapore bianco.
Il timoniere puntò verso quel punto lontano e, mano a mano che si avvicinava, divenne chiaro: era una balena bianca.
«Moby Dick!» sentenziò Achab. «Vele al vento!» urlò.
Subito i marinai corsero ai posti di manovra.

Ma magari è solo gusto personale.
 
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18 replies since 11/2/2014, 23:59   179 views
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