Nero Cafè Forum

Cose da grandi, di Maurizio Bertino

« Older   Newer »
  Share  
Peter7413
view post Posted on 17/3/2014, 23:18




Cose da grandi
di Maurizio Bertino


Pianti, lamenti, singhiozzi.
Marco sentiva qualcosa gocciolargli dalle labbra, aprì gli occhi e quello che vide non gli piacque un granché, forse anche meno di quella volta che si svegliò pensando di essere ancora dentro il ventre del lupo cattivo. A lui quella storia non era mai piaciuta, proprio per niente.

– Domani, bambini, rivivremo Cappuccetto Rosso! – aveva detto la maestra.
– Sì! – la risposta in coro dei suoi compagni.
– Ancora? – aveva pensato lui. E così aveva deciso che era venuto il momento per il suo piano segreto.

La mamma e il papà avevano uno strano modo di divertirsi. A volte ci si chiudeva il papà, altre la mamma, nella stanza sigillata. Quando ci andava il papà, la mamma restava fuori, di guardia e quando ci andava la mamma a fare la guardia ci restava il papà.
– Cose da grandi – gli rispondevano se lui s’avvicinava – Torna nella cameretta, se vuoi puoi fare Winnie the Pooh, ti preparo l’infuso?
A lui di fare Winnie the Pooh fregava poco, odiava sentirsi parlare con quella vocetta insulsa, ma tutte le volte accettava e seguiva la mamma, o il papà, nella dispensa degli infusi. Con il tempo aveva capito quali erano i suoi, per i bimbi, e quali quelli per i grandi. Sapeva anche dove i suoi genitori tenevano nascosta la chiave, era stato attento. Così un giorno s’era lanciato nell’impresa di rubare un vasetto, uno come tanti nel settore dei grandi.

La maestra usciva sempre per parlare al telefono, tutti i giorni alla stessa ora e lui aveva deciso di approfittarne per scambiare i vasetti. La parte difficile era stata sostituire le etichette, ma l’aveva aiutato il suo amichetto Luca, anche lui reggeva poco la storia di Cappuccetto Rosso, soprattutto la parte del cacciatore e dell’uccisione del lupo: la sua mamma e il suo papà erano vegani, che non aveva mai capito se erano alieni o cosa.

– Bene, bambini, bevete i vostri infusi e rilassatevi, lasciate scorrere la droga nei vostri corpi e preparatevi che fra poco vi sentirete come Cappuccetto Rosso e partiremo per portare la torta alla nonna nel bosco! Uno, due e… tre! Aprite gli occhi e guardatemi! - aveva detto la maestra.

Luca adesso lo guardava, era tutto rosso in faccia, gocciolava rosso. Anche lui, Marco, gocciolava rosso. Tutti i bimbi nella stanza gocciolavano rosso. E piangevano, si lamentavano, singhiozzavano. La maestra era sulla cattedra, tutta svestita, tutta rossa, il ventre squarciato, il collo aperto in più punti.

– Figo, altro che Cappuccetto Rosso! – gli sussurrò Luca nell’orecchio – Ma cos’era? Mi sentivo super forte, quasi come Superman!
– Sull’etichetta del vasetto che ho preso dalla dispensa di mamma e papà c’è scritto Essenza di Dracula, ma non so cos’è un Dracula… - gli rispose Marco con la vocina strozzata dai singhiozzi.
– Non lo so neanch’io, ma se riesci a rubarne un altro te lo pago con le mie merendine del prossimo mese! – gli propose Luca.
E Marco, pur sconvolto, gli strinse la mano, quelle merendine gli piacevano un sacco.


Fine
 
Top
Ceranu
view post Posted on 19/3/2014, 09:45




Ciao Maurizio, piacere di leggerti.
Il finale è molto bello, almeno nella prima parte, i bambini insanguinati sono un'immagine devastante. Eppure il dialogo che termina con l'inizio dell'avventura di uno spacciatore in erba, non mi ha fatto impazzire. Un altro punto che mi lascia perplesso è il modo in cui utilizzano questa droga i genitori. Prendono qualcosa che gli dia potenza sovrumana e restano chiusi in una stanza. Per quanto possa essere strana la mente di un tossico la trovo forzata come scelta. Ma sono solo dettagli superflui. Nel complesso bello, anche se mi ha angosciato di più il Cappuccetto Rosso di Diego Ducoli. Alla prossima
 
Top
Beppe Roncari
icon1  view post Posted on 23/3/2014, 10:36




Ciao Maurizio,
Piacere di incontrarti in competizione stavolta! :)
Allora, mi è piaciuta molto l’idea della droga e della metafora, ci sono “cose da grandi” e “cose da bambini”, l’esempio classico che conosciamo tutti da piccoli è “i film per adulti” e “i libri non adatti alla tua età”. Calvin & Hobbes facevano una battuta al riguardo: - Sul giornale dice che questo film contiene “situazioni adulte”, che cosa vuol dire, Hobbes? – Mah, non lo so, probabilmente cose come andare al lavoro e prendersi delle responsabilità… - Che noia!
Chi di noi non ha rubato un libro o qualcos’altro di proibito dalla “dispensa” dei nostri genitori o nonni come Eva e Adamo nel giardino dell’Eden?
Ecco, questa è la parte che mi è piaciuta, l’idea. La realizzazione meno, anche perché temo di trovarla abbastanza incoerente. Se gli infusi fanno vivere una storia non hanno senz’altro effetti nella vita reale, altrimenti anche con Cappuccetto Rosso doveva succedere una strage! Non solo con Dracula.
Insomma, non c’è ragione per cui i bambini diventino vampiri con Dracula e non cannibali con Cappuccetto Rosso, e questa grave incoerenza penalizza pesantemente il tuo racconto nel mio giudizio, mi spiace.
Ciao, alla prossima!
 
Top
Mike009
view post Posted on 23/3/2014, 20:01




Storia originale e narrata con sapienza. Immagino avrebbe meritato più tempo e più caratteri per sfoggiaare tutto il suo potenziale, così mi lascia un po' di amaro in bocca, avrei voluto capire meglio il funzionamento della droga. Trovo anche poco felice la scelta di cappuccetto rosso, favola di per sè non proprio priva di crudeltà. Nel complesso positivo.
 
Top
Olorin
view post Posted on 24/3/2014, 14:04




Bella l’idea delle tisane modello Matrix, ma a mio parere rimane troppo indefinita la descrizione dell’utilizzo che fanno di questi particolari thè i genitori di Marco, aspetto che dovrebbe veicolare, tra le altre cose, l’ambientazione sociale in cui tali sostanze sono utilizzate a guisa di strumenti sia di intrattenimento che educativi.
Il brano è comunque ben condotto durante tutta la parte introduttiva, ma appena si addentra nella vicenda, a discapito dell’effetto dell’infuso, perde di… mordente. La domanda che sorge spontanea riguarda l’utilità di una siffatta versione del thè che porta all’omicidio inconsapevole ed efferato da parte dell’utilizzatore, nonché il metodo con cui vengono conferiti a quest’ultimo reali poteri quali la superforza di cui parla Luca. Molto di questo disorientamento a mio parere è anche dovuto agli strascichi dell’indeterminatezza delle pratiche - probabilmente anche violente - cui erano dediti i genitori di Marco, per cui non esiste una sorta di preparazione del campo a un finale così d’effetto, facendolo risultare eccessivo e quasi abbandonato a una sorta di isolamento narrativo.
 
Top
=swetty=
view post Posted on 24/3/2014, 21:44




Io non ho capito: ma la scena finale è vera, o la vedono così sotto l'effetto della "tisana"?
Questo credo sia il punto negativo della storia: i bambini hanno fatto qualcosa di proibito, ma poi non si capisce se succede l'irreparabile o se semplicemente si stanno gustando una cosa splatter.
Credo avrebbe meritato più spazio e anche qualche dettaglio in più, che so, che i genitori urlavano nella stanza o uscivano coperti di sangue o cose simili. Così invece manca di pathos.
 
Top
Raffaele Marra
view post Posted on 24/3/2014, 22:00




Quasi tutto il racconto l'ho letto in attesa di capire quale perversione genitoriale sarebbe stata vissuta dagli ignari fanciulletti. Infatti si capisce ben presto che accadrà qualcosa del genere e ciò, anziché rendere prevedibile il finale, accentua la curiosità fino alla rivelazione degli ultimi righi. Fossi stato in te, avrei cercato di curare meglio l'ultima frase, tanto per chiudere alla grande, ma qui siamo nel campo della soggettività. Insomma, un buon racconto, certamente da curare un po' meglio, ma godibilissimo. Al sangue.
 
Top
6 replies since 17/3/2014, 23:18   120 views
  Share