Nero Cafè Forum

Se pensi, capisci, di "Marco Migliori"

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sgerwk
view post Posted on 29/5/2014, 22:28




— Me le dovevi mettere per forza? — L'arrestato alzò il polso, bloccato alla maniglia interna della portiera dalla manetta.
— Sta' zitto. — Strinsi fra indice e pollice la radice del naso. — Devo pensare.
— L'ho trovato lì. Era sul tavolo.
Alzai gli occhi sulla strada male illuminata dalla luce giallastra dei lampioni, i muscoli della mascella contratti. — Primo, stai zitto. — Mi girai verso l'arrestato: l'espressione di innocenza era ridicola, con quella barba ispida e gli occhi spiritati. — Secondo, ragiona. Se pensi, le cose sbagliate se ne vanno. Non succedono prima le conseguenze e poi le cause. Non rispondi, se prima non ti ho fatto la domanda.
L'arrestato aggrottò le sopracciglia. — Non mi avevi chiesto dove?...
La radio si animò, gracchiando: — Un accoltellamento al numero 20 di Via Tevere, il bar all'angolo.
Misi in moto. — Tanto con te in macchina non c'era modo di pensare.

*   *   *


Quasi mi saltarono addosso: anche se non ero in divisa, mi circondarono parlando tutti insieme appena messo piede nel bar: era seduto lì, quello è entrato, macellaio, sembrava pazzo, non aveva fatto niente, ha cercato di difendersi, non c'è stato tempo di.
— Silenzio!
La tregua non sarebbe durata più di due secondi.
Fissai quello che aveva urlato meno, prima: un ragazzo che sembrava pronto per il provino di un reality. — Cos'è successo?
Indicò un tavolino all'angolo. — Gigi, il macellaio, viene sempre a prendersi un aperitivo prima di cena. — Scandiva le parole come un attore di fiction. — Era seduto laggiù. Uno che abita qui vicino è entrato e lo ha accoltellato.
Feci un passo verso di lui. — Uno chi? Lavori qui. — Si capiva da come conosceva le abitudini del macellaio. — Sai chi era.
Abbassò la testa, si morse il labbro e si passò una mano fra i capelli.
— Forza, parla!
Una donna accanto a me strillò: — Gli ha mollato un pugno! Anche con il coltello in pancia, è riuscito a dargli...
— Non aveva fatto niente!
— Era seduto lì tranquillo!
Di nuovo a strillare tutti insieme.
Guardai il tavolino metallico che il ragazzo aveva indicato. Il coltellone appoggiato sopra forse gli serviva a casa, per questo se l'era portato dal negozio. Con quella pancia e quel barbone, aveva proprio l'aria del macellaio. Mi guardava con aria perplessa, come uno che è appena uscito dal bagno e non capisce perché tutti strillano.
Sospirai.
— Mi avete chiamato prima che succedesse.
Le mie parole furono coperte dagli strilli.
Guardai il tavolo. Il coltello. — Ha preso il coltello dal tavolo, certo. L'ha trovato lì.

*   *   *


Tolsi la manetta al sospettato.
— Grazie, agente. — Saltò giù dalla macchina sorridendo. — Lo prometto, non farò niente di male. Posso andare?
Scossi la testa. — Inutile dirti di ragionare, vero?
— Sì, sì. — Non mi stava ascoltando. — Lo farò, giuro.
— Inutile dirti che qualcuno ti ha dato un pugno perché lo hai accoltellato, ma causa ed effetto si sono invertiti? Che non voleva aggredirti ma solo difendersi dopo che lo avevi ferito? O che ti ho arrestato prima che pugnalassi quel poveraccio, ma che fra due minuti lo dovrò fare di nuovo? Non serve dirti che ragionare annulla queste mostruose inversioni di causa ed effetto.
Si voltò e si allontanò correndo verso il bar. Si girò solo un momento prima di entrare. — Farò il bravo, promesso!
 
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Callagan
view post Posted on 31/5/2014, 17:27




Ben trovato, Marco. Mi hai lasciato tra molti dubbi.

Perché il protagonista ha già arrestato il futuro colpevole?
Perché la chiamata del bar arriva con il colpevole già nelle mani del protagonista?
Perché gli avventori del bar parlano di un avvenimento non ancora accaduto? Mentre proprio la vittima, che si trova là, non capisce cosa stia avvenendo?
E infine, perché il protagonista, dopo aver bloccato lo scorrere dei nefasti avvenimenti, scioglie di nuovo le briglia?

Qualche nodo è da sciogliere, perché lasciando le cose come sono non riesco a trovare coerenza interna al racconto.
Se non vado errando, tu sei partito dal presupposto che, per qualche scherzo del Tempo, causa ed effetto sono andati a invertirsi. Una delle cose che non capisco è se questo fenomeno accade in ogni singolo momento del tuo mondo, o se invece è occasionale. Nel primo caso penso che sia un mondo completamente incasinato e difficilmente credibile. Nel secondo caso, invece, mi piacerebbe capire il perché e il "percome".
Altro dubbio che mi viene è che tutto accada nella mente del protagonista.
In definitiva, mi mancano i punti d'appoggio per orientarmi nel racconto.
Invece, per quanto riguarda la specifica "il sonno della ragione genera mostri" faccio fatica a capire come tu l'abbia interpretata. Perché, se è la "ragione" del protagonista ad "addormentarsi", allora per quale motivo gli effetti si vedono anche negli avventori del bar? E perché soltanto la potenziale vittima e il potenziale assalitore sono fuori da questi schemi?
 
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Ceranu
view post Posted on 1/6/2014, 23:00




Ciao Marco, ben ritrovato.
Che fatica commentare il tuo racconto. Sono molto combattuto, gli spunti sono molti, l'idea veramente bella, ma non mi convince lo svolgimento. A questo punto mi sono chiesto come avrei fatto io, e sono seguite ore di mal di testa costante: non ci sarei riuscito.
La confusione all'interno del bar è resa benissimo, ma tutti questi salti temporali confondono non poco la lettura. Resta il dubbio del perché il poliziotto lo lasci andar via e come abbia fatto a ricevere la chiamata per qualcosa che deve ancora accadere: “La radio si animò, gracchiando: — Un accoltellamento al numero 20 di Via Tevere, il bar all'angolo.”
Quindi nel complesso bene, ora prendo un Aulin e penso anche alla classifica.
 
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ilma197
view post Posted on 2/6/2014, 09:41




Ho dovuto leggerlo più volte e pensarci molto prima di capirlo, ma credo di esserci riuscita. La chiave di lettura e nel finale: il non ragionare (quindi, il sonno della ragione del tema) provoca un'inversione di causa e effetto. Il poliziotto è l'unico che capisce, perché è l'unico che ragiona. Ho trovato qualcosa di molto metaforico in tutto il racconto, però la cripticità iniziale è stato un ostacolo non da poco. In ogni caso, la narrazione è molto scorrevole e le scene molto vivide. i personaggi ben caratterizzati anche con pochi tratti.
 
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simolimo
view post Posted on 3/6/2014, 12:06




ciao Marco! :D
ahahahah! che genialità di pezzo hai confezionato a 'sto giro???? bravo! mi ha rintronata nel leggerlo e fatta stra ridere nelle caratterizzazioni dei personaggi abbastanza bislacchi che ci hai raccontato. in realtà non ho molto da dirti, il pezzo è equilibrato, divertente, scorrevole. assurdo. la croce del poliziotto è tutto nella sua deviazione "causa effetto" è un racconto surreale che mette in risalto la stravaganza di convivere, e vivere, con una consapevolezza di veggenza che rende il tutto molto, abbastanza, distopico e invertito... ahahah! grande!
ottimo l'inizio che ben avvalora il finale!
beh, alla prossima... e complimenti ancora! sempre velocissimi i tuoi racconti! ^_^
ciao ciao
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 4/6/2014, 10:41




Allora, come per i protagonisti, anch’io non capisco il filo logico, cosa è successo, cosa deve ancora succedere. L’unica ipotesi è ignorare il racconto e ricominciare a ragionare in astratto su come devono essersi svolti gli eventi. Un pazzo ha intenzione di fare un’azione omicida e si va a denunciare alla polizia prima di commetterla. Sono costretti a rilasciarlo e lui la farà. Ma in realtà non è ancora successo niente… e allora come faccio a sapere che lo farà davvero?
Ehm… sono un po’ confuso. In astratto l’idea dell’inversione causa-effetto mi piacerebbe, ma non sono convinto che si capisca del tutto dal racconto, per il resto ben scritto.
Ciao Marco, alla prossima! :)
 
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Raffaele Marra
view post Posted on 4/6/2014, 23:43




Da un'idea che trovo molto affascinante è nato un racconto che poteva essere anche qualcos'altro, a mio parere. L'idea dell'inversione temporale tra causa ed effetto, mostruosità cui sfugge colui che è capace di ragionare, è degna di essere sviluppata in un romanzo perchè richiede complessi presupposti teorici e, soprattutto, genera una serie di situazioni che sarebbe molto bello leggere/scrivere. Insomma, un bel racconto, soprattutto per l'idea originale che porta in sé e per le potenzialità che tale idea offre a futuri sviluppi.
 
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view post Posted on 5/6/2014, 15:05

il gattaro

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Ciao Marco, bentrovato.
Gran prova. Narrazione psicotica e lucida al tempo stesso. Sei riuscito perfettamente nell'intento di descrivere la confusione generale di un mondo dove causa ed effetto si invertono, ma ciò che è trovo meglio riuscita è la rassegnazione del protagonista. Trovo anche pertinente l'attinenza al tema. Insomma, il racconto mi è piaciuto, ha un che di Dickiano.
 
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L'Inquisitore
view post Posted on 9/6/2014, 17:39




Idea geniale, ma troppo TROPPA per appena 3333 caratteri. La lettura risulta faticosa, si deve tornare sui propri passi più volte, è necessario crearsi una mappa mentale propria di quanto successo e neppure c'è la certezza che sia corretta. Primo posto per l'intenzione, un po' meno bene per la realizzazione. Il consiglio è di non abbandonare il tutto, merita assolutamente un maggiore numero di caratteri.
 
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8 replies since 29/5/2014, 22:28   86 views
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