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Il segreto, di Diego Ducoli

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Geppetto
view post Posted on 29/5/2014, 22:48




Il segreto

L'uomo accarezzava la pelle color avorio della stupenda creatura stesa nel letto. La luce della lampada disegnava strane ombre sui corpi. Il dito contornò il viso che si spostò con timidezza, fino al collo, seguendo la linea della clavicola e attraverso quella meravigliosa vallata posta tra i due seni. La sentiva vibrare, come una corda di chitarra pizzicata con maestria. Il loro respiro si fondeva, il suo desiderio premeva con insistenza contro i pantaloni.
Continuò il suo viaggio. Appoggiò il viso sulla sua morbidezza, si dimenò sotto di lui, per un lungo eterno minuto. Sentiva il suo sudore, il suo profumo. Lo inebriava e lo impauriva.
Era la sua prima volta. La loro prima volta. Non sapeva come sarebbe finita. Era uno sbaglio.
La mamma non avrebbe approvato, ma, quando l'aveva vista sola e abbagliante alla luce del lampione non aveva saputo resistere.
I vestiti gettati in un angolo, quattro stracci che mal celavano la sua bellezza, e i suoi occhi non si erano mai posati su niente di più meraviglioso.
Sfiorò il velluto tra le gambe, un verso basso e gutturale sembrò rimbombare per la stanza.
Si erse come un delfino dall'acqua, o forse uno squalo e allentò la presa sulle cosce osservando le lacrime che iniziavano a scendere.
“Scusa”sussurrò “non voglio farti male”.
Stava mentendo. Ma quelle erano le parole giuste, o così credeva.
I segni rossastri lasciati dalle dita sbiadirono in fretta.
Si sdraio accanto a lei, il letto era umido, ridacchiò solleticato dai capelli.
“Forse dovrei toglierti il bavaglio? Ma urleresti”.
La ragazza scosse energicamente la testa. Il trucco sbavato gli creava un buffo effetto stile “panda”.
“Bugiarda” Sussurrò con un finto, dolce sorriso.
“Siete tutte bugiarde. La mamma lo dice sempre, ma questo resterà il nostro piccolo segreto”.
La lama lampeggiò. La giovane cercò di liberare le braccia dalle corde che la serravano al letto.
I solchi rosati sui polsi divennero purpurei ma lei incurante del dolore continuava ad agitarsi.
Le pupille si dilatarono fino a cancellare il bruno delle iridi, tentò di urlare per l'ennesima volta quasi soffocandosi col tessuto umido di saliva.
L'uomo si spostò, leggermente impaurito.
“Non fare così. Non lo dirò a nessuno anzi non lo diremo a nessuno.”

Andrea si svegliò in un letto sconosciuto. Il cellulare l'aveva svegliato dai suoi sogni.
La scritta “MAMMA” lampeggiava insistentemente.
“Dove sei? Lo sai che ore sono?domani devi andare a lavorare, i tuoi alunni già non ti rispettano, vuoi presentati con le occhiaie?” tuonò la voce stridula.
“Scusa” balbettò Andrea “torno subito a casa”.
Chiuse la conversazione sapendo bene che gli costerà una bella strigliata.
“Devo andare” sussurrò.
Accarezzò la pelle fredda, del corpo accanto al suo, era ancora stupenda, lo sarebbe stato per sempre.
 
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Callagan
view post Posted on 31/5/2014, 17:41




Ben trovato, Diego. Scusami se sono troppo puntiglioso. :)

CITAZIONE
Si erse come un delfino dall'acqua, o forse uno squalo e allentò la presa sulle cosce osservando le lacrime che iniziavano a scendere.

"o forse uno squalo" è un incisiva, dovrebbe essere racchiusa tra virgole.

CITAZIONE
“Scusa”sussurrò “non voglio farti male”.

Piccolissimo refuso: manca lo spazio dopo "Scusa"

Prima dici:
CITAZIONE
Andrea si svegliò in un letto sconosciuto. Il cellulare l'aveva svegliato dai suoi sogni.

e dopo poco concludi:
CITAZIONE
Chiuse la conversazione sapendo bene che gli costerà una bella strigliata.
“Devo andare” sussurrò.
Accarezzò la pelle fredda, del corpo accanto al suo, era ancora stupenda, lo sarebbe stato per sempre.

Questi due periodi, che sono in stretta relazione, si contraddicono. A parte la citazione ai "sogni" che manda fuori strada il lettore, per quale motivo piuttosto il letto dovrebbe essere sconosciuto? L'unica spiegazione plausibile è che il protagonista abbia agito sotto gli effetti di qualche droga... o dell'alcool. Ma questa è una risposta che viene scartata proprio dalla lucidità con cui nel finale, il protagonista, saluta la sua vittima. Il protagonista è presenta, sa dov'è e sa cosa ha fatto (sebbene sia offuscato dal "sonno della ragione").

Infine, per quanto riguarda la trama in sé, mi accodo a quanto già detto da Angelo. Quello dell'insospettabile carnefice è un tema abusato, fatto che costringe a essere ancora più originali del solito. Originalità che qui viene meno proprio nel rapporto di sottomissione tra protagonista e madre: caratteristica, anche questa, stra-abusata.
 
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Ceranu
view post Posted on 1/6/2014, 23:01




Ciao Diego, eccomi ancora qui a commentare un tuo racconto. Prova buona, spunto bello, finale poco incisivo. Ti spiego: mi piace l'idea di vedere lo stupro come un atto d'amore, all'inizio può sembrare così, ma l'effetto si perde troppo presto. Giochi le tue carte in anticipo, potevi tenerle nascoste ancora qualche riga, se non portartele fino alla fine. A quel punto forse ci sarebbe stato l'effetto sorpresa, che così invece viene a mancare. Anche la scelta della prostituta mi sembra scontato, a questo punto potevi puntare sulla paura del mostro che può colpire chiunque. Ma mi rendo conto che con il senno di poi sia tutto più facile. Comunque buona prova.
 
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ilma197
view post Posted on 2/6/2014, 09:40




Un racconto ben scritto, con un protagonista ben caratterizzato. Eppure, non mi ha convinto del tutto. In parte è per la trama poco originale: un uomo che vive ancora con una madre troppo apprensiva, apparentemente una brava persona ma sicuramente molto represso, che diventa stupratore e assassino. Quello che manca è una scintilla che renda la storia diversa da mille altre già lette e sentite: poteva essere nel finale, con il protagonista che si rende conto di quello che sta facendo e si ferma prima di uccidere la ragazza (ok, c'è il rischio che la cosa risulti buttata lì così e stucchevole, ma fatta bene secondo me può funzionare) oppure con un protagonista diverso, magari più complesso. Lo so, prima ho detto che il protagonista è ben caratterizzato, ma lo è nella sua semplicità e, in un certo senso, ingenuità. Quello che si poteva era dargli un conflitto interiore un po' più sviluppato, in modo da rendere la storia più interessante. Ovviamente queste sono solo idee più o meno a caso, non voglio dirti come e se stravolgere il racconto, ma secondo me rimane l'oggettivo bisogno di qualcosa che lo renda meno piatto.
 
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simolimo
view post Posted on 3/6/2014, 12:23




ciao Diego :)
ben ritrovato! come ho scritto, questo giro sono fuori pista, ma un piccolo commento ci tengo a lasciarvelo...
bel pezzo, duro, ben caratterizzato il protagonista, un pelo debole la trama che è un già detto e ridetto... ed è su questo che voglio puntare il mio suggerimento. invece che fare del tuo professore, succube della madre troppo dura e impicciona, il classico bamboccione che va a donne e poi la uccide, ecco, io svierei il tutto su una depravazione non del tutto scontata. nel senso, se tu vuoi far morire la donna, allora, parer mio, dovresti dare un filone, una caratterizzazione più forte tipo far emergere che sia un assassino seriale che costantemente ripropone questa atrocità per colmare una mancanza sua o una deviazione del suo rapporto con la madre... oppure, io non ucciderei la ragazza, ma la farei rimanere segregata in una casa che rappresenti la vita che il professore non potrà mai avere (sempre in rapporto al suo rapporto con la madre)...
a prescindere dal suggerimento, reputo questa tua prova buona e la narrazione è molto, molto scorrevole e ben equilibrata.
alla prossima dunque :D e bravo.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 4/6/2014, 11:43




Ciao Diego, racconto horror sapientemente dosato, bravo, mi è piaciuto. Ci sono i dettagli inquietanti e le ambiguità necessarie, tutto al punto giusto. Attenzione però: anche la forma e la cura della scrittura vogliono la loro parte! Per questo penalizzo un po’ il racconto in classifica.
Errori grammaticali piuttosto gravi:
1. Concordanza con pronome femminile “le”, quindi “Il trucco sbavato le creava” e non “Il trucco sbavato gli creava”.
2. Consecutio temporum: “Chiuse la conversazione sapendo bene che gli sarebbe costata una bella strigliata.” e non “Chiuse la conversazione sapendo bene che gli costerà una bella strigliata.”
3. Concordanza sostantivo femminile: “la pelle fredda … lo sarebbe stata per sempre” e non “stato”.
 
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Raffaele Marra
view post Posted on 4/6/2014, 23:44




Una storia che possiede molti degli elementi classici di tutta una serie di thriller caratterizzati dal rapporto distorto con la madre nonostante l'età avanzata (stile Norman Bates), dalla ricerca della vittima tra le prostitute (stile Jack the Ripper) e dalla "mostruosa" confusione tra rapporto carnale e omicidio. Allora intendo questo racconto come un omaggio a questo genere di storie, una continua citazione di opere arcinote e già spesso citate da altri. Detto ciò, il testo scorre piacevolmente fino alla fine, anche grazie ad uno stile fluido e funzionale al tema.
 
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view post Posted on 5/6/2014, 15:04

il gattaro

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Ciao Diego. Purtroppo il racconto a parer mio presenta un doppio vizio: la storia, di per sé abbastanza banale, e la costruzione (sia logica che grammaticale). Ci sono diversi errori, come già altri hanno puntualizzato, che inficiano la buona riuscita del pezzo. Cionondimeno ci sono alcuni aspetti positivi, sui quali insisterei per dare potenza al brano: la parte finale, dove la madre telefona risulta particolarmente efficace, e delinea molto bene la remissività del personaggio. La scena di sesso, pur presentando alcune figure retoriche abbastanza comuni, ha un buon passo. Contrarrei comunque il preambolo sessuale per dare più respiro al "dialogo", con una variante: lo renderei un soliloquio, con la ragazza morta fin dal principio dell'atto sessuale, lasciando intendere solo a due terzi del racconto che si tratta di un atto di necrofilia.
 
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Geppetto
view post Posted on 5/6/2014, 21:15




Grazie a tutti per i commenti cercherò di far buon uso delle vostre osservazioni.
Un rigraziamento particolare a Simolino che ha commentato nonostante la mancata partecipazione,mi raccomando la prossima edizione.
 
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L'Inquisitore
view post Posted on 9/6/2014, 12:55




Racconto ben scritto, ma troppo, oserei dire, classico. Manca un vero spunto di originalità, anche se, è da dire, quello che c'è è ben narrato. Trovo manchi qualcosa anche per quanto riguarda il tema. Certo, il protagonista è mentalmente andato, ma non vedo questo sonno della ragione: è organizzato nel suo agire, troppo.
 
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9 replies since 29/5/2014, 22:48   92 views
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