Nero Cafè Forum

Sotto la stella del mattino, di Alberto Della Rossa

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 29/5/2014, 22:53

il gattaro

Group:
Soci Red
Posts:
635

Status:


Desolazione. Oltre le quattro spesse mura che circondavano la villa, ricoperte dai rampicanti e dall’ombra degli alberi secolari, c’era solo una verde, fittissima desolazione. A spezzare il silenzio rimaneva solo il rumore della natura che si riprendeva i propri spazi, strisciando sulle pareti, spaccando l’asfalto e insinuandosi tra i mattoni con appetito gargantuesco.

Aprì gli occhi, perfettamente sveglia nel silenzio innaturale che precede l’alba. Fuori dalla finestra, Venere ammiccava all’orizzonte, appena visibile oltre il muro di cinta. Si chiese come mai riuscisse sempre a individuarla, anche in mezzo ai rami che circondavano il perimetro. Appoggiò delicatamente i piedi sul freddo pavimento di cotto, nella stanza illuminata dal chiarore impercettibile dell’alba che andava accennandosi. Con gesti rapidi e precisi raccolse i capelli sulla nuca e indossò i pratici abiti di cotone e il grembiule. Raggiunse la cucina e ravvivò il focolare; la padrona si sarebbe presto svegliata, e avrebbe preteso la colazione nel suo studio. Il cuore mancò un battito, al pensiero di non aver riordinato a dovere la casa. No, non sarebbe stata punita, era certa di aver rassettato tutto a dovere. La padrona amava la perfezione, non l’avrebbe delusa di nuovo.

La punta danzava sulla carta, tracciando graffiti neri, sottili come la tela di un ragno, che andavano a comporre un disegno maestoso. La mano brandiva lo stilo nervosa, graffiando la superficie bianca del foglio, aggiungendo dettagli minuscoli, impercettibili e alieni. Senza preavviso, una minuscola goccia di china si ribellò alla schiavitù del pennino, liberata da un movimento troppo rapido del polso. Descrisse un arco nell’aria, e la percezione della stilista dilatava il tempo nell’osservare quell’impudente atto di ribellione. Una minuscola corona si stampò sulla carta, interrompendo la perfezione del bozzetto, mentre un urlo di rabbia disumana si faceva strada nell’aria.

La luce illuminava lo studio, entrando dalla vetrata con lunghe dita sottili senza incontrare un solo granello di polvere. La ragazza osservava la figura stagliarsi in controluce, immobile. Poteva sentirne la voce sibilante pervadere la stanza, tagliente come un rasoio.
Inabile, diceva.
Incompetente, sottolineava.
Traboccava disgusto, investendola di odio, facendola sentire inadeguata.
Infine l’accusa, inappellabile.
Il mio lavoro è rovinato, per colpa delle tue vibrazioni negative.
Tra le lacrime la ragazza guardava l’impeccabile ordine della stanza, dei tessuti riposti con cura, dei meravigliosi modelli, disegnati e incorniciati.
Non raggiungerai mai la perfezione, non sarai mai una stilista.
Qualcosa nell’anima andò in frantumi, ferendo il cuore con migliaia di minuscoli frammenti affilati.
Un grido di dolore disordinato e fu addosso alla figura, travolgendola. La vetrata non oppose resistenza, lasciandole precipitare nel vuoto.

La natura strisciava, senza curarsi dei mattoni che si sgretolavano sotto i viticci e le radici. I rampicanti si stendevano sulle vestigia della civiltà, soffocando nella loro morsa ciò che rimaneva di quel mondo dimenticato.
Sotto lo sguardo impietoso della stella del mattino, biancheggiavano le ossa della ragazza, stretta al manichino.
 
Top
Callagan
view post Posted on 31/5/2014, 18:21




E ben trovato anche a te anche qui, Gutierrez! ^_^

CITAZIONE
Senza preavviso, una minuscola goccia di china si ribellò alla schiavitù del pennino, liberata da un movimento troppo rapido del polso. Descrisse un arco nell’aria, e la percezione della stilista dilatava il tempo nell’osservare quell’impudente atto di ribellione. Una minuscola corona si stampò sulla carta, interrompendo la perfezione del bozzetto, mentre un urlo di rabbia disumana si faceva strada nell’aria.

Rivedrei leggermente la costruzione dei periodi evidenziati in rosso. Dal momento che assistiamo a un cambio di prospettiva, direi di costruire di conseguenza le frasi. Quindi:
Senza preavviso, una minuscola goccia di china si ribellò alla schiavitù del pennino, liberata da un movimento troppo rapido del polso, e descrisse un arco nell'aria. La percezione della stilista dilatò il tempo, nell'osservare quell'impudente atto di ribellione.

Molto molto bello. A una seconda lettura ho potuto apprezzare come, alla fine, tutto torna. Hai giocato molto bene con la psicologia della protagonista, celando il suo sdoppiamento con abilità fino alla fine. Durante la prima lettura in effetti avevo il sospetto che si trattasse proprio di uno sdoppiamento di personalità, ma la conferma nel finale è stata comunque necessaria. Insomma, è stato piacevole constatare che l'intuizione era quella giusta. Questo è un merito tuo e qui si differenzia un buon finale (il tuo) da un finale telefonato.
Inoltre, definirei tocco d'arte sia l'incipit che la conclusione: godibili effetti "apocalittici" che fan da sfondo e da cornice alla trama.
 
Top
view post Posted on 1/6/2014, 11:27

il gattaro

Group:
Soci Red
Posts:
635

Status:


Ciao Callagan! Si, hai perfettamente ragione, anche a me quel passaggio, dopo diverse riletture, convince sempre meno. Soprattutto l'utilizzo della coordinata in associazione all'imperfetto. Avevo usato quella costruzione per insistere sull'azione continuata dell'osservare, fermandola in una specie di moviola. Personalmente modificherei semplicemente l'imperfetto in passato remoto, però l'osservazione che muovi riguardo il cambio di prospettiva non è affatto peregrina.

@Angelo, invece: mi fa piacere che tu abbia notato l'insistere sulla ricerca dell'eleganza stilistica - sebbene per te sia stato motivo di demerito - perché era proprio ciò che stavo cercando. Non ritengo che l'utilizzo di un'aggettivazione specifica renda il testo "altisonante": è solo uno strumento necessario per veicolare l'immagine in testi così brevi. In questo caso l'aggettivo garantuesco (a patto di conoscerlo) racchiude esattamente ciò che mi serve, ovvero una connotazione di insaziabilità smisurata, immane, propria dell'elemento naturale che divora i resti della civiltà. Allo stesso modo la costruzione eccessivamente ricercata nella descrizione della stilista, contrapposta a quella più semplice dell'alter-ego serva, serve appunto a fornire una connotazione ulteriore ai personaggi. :)
 
Top
Ceranu
view post Posted on 1/6/2014, 23:06




Ciao Alberto, ben incontrato. Devo ammettere che il tuo pezzo è spiazzante, scritto con tanta maestria e ricercatezza da risultare un po' lezioso. Io sono molto combattuto, perché nonostante apprezzi alcune immagini che dipingi, credo che nel complesso distolgano l'attenzione dal racconto stesso, facendolo risultare poco coinvolgente. Nel complesso non posso che farti i complimenti, anche se la storia non mi ha colpito particolarmente.
 
Top
ilma197
view post Posted on 2/6/2014, 09:42




Ho dovuto leggerlo una seconda volta per capirlo, ma poi l'ho apprezzato. Vedo dai commenti che alcuni hanno trovato lo stile eccessivamente ricercato; per me invece lo è al punto giusto, ben abbinato al tono del racconto senza arrivare a rendere la lettura pesante (anche perché il pezzo è corto, forse su qualcosa di più lungo mi avrebbe stancato, ma il problema non si è posto). Bella l'immagine della sbavatura di china, ben resa (alla seconda lettura) la psicologia malata della protagonista. Tutto avviene in un'atmosfera forse un po' troppo sospesa e surreale, ma comunque ottimo racconto.
 
Top
view post Posted on 2/6/2014, 09:56

il gattaro

Group:
Soci Red
Posts:
635

Status:


Ciao Ilma, grazie. Si, decisamente in un racconto più lungo (anche solo 2k in più eh) uno stile simile sarebbe risultato eccessivamente pesante. Giocando su un 3k però si può osare di più ;)

Quanto all'atmosfera sospesa e surreale... beh il soggetto (vecchio, peraltro) era nato per la sceneggiatura di un corto d'alta moda. Non se n'è più fatto niente e quando ho letto le specifiche mi sono detto "o bella, l'occasione buona per dar vita a un racconto scheggia"
 
Top
view post Posted on 2/6/2014, 15:18

il gattaro

Group:
Soci Red
Posts:
635

Status:


ciao Ceranu, devo ammettere di aver compreso poco il tuo commento in relazione all'ultimo posto. Nel senso che fatico ad associare "maestria", "ricercatezza" e i relativi complimenti con una valutazione così bassa. Grazie comunque per il tuo tempo.
 
Top
Ceranu
view post Posted on 2/6/2014, 16:51




Ciao Alberto, partiamo dal presupposto che nessuno merita l'ultimo posto, tutti ci hanno messo impegno, quindi andrebbero premiati. Ma la classifica si deve fare.
Come ho scritto nel commento il pezzo è tecnicamente ineccepibile, ma poi devo tener conto della storia, e nel mio caso delle emozioni che trasmetti. Queste sono mancate, leggo una bellissima narrazione che mi lascia indifferente, e per i miei gusti è un gran difetto. Non c'è sentimento. Ci sono immagini, tante e belle, e alla fine una frase che deve spiegare cos'è successo, scusami, ma non mi convince. Resto a disposizione per altre spiegazioni.
 
Top
view post Posted on 2/6/2014, 17:03

il gattaro

Group:
Soci Red
Posts:
635

Status:


Assolutamente legittimo, grazie della spiegazione e dei complimenti. Mi fa comunque molto piacere che trovi il pezzo ben scritto. Il resto è personale e pertanto sacrosanto :)
 
Top
simolimo
view post Posted on 3/6/2014, 11:55




ciao Alberto, da quanto, quanto tempo.
beh, lascio anche a te un commentino, sperando non ti infastidisca...

come sempre la tua penna non tradisce, hai l'immancabile possibilità di rendere emozionante un qualsiasi racconto, ma la tua penna l'ho trovata un po' arrugginita. se vorrai ti farò un commento approfondito sul testo che presenta non poche ripetizioni (tra cui il "desolazione" iniziale), alcune aggettivazioni non necessarie che invece di aumentare la sensazione che dovrebbero dare la riducono, essendo già la frase in cui sono inserite esplicita di suo e ben costruita... oltretutto, avrei costruito un racconto circolare che finisse così come era iniziato, visto che il concetto a cui rimandi in chiusura è il medesimo che in entrata... ma passo alle considerazioni generali.

il pezzo è delicato e duro al tempo stesso, non gioca su una contrapposizione di ambiente e stato d'animo, ma tutto è in decadenza. l'estremo perfezionismo maniacale a cui la tua protagonista non potrà mai rinunciare o non badare è il punto forte della storia, la sua energia. personalmente, ho apprezzato moltissimo il penultimo paragrafo, il preludio alla pazzia... l'hai reso alla perfezione. ma anche gli altri sono fatti con maestria, con delicata perversione al maniacale... complimenti.
la storia c'è, ed è avvincente pur non mostrando altro che un raptus. qui la forza non sta nella bellezza della trama, ma nella sua incisività e possibilità di capire una vita intera da un solo episodio.
cme ti dicevo sopra, la parte meno buona è quella tecnica, a volte veramente "troppo"... so che ami la ricerca degli aggettivi e la pomposità stilistica, ma a volte stringere è meglio perché rende più diretto un sentimento... non dire è meglio di dire, insomma...

ciao ciao Albe, e alla prossima... sperando di rivederti ancora scrivere.
 
Top
view post Posted on 3/6/2014, 12:25

il gattaro

Group:
Soci Red
Posts:
635

Status:


Ciao Simo.

Mi rendo conto come, a detta di molti, la ricercatezza stilistica del brano sia stata un'ostacolo. Ti dirò, ho riletto tantissime volte il pezzo, almeno due o tre per ogni commento ricevuto... pur continuando a rimanere della mia idea. La ripetizione del termine "desolazione" iniziale, ad esempio, che ho voluto come rafforzativo. Non so, sicuramente sarò in difetto se tutti insistono nel farmi notare la stessa cosa, ma l'eccessività stilistica dovrebbe essere un elemento che aumenta il senso di maniacalità .
Sull'arrugginito siamo d'accordo, è un anno che scrivo solo per motivi commerciali, ritornare alla narrativa è complesso, specialmente dopo un'anno di aridità creativa.

Mi fa comunque piacere che, come al solito, hai colto diversi metasignificati. Lettrice sempre attenta e scrupolosa ;)
 
Top
simolimo
view post Posted on 3/6/2014, 13:17




beh, un lettore non attento... non dovrebbe nemmeno iniziare a leggere ;P
cmq, capisco il tuo punto di vista, ti conosco e, in parte, sai anche che lo condivido. ma qui non parlo di inadeguatezza della ricerca di aggettivi giusti, ma di parti che rallentano l'incisività... ti porto un esempio per capire (e lo prendo dalla parte che più mi piace :D )

tu scrivi così:
QUOTE (Smilodon @ 29/5/2014, 23:53) 
La luce illuminava lo studio, entrando dalla vetrata con lunghe dita sottili senza incontrare un solo granello di polvere. La ragazza osservava la figura stagliarsi in controluce, immobile. Poteva sentirne la voce sibilante pervadere la stanza, tagliente come un rasoio.
Inabile, diceva.
Incompetente, sottolineava.
Traboccava disgusto, investendola di odio, facendola sentire inadeguata.
Infine l’accusa, inappellabile.
Il mio lavoro è rovinato, per colpa delle tue vibrazioni negative.
Tra le lacrime la ragazza guardava l’impeccabile ordine della stanza, dei tessuti riposti con cura, dei meravigliosi modelli, disegnati e incorniciati.
Non raggiungerai mai la perfezione, non sarai mai una stilista.
Qualcosa nell’anima andò in frantumi, ferendo il cuore con migliaia di minuscoli frammenti affilati.
Un grido di dolore disordinato e fu addosso alla figura, travolgendola. La vetrata non oppose resistenza, lasciandole precipitare nel vuoto.

prova a leggere così:
La luce entrava dalla vetrata con lunghe dita sottili senza incontrare un solo granello di polvere. La ragazza osservava la figura stagliarsi in controluce, immobile. Poteva sentirne la voce sibilante, tagliente.
Inabile, diceva.
Incompetente, sottolineava.
Traboccava disgusto, investendola di odio, inadeguatezza.
Infine l’accusa, inappellabile.
Il mio lavoro è rovinato, per colpa tua.
La ragazza guardò l’impeccabile ordine della stanza, dei tessuti riposti con cura, dei meravigliosi modelli, disegnati e incorniciati. Pianse.
Non raggiungerai mai la perfezione. Non sarai mai una stilista.
Qualcosa nell’anima si ruppe.
Un grido di dolore disordinato e fu addosso alla figura, travolgendola. La vetrata andò in frantumi, come il suo cuore, lasciandole precipitare nel vuoto.


ho snellito alcune frasi e semplificato dei concetti che, secondo me, con una parola rendono di più che messi nel mezzo di altre parole che ne fanno perdere la forza. nella frase finale, mi sarebbe piaciuto che tu associassi il frantumarsi della vetrata con il ferirsi del suo cuore, per questo ho invertito la frase, evitando così il millecinquecentoseiesimo gerundio e verbo servile :P
tu sei così bravo a mettere le frasi in un ordine impeccabile, e scegliere aggettivi unici. non infarcirli anche di parole "farcitive"... meglio un panino al salame con olio e pepe dove ne senti tutta la bontà che un panino farcito con salse immonde che cambiano il gusto del salume con la loro aggressività! ahahah!

poi, capisco che il gusto dell'autore non si discute, ma volevo dirti quel che penso... nel rispetto della tua scrittura e... vedi di non abbandonarla più la tastiera...
ri ciao ^__^

ah, oltretutto, trattandosi di stilista avresti potuto usare anche parallelismi con fogli stracciati, spilli che feriscono, forbici che tranciano, fili che strangolano... non so... nel campo c'è così tanto da cui assorbire... ;P
 
Top
view post Posted on 3/6/2014, 13:37

il gattaro

Group:
Soci Red
Posts:
635

Status:


Asgrfgrgfdgr

Ho un vago senso di dejà vu o come cazzo si scrive. D'accordissimo sulle vibrazioni negative che fa schifo, e sul punto e a capo nel Non..Non
Ma le altre tre, ad esempio (sibilante, tagliente/ Pianse / come il suo cuore) io continuerei a non cambiarle. Quanto ai gerundi e ai servili...lo sai che mi piacciono tanto, come fate a non amare quelle piccole canaglie?
 
Top
simolimo
view post Posted on 3/6/2014, 14:41




déjà vu ^__^
e, sì, lo è ;P
...concordo anche sul cambio dei soli due punti da te "accettati"... il mio era un esempio, infatti. per il tuo stile anche solo quei due punti cambiano di molto :)
e i gerundi... da' te li passo, ma i servili sono una piaga: cazzo vuol dire "pareva stanco"? uno o è stanco o non lo è... poi, può darsi che invece che stanco fosse solo triste, o gnecco... ma l'apparenza non è da sviolinare a ogni piè sospinto, per me...
daiiiiiiiiiiii... e passami anche tu ogni tanto qualcosa!
 
Top
Beppe Roncari
view post Posted on 4/6/2014, 08:55




Bel racconto, atmosfera profonda, finale disperato. Un mondo desolato (post-atomico? non lo sappiamo, ma va bene così) e una superstite che cerca di andare avanti tenendosi aggrappata al suo sogno, per quanto ormai futile. Sotto il segno di Venere, non a caso il pianeta della dea della bellezza. E poi cupio dissolvi, amore e morte, bellezza e distruzione. Un classico. Bravo Alberto!
 
Top
18 replies since 29/5/2014, 22:53   205 views
  Share