Nero Cafè Forum

Ti amerò per sempre, di Francesco Nucera

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Ceranu
view post Posted on 29/5/2014, 22:58




“Mario, secondo me non è qui” Imma piantò i piedi come faceva da bambina.
“Fidati una buona volta di me. Svoltiamo l'angolo e siamo arrivati.” l'uomo prese la donna sotto braccio e ripresero il cammino. Ne erano successe di cose, ma i due erano affiatati come quel primo giorno di vent'anni prima.
”Sei sicuro ci sia ancora, e se hanno rifatto la strada?” la passeggiata si interruppe nuovamente, Imma lo fissò dritto negli occhi.
“Ne sono certo, e poi” Mario si interruppe, abbassò lo sguardo e fissò la punta delle scarpe.
“Ci sei tornato da solo!”
Non rispose, non era capace di mentirle.
“Sei il solito, avevi promesso che ci saremmo tornati insieme, soli io e te.”
“Scusami, ma avevo bisogno di vederla”
Intenerita Imma si sollevò sulle punte sfiorandogli il collo con le labbra “ti amo”.
I brutti pensieri si allontanarono e le stretta si allentò. Il sorriso tornò a illuminare il volto di Mario che la cinse forte. Tentennò un secondo inebriato dal profumo della sua pelle, ma vinto dalla passione pretese quel bacio che si erano ripromessi sarebbe arrivato nel loro posto magico. Imma non oppose resistenza, ne aveva voglia anche lei.
Voltarono l'angolo, da lontano videro la banchina su cui si erano incontrati. Prima che Mario potesse dire qualcosa la donna si mise a correre. Non la seguì subito, prendendo il tempo necessario per ammirare quel corpo scultoreo che di recente aveva visto troppo poco spesso. Lei si voltò luminosa come sempre “muoviti vecchietto”
Anche Mario si mise a correre. Quando la raggiunse lei era china in avanti con le mani sulle ginocchia. I lunghi capelli biondi che le coprivano il volto non poterono nascondere i sentimenti che le scivolavano lungo le guance. “è ancora qui”
Il simbolo di quel sentimento adamantino aveva resistito ai cambiamenti del lungomare. La spiaggia deserta, su cui avevano parlato fino a notte fonda, ora rigettava sdraio chiuse e il chiosco era diventato un bagno. L'impronta di Imma era rimasta immutata nel tempo, persino le loro iniziali si potevano ancora leggere.
Mario le si fece accanto, poggiò la mano sulla spalla lontana e scoppiò in un pianto inconsolabile. Rimasero immobili, incuranti delle persone che li evitavano lanciando sfuggenti occhiate impietosite.
“signore, si sente bene?”
Mario alzò la testa e si trovò di fronte un bambino.
“sì grazie, noi...” si guardò attorno, ma non c'era nessuno, di Imma nemmeno l'ombra. Scosse la testa e sorrise “...io stavo solo pensando al passato”.
Il bimbo, senza capire cosa intendesse quell'uomo strano, si allontanò facendo dei gesti a un gruppetto che aspettava nascosto dietro l'angolo.
Mario si sollevò, passò la mano sugli zigomi e sistemò la giacca. Estrasse il cellulare e cercò quell'ultimo messaggio, nella speranza che gli desse la forza di dare una svolta alla sua vita.
“Scusami amore, ma domani non posso venire. Hanno rinviato il viaggio di lavoro di mio marito. Lo so che non è la prima volta, ma ti prometto che prima o poi lo facciamo quel viaggio. Ti amo”
A capo chino tornò in albergo, guardò la stanza spoglia e pensò quanto fosse simile a quella di casa sua. Vinto dalla stanchezza si sdraiò e chiuse gli occhi. L'ultimo pensiero che gli attraversò la mente fu quanto fosse bella Imma e quanto l'amasse. Ne era certo, l'avrebbe aspettata per tutta la vita.
 
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Callagan
view post Posted on 31/5/2014, 18:51




Ciao Francesco. Commento dando qualche spunto di riflessione.

CITAZIONE
I lunghi capelli biondi che le coprivano il volto non poterono nascondere i sentimenti che le scivolavano lungo le guance. “è ancora qui”
Il simbolo di quel sentimento adamantino aveva resistito ai cambiamenti del lungomare.

Occhio alle ripetizioni...

Giunto alla fine del racconto mi vien da chiedere: dove sta il rispetto della specifica? Il sonno della ragione genera mostri: avrei da ridire sul fatto che il viaggio mentale del protagonista sia classificabile come "sonno della ragione", ma piuttosto dico: dov'è il mostro? O... chi è?
Al di fuori delle specifiche (che, come da regolamento, devo rispettare nell'andare a stilare la classifica) è un buonissimo racconto. Molto forte, molto profondo e mai scontato. Non posso quindi che farti i complimenti. Per l'originalità della trama il fatto che l'amata non fosse morta ma sposata con un altro è un particolare che fa guadagnare punti al racconto tutto da sé; eppure è il travaglio interiore del protagonista a dare quel qualcosa in più. Lasci intuire che dietro c'è una storia forte, credibile e, per certi versi terribile: il protagonista è straziato dall'amore, questo emerge ed è un tuo merito.

Un unicissimo dubbio mi resta sull'età del protagonista. Se non faccio attenzione ai dati che dai mi sembra un vecchio; ma in realtà dovrebbe essere massimo un quarantenne. Giusto?
Tuttavia l'incipit presenta (forse) un problema a proposito:
CITAZIONE
“Mario, secondo me non è qui” Imma piantò i piedi come faceva da bambina.
“Fidati una buona volta di me. Svoltiamo l'angolo e siamo arrivati.” l'uomo prese la donna sotto braccio e ripresero il cammino. Ne erano successe di cose, ma i due erano affiatati come quel primo giorno di vent'anni prima.

Il punto di vista del racconto è senza dubbio quello di Mario. Quindi se dici "come faceva da bambina" resta sottinteso che Mario la conosceva già da allora. Allora quel "vent'anni prima" si riferisce a quand'erano bambini o a quando?
Mi rispondo da solo, perché alla fine si intuisce che erano già belli che adulti al tempo del ricordo. Tuttavia, nel particolare delle prime due frasi, resta il problema.
Impressione errata o impressione giusta? :)
 
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Ceranu
view post Posted on 31/5/2014, 19:32




Ciao callagan, grazie per il commento.
Nelle mie intenzioni il mostro esiste. Mario é vittima del suo stesso amore, che lo costringe a una vita limitata. Doveva intuirsi nell'unico accenno che ne fa, paragonando casa sua alla stanza spoglia di un albergo. Ma mi rendo conto che forse é un po' troppo sottile. Comunque grazie
 
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Callagan
view post Posted on 31/5/2014, 19:37




CITAZIONE (Ceranu @ 31/5/2014, 20:32) 
Ciao callagan, grazie per il commento.
Nelle mie intenzioni il mostro esiste. Mario é vittima del suo stesso amore, che lo costringe a una vita limitata. Doveva intuirsi nell'unico accenno che ne fa, paragonando casa sua alla stanza spoglia di un albergo. Ma mi rendo conto che forse é un po' troppo sottile. Comunque grazie

Mi spiace, ma non son riuscito a dare quell'interpretazione al racconto.
Comunque il pezzo è di qualità!
A presto.
 
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Ceranu
view post Posted on 31/5/2014, 20:34




Nessun problema, sapevo fin da quando ho pensato la storia che poteva non essere capita, ma volevo dare un interpretazione un po' meno fisica del "mostro". Comunque grazie per il commento.
 
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ilma197
view post Posted on 2/6/2014, 20:23




Molto bello. A un certo punto ho pensato che Imma fosse morta, ma scoprire che invece era solo sposata con un altro ha reso forse ancora più commovente l'enorme amore che Mario dimostra per lei. Unico appunto, il tema: sono d'accordissimo sul vedere l'amore come sonno della ragione, ma non vedo mostri nel tuo racconto, solo tanta sofferenza da parte del protagonista (ma non è la stessa cosa.)
 
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Ceranu
view post Posted on 2/6/2014, 21:16




Viviana, grazie per il commento. Spero che il racconto sia riuscito ad emozionarti un po', e per il tema ormai ho capito di averlo interpretato troppo a modo mio. Ho creduto che un uomo che si costringe ad una simile vita, fatta di attese e dolore, potesse essere interpretato come un aguzzino, ma temo di aver esagerto. Grazie ancora.
 
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simolimo
view post Posted on 3/6/2014, 10:54




ciao Francesco :)
e ben ritrovato, a questo giro solo come voce fuori campo :P , ma eccomi!

complimenti, bellissimo pezzo. delicato. riconducibile a qualunque tempo e qualunque luogo. l'amore e la sua estrema inconsistenza e forza. il suo essere tutto, anche mostro... mostro perché obbliga a scelte che a volte solo la ragione può controllare. sono rimasta con un groppone in gola alla fine della lettura e, questo, lo reputo un enorme punto di valore per un lettore. mi hai emozionata, e mi hai dato da riflettere. non interessa sapere il perché questo amore non si possa vivere e consumare. perché i due, pur conoscendosi da ragazzini, non abbiano mai smesso di amarsi, ma non siano finiti insieme... no. non importa nulla di questo. perché tu hai messo il focus sulla morsa di impotenza che il tuo protagonista vive nell'amare una donna che per quanto sua lo sarà sempre a metà... e lui sarà spesso seduto in panchina ad aspettare il fischio del cambio che rimarrà sempre fuggente...

bravo davvero. non ho molto da dirti di più. anzi, forse, il fatto dei bambini mi ha un po' spiazzata... forse sarebbe meglio farlo destare dal ricordo con lo squillo del telefono dove legge un sms della sua amata...

ciao ciao ^_^ , e alla prossima!
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 3/6/2014, 12:01




Bello. Delicato. Declinazione molto originale del tema proposto, ma tutto sommato accettabile. Il mostro dell’inconscio generato dal sonno della ragione è la gelosia o la follia dell’amante che spera senza speranza che alla fine la donna amata, anche se sposata, scelga lui? Mi è piaciuto che quest’uomo, Mario, abbia una spiccata sensibilità, dimostrando che essa può essere prerogativa anche dell’animo maschile. :-) Compliments!
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 3/6/2014, 13:27




Ehi @ceranu! Forse il "monstrum" ma inteso nel senso etimologico? Spettacolare tanto da essere spaventoso? Così è l'amore, infatti...
 
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Ceranu
view post Posted on 3/6/2014, 13:34




Grazie Beppe e Simolimo. Sono contento abbiate colto il significato del racconto, e lo sono ancora di più che vi sia piaciuto. Grazie
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 4/6/2014, 22:32




:)
 
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Raffaele Marra
view post Posted on 4/6/2014, 23:41




Una storia dal tono struggente che lascia intuire ben presto la distanza insuperabile che separa il protagonista da colei che ama. A me ha ricordato la trama di un fumetto di una decina di anni fa. Insomma, non è originalissimo, ma è comunque ben scritto e riesce a costruire un'empatia efficace con il protagonista in pochi righi. Ho qualche dubbio sull'attinenza al tema: definire "mostruosa" la condizione del protagonista rappresenta una piccola caduta di stile, una contraddizione con il tono poetico e romantico che il racconto, giustamente, possiede e manifesta.
 
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Ceranu
view post Posted on 5/6/2014, 07:28




Ciao Raffaele, grazie per il commento. Ho solo una domanda da fare: ma quella del fumetto di una decina di anni fa era una provocazione? Devo ammettere che mi hai punto decisamente nel vivo, posso anche non essere stato a tema, ma non credo di aver copiato. Confido nell'ironia del commento, altrimenti ha il sapore di una caccia alle streghe.
 
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Raffaele Marra
view post Posted on 5/6/2014, 08:13




CITAZIONE (Ceranu @ 5/6/2014, 08:28) 
Ciao Raffaele, grazie per il commento. Ho solo una domanda da fare: ma quella del fumetto di una decina di anni fa era una provocazione? Devo ammettere che mi hai punto decisamente nel vivo, posso anche non essere stato a tema, ma non credo di aver copiato. Confido nell'ironia del commento, altrimenti ha il sapore di una caccia alle streghe.

Il mio commento non voleva essere affatto allusivo, puoi stare tranquillo. Ti ho semplicemente detto cosa mi ricorda. Non voglio minimamente insinuare che tu abbia preso spunto da esso (copiare un fumetto sarebbe addirittura impossibile) e se il mio commento ti lascia intendere ciò ti chiedo scusa. Resta il fatto che, almeno per le mie conoscenze, è una storia che ho già sentito e quindi mi è risultata un po' prevedibile e poco originale; ciò non vuol dire assolutamente che tu l'abbia presa in prestito da altri, ma semplicemente che hai scritto qualcosa che era venuta già in mente a qualcun altro.
 
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