Nero Cafè Forum

Una merce rara, di Alberto Della Rossa

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view post Posted on 25/6/2014, 22:13

il gattaro

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“Incrocio tra la statale 6 e via Campo Speranza, ore 1.45. Non mancare. Luigi”.
Adam rilesse per l’ennesima volta le poche parole vergate in inchiostro rosso. Lo svolazzo della firma gli dava un vago senso di nausea, con le linee che si incrociavano sotto i suoi occhi, danzando beffarde.
Inserì la marcia e si avventurò per la stradina che costeggiava i campi, illuminata solo dalla luce malaticcia della luna coperta dalle nubi. Un nuovo moto di malessere lo colse alla vista della figura appoggiata al cofano della panda rossa, ferma in mezzo al crocicchio con i fari accesi.
Luigi sorrideva, con quel ghigno maliardo sotto la barba di due giorni. Aveva l’aspetto di chi dal letto non si è mai alzato, vestito con un anacronistico impermeabile alla Bogart e un’improbabile camicia di viscosa color amaranto.
Scese dalla macchina, vacillando per lo sforzo di non dare di stomaco.
“Su, su, quanta emotività” minimizzò Luigi, chinandosi verso il finestrino. Armeggiò qualche istante all’interno dell’abitacolo, per riemergerne con una tanica pieghevole e un laccio emostatico. “Ci metterò un’attimo”.
Adam ne approfittò per estrarre la pistola dalla giacca. La sentiva pesante ed estranea nella mano tremante, mentre la puntava verso Luigi che scuoteva il capo divertito.
“N-non avrai la mia…” balbettò, con la voce che gli moriva in gola di fronte all’assoluta noncuranza di Luigi.
“…anima?” finì quest’ultimo, con un sopracciglio inarcato. Posò tanica e laccio sul cofano, alzando le mani ed estraendo un libretto rilegato in pelle dal taschino dell’impermeabile.
“Vediamo cosa c’è scritto qui. Articolo 2, comma 1. Data l’umana natura et l’afflato divino che vincola la sclatta mortale, lo demonio incaricato potrà raccogliere l’anima et il sangue dello aspirante dannato”.
Fermò la lettura, facendo segno ad Adam di aspettare.
“Perdona, la vista non è più quella di una volta” disse inforcando un paio di occhiali da lettura. “Dov’ero rimasto? Ah si: il sangue dello aspirante dannato in cambio del compimento di desideri terreni al termine di anni 5 per ogni desiderio ut medium contracto firmato con lo sangue dello dannato mortale.”

Si tolse gli occhiali, allargando le braccia e sorridendo. “Come vedi, è tutto regolare, nero su bianco.”
Adam vide l’immagine di Luigi tremolare dietro alle lacrime che gli riempivano gli occhi. Abbassò l’arma.
“Ma io non sono felice!” disse singhiozzando “il contratto non è valido!”
Luigi scoppiò in una risata. “Felicità? E chi mai ha parlato di felicità? Pensavi che bastasse il denaro e qualche troia per comprare una merce così rara?”

I due colpi esplosi aprirono due fiori di stoffa sulla camicia di Luigi, che osservava il danno con aria rassegnata.
“Sai perché indosso camicie di viscosa da quattro soldi, nonostante sia il diavolo?” chiese Luigi, riprendendo in mano tanica e laccio.
Adam scosse la testa tra i singhiozzi, aggrappandosi disperato agli ultimi istanti che gli rimanevano.
“Perché dopo la felicità, la vostra schiavitù più grande rimane la speranza.”
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 26/6/2014, 22:19




Ciao Alberto e bentrovato.

Il racconto è piacevole e ben scritto, sul tema classico della vendita dell’anima al diavolo. Solo un dubbio: perché il diavolo vuole anche il sangue del condannato? Mi ha lasciato un po’ perplesso la scelta del nome di Satana: non dico che avresti dovuto chiamarlo Azazziello, ma Luigi suona troppo prosaico. Si tratta però di un difetto minimale, in un racconto che funziona bene e ha un finale fulminante.
 
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view post Posted on 27/6/2014, 07:17

il gattaro

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Ciao Angelo. Sono felice che il racconto ti sia piaciuto.

Per la questione del sangue: è un mero espediente per dare concretezza all'atto della raccolta delle anime. Inoltre la figura del Diavolo è volutamente resa molto "terrena": da qui il nome Luigi (prosaico, è vero, ma lo preferivo al solito Luis o qualcosa del genere - anche se non ti nascondo che ho avuto più volte la tentazione di nascondere il nome completamente fino alla risoluzione del climax). Diciamo che le due cose - sangue e nome - sono legate. L'intenzione era di rendere la figura del diavolo il più possibile umana, nei gesti e nella presenza: a tutti gli effetti si comporta come uno strozzino da strada, e ne ha anche l'aspetto e il gusto scomposto nel vestire (oltre ai modi di fare di chi si sente - ed è a tutti gli effetti - impunibile)

Spero di essere riuscito a schiacciare i tasti giusti :)
 
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Ceranu
view post Posted on 27/6/2014, 22:15




Ciao Alberto, ben rivisto.
Stilisticamente ineccepibile, si legge molto bene. Ma, il patto con il diavolo che imbroglia l'uomo bramoso non è molto originale. Ho apprezzato il taglio umano/decadente, ma per il resto anche la speranza e la felicità mi sembrano motivi molto classici. Forse se Adam avesse avuto una storia, delle motivazioni, probabilmente mi sarei appassionato di più. Non so, il protagonista viene fuori così piatto da lasciarmi indifferente al destino nefasto che lo attende.
Alla prossima.
 
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Callagan
view post Posted on 29/6/2014, 10:26




Ciao, Alberto. Inizio subito col dirti che il racconto mi ha divertito. Le ultime ore di vita di Adam rientrano perfettamente nei caratteri che avevamo a disposizione. Purtroppo, devo giudicare lo scritto anche alla luce della specifica e dell'originalità. Effettivamente "felicità" e "speranza" rientrano a fatica nel computo delle "nuove schiavitù", e il tema del vendere l'anima al demonio è stato stra-abusato. Dalla tua sta la capacità di non scadere nel banale, nonostante ti mantenga sulla carreggiata della "tradizione". Voglio dire, Luigi che prende il libretto e legge i passi in vernacolo mi ha fatto morire dal ridere, mentre l'espediente del prelevare sangue rende ancora più *terribile* il destino di Adam. Sono combattuto, accidenti a te! :P
 
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view post Posted on 29/6/2014, 16:12

il gattaro

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ahahah grazie Callagan! Per le specifiche sono stato piuttosto ambiguo. A dire il vero la nuova schiavitù è quella legata al diavolo, mentre il diavolo parla delle due storiche schiavitù umane - ma poco importa, ci sta che il lettore interpreti le ultime due come uniche schiavitù presenti nel racconto. Quanto all'originalità...si, il tema è molto classico - d'altronde non volevo scadere nella solito tema della tecnologia/social o dei media/reality (entrambi abusatissimi in questa edizione) - devo dire che mi sento la coscienza abbastanza a posto ;)
Detto questo, il fatto che il racconto ti sia piaciuto (a te e ad altri) e ti abbia divertito è già un'ottimo obiettivo raggiunto!
 
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Sallow
view post Posted on 29/6/2014, 22:00




Ciao Smilodon, piacere di leggerti.
Allora, parto coi complimenti per la scrittura. Il pezzo è scritto molto bene e si legge senza intoppi, un punto a favore. Meno la trama, più che non essermi piaciuta, l’ho trovata scontata. Io in genere non sono un gran fautore dell’originalità in tutto e per tutto, è difficile oggi esserlo, e a volte si possono ripetere le stesse storie, basta essere originali anche nel modo, o nel punto di vista, da cui si espongono. Però anche questo secondo caso non rientra nel tuo pezzo. Ho letto da poco, qualche mese fa, in un contesto molto simile a questo di nero caffè, un racconto praticamente identico al tuo (non ti sto accusando di plagio, ci mancherebbe), anche se comunque il tuo ha il vantaggio di esser stato “partorito” in poco meno di tre ore, mentre il precedente aveva sette giorni a disposizione. Al di là di questo, era giusto per richiamare la natura “scontata” della trama, che non mi ha colpito, il racconto è comunque scritto bene, il neo più grosso, secondo me, è quando sul finale fai dire a Luigi che è il diavolo. Insomma, credo fosse limpido come una giornata estiva che Luigi fosse il diavolo, già dal nome (che, per inciso, è lo stesso usato dall’autore del racconto simile al tuo), dal nome di Adam, che richiama qualcosa di “biblico”, dalla lettera ricevuta da quest’ultimo, e, se non bastasse, dalle parole lette dal taccuino estratto di tasca dallo stesso Luigi. Non mi sembra, da come scrivi, che tu sia uno sprovveduto, per questo mi soffermo su questo che, visto il livello, mi sembra uno scivolone che fa sentire il lettore un po’, passami il termine bonariamente, stupido.
In un racconto così breve conta l’effetto sorpresa, credo che hai dato troppi indizi sulla natura di Luigi, e ne perde d’efficacia anche la frase a effetto finale.
Alla prossima.
 
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view post Posted on 30/6/2014, 10:57

il gattaro

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Ciao Sallow, grazie per i complimenti.

Nemmeno io sono un fanatico dell'originalità a tutti i costi: preferisco qualcosa di banale e ben scritto a qualcosa di originale e raffazzonato. Detto questo, non era assolutamente mia intenzione giocare su un effetto sorpresa. Il diavolo si rivela per quello che è durante tutto il racconto, la frase finale "nonostante sia il diavolo" non voleva avere alcuno tono rivelatorio giacché, come hai detto tu, è limpido che ci troviamo di fronte al diavolo.

Quanto al racconto che hai letto è davvero una curiosa coincidenza - o forse no, gli elementi sono davvero così comuni da poter essere molto simili a quelli di un altro racconto.

Concludendo: va bene così. Ho ripreso a scrivere narrativa dopo un'interruzione di un anno, e mi sto focalizzando su stile e composizione, piuttosto che sui temi. E il fatto che in diversi mi stiate riconoscendo chiarezza di stile è già una grande soddisfazione e un'ottimo sprone a fare ancora meglio.

grazie del commento :)
 
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simolimo
view post Posted on 30/6/2014, 13:45




ciao Albe! bravo che ci stai dando dentro a scrivere e scrivere! chissà dove ci porteranno oggi le tue parole dosate come un sapiente pasticcere che tutti pesa e soppesa a livello maniacale :P

ebbbbbravo Albe! bel pezzo, a una prima lettura non l'ho apprezzato quanto alla seconda. parto prima con le cose che, secondo me, vanno meno:
l'incipit... non mi piace in osservanza alla beffa stessa dell'ultima enorme verità che Luigi afferma in chiusura. se un uomo sa di aver fatto un patto col diavolo e sa che questo può e deve portarsi via la sua anima... perché dovrebbe presentarsi all'appuntamento? la prima speranza che verrebbe in mente a un povero disperato sarebbe quella di scappare: lontano dagli occhi, lontano dai problemi... ahah! e, invece, Adam va all'appuntamento.
ok, lui va... e ci va con una pistola, ma... anche qui, il punto è debole. a meno che tu non abbia creduto che antropomorfizzare il diavolo lo rendesse praticamente irriconoscibile nell'essenza e, perdonami Albe, non credo che sia il caso di Adam o, almeno, non riesco a crederlo, perché non me lo dipingi come uno stupido, ma solo come un uomo vuoto che crede di trovare la felicità in qualche scopata e nel denaro facile... quindi lui dovrebbe ben sapere con chi ha a che fare.
Da un punto di vista tecnico, c'è un passaggio ingannevole:

Luigi sorrideva, con quel ghigno maliardo sotto la barba di due giorni. Aveva l’aspetto di chi dal letto non si è mai alzato, vestito con un anacronistico impermeabile alla Bogart e un’improbabile camicia di viscosa color amaranto.
Scese dalla macchina, vacillando per lo sforzo di non dare di stomaco.
“Su, su, quanta emotività” minimizzò Luigi, chinandosi verso il finestrino.
> la frase sottolineata si capisce essere riferita a Adam, ma solo perché Luigi è già fuori dalla macchina, ma se leggi, l'ultimo soggetto esplicitato che hai è Luigi, quindi questa frase dovrebbe essere legata a lui, e non a Adam...

da qui il fatto che tu abbia caratterizzato stra bene Luigi, ma non Adam e, di fatto, di lui non sappiamo quasi nulla e non si può capire il perché sia arrivato a firmare un patto col diavolo piuttosto che affrontare la sua vita...

bom, le cose che mi hanno fatto un pelino storcere il naso sono solo queste e... sai bene che con i tuoi pezzi io ci vado giù col falcetto...
ora, le cose molto meritevoli sono: la stile, la struttura, l'assoluta freddezza e ironia di Luigi, la sua retorica e la sua capacità di dispensare moniti su come "sia male" avere la convinzione che basti poco per avere la felicità... è un diavolo atipico il tuo :D
la chiusa è fenomenale, molto d'impatto per quanto il concetto sotteso sia stra abusato.
in qualche maniera ti ho rivisto in questo diavolo, ahah!
va beh, dai, tiro le somme e ti dico che il pezzo è come tuo solito ben fatto, ma alcuni punti andrebbero, a mio modesto avviso, infarcite così da regalare al pezzo quella completezza che gli manca. ah, il tema non credo sia molto azzeccato... una "nuova" schiavitù non credo si possa ritrovare nell'effimera felicità.
ciao ciao Albe, e alla prossima! ^_^
 
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view post Posted on 30/6/2014, 14:05

il gattaro

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Ma, debole dici? si i tuoi punti sono pertinenti, io però l'ho vista più come l'incoscienza della speranza... ci va e con una pistola, perché spera, non si sa come, di scamparla. Però ammetto che possa sembrare una forzatura...

non so, ci penserò su.

Quanto alla polpa che vorresti in più... avevo le mani legate dai caratteri.
altrimenti, per come l'ho pensata, la scena prevede anche un angelo yuppie col tablet e una moglie che chiede gli alimenti...
 
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simolimo
view post Posted on 30/6/2014, 14:15




QUOTE (Smilodon @ 30/6/2014, 15:05) 
Ma, debole dici? si i tuoi punti sono pertinenti, io però l'ho vista più come l'incoscienza della speranza... ci va e con una pistola, perché spera, non si sa come, di scamparla. Però ammetto che possa sembrare una forzatura...

non so, ci penserò su.

Quanto alla polpa che vorresti in più... avevo le mani legate dai caratteri.
altrimenti, per come l'ho pensata, la scena prevede anche un angelo yuppie col tablet e una moglie che chiede gli alimenti...

vedi perché devi scrivere??? ahahahahahah! a volte te sei fuori! grande! se l'allunghi me lo passi? :D
e... dai, pensaci sul resto, per me è stata una domanda spontanea chiedermi "e, beh?? se tanto piagnucolavi che ci sei andato a fare all'appuntamento? ...magari riuscivi a scamparla un giorno in più!"
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 2/7/2014, 11:11




Ciao @Alberto, ben ritrovato!
"Una merce rara" le anime? Beh, no, non direi, ce ne sono miliardi, e in crescita. Come pure di racconti di vendita dell'anima al diavolo e sul tema della speranza come ultimo dei mali (già dai tempi del vaso di Pandora).
Quindi il racconto, piacevole e ineccepibile sul piano stilistico, è completamente fuori tema per quanto riguarda l'argomento del concorso. Sorry! :(
 
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strellima
view post Posted on 2/7/2014, 11:23




Ciao Alberto! :)
Trovo che il tuo pezzo sia davvero molto ben scritto, i personaggi interessanti e ben caratterizzati, gli eventi coerenti e la chiusa molto d'effetto. Mi piace il fatto che abbia utilizzato un dettaglio in apparenza così insignificante (il materiale della camicia) per poterlo recuperare alla fine e dare un senso ultimo al brano: regali un senso di circolarità e sensatezza agli avvenimenti che descrivi. Insomma, si tratta di un pezzo equilibrato e ben concepito, che riesce a rendere giustizia a un tema sì molto conosciuto - chiamiamolo topos letterario - ma per quanto mi riguarda sempre intrigante. Il vero problema del racconto, secondo me, è che se lo si inquadra alla luce del tema imposto (una nuova schiavitù) manca da ogni punto di vista il carattere della novità. Si tratta di un problema che, a mio parere, hanno molti racconti di questa edizione e che sicuramente non aiuta ai fini della classifica. Come ho già detto a Raffaele, tuttavia, il difetto si azzera se si considera il pezzo in assoluto, senza collocarlo nell'ambito del contest: si tratta di qualcosa che è piacevole da leggere e ben scritto, il che non è sicuramente cosa da poco.
Spero che la mia lettura sia in armonia con le intenzioni del tuo lavoro.
A rileggerti presto!
Alessandra
 
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Raffaele Marra
view post Posted on 2/7/2014, 23:05




Un racconto su un tema classico, quello del patto con il diavolo, gestito nel rispetto della “tradizione”, cioè con elementi indispensabili quali l’inganno, l’ironia sinistra del maligno, la disperazione dell’umano, la forma medievale del testo che sancisce il regolamento ufficiale dello scambio tra i due. In sostanza si tratta di un buon racconto, sicuramente prevedibile proprio per la classicità del tema e la presenza degli elementi di cui sopra, ma devo ammettere che la battuta finale, quella sulla speranza, che verifica anche il pieno rispetto del tema del mese, è stata una lieta sorpresa, sufficiente a dare originalità e spessore ad una storia sicuramente ben gestita. Ottima la scelta di citare articolo e comma del regolamento sulla vendita dell’anima: devo leggere una velata allusione all’infernale garbuglio di articoli, commi, sottocommi, riferimenti, citazioni, modifiche e rimandi che caratterizzano quel Dedalo oscuro costituito dalla Legge italiana?
 
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Il Carnefice
view post Posted on 3/7/2014, 06:38




Ciao,

La speranza come schiavitù (anche se non sono per nulla d'accordo: ben più grande schiavitù, infatti, è ad esempio quella dettata dal cinismo e dal disfattismo) non rappresenta nulla di nuovo: è un tema vecchio, così come lo è il patto col diavolo. Il racconto non rappresenta una nuova schiavitù, come chiesto dal tema, e quindi l'aderenza al tema è solo parziale. A parte ciò il racconto è scritto bene.
 
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20 replies since 25/6/2014, 22:13   198 views
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