ciao Albe! bravo che ci stai dando dentro a scrivere e scrivere! chissà dove ci porteranno oggi le tue parole dosate come un sapiente pasticcere che tutti pesa e soppesa a livello maniacale
ebbbbbravo Albe! bel pezzo, a una prima lettura non l'ho apprezzato quanto alla seconda. parto prima con le cose che, secondo me, vanno meno:
l'incipit... non mi piace in osservanza alla beffa stessa dell'ultima enorme verità che Luigi afferma in chiusura. se un uomo sa di aver fatto un patto col diavolo e sa che questo può e deve portarsi via la sua anima... perché dovrebbe presentarsi all'appuntamento? la prima speranza che verrebbe in mente a un povero disperato sarebbe quella di scappare: lontano dagli occhi, lontano dai problemi... ahah! e, invece, Adam va all'appuntamento.
ok, lui va... e ci va con una pistola, ma... anche qui, il punto è debole. a meno che tu non abbia creduto che antropomorfizzare il diavolo lo rendesse praticamente irriconoscibile nell'essenza e, perdonami Albe, non credo che sia il caso di Adam o, almeno, non riesco a crederlo, perché non me lo dipingi come uno stupido, ma solo come un uomo vuoto che crede di trovare la felicità in qualche scopata e nel denaro facile... quindi lui dovrebbe ben sapere con chi ha a che fare.
Da un punto di vista tecnico, c'è un passaggio ingannevole:
Luigi sorrideva, con quel ghigno maliardo sotto la barba di due giorni. Aveva l’aspetto di chi dal letto non si è mai alzato, vestito con un anacronistico impermeabile alla Bogart e un’improbabile camicia di viscosa color amaranto.
Scese dalla macchina, vacillando per lo sforzo di non dare di stomaco.
“Su, su, quanta emotività” minimizzò Luigi, chinandosi verso il finestrino. > la frase sottolineata si capisce essere riferita a Adam, ma solo perché Luigi è già fuori dalla macchina, ma se leggi, l'ultimo soggetto esplicitato che hai è Luigi, quindi questa frase dovrebbe essere legata a lui, e non a Adam...
da qui il fatto che tu abbia caratterizzato stra bene Luigi, ma non Adam e, di fatto, di lui non sappiamo quasi nulla e non si può capire il perché sia arrivato a firmare un patto col diavolo piuttosto che affrontare la sua vita...
bom, le cose che mi hanno fatto un pelino storcere il naso sono solo queste e... sai bene che con i tuoi pezzi io ci vado giù col falcetto...
ora, le cose molto meritevoli sono: la stile, la struttura, l'assoluta freddezza e ironia di Luigi, la sua retorica e la sua capacità di dispensare moniti su come "sia male" avere la convinzione che basti poco per avere la felicità... è un diavolo atipico il tuo
la chiusa è fenomenale, molto d'impatto per quanto il concetto sotteso sia stra abusato.
in qualche maniera ti ho rivisto in questo diavolo, ahah!
va beh, dai, tiro le somme e ti dico che il pezzo è come tuo solito ben fatto, ma alcuni punti andrebbero, a mio modesto avviso, infarcite così da regalare al pezzo quella completezza che gli manca. ah, il tema non credo sia molto azzeccato... una "nuova" schiavitù non credo si possa ritrovare nell'effimera felicità.
ciao ciao Albe, e alla prossima!