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Omicida "seriale", di Angelo Frascella

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Angelo Frascella
view post Posted on 25/6/2014, 22:33




“No, dai, non possono far finire così la puntata!”
“Salvo, andiamo a letto.” Sara si alza dal divano si stropiccia gli occhi.
Lui china la testa e le fa un sorriso dolce: “Solo l’inizio della puntata successiva.”
Lei si gratta l’orecchio, come sempre quando è stanca: “Lo hai detto anche due puntate fa. Sono le tre e domani si lavora. E poi, quando guardi The Walking Dead, la notte ti agiti e urli nel sonno.”
Lui accascia le spalle: “I primi tre minuti?”
“Fai come vuoi. Vado a dormire.”
Ancheggia sensuale anche quando è assonnata. Se la raggiungesse subito, ci scapperebbe una sveltina, ma ha impresso nella testa il viso di Rick che alza la cornetta del telefono. Chi sarà all’altro capo?
I primi tre minuti e poi andrà da lei, dice fra sé mentre avvia la sesta puntata.

“Hai visto altre due puntate, senza di me?”
Sara lo fulmina, mentre lui beve la seconda tazza di caffè. Le palpebre sono troppo pesanti, ma deve riuscire a riprendersi.
Si sforza di spalancare gli occhi e, allora, la vede: una piccola ferita sul braccio. Non c’è altra spiegazione. È stato morso ed entro poche ore sarà uno zombie.
“Salvo, sei in ritardo. Datti una mossa.”
Lui torna in sé. “Tranquilla amore. M’infilo una maglietta e sono in strada.”
“Non vorrai uscire senza doccia pure oggi? Sono tre giorni che non ti lavi. Puzzi come un… un morto vivente.”
“Tanto in bicicletta sudo. Appena arrivo in negozio, mi do una lavata e mi cambio. Ho la maglietta pulita nello zaino.”
Prima che lei possa protestare, è già fuori.

Le strade sono quasi deserte. È solo fine Giugno: non possono essere tutti in vacanza. Che ci sia stata un’apocalisse zombie durante le notte?
La risposta è davanti ai suoi occhi e si trascina con fatica sul marciapiede: la gamba strascicata, il movimento lento, il braccio che si muove a scatti. Sono segni inequivocabili. Un altro attraversa la strada, con la lentezza di un bradipo.
Di sicuro non può raggiungere l’ipermercato. Si troverebbe nel bel mezzo dell’infestazione.
Deve andare a recuperare Sara. Scapperanno nello chalet di campagna dei suoi.
Prima, però, ha bisogno di un’arma in grado di dilaniare una scatola cranica.
La mazza da baseball che tiene in casa andrà benissimo

Nessun cliente, nel negozio di abbigliamento in cui lavora Sara, ma è giunto lo stesso troppo tardi: la collega le sta mordendo una spalla. Lei sta emettendo un gemito terrificante. La mazza di Salvo si abbatte sulla testa della morta vivente.
“Cretino? Ma sei cretino? Che le hai fatto? Bea, stai bene?”
“Ti stava mordendo. E tu urlavi”
“Stava mimando il morso che Suarez ha dato a Chiellini, nella partita di ieri. E io stavo ridendo.”

Il giudice è entrato con la sentenza. Salvo sa che la linea di difesa è debole. Dovrà passare parecchi anni chiuso in una stanza. Ma da ogni cosa si può trarre del bene. Si volta verso Sara, seduta in prima fila: “Se mi rinchiudono, mi devi fare un favore. Metti tutte le serie sull’hard disk e portamelo.”
Ci pensa un attimo e aggiunge: “E non dimenticare Prison Break!”
 
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Ceranu
view post Posted on 26/6/2014, 21:53




Ciao Angelo, ben ritrovato.
Ora mi concentro e demolisco questo racconto. No, non posso, vorrebbe dire suicidarsi. Con le dovute proporzioni devo ammettere di ritrovarmi parecchio nell'atteggiamento del protagonista. Certo, io non ho mai cercato di uccidere nessuno, ma ho passato parecchie notti a guardare certe serie senza potermi staccare dalla tv. Ma è proprio questo l'unico difetto, io non ho avuto problemi, e credo sia stato così anche per gli altri, ma forse hai dato troppo per scontato che tutti avessero visto The Walking Dead. Non ho idea di come possa reagire chi non l'ha visto.
Il finale è strepitoso, e ti ringrazio perché mi fai ridere spesso.
Comunque complimenti, mi è piaciuto molto.
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 26/6/2014, 23:04




Grazie Francesco.

Ti confesso che il l'impressione di vedere gli zombie in giro l'ho avuta veramente in un paio di occasioni, post "Walking dead" (ovviamente, in modo molto più superficiale di Salvo;))
Allora aspettiamo i commenti da chi non è afflitto da dipendenza dalle serie :)
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 29/6/2014, 08:42




Ciao @Angelo!
L'idea è simpatica e divertente. Mi è piaciuta la battuta finale su Prison Break e colgo l'occasione per consigliarti la serie Orange is the New Black. Contiene fra l'altro nel pilota una battuta simile a quella sul non guardare le puntate di Walking Dead da sola senza il compagno, ma riferita a Mad Men.
Invece il problema del racconto secondo me è quello di tutti i racconti in cui il protagonista è un pazzo. Ed è che... Il protagonista è un pazzo! Come immedesimarsi in lui? Come tremare alle sue svolte? Come stare lì a chiedersi se arriverà o meno a uccidere, come succede per fare un esempio nella discesa agli inferi di Jack Nicholson in Shining?
È un pazzo e agisce come pazzo, non c'è possibilità di identificazione per il lettore, non vi sono sfumature, puoi fargli fare tutto senza un motivo impellente e necessitante... È un pazzo!
Belle lezioni di sceneggiatura la prima regole è: non scegliere un pazzo come protagonista.
Ciao! Alla prossima!
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 29/6/2014, 10:38




Ciao Beppe.

In realtà l'idea non è che fosse un pazzo, ma una persona normale, magari con un equilibrio psichico un po' più delicato, messo in crisi da diverse notti insonni e da una forte dipendenza da serie... poi ovviamente il racconto non vuole essere troppo serio, ma più che altro vorrebbe strappare un sorriso.

Grazie di lettura e commento ;)
 
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Callagan
view post Posted on 29/6/2014, 12:15




Ciao, Angelo! Come sempre, dal punto di vista formale nulla da eccepire. Rispetto alla costruzione, invece, ti consiglio di eliminare l'ultimo paragrafo e di concludere il racconto nella scena del negozio. Certo, questo consiglio è valido solo se hai intenzione di rimettere mano al racconto e di concluderlo nei limiti di carattere prefissati.
Per il resto mi son sentito schiavo quanto il protagonista nel primo paragrafo. Continuando, invece, il racconto va a banalizzarsi. Speravo non continuasse e finisse così in realtà. Ok, partendo da questo tema non so se sarei riuscito a far di meglio, ma lo sviluppo credo sia troppo scontato.
Puoi far di meglio, tu, suvvia. :)
Alla prossima!
 
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Sallow
view post Posted on 29/6/2014, 21:58




Ciao Angelo, piacere di leggerti.
Un racconto simpatico, in cui, sino al finale, mi sono abbastanza immedesimato. Sono anche io un patito di serie TV, e appena inizio a guardarne una, se mi piace, diventa una droga, per settimane vado avanti a suon di puntate su puntate, dicendo addio alla vita sociale. Per questo, in genere, inizio a guardarle postume, cioè quando quasi tutte le stagioni son state prodotte, per evitare di rimanere “in astinenza”. Ma, per fortuna, ancora riesco a distinguere fiction e realtà.
Quindi avrai capito che il racconto mi è piaciuto, anche se il finale è poco empatico, descrivi il brutale gesto di Salvo allo stesso modo di come descrivi la scena iniziale. Dovresti cercare di far immedesimare maggiormente il lettore.
Alla prossima.
 
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simolimo
view post Posted on 30/6/2014, 13:56




Angelo :D che bello leggerti sempre! vado di corsa a tuffarmi nella lettura... sperando no ci siano cose truci, dato il titolo... ma, tu non ne fai di cose così... quindi?? beh, vado a leggere ^_^

mah! ahahah! era un gioco di parole il titolo! grande! e...dai, veniamo al pezzo! premetto che io non guardo la televisione da tre anni e, con essa, anche le serie TV. l'unica cosa che mi concedo è l'appuntamento settimanale al cinema! ahahah! che tipa!
io non conosco nessuna delle serie che hai citato se non per chiacchierate tra amici e interventi radiofonici, ma questo non mi ha impedito di godermi il pezzo che.. ahah! nel suo essere tragico è assolutamente comico e racchiude una pazzia che in tanti ritrovo. Un po' come i libri no? quando ti prendono non c'è storia e ci rimani incollato... e il mondo attorno prende il sapore di quello che leggi e immagini. ovvio, qui l'hai portato all'estremo, ma ci sta :D
come sempre, ottimi i personaggi e ottime le loro caratterizzazioni. che ti devo dire? ancora una volta un gran bel pezzo! complimenti Angelo, sempre bravo!!!

mi spiace non aver nulla da suggerirti... ma penso capirai ^__^"
ciao ciao Angelo, e alla prossima! ^_^
 
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Il Carnefice
view post Posted on 2/7/2014, 15:14




Ciao Angelo,

In questo racconto ho riscontrato alcuni problemi. Si capisce fin dalle prime battute dove il racconto andrà a parare e, nonostante il tono leggero e piacevole della lettura, resta il fatto che è prevedibile e manca di spunti originali. Le frasi sono comunque – e questa è una cosa positiva - lineari e la lettura fluida e veloce. La schiavitù c'è, anche se è più in senso figurativo che non concreto (schiavitù da una cosa piuttosto che non imposta da qualcuno), ma fino a che punto sia nuova ho i miei dubbi. Si parla di media sostanzialmente, e la “schiavitù” dai media è uno dei luoghi comuni più diffusi oggigiorno: ne parlano tutti dappertutto sui giornali, sulle riviste ecc. Quindi anche se è aderente al tema, lo è meno di altri racconti che hanno saputo mostrare una forma concreta di schiavitù che fosse anche nuova.
 
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Raffaele Marra
view post Posted on 2/7/2014, 23:07




Trovo il tuo racconto completo, ben gestito e sufficientemente interessante. Va detto che si capisce ben presto dove andrà a parare, ma resta il fascino di una storia scritta in uno stile semplice ed efficace, lineare e funzionale come è ormai caratteristica solita dei tuoi scritti. Devo però farti un appunto: il riferimento al morso di Suarez a Chiellini, punto topico della storia. Il problema, a mio modesto parere, è che citare questo avvenimento rende il tuo racconto troppo “attuale”, troppo legato da un fatto del quale, probabilmente, tra alcuni anni non si avrà memoria. Insomma, è come se il tuo racconto sia destinato a perdere fascino e capacità di comprensione con il corso degli anni, e questo credo sia un difetto che andrebbe evitato, in generale. Per lo stesso motivo, ovviamente, avendo letto il tuo racconto per la prima volta all’indomani del fattaccio accaduto in Brasile, mi sono letteralmente “scompisciato” dalle risate.
 
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Peter7413
view post Posted on 3/7/2014, 01:12




Racconto godibile e divertente, ben scritto con dialoghi brillanti e utili, mai ridondanti. Qualche riserva ce l'ho sull'utilizzo dei nomi veri delle serie tv, mi suonano sempre molto strani questi rimandi a qualcosa di esterno che si suppone sia conosciuto da tutti, cosa che però non dev'essere mai data per scontata. In questo senso hai marciato un po' sulla conoscenza di entrambe quelle che hai nominati e la battuta finale può effettivamente fare sorridere solo se si conosce Prison Break. In definitiva un racconto più che buono con la macchia di questo stratagemma che trovo da sempre indigesto.
 
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Olorin
view post Posted on 3/7/2014, 09:26




In questo racconto c’è tutto quello che serve per quanto riguarda lo schema ortodosso di un ‘racconto breve’: premessa, intreccio, soluzione,... però a mio parere il tema è utilizzato più come pretesto che come nocciolo del lavoro. Intanto non è una schiavitù quella descritta, bensì una ‘dipendenza’, e poi non è certamente ‘nuova’.
C’è secondo me qualche problema di ‘virgole’ che andrebbero eliminate e interpunzioni da cambiare:
CITAZIONE
Prima, però, ha bisogno di un’arma in grado di dilaniare una scatola cranica.
Nessun cliente, nel negozio di abbigliamento in cui lavora Sara, ma è giunto lo stesso troppo tardi: la collega le sta mordendo una spalla. Lei sta emettendo un gemito terrificante. La mazza di Salvo si abbatte sulla testa della morta vivente.
“Cretino?(!) Ma sei cretino? Che le hai fatto? Bea, stai bene?”

Nel complesso un buon lavoro, ma in ambiente artificiosamente agevolato…
 
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strellima
view post Posted on 3/7/2014, 12:15




Ciao Angelo! :)
L'idea di fondo è molto basic e non originalissima, ma tu la sviluppi con semplicità e leggerezza, dando vita a un racconto simpatico che si lascia leggere senza annoiare. Inoltre metti, di tuo, una certa tecnica nel costruire interazione tra i personaggi, dando alla storia il respiro di avvenimenti dinamici. Fai un buon uso dei discorsi diretti, e dal modo in cui sai valorizzare un'idea così spartana si intravede una certa esperienza nella scrittura. A mio parere un racconto dignitoso per un registro - quello semiserio - per nulla facile da gestire.
A presto, un saluto!
Alessandra
 
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12 replies since 25/6/2014, 22:33   118 views
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