Nero Cafè Forum

Polvere, di Alessandra Lusso

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strellima
view post Posted on 25/6/2014, 22:52




Stiamo ritornando in polvere.
Me lo dicono le bocche sdentate, le gengive ritirate, i piedi secchi color di fumo che appaiono e scompaiono sotto gli orli delle tuniche ormai troppo grandi.
Non la sento vibrare sotto di noi da giorni e giorni, ormai.
«Qui» dico, indicando un punto nel mare di polvere.
La carovana si arresta in silenzio dietro di me. Se facesse rumore sarebbe di legni secchi, di ossa che sbattono contro ossa.
Bilal guarda la distesa arsa dal sole davanti a noi, gli occhi sono due braci sepolte sotto grinze di pelle scura. Non è più neppure la metà del capo che era.
«Helmi, liberagli i polsi».
«Sì, Mio Signore».
Il ragazzino allunga le mani per sciogliere i nodi che mi impediscono di muovere le braccia e mi sembra una mantide religiosa che tribola sulla sua vittima.
«Jaffar, attento a quello che fai» mi ammonisce Bilal, «non possiamo permetterci di faticare per niente».
«Datemi il mio bastone» rispondo.
La cosa strana è che quando se n'è andata si è portata via anche i colori, il rumore, il rosa vivo delle pelli pulsanti. Fu allora che noi rabdomanti diventammo più preziosi dei diamanti.
Stringo la forchetta per le due estremità più lunghe, lasciando che la terza punti verso la terra.
«Ecco, vedete? È proprio qui». La bacchetta vibra, piegata verso il basso da una forza invisibile. Vogliono che trovi il punto preciso in un mare di polvere, mi tengono in vita solo per questo.
Bilal grida «Acqua!» e in un attimo un esercito di braccia secche si precipita a scavare.

Sul far della sera mi siedo sull'orlo del fosso. Sarà profondo dieci o undici metri, ormai, ma gli uomini continuano a cercare. Mi guardo le mani callose e ci trovo i graffi freschi della nuova divinazione.
Helmi mi dà un pezzo di carne secca da masticare: è la ricompensa di Bilal per aver svolto il mio compito.
«Dove vuoi che scappi?» dico al ragazzo quando cerca di legarmi di nuovo. Bilal gli fa un cenno con il capo perché mi lasci le mani libere.
Da giorni non la sento più vibrare sotto di noi, quindi lo so che è finita. Ma l'olio nero, di quello ce n'è ancora e tra poco ci inonderà la vesti, spazzerà per sempre via la polvere dai nostri corpi stanchi.
«Hai detto venti metri, Jaffar? Sei sicuro?» mi chiede Bilal.
«Molti di più Mio Signore, ma abbia fede» gli rispondo. Poi mi porto la mano alla tasca per assicurarmi che il fiammifero sia ancora al suo posto.
 
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Ceranu
view post Posted on 27/6/2014, 11:23




Ciao Alessandra, piacere di incontrarti.
Atmosfera decisa e ben descritta, si intuisce subito il contesto, bene. Il periodo storico un po' meno. Non riesco a focalizzare se si tratta di un post apocalittico, quindi con contorni ambientalisti. O se semplicemente racconti una storia di beduini. Nel primo caso sarebbe stato più efficace dare dei nomi italiani, mettendo in contrasto quello che fai vedere con quello che conosciamo.
Alla prossima.
 
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strellima
view post Posted on 27/6/2014, 11:50




Ciao Ceranu, piacere mio! :)
Il contesto è post-apocalittico, ma la scelta dei nomi arabeggianti non è casuale. Ho immaginato che gli ultimi a sopravvivere alla grande siccità fossero proprio gli uomini del deserto, abituati a vivere alla ricerca dell'acqua. I contorni ambientalisti non sono voluti, nel senso che sono riflessioni involontarie scaturite dal tema: si parlava di schiavitù e ho semplicemente pensato a quali fossero le più forti dipendenze che abbiamo (aria, acqua, cibo etc...). Il resto è venuto da solo, diciamo. :)
Grazie mille per il tuo commento, a rileggerti presto.
Alessandra

Edited by strellima - 28/6/2014, 09:48
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 27/6/2014, 22:59




Ciao Alessandra, benvenuta e piacere di conoscerti (non mi pare ci siamo già incontrati prima d'ora, su questi lidi virtuali)

Il tuo racconto di ambientazione post-apocalittica mi ha ricordato un po’ le atmosfere di Mad Max. Lo stile evoca in maniera molto efficace le durezze di un simile mondo e l’idea del rabdomante che, accortosi che l’acqua è finita, decide di usare il petrolio per liberare se stesso e gli altri da una morte lenta, mi è piaciuta davvero tanto… anche se, e questo è l’unico neo del racconto, dubito che ormai (e dunque tanto meno in futuro) si possa trovare petrolio semplicemente scavando con la forza delle braccia)
 
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strellima
view post Posted on 28/6/2014, 08:47




Ciao Angelo, piacere di conoscerti! :)
Innanzi tutto grazie per il commento. Non conoscevo Mad Max se non vagamente, ho cercato su Google e mi sembra intrigante!
Per quanto riguarda il petrolio... hai ragione, non è sicuramente probabile imbattersi in nuovi giacimenti. Esistono fenomeni di affioramenti oleosi (petrolio che affiora da solo in superficie senza necessità di scavare), ma chiaramente sono sempre più rari. Quello che secondo me conta nel racconto, però, è che ci sia la possibilità (non la probabilità) che in un punto qualsiasi del pianeta sia rimasto un piccolo giacimento petrolifero sufficiente a generare un incendio.
Spero comunque che questo particolare non ti abbia guastato la lettura. :)
A rileggerti presto, è stato un piacere.
Alessandra
 
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Callagan
view post Posted on 29/6/2014, 10:51




Alla faccia di chi a suo tempo mi aveva detto che MC non era fatto per i racconti fantasy. Certo, onestamente, io avevo scritto una porcheria, tu sei stata molto brava invece. Il tuo maggiore pregio, secondo me, è stato quello di riallacciare il tuo scenario a temi tanto vicini al nostro mondo: l'acqua e il petrolio. Senza acqua non si vive, il petrolio invece è sinonimo della vita dell'odierno occidente. Al di là di un racconto nel complesso ben gestito, con scene vivide e con un finale d'effetto, è proprio la domanda che porta con sé il pezzo forte. O almeno... la riflessione che hai ispirato alla mia persona: e se domani non avessimo più acqua e ci restasse solo il petrolio? Nelle "nostre" menti malate tendiamo a dar per scontata la presenza dell'acqua, mentre ci preoccupa più il petrolio: tutore del nostro "standard di vita". Uff, che viaggio! :D Cioè, non so se tu avessi in mente tutto questo. Ma una volta che il lettore prende in mano un racconto... lo fa suo! :P
 
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Sallow
view post Posted on 29/6/2014, 21:56




Ciao Strellima, piacere di leggerti.
L’idea del tuo racconto esprime bene il tema del concorso, seppur non in maniera troppo originale. Non dai molto indicazioni sul periodo e sui luoghi delle ambientazioni, ma questi sono abbastanza intuibili, lasciando al contempo ampi margini di libertà al lettore per figurarsela, brava quindi.
Quello che non mi convince è un po’ la storia in sé, le motivazioni che muovono il tutto. Cercano l’acqua, ok, ma non vedo perché tenere come schiavo chi ha il potere di trovarla, piuttosto che preservarlo. Questo mi fa pensare che lui li voglia uccidere tutti per via della sua condizione di schiavo, ma poi, per come parla nel brano (è in grossa parte un suo flusso di coscienza) pare che voglia semplicemente porre fine alle sofferenze di tutti, consapevole che ormai non c’è più acqua. Opterei per la seconda. Il fiammifero però mi pare qualcosa di troppo poco per scatenare l’inferno di fuoco, tuttavia è efficace per rendere l’idea.
Rivedrei l’attacco iniziale, “stiamo ritornando polvere” senza “in”.
Alla prossima.
 
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simolimo
view post Posted on 30/6/2014, 13:57




ciao Ale ^_^ , era moltissimo che non leggevo qualcosa di tuo... e, ora, sono curiosa di vedere in che meandro della vita ci porterai dato che i tuoi pezzi sono sempre anche estremamente profondi ^_^
cià, leggo!

accidenti, lo sapevo, non è un pezzo "leggero", anche se si legge in un attimo. La tematica non è troppo originale: la schiavitù per un potere particolare è base di non pochi racconti e romanzi e anche il tema dell'acqua non brilla di originalità. tuttavia, l'ambientazione data e il risvolto finale della beffa rendono il tutto molto più amabile e avvincente. ho anche apprezzato molto l'assurda attenzione all'incatenamento e l'assoluta indifferenza nel perquisire quel vecchio che da fonte di aiuto diventerà la molla della fine, della totale distruzione che tutto riporterà in cenere.
stilisticamente parlando non ho molto da dirti Ale, scrivi bene e sei molto ordinata e lineare. forse, l'unico piccolo appunto che posso farti è sulla frase d'apertura:
Stiamo ritornando in polvere. > in apertura toglierei la preposizione semplice... credo blocchi un pelo l'incisività.

mi spiace non avere molte cose da dirti Ale, ma il pezzo come ti dicevo è scritto bene e non presenta delle interpretazioni alternative. personalmente, non mi ha conquistata più di tanto... non perché non sia un buon pezzo, ma perché ho letto altri pezzi che mi hanno saputo entusiasmare di più.
spero comunque di rileggerti presto! ciao ciao Ale e alla prossima dunque! :)
 
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strellima
view post Posted on 30/6/2014, 14:49




Hey Simolimo, che piacere riincontrarti qui, era davvero da molto che non partecipavo :)
Innanzi tutto grazie per il commento. Ci tengo a precisare che la preposizione semplice "in" che ho messo nella frase di apertura è là per un motivo preciso, ossia che la frase è una citazione biblica ("Polvere siete e in polvere ritornerete")... chi sono io per cambiare la Bibbia a mio uso e consumo?? ^_^
Per quanto riguarda l'originalità del tema, invece, ho cercato del fare del mio meglio nell'elaborare questa particolare visione di una tematica che non ho potuto scegliere io, ma che ci è stata imposta dal nostro caro Carnefice: "Una nuova schiavitù". Doveva esserci uno schiavo, ma allo stesso tempo doveva essere un nuovo genere di schiavitù. Per questo ho anche accuratamente evitato di parlare di mass media, droghe, reality etc... tutte sfumature del tema che, come previsto, sono state usate con abbondanza in questa edizione. Insomma, si fa quel che si può :)
Grazie ancora per il commento, a rileggerti a presto!
Ale
 
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simolimo
view post Posted on 30/6/2014, 15:14




Ale ^_^ eccoti!

sulla citazione biblica, accidenti, sorvolo... non fosse altro che pur conoscendola e associandola, non la rivede nel tuo incipit perché non è una citazione, ma una frase adattata ^__^" ecco perché ti ho fatto l'osservazione XD
invece, per l'originalità... Ale... che ti posso dire? sarà che di schiavi che recuperavano l'acqua era piena la storia antica, ok, non a livello di rilevamento sotterraneo :D però... ecco, mi sa di aver interpretato quel "nuovo" in modo diverso X/ non trovo strano o poco originale impostare la schiavitù su eventi che, pur essendo nell'attualità stra comuni, ma non ancora legati a una vera a propria schiavitù... no? in effetti la realtà che stiamo vivendo se non si frena un pelo porterà davvero a una schiavitù, guarda solo il cellulare... chi riesce più a starci senza? conosco persone che non lo spengono nemmeno la notte o se vanno al cinema o in ospedale (dove, per osservanze tecniche, non si possono tenere accesi) non lo spengono! questa è schiavitù... no? e non trovo sia vecchia, perché in tanti manco se ne rendono conto di averla! ihih! insomma, schiavitù non è catena e basta, no? ^__^
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 2/7/2014, 09:49




Ciao @Alessandra, ben incontrata! Mi pare per la prima volta qui su Minuti contati.
Il tuo brano è ben scritto, anche se l'idea del tipo di schiavitù non sembra molto "nuova", anzi abbastanza classica, da sempre si tengono schiavi coloro che possono fornire una particolare risorsa. Né è nuova la "schiavitù" dell'uomo dall'acqua.
Di certo però il racconto, al di là dell'essere centrato sul tema del contest, è piacevole e ha il pregio di un colpo di scena finale niente male. :)
Mi permetto un'osservazione NON sul colpo di scena MA sulla plausibilità diegetica, dentro la storia, di questo sviluppo. L'ultima volta che ho controllato i rabdomanti avevano solo il potere di trovare l'ACQUA e non il PETROLIO... per cui trovo molto irrealistico che il protagonista Jaffar sia in grado di individuare l'oro nero con cui mettere in atto la sua ultima estrema vendetta... e che razza di vendetta è in fin dei conti? L'acqua è finita, non c'è speranza neanche per lui, moriranno anzi più velocemente... Se volesse vendicarsi dovrebbe lasciarli senza acqua a boccheggiare e soffrire a lungo, non suicidarsi senza prendersi nessuna soddisfazione...
Ciao! Alla prossima! ^___^
 
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strellima
view post Posted on 2/7/2014, 10:34




Cao Beppe!! :)
E' vero, i rabdomanti nella realtà sanno trovare solo l'acqua che io sappia, ma avendo il racconto i contorni del fantasy (parlo di divinazione) ed essendo i rabdomanti dotati di poteri che anche nella realtà non sono scientificamente dimostrati, penso proprio - con la fantasia - di potermi permettere di tutto :)
Lo scenario è nuovo perché ambientato in un futuro in cui l'acqua è ormai una risorsa esaurita e i rabdomanti sono diventati indispensabili (ora come ora non ne ho mai consultato uno, che io ricordi :D ). Infine, non si tratta necessariamente di vendetta, ma di affrettare una morte per evitare l'agonia o di una corsia preferenziale verso la fine definitiva di una vita in schiavitù. Perché, sapendo che l'acqua è finita, avrebbe dovuto aspettare di morire di stenti?
A rileggerti e grazie mille per il commento!!
Alessandra

Edited by strellima - 2/7/2014, 13:33
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 2/7/2014, 11:13




Grazie a te! ;) in ogni caso, se non si fosse capito, il racconto mi è piaciuto! ^___^
 
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strellima
view post Posted on 2/7/2014, 11:28




CITAZIONE (Beppe Roncari @ 2/7/2014, 12:13) 
Grazie a te! ;) in ogni caso, se non si fosse capito, il racconto mi è piaciuto! ^___^

Ne sono felice! E' importante che ci confrontiamo sugli aspetti tecnici dei brani, perché voglio capire bene i vari punti di vista e cosa sono riuscita a far emergere della mia idea iniziale attraverso il nudo racconto :)
 
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Il Carnefice
view post Posted on 2/7/2014, 15:04




Ciao strellima,

Un racconto ottimo sotto ogni punto di vista. L'idea c'è ed è molto originale, l'ambientazione è resa con abilità illustrando scene che stimolano l'immaginazione e le interazioni fra i personaggi sono rese molto bene, cosa non facile in uno spazio così ristretto di pochissimi caratteri. Si tratta anche di uno dei pochissimi racconti che ha saputo interpretare alla perfezione il tema: la schiavitù proposta è una schiavitù vera e concreta, non figurativa, ed è specialmente nuova. Inoltre è scritto con una buona tecnica e con un finale che sorprende il lettore. Complimenti!
 
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18 replies since 25/6/2014, 22:52   234 views
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