| Camminare per il bosco era sempre difficile, era umido, freddo e inospitale. Ali percorse gli ultimi metri riflettendo, sul'immutabilità delle cose, quella foresta era cosi da secoli, forse millenni. Superò senza degnare di una sguardo la fila di persone macilente, lui era atteso. Notò il vecchio ranicchiato in mezzo alle radici. “L'ha fatto davvero! L'ha fatto davvero! E io? Alla mia età?” recitava come un mantra. Ali ebbe un moto di compassione, vide l'antico remo buttato in un cespuglio come un rifiuto. “La pensione ti ha fatto male vecchio mio” sussurrò senza fermarsi. Superò l'ultimo tornante convinto di trovare la porta. Un grosso cubo di cemento si ergeva nel mezzo della radura. Ali sussultò, non aveva creduto alle parole di Lucy e invece... La fila di persone si aprì e lui vi passo in mezzo. “È proprio lui” “Lo immaginavo diverso” “Quelli che vengono dai piani alti sono sempre favoriti” Ali ignorò i commenti, era felice che nessuno provasse a sporcargli la tunica candida. Si avvicinò alla struttura, le porte in bronzo coperte di bassorilievi figuravano uomini torturati in svariati modi. “Un classico, quasi scontato” pensò mentre pigiava il pulsante posto accanto. Dopo qualche minuto il bottone si illumino e un sonoro “DING” segnò l'arrivo dell'ascensore. Le porte si aprirono con un lento cigolio. L'interno era in acciaio splendente, insieme a lui salirono una decina di persone. “Mostrare le monete” tuonò l'altoparlante posto sul soffitto. Ali trafficò qualche minuto, inveendo contro le tasche troppo profonde della tunica. Finalmente la mano si chiuse su due dischi d'argento. La sollevò, notando con disappunto che era l'ultimo, le monete svanirono in uno sbuffo di fumo sulfureo e le porte si chiusero. L'ascensore iniziò la discesa cigolando. Le pareti divennero trasparenti per poi mutare in pietra. La cabina si fermò. Le porte si aprirono lasciando entrare un forte vento. Nessuno degli presenti sembrava voler scendere. Ali diede una gomitata alla coppietta che pomiciava dietro di lui “Il vostro piano. Scendete” I due lo guardarono intimoriti, e con passo titubante si immersero nella tormenta. Le porte si richiusero. Ali continuò ad osservare le pareti, quando divennero fanghiglia, il “Ding” si fece risentire. Un uomo mosse l'imponente mole attraverso l'uscita e con un sospiro si tuffò nello stagno putrido. Ali l'osservo nuotare verso degli alberi carichi di frutta. Il dolce profumo che emanavano gli fece venire l'acquolina ma sapeva che non sarebbe mai riuscito a prenderli, nessuno ci riusciva. La stessa scena si ripete più volte con uscite sui paesaggi più disparati,fiamme, sangue, un cimitero e molte altre. La sua fermata era molto più in basso. Quando le pareti si riempirono di cristalli di ghiaccio capì di essere arrivato. Uscì in un immensa distesa di ghiaccio, il vento gli sferzava il viso rubandogli il calore. “Lucy smettila” urlò al vento “ti dò dieci secondi oppure me ne vado!” La tempesta si placò, il silenzio era rotto solo dai suoi passi. Il ghiaccio si ruppe, lunghe crepe si diramarono in tutte le direzione, evitò con un balzo le fiamme che eruppero dal terreno. Quando si spensero emerse una figura candita. “Bell'entrata” borbotto Ali scocciato. Lucy lo fisso qualche istante prima di scoppiare in una grossa risata, mise un braccio sulle spalle dell'amico “Vieni” disse sghignazzando “ mettiamoci comodi” Un arco di fiamme disegnò una porta dal nulla. I due entrarono nel salotto e si accomodarono nell'angolo bar. “Allora?” incalzò Lucy “Beh, comodo è comodo, ma la camminata tra le bolgie era un classico.”ribatte Ali “Un pizzico di modernità, e poi Caronte continuava a lamentarsi del troppo lavoro. Insopportabile.” “Se lo dici tu.” ribatte Ali poco convinto “Lasciamo stare. Piuttosto il grande capo ha fatto storie?”chiese Lucy riempiendo due boccali di birra. “Lui no. Ma Beatrice mi farà una scenata se torno ubriaco un altra volta” “Ma Dante siete insieme da secoli, e ti fà ancora le scenate?” “Non chiamarmi cosi. Ora sono Ali il cantante, non ne potevo più di quelle fregnacce sul sommo poeta” ribatté “Scrivi un una guida turistica e lo spacciano per un capolavoro.” “Non pensarci, e assaggia questa birra è...Divina.
Ragazzi ne approfitto per ringraziarvi per l'edizione passata e complimenti a Ceranu e Callagan
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