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La discesa, di Ducoli Diego

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Geppetto
view post Posted on 18/9/2014, 23:37




Camminare per il bosco era sempre difficile, era umido, freddo e inospitale.
Ali percorse gli ultimi metri riflettendo, sul'immutabilità delle cose, quella foresta era cosi da secoli, forse millenni.
Superò senza degnare di una sguardo la fila di persone macilente, lui era atteso.
Notò il vecchio ranicchiato in mezzo alle radici.
“L'ha fatto davvero! L'ha fatto davvero! E io? Alla mia età?” recitava come un mantra.
Ali ebbe un moto di compassione, vide l'antico remo buttato in un cespuglio come un rifiuto.
“La pensione ti ha fatto male vecchio mio” sussurrò senza fermarsi.
Superò l'ultimo tornante convinto di trovare la porta.
Un grosso cubo di cemento si ergeva nel mezzo della radura.
Ali sussultò, non aveva creduto alle parole di Lucy e invece...
La fila di persone si aprì e lui vi passo in mezzo.
“È proprio lui” “Lo immaginavo diverso” “Quelli che vengono dai piani alti sono sempre favoriti”
Ali ignorò i commenti, era felice che nessuno provasse a sporcargli la tunica candida.
Si avvicinò alla struttura, le porte in bronzo coperte di bassorilievi figuravano uomini torturati in svariati modi.
“Un classico, quasi scontato” pensò mentre pigiava il pulsante posto accanto.
Dopo qualche minuto il bottone si illumino e un sonoro “DING” segnò l'arrivo dell'ascensore.
Le porte si aprirono con un lento cigolio.
L'interno era in acciaio splendente, insieme a lui salirono una decina di persone.
“Mostrare le monete” tuonò l'altoparlante posto sul soffitto.
Ali trafficò qualche minuto, inveendo contro le tasche troppo profonde della tunica.
Finalmente la mano si chiuse su due dischi d'argento.
La sollevò, notando con disappunto che era l'ultimo, le monete svanirono in uno sbuffo di fumo sulfureo e le porte si chiusero.
L'ascensore iniziò la discesa cigolando. Le pareti divennero trasparenti per poi mutare in pietra.
La cabina si fermò. Le porte si aprirono lasciando entrare un forte vento.
Nessuno degli presenti sembrava voler scendere. Ali diede una gomitata alla coppietta che pomiciava dietro di lui “Il vostro piano. Scendete” I due lo guardarono intimoriti, e con passo titubante si immersero nella tormenta.
Le porte si richiusero.
Ali continuò ad osservare le pareti, quando divennero fanghiglia, il “Ding” si fece risentire.
Un uomo mosse l'imponente mole attraverso l'uscita e con un sospiro si tuffò nello stagno putrido.
Ali l'osservo nuotare verso degli alberi carichi di frutta. Il dolce profumo che emanavano gli fece venire l'acquolina ma sapeva che non sarebbe mai riuscito a prenderli, nessuno ci riusciva.
La stessa scena si ripete più volte con uscite sui paesaggi più disparati,fiamme, sangue, un cimitero e molte altre. La sua fermata era molto più in basso.
Quando le pareti si riempirono di cristalli di ghiaccio capì di essere arrivato.
Uscì in un immensa distesa di ghiaccio, il vento gli sferzava il viso rubandogli il calore.
“Lucy smettila” urlò al vento “ti dò dieci secondi oppure me ne vado!”
La tempesta si placò, il silenzio era rotto solo dai suoi passi.
Il ghiaccio si ruppe, lunghe crepe si diramarono in tutte le direzione, evitò con un balzo le fiamme che eruppero dal terreno. Quando si spensero emerse una figura candita.
“Bell'entrata” borbotto Ali scocciato.
Lucy lo fisso qualche istante prima di scoppiare in una grossa risata, mise un braccio sulle spalle dell'amico “Vieni” disse sghignazzando “ mettiamoci comodi”
Un arco di fiamme disegnò una porta dal nulla.
I due entrarono nel salotto e si accomodarono nell'angolo bar.
“Allora?” incalzò Lucy
“Beh, comodo è comodo, ma la camminata tra le bolgie era un classico.”ribatte Ali
“Un pizzico di modernità, e poi Caronte continuava a lamentarsi del troppo lavoro. Insopportabile.”
“Se lo dici tu.” ribatte Ali poco convinto
“Lasciamo stare. Piuttosto il grande capo ha fatto storie?”chiese Lucy riempiendo due boccali di birra.
“Lui no. Ma Beatrice mi farà una scenata se torno ubriaco un altra volta”
“Ma Dante siete insieme da secoli, e ti fà ancora le scenate?”
“Non chiamarmi cosi. Ora sono Ali il cantante, non ne potevo più di quelle fregnacce sul sommo poeta” ribatté “Scrivi un una guida turistica e lo spacciano per un capolavoro.”
“Non pensarci, e assaggia questa birra è...Divina.

Ragazzi ne approfitto per ringraziarvi per l'edizione passata e complimenti a Ceranu e Callagan
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 19/9/2014, 23:31




Simpatico il gioco delle citazioni e dei rimandi della Divina commedia e anche l’idea della modernizzazione della discesa negli Inferi è divertente. Essendo abbastanza facile capire dove si svolga l’azione, l’identità di Lucy e di Ali risulta evidente prima del “colpo di scena” della rivelazione, ma questo non rovina certo la lettura. Insomma un racconto leggero che mi ha fatto sorridere. Forse, quello che un po’ manca, è un secondo livello di interpretazione che gli dia un po’ più di spessore, ma va bene così.

A rileggerci
Angelo
 
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ilma197
view post Posted on 20/9/2014, 21:32




Idea simpatica e originale. Finché non è cominciata la discesa non avevo capito cosa stesse succedendo, e ho riconosciuto la figura di Caronte solo a una seconda lettura, ma poi ho apprezzato. Il cambiamento di nome per Dante è fin superfluo, in fondo il punto forte del racconto non è la "rivelazione" finale (le descrizioni delle varie tappe dell'ascensore rendono la cosa già abbastanza evidente) ma il modo in cui tutto è reinterpretato e modernizzato. Occhio ai refusi, soprattutto nell'ultima parte: "nessuno degli presenti", "un immensa distesa", "un altra volta", un certo numero di punti e accenti mancanti nelle ultime righe.
 
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sgerwk
view post Posted on 21/9/2014, 18:36




Ma chi è Lucy, intanto? Ah, ok, ora che lo scrivevo ho capito. Diciamo che non salta subito all'occhio. L'idea era carina, e ci sono almeno due elementi molto apprezzabili nel racconto: il vecchio con il remo, che viene mostrato come un elemento di contorno e invece è fondamentale (Caronte mandato in pensione, per cui ora l'accesso all'inferno è con l'ascensore) e le descrizioni dell'inferno con i vari piani. Quindi, buona l'idea centrale, molto buoni alcuni elementi secondari. Il problema principale è che il racconto mi sembra scritto un po' di fretta, con vari accenti che mancano e una narrazione che troppo spesso appare poco nitida.
 
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Ceranu
view post Posted on 21/9/2014, 23:42




Racconto piacevole, e anche divertente. Bella la trovata di Caronte, anche se ne finale cadi un po' troppo nel trash. Il dialogo tra Dante e Lucifero è un po' blando e poco caratterizzato. Dal sommo poeta mi aspetterei qualcosa in rima, soprattutto se vuole fare il cantante. E con quel nome posso immaginare il genere che ha scelto.
Comunque hai fatto un buon lavoro. Ci sono dei refusi e delle virgole da spostare, ma si legge bene.
Ciao e alla prossima.
 
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ioreth
view post Posted on 22/9/2014, 09:51




Ciao,

io sono alle prime armi e ai primi commenti quindi quello che posso dire è che... non sono riuscita a capire bene il tutto fino alla fine, probabilmente per delle mie lacune. Non mi era chiaro l'ambiente dove si muoveva il protagonista non lo "vedevo" e quindi il racconto mi ha lasciato un po' fredda, abbi pazienza è colpa mia: Dante non mi ha mai coinvolto :)
 
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Olorin
view post Posted on 23/9/2014, 14:33




Lettura travagliata a causa di errori sparsi, tra cui accenti mancanti che cambiano i tempi verbali – ribatte, ripete, fisso ecc -, ripetizioni di articoli e utilizzo a volte un po’ ardito della punteggiatura. Secondo me le fermate dell’ascensore sono un po’ banalizzate e quando si è compreso il contesto, risultano prevedibili. Tra l’altro la sensazione per quanto mi riguarda, è che svuotare totalmente certe figure della loro drammaticità, ottenga come effetto più la banalizzazione che l’umanizzazione o la parodia
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 25/9/2014, 12:02




Ciao @Diego, ben riletto!
Allora, in molti ti hanno fatto notare i refusi e gli errori. In teoria si potrebbe chiudere un occhio, ma in realtà è importante correggere il più possibile, fare uno sforzo da parte dello scrittore perché il lettore non debba farlo a sua volta. È anche un segno di “rilettura”. Del fatto che hai scritto e poi riscritto, fatto le cose con cura, attenzione, che non è mai pignoleria.
L’idea è simpatica e anche l’amicizia fra Dante e Lucifero non è male, a me queste battute e l’umanizzazione non sono dispiaciuti.
Il problema è più profondo: manca la drammaticità del fatto che questo… è l’ultimo viaggio di Dante! Ha finito le monete, e quindi “Ali” non rivedrà mai più “Lucy”... se sono tanto amici, non gli dispiace neanche un po’? Non glielo dice nemmeno?
A questo proposito ti segnalo anche un problema logico/grammaticale (e qui ritorno a quanto detto all’inizio: è importante correggere per mostrare rispetto al lettore!) sulle monete e sul viaggio finale:
CITAZIONE
Finalmente la mano si chiuse su due dischi d'argento.
La sollevò, notando con disappunto che era l'ultimo, le monete svanirono

Qui c’è un problema con “era l’ultimo”, manca il sostantivo “viaggio” perché altrimenti non c’è alcun sostantivo maschile singolare vicino che giustifichi il pronome.
Infine, l’aderenza al tema è tirata per i capelli. È un racconto che troverei accettabile se il tema fosse stato “ascensori insoliti” ma non “sliding doors”. La porta scorrevole è solo un elemento dell’ascensore e qui non gioca nessun ruolo particolare. Ciao!
 
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Geppetto
view post Posted on 25/9/2014, 22:06




Ciao Beppe sugli errori nulla da dire hai ragione, solitamente quando scrivo lascio sedimentare e poi rileggo e correggo, in MC non ho questa possibilita e a una certa ora spengo il cervello.

Il significato della pezzo che citi non voleva essere quello, ma mi rendo conto che avendolo tagliato brutalmente è facile fraintenderlo.

Il tema potrebbe sembrare tirato ma secondo me dipende da come si vuole interpretare, potrei dire che nel tuo racconto le porte non sono scorrevoli ma un girello, logicamente tralascerei altri particolari.
 
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L'Inquisitore
view post Posted on 29/9/2014, 12:32




Molti errori, troppi fra D eufoniche, apostrofi mancanti e accenti spersi, serve maggiore attenzione. Per il resto l'idea è buona e raggiunge il suo apice nella figura di Caronte... Posta all'inizio... e questo è un problema, quello che segue è un lento procedere verso il finale lungo una via troppo lineare che rischia di tramutarsi in uno sterile elenco di gironi e in una banalizzazione dei personaggi di Dante e Lucifero. Il tutto ha potenzialità, ma necessità di una diversa struttura per poterle esprimere.
 
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9 replies since 18/9/2014, 23:34   95 views
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