Nero Cafè Forum

Dentro di te, di L. Filippo Santaniello

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L.Filippo
view post Posted on 6/10/2014, 23:03




Tu sapevi che quella sera un prete ti avrebbe fatto visita come sapevi che da giorni la mamma e il papà evitavano di avvicinarsi alla tua stanza, che puzzava di stalla e di carogna.
Era notte, pioveva e le gocce sul vetro facevano rumore d’olio che sfrigola sulla padella. Tu ridevi sdraiato sul letto con caviglie e polsi legati e ogni stimolo fisiologico allargava la chiazza sul materasso. Da quanto non dormivi? Da quanto, con le sue voci, t’impediva di riposare? Nel buio distinguevi la linea della mensola con la collezione di temperini. Ricordi quanto ti sarebbe piaciuto infilare il dito di mamma in uno dei temperamatite e girarlo fino a farle saltare l’unghia?

Tu sapevi che quella sera Padre Kertez ti avrebbe fatto visita perché l’essere che ti aveva scelto come involucro, ti aveva avvisato e ti aveva detto che non sarebbe stato facile resistergli, perché Padre Kertez aveva l’autorizzazione della Chiesa e arrivava dritto dallo sfintere del Vaticano.
Quando la porta della stanza si è aperta dopo giorni d’isolamento e il prete è entrato con indosso un impermeabile zuppo d’acqua, tu hai soffiato come un gatto e hai chiuso gli occhi per non ferirti con la luce che tuo papà, tremante e con un crocefisso in mano, ha acceso per permettere al sacerdote di muoversi agevolmente. Poi hai aperto gli occhi e il viso del prete, florido e ben rasato, ti ha suggerito qualcosa che è tornato a galla come un cadavere in fredde acque.

Poche settimane alla cresima.
Il ritiro spirituale.
La tua classe in un monastero in Toscana.
La messa, i canti, le confessioni all’aria aperta.


“Padre Nostro che sei nei cieli…” declamava Padre Kertez e ti sei rattrappito come se un enorme crampo avesse azzannato ogni muscolo, finché l’essere dentro di te ha imposto che guardassi tuo padre negli occhi per mostrargli, immergendoti nella sua coscienza, cos’era accaduto durante quella giornata d’inizio primavera nel Monastero di Acquasparta.

Padre Kertez che ti afferra la mano e si allontana dal resto del gruppo.
Il masso dove sedersi, la natura fresca, il fiato pesante del prete.
E i tuoi peccati (“ho disubbidito alla mamma, ho nascosto un brutto voto”) e il volto del prete che si fa scuro e non ci sono Ave Maria, non ci sono Padre Nostro. C’è la corda. La corda del sacerdote. La tira fuori da sotto la veste e tu devi tirare la corda. Solo tre volte. Devi prenderla in mano e tirare la corda.

“Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo…” continuava Padre Kertez mentre la pioggia scuoteva i vetri della tua stanza e l’acqua benedetta ti apriva piaghe sulla carne, ma ormai tuo padre aveva visto.
Aveva visto il suo bambino con in mano… Per questo ha alzato il crocefisso e per questo l’ha piantato nella schiena del prete che ha tossito un fiotto di sangue e ti è crollato addosso.

Ora ha smesso di piovere e non sai se è notte o giorno.
Sopra il tuo corpo pesa il cadavere del prete e quando inizierà a puzzare tu continuerai a ridere e la tua risata farà il giro della casa paralizzando i tuoi genitori ovunque si trovino. Riderai perché Padre Kertez non sai nemmeno chi sia. Era la prima volta che lo vedevi. E l’essere che Dio ha permesso che t’invadesse riderà dentro di te.
Ti ha ingannato, ha ingannato tuo padre e v’ingannerà ancora.
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 7/10/2014, 23:00




Ciao Filippo (o L.?)

Bello il tuo racconto: un horror ben scritto che sfrutta la narrazione in seconda persona per aumentare la sensazione di identificazione e, allo stesso tempo, di ribrezzo per ciò che accade. Soprattutto mi è piaciuto il modo in cui sfrutti una situazione classica come la possessione, passando per un tema di attualità, come gli abusi dei religiosi sui ragazzini, per sconvolgere il lettore con la rivelazione finale. Anche stilisticamente è ben riuscito.
Complimenti.

Angelo
 
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Ceranu
view post Posted on 7/10/2014, 23:22




Ciao Filippo, piacere di leggerti ancora.
Rispetto all'altra volta noto un salto di qualità. La trama mi ha colpito, anche se non originale, il demone riesce a ingannare anche il lettore. In fondo è risaputo che la menzogna è l'arma del diavolo, ma stupisce comunque. Per quanto riguarda o stile ho trovato alcuni periodi troppo lunghi, nulla di irrimediabile, ma sicuramente rivedibili. Nel complesso un buon racconto, anche se una descrizione, anche minima del ragazzo posseduto, avrebbe potuto accrescere l'angoscia.
Ciao e alla prossima.
 
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rehel
view post Posted on 9/10/2014, 16:51




Comincio i miei commenti da te... :shifty: Ma non ti è andata affatto male. :)
Niente male, davvero… oooops; molto molto male, quasi satanico!
A parte gli scherzi, un ottimo horror, brevissimo come richiesto. Scrittura lucida, attenta, adeguatissima alla situazione narrata. Ottime alcune frasi tipo: dallo sfintere del Vaticano. O ancora: Era notte, pioveva e le gocce sul vetro facevano rumore d’olio che sfrigola sulla padella.
E poi devo dire, a tuo merito, che raramente ho visto un utilizzo così efficace della seconda persona narrante. Spessissimo ho invece letto autentici pasticci, visto che si tratta di una scelta sempre difficile. Complimenti anche per questo.
Giusto per cavillare un po:
l’impermeabile zuppo d’acqua… se è impermeabile non dovrebbe esserlo, a meno che non sia di pessima qualità. Forse solo… bagnato.
La frase: e per questo l’ha piantato nella schiena del prete che ha tossito un fiotto di sangue e ti è crollato addosso. Sembra quasi (a una prima lettura ho creduto così) che lo infilzi col crocifisso, cosa difficilissima perché la base non è appuntita, di solito. Credo tu intendessi che lo colpisce e in seguito al colpo (ai polmoni, credo) gli fuoriesce un fiotto di sangue. Allora meglio utilizzare il verbo – schiantato o ha colpito – o un altro equivalente al posto di Piantato.
Come vedi pochissimi rilievi di scarsa importanza.
In definitiva un ottimo lavoro, uno dei migliori. Anche il finale è efficace e perfettamente adeguato alla situazione; non si tratta del grande ingannatore? Il prete sa perfettamente che col diavolo non si deve dialogare, insomma non si può dargli corda, ma il padre no, e proprio lì lui agisce.
 
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L.Filippo
view post Posted on 9/10/2014, 18:35




Grazie dell'apprezzamento Rehel, che dire, fa sempre piacere quando il proprio racconto colpisce il lettore, ancora grazie!
 
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Raffaele Marra
view post Posted on 11/10/2014, 21:38




Si tratta di un racconto scritto in uno stile molto originale e totalmente funzionale al tema narrato. La narrazione in seconda persona, infatti, suggerisce efficacemente la condizione del “posseduto” che è di solitudine e di duplicità al tempo stesso. Alcuni passaggi sono molto coraggiosi sia come immagini suggerite, sia come lessico, il che, ancora una volta, si sposa alla perfezione con il contenuto del racconto. C’è, ovviamente, una sensazione di “già visto” e “già letto” che è legata al tema, ed è chiaro che la suggestione del film (il cult dei cult, che fa parte ormai del nostro background culturale) è immediata. Ma è altrettanto chiaro che chiunque voglia toccare il tema dell’esorcismo non può fare a meno di sfiorare le atmosfere, i colori, i suoni, le espressioni rese celebri dall’altrettanto celebre pellicola. Del resto l’esorcismo ha una sua precisa liturgia e non c’è bisogno di stravolgerla solo per essere un po’ più originali. Finisco col dire che avresti pure potuto fare a meno di cedere allo stereotipo del temporale durante l’esorcismo: a ben vedere, il tuo racconto è già perfettamente consono al tema del mese pur senza ricorrere alla meteorologia, anzi è quello che, a mio parere, interpreta al meglio il concetto di “notte buia e tempestosa” intesa come la notte dell’anima posseduta e lontana da Dio.
 
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L.Filippo
view post Posted on 12/10/2014, 10:35




Grazie Raffaele per gli apprezzamenti.
Hai ragione su tutto e in particolare quando dici che ormai è quasi impossibile approcciarsi al tema esorcismo senza tirare in causa il film di Friedkin e prima ancora il romanzo di Blatty. Però come tematica fa sempre il suo effetto ed è stato divertente scriverlo in seconda persona. Per quanto riguarda il temporale, l'ho inserito automaticamente, senza pensarci. Evidentemente "dentro di me" credevo che avrebbe connotato maggiormente l'atmosfera.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 12/10/2014, 16:32




Ciao Filippo, ben ritrovato.

Declinazione abbastanza originale del tema dell’esorcismo e bel colpo di scena finale, bravo.
A me, a differenza degli altri, non è piaciuto lo stile, la scelta della seconda persona come voce narrante e in alcuni casi la scelta dei verbi.
Credo che tu abbia fatto confusione, in frasi come queste:

CITAZIONE
Riderai perché Padre Kertez non sai nemmeno chi sia. Era la prima volta che lo vedevi.

Qui sicuramente la concordanza verbale corretta sarebbe stata questa:

CITAZIONE
Riderai (futuro) perché Padre Kertez non sai nemmeno chi sia (presente). È (e quindi anche qui presente) la prima volta che lo vedi.

Lavora sullo stile. Il resto è buono.
Attenzione anche agli errori grammaticali gravi! Mai virgola fra soggetto e verbo:

CITAZIONE
perché l’essere che ti aveva scelto come involucro, ti aveva avvisato
 
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L.Filippo
view post Posted on 12/10/2014, 17:24




Ciao Beppe e grazie per aver commentato il racconto.

Dunque, sul fatto che lo stile non ti sia piaciuto non posso dir nulla, dato che i gusti son gusti e io ce li ho guAsti, dato che mi piacciono storie marce e il più inquietanti possibile. Ho pensato che utilizzando la seconda persona singolare presente il lettore si sarebbe immedesimato di più, ma evidentemente nel tuo caso non è stato così.

Invece non sono d'accordo con la tua osservazione sulla concordanza dei tempi della frase che hai citato.
"Riderai perché Padre Kertez non sai nemmeno chi sia. Era la prima volta che lo vedevi." Secondo me è corretto perché "era la prima volta" si riferisce all'attimo in cui il bambino ha visto il prete e, al momento della narrazione, quell'attimo è passato.

Scusami poi se non mi trovi d'accordo nemmeno quando parli di errori grammaticali gravi per la virgola dopo il soggetto, in quanto si tratta di una svista di punteggiatura dovuta alla fretta di consegnare in tempo.

Buona serata Beppe e ci vediamo presto in giro per i corridoi che sappiamo io e te! ^_^
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 12/10/2014, 17:40




Ciao Filippo!

Scusa, non volevo dire che fai errori gravi di grammatica, ma volevo esortare proprio a evitare questi errori per la fretta.

Certamente la virgola fra soggetto e verbo è un refuso, ma avresti dovuto rileggere il brano per toglierlo, no?

Ciao! Ci vediamo nei corridoi!

Beppe :)
 
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Olorin
view post Posted on 13/10/2014, 10:25




A metà racconto c’è un cambio di tempo verbale che fatico a contestualizzare. Inoltre, secondo me quando si attua una struttura a doppia svolta, dovrebbe esserci un crescendo di intensità del colpo di scena – ad esempio si poteva scoprire che era il padre il vero demone che teneva prigioniero il figlio usandolo come esca per gli esorcisti –, perché nel caso della sequenza realizzata nel brano, il risvolto successivo all’uccisione del sacerdote mi ha dato la sensazione più di una smentita che della beffa che doveva essere. Per quanto mi riguarda il brano sarebbe dovuto finire a ‘Era la prima volta che lo vedevi.’.
 
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misaki02
view post Posted on 13/10/2014, 13:37




Ciao Filippo,

Per quanto non sia un’ amante degli horror, il tuo racconto mi è piaciuto. Forse il testo andrebbe un po’ rivisto; alcuni passaggi, per esempio, potrebbero esser maggiormente ampliati per facilitarne la comprensione al lettore, lo stile dovrebbe esser curato un pò di piu’, ma in fondo sono solo dettagli tecnici.
Ho apprezzato, invece, il colpo di scena finale che giunge inaspettato.

A rileggerti!
 
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L'Inquisitore
view post Posted on 17/10/2014, 12:58




Un racconto cattivo, grintoso, ben scritto e ben organizzato. E c'è anche il colpo di scena quando tutto sembra scivolare verso un moralismo che non sembrava competere al testo. Mi è piaciuto, t'aspetto al varco nei prossimi mesi.
 
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12 replies since 6/10/2014, 23:03   106 views
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