Nero Cafè Forum

IL GIUDIZIO DEI PARI, di Beppe Roncari

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Beppe Roncari
view post Posted on 3/11/2014, 23:32




– Prendete posto… Ordinatamente!
La sala è gremita. Bianche colonne di marmo a perdita d’occhio…
Mi ricorda quando partecipai al concorso del Ministero come Responsabile dei Centri di Cultura Italiana all’Estero. Un intero palazzetto dello sport occupato per venti posti, di cui dodici già riservati alle forze dell’ordine. È strano che anche qui…
– Numero duemiliardicinquecentomilionieventitré! Abbassa il tono dei pensieri, per favore!
Il duemiliardicinquecentomilionieventitré sono io. Sissignore! Ora penso sottovoce. L’angelo è severo, ma giusto, i pensieri sono tutti ad alta voce, qui. Mi chiedo come faranno a evitare che noi si copi…
- Allora, esaminandi, avete a disposizione tutto il tempo che volete per completare il compito. Ma ricordate. Avete una sola possibilità. Quando deciderete di consegnare, la cosa è definitiva… Verrete valutati sulla base delle vostre stesse parole. Ah! E non cercate di barare. Che il Preside è Onnisciente. E ricordate! Ci sono solo centoquarantaquattromila posti disponibili, in tutto!
Davanti a me ho un banco di scuola, una sedia povera, di ferro e legno, come quella delle elementari (scomodissima), un mozzicone di lapis e una pila di fogli a righe.
Mi siedo. Tutti ci sediamo. Un stridio di piedini metallici senza feltro che rieggheggia per tutta la bianca volta dell’Aldilà. Non li immaginavo così gli “accordi gloriosi”, i “cori angelici”, gli “scranni dei santi”, se devo dirla tutta…
- Duemiliardicinquecentomilionieventitré!
Sì, sì. Scusate.
Uhm… Dunque. Il compito. Prima domanda: “La tua vita”.
Sembra abbastanza semplice, no? La mia vita… posso scrivere tutto quello che mi pare, no? Non c’è nessuno più esperto di me su questo. OK, partiamo… L’importante è fare una buona impressione. Concentriamoci sugli aspetti positivi, OK? Cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno…
No, aspetta un momento. “Verrete valutati sulla base delle vostre stesse parole”… Magari ci torno sopra più avanti.
Vediamo la seconda domanda: “Le vite degli altri”.
Cos’è, uno scherzo? Che cosa dovrei fare, la spia? Controlleranno quello che scrivo per vedere se combacia? Sì, dev’essere così… siamo in tanti a pensarlo. Avverto l’inquietudine generale.
Ci fermiamo. Ci guardiamo intorno tutti quanti. Siamo nudi. Tutti nudi. Uomini, donne, bambini, animali, piante, esseri alieni… Tutti abbiamo lo stesso pensiero: e se qualcuno lo vede mezzo vuoto il mio bicchiere? Se qualcuno la sa quella cosa? E se non riesco a impedirmi di pensarla?
Mordiamo tutti nervosamente il retro dei nostri lapis. Ed è pianto e stridore di denti.

- Lucifero! Non siamo affatto contenti di come gestisci la cosa!
- Tesoro, non capisco. L’Inferno è vuoto. Dovreste esserne contenti.
- Ma anche il Paradiso! Il Limbo, invece, è intasato da far paura!
Lucifero si versò un bel bicchiere di Pékèt.
- Avevo carta bianca per interrogare chiunque sulla propria vita.
- Ma poi dovevi tormentare solo i dannati! Tu invece lasci soffrire anche gli eletti!
Lucifero si concesse un sorriso e si scolò il suo Pékèt.
- Avevate pensato una punizione deliziosa per me. Miliardi di creature da tormentare senza pace… Chi avrebbe sofferto più del Torturatore? Vi ho detto che avrei esaminato tutti e torturato chi fosse davvero meritevole di pena. E io ho messo solo due domandine. Semplici semplici. Che colpa ne ho io se nessuno consegna? O pensavate che io intendessi davvero leggere, esaminare e confrontare le misere vite di tutti gli insulsi esseri coscienti dell’Universo per poi rompermi l’anima a tormentare solo quelli che, tutto sommato, mi stanno più simpatici? Non ce n’è bisogno. Persino al Cepu fanno così. Si chiama peer evaluation, tesoro. E tu non puoi farci un bel niente.
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 4/11/2014, 23:17




Ciao Beppe

Ottimo racconto brillante. L’incubo dell’esame di maturità è davvero una punizione degna di Lucifero e lo ricostruisci in modo al tempo stesso convincente, terrificante e divertente. Nella seconda scena l’arcano si svela e la soluzione che hai escogitato per giustificare la situazione iniziale è davvero spiritosa e diabolica.
Le citazioni bibliche sparse qua e là e la battuta si CEPU sono la ciliegina sulla torta.
A voler fare i pignoli, c’è solo un difetto… non dovrebbe essere il diavolo a gestire il Giudizio Finale.

A rileggerci

PS A pensarci bene, il tuo racconto si potrebbe incastrare molto bene come seguito del mio…
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 5/11/2014, 11:32




Grazie del commento, Angelo! Anche a me è piaciuto molto il tuo racconto, e ho pensato lo stesso: buffo che siano in linea! A presto! :)
 
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Raffaele Marra
view post Posted on 5/11/2014, 22:35




Decisamente un buon racconto, devo dire. Carico di ironia ben gestita, eppure conserva una capacità di suggestionare e creare "suspence" e atmosfera. La sala del test è un ottimo modo per immaginare, ai nostri giorni, l'inferno. Lo stile in cui descrivi la storia è efficace, sapientemente equilibrato tra la commedia leggera e l'epica mistica. C'è un refuso che, se lo hai messo apposta, è geniale: "Un stridio di piedini metallici senza feltro". Leggendo "un stridio" anziché "uno stridio" ho sentito davvero stridere le sedie fino a farmi accapponare la pelle, e non mi riferisco alla stupida sensazione che suscita un innocua svista grammaticale, ma intendo dire che il modo in cui suona "un stridio" ha qualcosa che, acusticamente, porta all'inferno.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 5/11/2014, 23:53




Grazie, Raffaele. Potrei dire che il refuso era intenzionale, ma sinceramente non lo so... So che mi ero molto concentrato sul suono delle parole per scrivere quella frase specifica, e forse per questo mi è piaciuto e sfuggito l'effetto azzeccato.
A presto! :)
 
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L.Filippo
view post Posted on 6/11/2014, 12:50




Bentrovato Beppe,
come sempre il tuo racconto ha molto da dire (citazioni, rimandi, numerosi cambi di registro) ma come mi è successo in passato, non sono riuscito ad entrare appieno nella storia, che comunque ho trovato ironica e ben scritta. Alcuni passaggi sono un po' nebulosi e per afferrarne il senso ho dovuto rileggerli di nuovo.

Ciao e buona giornata!
 
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alaine
view post Posted on 7/11/2014, 14:52




A mio giudizio il problema principale di questo racconto e' l'incoerenza dei contenuti col tema richiesto. Qui "L'Inferno e' vuoto" (cit.) e il diavolo ha trovato un escamotage per lavorare di meno, che e' esattamente l'opposto del tema che viene chiesto di sviluppare. Per essere attinenti senza snaturare il tema del contest, sarebbe forse stato meglio utilizzare il diavolo come giudice unico di tutti i temi scritti dalle anime, magari mostrandolo sudato e imprecante sopra pile "fantozziane" di ciclostili compilati a mano, o qualcosa del genere. Quanto alla parte iniziale, ho trovato molto simpatica l'idea dei pensieri ad alta voce, ma il resto non mi ha particolarmente convinto.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 7/11/2014, 15:11




Rispondo agli ultimi due commenti: accetto le critiche e chiedo se possibile di specificare meglio i passaggi nebulosi e che non vi convincono.
@Alaine: mi pare di aver seguito appieno il tema, basta leggerlo in chiave ironica, e il racconto infatti è ironico: in Paradiso avevano pensato di punire il diavolo con un lavoro noioso e terribile che lo avrebbe tenuto indaffarato, lui è riuscito a farsene beffe. Prova a leggere la frase di lancio del contest e vedrai che ci sta benissimo un'interpretazione ironica, lo si dice anche nei posti di lavoro: "Quello lì sì che è indaffarato!" per dire che uno è uno scansafatiche... o no?
A risentirci! :)
 
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alaine
view post Posted on 7/11/2014, 15:19




Ciao Beppe. Ammetto che non avevo pensato al tema in ottica opposta. Sensibilita' personale, immagino. :) Se lo leggi così', probabilmente ci può' stare. Grazie per la specifica, ci vediamo nelle classifiche, ciao.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 7/11/2014, 20:02




Ciao a te! :)
 
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Giulio Marchese
view post Posted on 9/11/2014, 22:32




Racconto estremamente ironico, il diavolo ne esce più malvagio che mai! Non mi è piaciuta la frase "avverto l'inquietudine generale", se senti i pensieri degli altri altro che avvertire! Lo senti letteralmente se sono inquieti o no! Poi la storia è raccontata in prima persona quindi anche gli altri partecipanti all'esame la sentono, cioè se tutti sentono i pensieri di tutti non c'è il divieto di copiare per cui potevano mettersi d'accordo telepaticamente XD gli esami di maturità mi ha insegnato che non importa quanti si è in una stanza, il lavoro va fatto comunque in maniera corale! Poi non mi piace l'ultima parte francamente, proprio il modo in cui il diavolo parla, non mi piace, non c'è una vera ragione credo. Gusti.
 
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view post Posted on 10/11/2014, 21:20

il gattaro

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Ciao Beppe.

Che dire, davvero un'ottima prova. Ben scritto (avevo pochi dubbi in merito) ma soprattutto una bella idea. Pur piegato all'interpretazione letterale del tema (ovvero il Diavolo come essere soprannaturale) sei riuscito a declinare il tutto in maniera divertente e sagace. Un bel raccontino con un ottimo andamento retorico. Chapeau.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 11/11/2014, 13:35




Grazie sia @Smidolon che a @Giulio per i commenti.
@Smidolon: credo di aver declinato bene l'ambientazione: è il Limbo, non l'Inferno, uno stato di "stasi" dove, grazie al trucco del Diavolo scansafatiche e ironico, è riuscito a bloccare tutti, ma proprio tutti, sia le anime elette che i dannati, e a far soffrire tutti - ma mi ripeto - proprio tutti, senza dover muovere un dito... e quindi l'ironia dell'"indaffarato". Si scola il suo bicchierino di liquore belga flambé (la bevanda adatta - credo) ed è - in fondo - anche lui punito, perché incredibilmente solo.
Dubito molto che tutte le anime di tutti i mondi potessero mettersi d'accordo telepaticamente... macché, mai visto un comizio elettorale o una riunione di partito?!? Figuriamoci! Ciao! :)
 
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L'Inquisitore
view post Posted on 13/11/2014, 01:22




Un'idea molto buona e una messa in scena ottima, precisa e controllata, anche brillante. Ho qualche dubbio solo sull'immobilità generale che raggela tutti gli esaminandi, ma immagino che in un'occasione in cui si decide qualcosa di eterno l'incertezza possa anche essere giustificata. Non banale, anche profondo. Complimenti.
 
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13 replies since 3/11/2014, 23:32   125 views
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