Nero Cafè Forum

Ambrosia per due, di Francesco Nucera

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Ceranu
view post Posted on 3/11/2014, 23:44




Riluttante, Max seguì Paolo fino all'ingresso dell'Ade. Dal basso salivano zaffate di fumo acre.
«Dai muoviti, che stanno iniziando a suonare.» Paolo si intrufolò fra due colossi e sparì.
Max si voltò verso la fila ancora interminabile. Non gli andava di vedere i Cerbero, il punk rock non gli piaceva per nulla, ma il suo amico aveva insistito.
«Scusa, hai intenzione di entrare o te ne starai lì tutta notte?» Una voce femminile interruppe i suoi programmi di fuga. Max si girò e rimase impietrito. Davanti si trovò una ragazza sul metro e ottanta, con lunghe trecce nere che le scendevano sulle spalle. Indossava un vestito scuro aderente, che faceva risaltare le curve perfette. Una profonda scollatura copriva a stento i seni.
«Allora, che intenzioni hai?» chiese lei.
«Starmene qui a osservare la più bella dea che abbia mai visto» Le parole gli uscirono di getto, senza che lui le volesse pronunciare.
«Peccato, perché io sto entrando. Senza di me la festa non può iniziare.» La ragazza si infilò giù per la scalinata da cui era scomparso Paolo poco prima.
Ancora frastornato, Max percepì un profumo inebriante di primavera. Non si sarebbe perso il concerto dei Cerbero.
Nella sala di sotto la folla era accalcata. Max cercò un angolo in cui rintanarsi. Svanito il profumo dolce che aveva lasciato quella ragazza, aveva ricominciato a chiedersi cosa ci facesse lì. Si sentiva a disagio, era l'unico a indossare vestiti per cui nessuno ti avrebbe guardato male in strada. Ma in compenso lì l'effetto era contrario.
Un forte colpo alla schiena gli fece fare tre passi in avanti.
«Andiamo a bere qualcosa, magari ti sciogli un po'.» disse Paolo superandolo. Max strabuzzò gli occhi, finalmente aveva capito perché non riusciva a trovarlo. Il suo amico si era cambiato di abito, e ora indossava un paio di pantaloni in pelle che ne lasciavano libere le natiche. Sempre più confuso lo seguì al bancone.
Senza nemmeno accorgersene Max teneva già stretto un bicchiere ricolmo di un liquido giallo.
«Cos'è?» chiese al suo amico che ripose facendo l'occhiolino. Non si fece più domande. Aveva capito che quella era una delle serate strane, in cui Paolo lo trascinava fin da quando erano ragazzi. Sconsolato portò il bicchiere alle labbra. Il primo sorso lo rese arzillo e leggero. “Fanculo a Marica” pensò. Il secondo lo stordì leggermente. “Fanculo al lavoro”. Il terzo gli fece dimenticare tutto.
La musica salì di decibel, la folla si accalcò sotto il palco lasciando finalmente un po' di spazio attorno al banco. Max si guardò attorno. La fauna era mista. Un uomo obeso continuava a mangiare noccioline da una ciotola, un tipo stava litigando con il cassiere per il prezzo esorbitante che pretendeva. Poi comparve lei, regale, altezzosa.
Max fece per scendere dallo sgabello su cui era seduto, ma l'indecisione era tanta. Guardò verso il pavimento e notò che ai piedi aveva una scarpa e una pantofola. Arrossì e provò a nasconderne uno dietro l'altro.
«Devo fare io la prima mossa?»
Il contatto della mano di lei lo fece eccitare.
«No, è che...»
«Sei indeciso vero?» Lei sorrise facendolo barcollare. «Quanto mi piacciono gli ignavi.»
«Veramente io...»
«Shhh.» La ragazza poggiò l'indice sulle labbra di Max. «Stanotte stai con me, almeno mio marito impara a lasciarmi sempre sola.»
Lo prese per mano e insieme andarono nella sala Vip. Il ragazzo si abbandonò su un divanetto, lei si chinò e iniziò a carezzargli il pube.
Fu incredibile, ma l'unica cosa a cui riusciva a pensare Max, era a quanto avrebbe voluto mordere il melograno appoggiato sul tavolo.
La ragazza si sollevò e sorrise maliziosa. «A proposito, io mi chiamo Persefone. E se fossi in te non toccherei la frutta.»
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 4/11/2014, 23:32




Ciao Francesco

Buon racconto il tuo, che gioca bene con l’ambiguità dell’ambientazione (tanto che all’inizio ero convinto si trattasse di due dannati all’ingresso dell’inferno). Buona l’idea di optare per la mitologia greca, anziché per il più facile diavolo cristiano. La narrazione procede bene perché non si può non provare simpatia per Max, coinvolto, suo malgrado, in un’uscita in un posto “infernale” e ai suoi alti e bassi (prima si convince, vedendo la bella ragazza, poi si ritrova a disagio, poi con l’ambrosia dimentica i suoi guai…)
Mi aspettavo che sul finale si capisse che lei era il diavolo e lui era dannato per sempre. Invece mi hai piacevolmente sorpreso (bello il particolare del melograno, per quanto richieda un po’ di conoscenza della mitologia). Unico dubbio: perché il particolare della pantofola al piede? Per un attimo ho temuto che Max si accorgesse di essere in un sogno (il che ti avrebbe fatto precipitare in fondo alla mia classifica :P)

A rileggerci
Angelo
 
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Ceranu
view post Posted on 5/11/2014, 06:52




Ciao Angelo. Il particolare della pantofola serviva a rimarcare la sua eterna indecisione. Da una parte la scarpa, dall'altra la pantofola. Indeciso fino in fondo.
 
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L.Filippo
view post Posted on 6/11/2014, 11:26




Ciao Francesco,
felice di rileggerti,
il tuo racconto scorre senza difficoltà e i personaggi emergono con precisione, eppure ci sono degli elementi che non mi convincono appieno.

Il concerto rock all'Inferno mi sa di già visto, non introduci nulla di originale e mi pare che il racconto non rientri nel tema del concorso in quanto non ho letto di nessun diavolo impegnato. Persefone mi sembra tutto fuorché una dea degli inferi indaffarata. E' fin troppo rilassata.

Se devo essere sincero mi ha lasciato perplesso anche il finale.
Cioé: perché Persefone dovrebbe dire a Max di non mangiare il melograno? La figata sarebbe stata che Max lo mangiasse imboccato chicco chicco da lei, così da condannare in eterno la propria anima all'inferno.

Alla prossima e ciao!
 
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Ceranu
view post Posted on 6/11/2014, 11:45




Ciao Filippo. Il demone impegnato è il marito di Persefone (Ade) e lei lo dice esplicitamente.
 
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L.Filippo
view post Posted on 6/11/2014, 12:55




Mmmhhh... forse un po' troppo poco: quella frase non ha fatto suonare alcun campanello nella mia testa. Problema mio, senza dubbio! Ciao!
 
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Raffaele Marra
view post Posted on 6/11/2014, 23:06




Originale l’idea di base, soprattutto per la scelta di Persefone che è un personaggio mitologico poco conosciuto e, di conseguenza, per nulla banale. Meno originale è invece la scena del locale “infernale”, che sa di già visto. Eppure riesci a ricavarne un racconto che si fa seguire con interesse e curiosità crescente; a dire il vero, sulle prime righe l’interesse sembra essere subito mortificato, poi lo alimenti bene con il susseguirsi delle scene, dei dialoghi e degli eventi.
 
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alaine
view post Posted on 7/11/2014, 14:30




Mi e' piaciuta l'ambientazione e, piu' in generale, trovo che sia ben costruito come racconto breve, bilanciato fino allo svelamento dell'idea finale. Purtroppo l'aderenza al tema proposto a mio parere sembra essere alquanto debole: in quanto figlia di Zeus e moglie di Ade, Persefone come diavolo e' un accostamento che ritengo troppo forzato e questo sicuramente influisce nel giudizio finale (pur restando un racconto con buon potenziale).
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 8/11/2014, 21:00




Ciao Francesco, ben ritrovato!
Come poteva essere il vestito di Persefone se non “Ade-rente”? Scherzi a parte, il tuo racconto è simpatico anche se non del tutto in linea con le mie corde. Mi pare che manchi “un prezzo”, una “conseguenza”, un “epilogo”. Alla fine a Max va tutto bene, si gode Persefone, che lo avvisa persino di non cogliere né mangiare il melograno… Ade, il Dio della Morte (che non è il Diavolo!), è troppo impegnato per accorgersene. Quindi felici tutti?
Più o meno, tranne i lettori. Dove sono il dramma e i sentimenti lancinanti ai quali ci avevi abituato nelle precedenti edizioni? Qui invece ti appoggi solo sulla “rivelazione” finale dell’identità di Persofone che - almeno per me - non è stata per niente una sorpresa, dal momento che fin dalle prime righe avevi parlato di “Ade”, “Cerbero” etc.
Peccato, poteva essere una storia più originale, del potenziale ce lo vedo, ma devi “far succeder” qualcosa. Azione e reazione. Bando ai protagonisti passivi. Ti saluto!
 
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Ceranu
view post Posted on 8/11/2014, 22:16




Ciao Beppe, non capisco la tua critica. Trovo che al "povero" Max ne capitino abbastanza. E poi per una volta facciamoli sorridere sti protagonisti. Per quanto riguarda Ade te la senti veramente di dirmi che non è il diavolo?
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 8/11/2014, 23:38




Beh, Francesco, il protagonista è immerso in varie situazioni imbarazzanti ma non gli "succede" poi niente di grave e non ha nessuna difficoltà da superare per uscirne. Non trovi? Esita, poi va, la cosa in fondo non ha conseguenze, esita, poi va, la cosa non ha conseguenze, esita, poi va, Persefone ci sta. Nessuna sorpresa...
 
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Ceranu
view post Posted on 9/11/2014, 00:07




Non doveva essere un horror, ma una storia leggera senza troppe pretese. Questo mese ne ho lette molte così, anche nel tuo il tutto è accentrato sul non succede nulla. Non è detto che si debba sempre arrivare a una fine nefasta, ne tanto meno alla rivelazione che sconvolge. Ciò nonostante il racconto lascia aperte molte strade. Io non farei l'amore con la moglie del Dio degli inferi.
 
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view post Posted on 10/11/2014, 21:48

il gattaro

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Ciao Francesco. Buona prova, anche se non particolarmente intensa. La prosa scorre piuttosto bene, con uno stile descrittivo piuttosto neutro. Mi è piaciuto il fatto di declinare il diavolo nel mito greco, l'ho apprezzato in un edizione dove quasi tutti hanno optato per la scelta più semplice di personificare il diavolo cristiano. Tuttavia una cosa mi ha fatto storcere il naso: sentire parlare Persefone (dea greca, sposa di Ade) di ignavia, concetto tipicamente cristiano, è uno scivolone vero e proprio. Detto questo: come in molti altri racconti (compreso il mio) si tratta di una non-storia. Alla fine non succede davvero nulla, eccezion fatta per un pompino epico (perdona la battuta scadente, non potevo farne a meno :P )
 
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Ceranu
view post Posted on 10/11/2014, 23:24




Ciao Alberto, la battuta sul "pompino epico" avrebbe decisamente migliorato il racconto. È un peccato non averla inserita nel racconto. :D
Ciao e grazie per il commento.
 
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L'Inquisitore
view post Posted on 12/11/2014, 21:45




Un racconto leggero che però pecca di eccessiva linearità con l'aggravante di presentare un protagonista sostanzialmente passivo che si lascia trasportare dagli eventi (ogni sua scelta è sempre dettata da un qualcosa esterno a lui), cosa che ci potrebbe anche stare se fosse declinata in un tema portante che invece sembra mancare andando il tutto a risolversi in un finale che non disvela altro se non il tema dell'edizione, tema che non si rivela determinante del racconto e che di conseguenza risulta non affrontato nel migliore dei modi. Detto questo, è innegabile la facilità di scrittura che ti è propria e il fatto che la prosa sia di facile lettura. Il mio consiglio è di lavorare di più sulla struttura, divertiti a capire dove vuoi arrivare e a complicarti la vita sulla via da seguire per arrivarci.

Ps: per il nome del protagonista hai preso spunto da IL DIAVOLO E MAX, film Disney degli anni 70, se non erro, giusto?
 
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15 replies since 3/11/2014, 23:44   95 views
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