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La luna, l'erba e la Sardegna, di Filippo Puddu

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Callagan
view post Posted on 25/11/2014, 00:58




La luna, l'erba e la Sardegna


Hai passato le notti degli ultimi dieci anni a fissare la luna. Non hai mai desiderato di raggiungerla: è sempre stata perfetta là, a quella giusta distanza. Giorno dopo giorno l'hai sentita connessa alla tua anima, e tanto è bastato.
– Che pensi?
– Niente… guardo su.
Clara ti si avvicina, si solleva sul gomito e ti guarda come se non volesse far altro.
– Menti, ti conosco. Allora ci hai pensato? Vieni a Pavia, da me?
Sorridi. È il corpo, più che la mente, che ti comanda di farlo. Allunghi la mano, le accarezzi la guancia.
– Ho accettato il posto a Baunei.
Le lacrime non tardano. Sei veloce a spostarti, non vuoi che ti bagni la faccia. Ti tiri su.
– Clara, tra noi è finita.
Te ne vai. La lasci lì, sola. Tornando a casa sai che non si arrenderà, ti cercherà. Appena avrà la lucidità di rimettere a posto i pensieri tornerà all'attacco. Ti farà sentire una merda per essere tanto vigliacco da rinchiuderti in questo buco di terra, isolato da tutto, da tutti, da lei.
Ma ormai ogni suo sforzo è inutile. A te sta bene che la luna resti sempre alla stessa distanza, come che il sole sorga ogni mattina.

– Michi? Ho fatto una stronzata…
Lui ti aiuterà, l'ha sempre fatto. Come quando all'asilo incastrasti la testa sotto quella panchina e lui ti tirò fuori con grande verve, strappandoti le caviglie e spezzandoti quasi il collo.
– Lo sapevo, sei il solito coglione!
– Eh?
– Ti sei fumato tutta l'erba ieri notte… senza di me!
– Ma vaffanculo!
Lo senti sospirare, il bastardo, mica scherzava.
– E allora che c'è?
– C'è che ho mollato Clara.
E adesso ride di te. In fondo, anche quando stavi con i denti sul pavimento e la faccia rossa per lo sforzo, quello se la rideva. Certo, poi ti ha liberato, ma prima se l'è goduta.
– Che c'è, appena una notte da singol e il tuo biscotto è già secco e voglioso?
– Non hai capito, Michi, l'ho mollata, sì. Ma non è quello il problema. Il fatto è che eravamo in campagna… l'ho mollata da sola. E io son andato via in macchina.
E ride, ancora.
– O Don Giovanni! Come te nessuno.
– La stronza l'ha presa male!
– Ma che vuoi che sia, dai.
– Mi ha denunciato. Devo andar dai carramba alle cinque.
– Aia…
– Per le cinque avevo preso appuntamento con Abdul. Se lo manco, stasera non abbiamo da che fumare.
– Ai… Cosa cazzo?
– L'erba l'ho fumata stamattina, Michi. Tocca che vai a prenderla tu.
Quando riprendesti fiato, all'asilo, Michele lo ringraziasti con un bel pugno nelle palle.

– Quindi, signor Soru, lei conferma che quei lividi e quei graffi, alla sua ragazza, non gliel'ha fatti lei.
– Sì, confermo. Io me ne son tornato a casa e l'ho lasciata là senza manco toccarla.
Annuisce, il piaccione in divisa. Scrive al computer come farebbe una scimmia. Dito indice dopo dito indice. Manco stesse scrivendo l'Eneide. Ti tiene in quel buco d'ufficio tutto faldoni, vecchie stampanti e fax da tanto tempo che tu avresti potuto riscrivere l'Eneide nel frattempo.
– Lei è fortunato, signor Soru.
– Ah, sì?
– Quando è venuta qui, la signora Clara Frison, ha chiesto di andare in bagno. Le nostre telecamere l'hanno ripresa mentre si graffiava e morsicava le braccia.
– Oddio… è una pazza…
– E no, ragazzo!
Il carramba si alza e il suo metro e novanta di muscoli e pancetta basta per annientarti. Ti fai ancora più piccolo di quello che sei.
– Tu sei stato un grandissimo stronzo! Perché quella ragazza avrà pure sbagliato ma tu sei da ergastolo!
Ti sovrasta.
– Ma, beh, ma, ma.
Balbetti. Questa a Michele non la racconti.
– Non ti è bastato spezzarle il cuore. Quella ragazza è disperata. Proprio in balia della notte e del nulla dovevi lasciarla!
E qui ti parte l'embolo. Ti riprendi. Certo non ti alzi in piedi, ma un po' di dignità la ritrovi alzando la voce. Forse a Michi racconterai qualcosina.
– Se l'è meritato! Non puoi cercare di sradicare un uomo dalle sue radici e credere di farla franca quando lui se ne accorge. È una continentale e non capisce che qui c'è un universo nascosto che aspetta solo di essere vissuto. Non l'ha mai voluto capire! Non avrebbe mai potuto.
– Io son livornese, o signor Soru. Vada pure. Vada. Affanculo!
 
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Callagan
view post Posted on 25/11/2014, 01:50




Lo noto io prima di voi :P C'è un bell'errore nel terzo paragrafo, ripeto "l'eneide". In realtà quel "Manco stesse scrivendo l'Eneide" doveva essere eliminato durante la revisione.
Ora, invece, punitemi come merito di essere punito! <_<
 
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L.Filippo
view post Posted on 25/11/2014, 12:12




Ciao Callagan,
il tuo è il primo racconto che commento e dico subito che l'ho trovato molto scorrevole e ben gestito. Bravo!
Solo che mi manca la connessione col tema di Minuti Contati.
Ok che tutto si svolge in Sardegna e che il protagonista non lascerà la sua amata isola per Clara, ma dov'è il concetto che una cosa appare per come è solo se la guardi da lontano?

I dialoghi sono molto buoni e tengono sempre desta l'attenzione del lettore. Ho trovato un po' strana questa frase: "Clara ti si avvicina, si solleva sul gomito e ti guarda come se non volesse far altro." Faccio fatica a visualizzarmi in che modo si avvicina Clara se poi deve sollevarsi sul gomito. Immagino sia sdraiata... quindi come si avvicina? Strisciando? Non so... mi pare costruita male.

E poi un'altra cosa: quando il protagonista dice che ha trovato lavoro a Baunei, la località non sembra in Sardegna, ma all'estero e questo crea un piccolo cortocircuito di senso che comunque alla fine si risolve bene.

A presto e buona giornata!
 
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Callagan
view post Posted on 25/11/2014, 12:48




Ciao, @L.Filippo

[QUOTE=L.Filippo,25/11/2014, 12:12 ?t=69876691&st=0#entry566144585]
CITAZIONE
Solo che mi manca la connessione col tema di Minuti Contati.
Ok che tutto si svolge in Sardegna e che il protagonista non lascerà la sua amata isola per Clara, ma dov'è il concetto che una cosa appare per come è solo se la guardi da lontano?

Ti rispondo con due citazioni prese dal racconto.

Tema: UN'ISOLA E' UN'ISOLA SOLO SE LA GUARDI DAL MARE

La Sardegna per Clara che, essendo continentale, la guarda "dal mare":

CITAZIONE
Tornando a casa sai che non si arrenderà, ti cercherà. Appena avrà la lucidità di rimettere a posto i pensieri tornerà all'attacco. Ti farà sentire una merda per essere tanto vigliacco da rinchiuderti in questo buco di terra, isolato da tutto, da tutti, da lei.

La Sardegna per il protagonista che, essendo sardo, la vive dall'interno.

CITAZIONE
Non puoi cercare di sradicare un uomo dalle sue radici e credere di farla franca quando lui se ne accorge. È una continentale e non capisce che qui c'è un universo nascosto che aspetta solo di essere vissuto.

CITAZIONE
E poi un'altra cosa: quando il protagonista dice che ha trovato lavoro a Baunei, la località non sembra in Sardegna, ma all'estero e questo crea un piccolo cortocircuito di senso che comunque alla fine si risolve bene.

Non ti offendere ma, immaginandomi Baunei in Olanda, ho riso tanto. :lol:

Grazie, Filippo. A presto, ci ribecchiamo sotto il tuo racconto. ;)

Edited by Callagan - 25/11/2014, 13:11
 
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Ceranu
view post Posted on 27/11/2014, 22:23




Ciao Filippo, piacere di incontrarti ancora.
Partiamo dal punto di forza del racconto, lo stile. Sei bravo, le immagini arrivano nitide, i concetti di conseguenza.
Ora passo alle cose che mi convincono meno. La trama è un po' troppo lineare, con alcuni punti poco approfonditi e altri forse superflui. Partiamo dall'abbandono sul ciglio della strada. Ho dovuto aspettare che me lo dicesse il protagonista per capire che era un posto isolato. Magari meritava qualche battuta in più, una protesta da parte della ragazza. Invece il dialogo tra i due amici ha una parte che per la storia non serve a molto, quindi forse avresti potuto spostare le battute da una parte all'altra.
Purtroppo riesco a cogliere poco anche il messaggio finale, ma questo è solo per colpa mia.
Ciao
 
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ilma197
view post Posted on 29/11/2014, 10:39




Parto sempre con una certa dose di scetticismo quando vedo un racconto in seconda persona, ma il tuo è scritto davvero molto bene e ho smesso di farci caso quasi subito. L'unico appunto che ho da farti è che l'ho trovato però un po' sbilanciato, nel senso che i dettagli di contorno prendono più spazio di quello che secondo me dovrebbero rispetto alla trama principale. Mi riaggancio un attimo a un commento precedente: anch'io ho avuto un attimo di incertezza su Baunei, poi ho dato per buono che fosse in Sardegna perché se no la storia non avrebbe avuto senso... però diciamo che forse per venire incontro al lettore sarebbe stato meglio se il lavoro lo avesse avuto in una località più immediatamente riconoscibile come sarda.
 
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Callagan
view post Posted on 29/11/2014, 10:46




Attenzione, non sono polemico, voglio solo chiarire la questione al volo. :D
Su Baunei: ragazzi... i toponimi sardi questi sono. Avrei potuto scrivere Cagliari, Sassari, Oristano o Nuoro così da renderlo immediatamente comprensibile? Ma cioè... la Sardegna non è solo quattro "città". Se avessi usato "Sardara" avrei ricordato implicitamente la Sardegna? Ma che cosa triste però! :unsure:
Boh, non mi trovo d'accordo con voi. Se mi aveste fatto il nome di un paese della vostra zona, non conoscendolo, magari avrei fatto una piccola ricerca. E, magari, alla fine sarei stato felice di aver scoperto una località prima a me ignota.
D'altro canto, leggendo i libri, mi imbatto quasi sempre in posti che non conosco e devo andare a vedere dove sono. La cosa mi affascina. A voi proprio no? :P
Comunque, grazie per i commenti. Magari dopo che stilo la classifica ripasso per rispondere meglio. :)
 
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ilma197
view post Posted on 29/11/2014, 11:50




Secondo me il problema in questo caso è che Baunei ha un ruolo davvero marginale; se avesse avuto più importanza non mi avrebbe disturbato minimamente perdere il tempo necessario a dare un'occhiata su google, ma in questo caso compare solo in una frase e il fatto che sia Baunei o Cagliari è del tutto equivalente. Parlando della mia zona, a me fa piacere se la gente sente nominare Bogliasco, fa una ricerca e scopre che un paesino bellissimo, ma in un contesto del genere avrei parlato di Portofino per ragioni di immediatezza. Poi chiariamo, considero l'intera questione davvero una piccolezza ma già che i racconti sono brevi ci si può permettere di discutere un po' anche di queste cose.
 
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Callagan
view post Posted on 29/11/2014, 12:00




CITAZIONE (ilma197 @ 29/11/2014, 11:50) 
Secondo me il problema in questo caso è che Baunei ha un ruolo davvero marginale; se avesse avuto più importanza non mi avrebbe disturbato minimamente perdere il tempo necessario a dare un'occhiata su google, ma in questo caso compare solo in una frase e il fatto che sia Baunei o Cagliari è del tutto equivalente. Parlando della mia zona, a me fa piacere se la gente sente nominare Bogliasco, fa una ricerca e scopre che un paesino bellissimo, ma in un contesto del genere avrei parlato di Portofino per ragioni di immediatezza. Poi chiariamo, considero l'intera questione davvero una piccolezza ma già che i racconti sono brevi ci si può permettere di discutere un po' anche di queste cose.

Infatti, siamo qui per confrontarci! :)
Grazie dell'opinione,Viviana. Comunque rimango della mia opinione! :P :P

Per quanto riguarda il commento al mio racconto: come scrivo anche a Ceranu, avrei voluto ragionare di più sull'ultima parte, per rendere più esplicito il centro della questione, ma non ho avuto il tempo. :(




@Ceranu

Son d'accordo con te per la primissima parte, ovvero avrei dovuto dare qualche indicazione in più sull'ambientazione, far capire che si trovavano in campagna. Ma ho consegnato all'ultimo e non mi sono accorto della svista. Colpa mia. :)
Per quanto riguarda la parte centrale non sono d'accordo, per me è determinante per lo sviluppo del personaggio e mi permette di introdurre la scena finale, nella quale sarei dovuto essere più incisivo probabilmente, ma vedi sopra: colpa mia. <_<
 
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Raffaele Marra
view post Posted on 29/11/2014, 17:25




Un racconto che risulta, a mio parere, un po’ “affannato”, chiassoso, per non dire confusionario. Credo che dipenda dall’uso abbondante di dialoghi misto alla scelta della narrazione in seconda persona. Ripeto, può essere solo una mia sensazione, ma credo che un testo con molti dialoghi, narrato in seconda persona, generi questo tipo di “confusione”, la sensazione di un continuo vociare che inficia in parte la resa generale del racconto. Detto ciò, va comunque sottolineato che l’idea di partenza era buona e che la trama ha uno sviluppo interessante.
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 29/11/2014, 23:42




Ciao Filippo.

Racconto il tuo che ha da una parte una trama semplice ma dall’altra una ricchezza di dettagli che ne arricchiscono personaggi e narrazione facendoci conoscere il protagonista e dandogli tridimensionalità. Soprattutto ho apprezzato l’umorismo del racconto davvero ben gestito e regala sorrisi in maniera uniforme e intelligente. L’unica perplessità è la scelta della seconda persona, che secondo me risulta inutile, in questo caso.

A rileggerci
Angelo
 
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Callagan
view post Posted on 30/11/2014, 12:21




@Angelo

Ciao! Son contento tu abbia apprezzato! La scelta della seconda persona è frutto di un esperimento. Qualcuno dice che possa essere usata come solitamente usiamo prima e terza persona per la narrazione, e io ho voluto testare questa affermazione. Alla luce di ciò, il tuo parere a proposito è prezioso!
Grazie e alla prossima. ^_^
 
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Serena Aronica
view post Posted on 30/11/2014, 12:43




Ciao Filippo!
Parto col dire che per me era scontato che Baunei fosse in Sardegna. Sin da subito si capisce che lui non scardinerebbe i piedi dalla sua isola per nessun motivo. Che avesse abbandonato la ragazza in aperta campagna invece l'ho afferrato solo dopo e mi è dispiaciuto. Avrei voluto avvertire il senso di disagio e paura dell'essere mollati soli e di notte nel bel mezzo del nulla. Sei comunque riuscito a farmi detestare il tuo personaggio; vigliacco e gretto al punto giusto.
Per gusto preferisco le storie meno "chiacchierate" e più morbide ma la tua scorre su un binario tutto suo e arriva a destinazione.

Ciao!
 
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Callagan
view post Posted on 30/11/2014, 12:53




CITAZIONE (Serena Aronica @ 30/11/2014, 12:43) 
Ciao Filippo!
Parto col dire che per me era scontato che Baunei fosse in Sardegna

Non sai quanto mi rincuori! <3
Grazie del commento, Serena. Come dicevo già a qualcuno sopra, il riferimento mancato nella prima parte sul fatto che fossero in campagna è stata una mia svista, mea culpa. <_<
Ps. Son felice di essere riuscito a farti odiare il protagonista: è un bell'idiota dai (mi sono appena auto-censurato).

CITAZIONE (Raffaele Marra @ 29/11/2014, 17:25) 
Credo che dipenda dall’uso abbondante di dialoghi misto alla scelta della narrazione in seconda persona. Ripeto, può essere solo una mia sensazione, ma credo che un testo con molti dialoghi, narrato in seconda persona, generi questo tipo di “confusione”, la sensazione di un continuo vociare che inficia in parte la resa generale del racconto.

Ciao, Raffaele, grazie anche a te. Eppure credo che quanto dici derivi dai gusti o, quanto meno, dalla tua diversa "sensibilità da lettore". Aggiungerei anche il fatto che non siamo abituati a leggere racconti narrati in seconda persona singolare presente e questa è stata la mia sfida per questa edizione di MC.
Ciao e alla prossima!
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 2/12/2014, 16:28




Ciao Filippo, ben ritrovato.
Nella tua storia mi pare che succeda un po’ poco, quasi niente. Anche il focus e il punto di vista, nonché la scelta degli episodi narrati, mi lasciano perplesso. L’impressione complessiva è di “fuori fuoco”. Scegli di narrare le parti tutto sommato meno interessanti della vicenda, il cui fulcro è l’azione sconsiderata della ragazza abbandonata che cerca di fare incriminare il suo ex.
Il confronto a chi c’è l’ha più duro con il poliziotto lascia un po’ il tempo che trova e anche sull’aderenza al tema ci sarebbe qualcosa da dire… Praticamente hai messo la frase del tema in bocca ai personaggi rispetto alla Sardegna, ma non è centrale. Si può fare un contorcimento mentale e considerare che il tema era una metafora per “tutto dipende dal punto di vista”, ma è un po’ forzato, perché qui non ci troviamo davanti a una cosa, la violenza, che è tale o meno a seconda del punto di vista di chi la guarda. Ma a seconda del fatto che sia successa o meno, il che non è un punto di vista, ma solo un dato di realtà.
Ciao! Alla prossima!
 
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19 replies since 25/11/2014, 00:58   207 views
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