COMMENTIL'ultima frontiera
Ciao Francesco!
CITAZIONE
e attesero una trentina di secondi
Mi suona bruttina e fredda questa espressione. Eliminerei semplicemente "una trentina di secondi"
CITAZIONE
ma ad ogni caduta l'uomo si voltò e le fece cenno di riprendere la fuga
Qui sbagli tempo verbale. "A ogni caduta l'uomo si voltava e le faceva cenno di riprendere la fuga"
Il racconto si legge abbastanza velocemente, fin troppo. Tutto accade in un modo eccessivamente rapido e non son riuscito a percepire le emozioni dei protagonisti, disperazione del protagonista a parte. Secondo me, sarebbe stato più interessante se il punto di vista fosse stato quello della ragazza. Dai, è lei la vera protagonista, è lei che vive un forte conflitto interiore che sfocia nelll'omicidio del ragazzo. Questo conflitto, a parer mio, avrebbe potuto assumere il ruolo di protagonista e nascondere il fatto che la trama si riallaccia ai vari "ultima frontiera del reality" che va molto di moda in questi anni. Per carità, non è che questo tipo di trama se ben gestita non mi piaccia: mi hai ricordato The Truman Show e son contento di questo.
Il riparatore
Ciao, Angelo. Ancora una volta il tuo racconto è tra i migliori dell'edizione.
CITAZIONE
Roberto sorseggiò la camomilla, alzò lo sguardo verso il soffitto trasparente del bar, da dove si vedeva il parco monumentale dall’altra parte del mondo
Non so se è un problema mio, ma fatico a visualizzare questa immagine. Guarda in alto e vede un parco... dall'altra parte del mondo? E' come se avessi in mano una foto e non sapessi da che verso osservarla.
CITAZIONE
“Lo sai. Sei uno scienziato no? Aveva ragione tua nonna. Viviamo su una stazione spaziale. Siamo gli unici sopravvissuti della razza che un tempo abitava un pianeta chiamato Terra.”
“Lo so, a livello teorico. Ma devo vederlo. Mi puoi aiutare?”
“Lo farò. Ma io verrò con te.”
Qui sono iniziati ad affiorare i dubbi. Mi pare si scambino le informazioni con troppa disinvoltura per vivere in un "mondo" dove vige la massima riservatezza tanto che la verità viene travestita da favola. E mi pare altrettanto ed eccessivamente semplice il fatto che Cinzia porti con sé a lavoro, senza problemi, Roberto. E i controlli? Mi pare scontato ci siano controlli in una realtà tanto oppressiva. Ecco, in tutto il racconto manca l'occhio del Grande Fratello e i protagonisti si muovono con troppa disinvoltura, in netto contrasto con quello che dicono.
Ho apprezzato di più la prima parte del racconto, ben gestita. La seconda invece è troppo veloce, frettolosa, e lascia dei quesiti aperti. Credo questo sia dovuto alle dinamiche di MC, che non permettono di ragionare troppo sul racconto...
Rapsodia
Ciao, Giulio. Buona l'idea del flusso di pensieri del personaggio che è evidentemente in trip. Son contento anche di essere stato "sorpreso". Ovvero in quasi tutti i racconti che ho letto che riportavano frasi tipo "il mare è vicino, ne sento l'odore. Corri, corri. Inciampo" alla fine si veniva a capire che il protagonista era un animale. Ecco, son stato contento che questo non sia stato il tuo caso. A ogni modo, il racconto è squilibrato. Lo si vede anche da un punto di vista estetico al primo colpo d'occhio che si getta sul tuo scritto: muro di parole Vs poche battute. Avresti dovuto sfoltire un pochino la prima parte e lavorare di più sulla seconda, magari costruendo una scena un pochino più corposa. Non mi convince nemmeno al cento per cento la vocina che parla nella testa del protagonista con cui chiudi il racconto, sopratutto perché avevi appena cambiato il modus narrandi.
CITAZIONE
All'unisono emettono un suono che definirei malato.
Qui presta attenzione. Messa così sei tu scrittore che parli, prendendo il posto del protagonista e del suo flusso di pensieri e immagini. Il problema è quel "definirei" che è alieno alla logica del pensiero immediato. "All'unisono emettono un suono malato" è invece naturale. Il lettore, poi, l'ha capito che sono tutte percezioni del protagonista.
CITAZIONE
-Un autografo-
-ti amo!!-
-Sei il più fico!-
Nota tecnica: se usi i trattini per i dialoghi innanzitutto devi usare quelli giusti che non son questi - ma questi –
In genere il trattino per i dialoghi lo scrivi dando un doppio "- -" e battendo lo "spazio".
Dopo il trattino, prima di scrivere la battuta del dialogo, devi dare uno spazio. Se dopo la battuta vai a capo, non devi riportare il trattino. Quindi il pezzo quotato risulta:
– Un autografo!
– Ti amo!
– Sei il più fico!
Ogni mondo è un'isola
CITAZIONE
Data: 20-14-Nuova Futura 42.
Ciao Beppe, iniziamo subito. Ho letto la tua spiegazione della data. Ora, tra saperlo e non saperlo a me non è cambiato niente, ovvero non ha inciso sul mio giudizio del racconto. Però, se vuoi che chi ti legge capisca che stai introducendo una nuova datazione, devi dare qualche indizio in più, devi aiutare il lettore.
CITAZIONE
Dopo di lei è stato il turno di Bosco, il navigatore della Confederazione Africana: sosteneva di aver ritrovato il fratello, da cui si era estraniato. Ed Ellen, delle Due Americhe Unite. Grishan, l’astrologo Eurasiatico. Thi-Tha-Kum, la tecnica dei Grandi Arcipelaghi.
Questo elenco non era necessario. Ti sei lasciato prendere dalla frenesia di darci l'immagine di un futuro "possibile" (tra virgolette perché Totalitarismo Neocomunista di Putin III mi suona più come strampalata "minaccia" che futuro davvero possibile
) ma qui sei inciampato nell'infodump. Ok che in questa prima parte hai optato per un "tell", come se la protagonista stesse registrando il resoconto degli ultimi eventi, e non puoi essere scorrevole come in un "show". Ma a maggior ragione: la voce narrante è quella della protagonista, allora certe informazioni sono implicite. In sostanza: l'elenco dei nomi dei caduti sarebbe stato più che sufficiente.
CITAZIONE
E infine Konstant…
Konstant, il mio amore. Il mio desiderio, piuttosto. In questo mondo, non ho mai avuto il coraggio di confidargli i miei sentimenti. Se lo avessi fatto, a Terra, non ci avrebbero mai assegnato alla stessa missione. Gli screening psicologici a cui ci sottopongono sono spietati, e per una ragione precisa.
Ma scusami, se gli screening psicologici sono tanto spietati, come è che non si sono accorti del forte desiderio provato dalla protagonista nei confronti del collega?
CITAZIONE
Si è messo la tuta delle riparazioni, dicendo che aveva capito tutto… che era stato uno sciocco a non credere agli altri… mi voleva trascinare con lui! Se non avessi chiuso il portello, sarei finita anch’io là fuori.
Qui leggera confusione con i tempi verbali. O passi al presente o continui con il passato.
CITAZIONE
Un tempo la nostra sindrome sarebbe stata un ostacolo, ma grazie alla W-Dopa, noi siamo stati la prima generazione di esseri eccezionali che ha potuto mantenere il contatto col mondo esterno senza perdere le nostre capacità.
Questo è un altro esempio di infodump collegato alla necessità di spiegare. Necessità che è tua, dello scrittore, non certo del protagonista. Ecco perché questa affermazione risulta irrealistica.
CITAZIONE
– Ogni mondo è un’isola, mio caro Konstant. – Kanvas gli stringe una mano sulla spalla. – Ma un’isola è isolata solo se la guardi dal mare.
A esser sincero, mi è piaciuto come ti sei riallacciato al tema.
CITAZIONE
Dal Diario del dottor Kanvas:
“Konstant Weiss smise di prendere la W-Dopa l’ultimo giorno di Nuova Futura 42. Da allora vive isolato dal mondo, come sua moglie Cristina. Ma dalla faccia di lei è scomparsa ogni traccia del terrore che l’accompagnava quando la sua malattia era solitaria. Da quando condivide la sua sorte con il marito, sul volto di entrambi, come in uno specchio, risplende lo stesso, indecifrabile sorriso. Sono loro, o non siamo forse noi, a essere intrappolati in un sogno?”
Ulteriore cambio di POV. Capisco la necessità di cambiare punti di vista in una storia del genere, ma alla lettura di un racconto così breve il fatto è risultato disturbante. Possiamo dire che da lettore non avevo certezze a cui attaccarmi, manco quella, talvolta fondamentale, della voce narrante.
In definitiva nonostante sia buona l'idea alla base del racconto, non sei riuscito a rendere onore all'intuizione iniziale.
Prospettive
Ciao, Serena. Ben approdata su questi lidi.
CITAZIONE
Quando rincasavo la sera verso l'imbrunire, sovente mi capitava di vederlo. Non lo dicevo a nessuno ma, ne avevo paura.
Allora qui c'è un cambio repentino di soggetto che destabilizza. La voce narrante passa, all'improvviso, dal parlare di Jackie a parlare di sé, per poi tornare a parlare di Jackie poco dopo. O queste intrusioni della voce narrante le dissemini per tutto il racconto, fin dall'inizio, oppure le elimini completamente. Perché è come se la voce narrante si fosse tramutata in un personaggio della storia all'improvviso e inaspettatamente nel bel mezzo della narrazione... e non dovrebbe. Spero di essermi spiegato. >.<
Inoltre, a un certo punto Jackie smette di essere il protagonista, lasciando questo ruolo al narratore. Ecco, io dividerei nettamente queste due fasi del racconto.
CITAZIONE
E voi? Da quale sponda state osservando?
Quest'ultima riga è da eliminare perché il messaggio è implicito nella tua conclusione. Queste due domande è come se, con la loro freddezza, infrangessero l'atmosfera nebbiosa e onirica che hai creato.
Allora il tipico suggerimento che si dà a uno scrittore, specialmente se alle prime armi, è: "show don't tell". Tu, in questo caso, hai optato per il raccontato ma lo hai fatto nella giusta maniera che, dal mio punto di vista, non stona in un racconto tanto breve (diverso sarebbe stato per un racconto a più ampio respiro, che sarebbe invece stato troppo pesante). Farlo nella giusta maniera significa che la voce narrante non è fredda, distaccata, ma coinvolta e coinvolgente: in definitiva, è come se il narratore fosse di fronte a te, davanti a un falò, intento a parlare.
Ma se da un lato riesci a creare una bella atmosfera, dall'altro il racconto non è sempre di facile lettura e si va avanti con la storia lentamente. Comunque i buoni spunti ci sono. Anche se per la prossima volta ti suggerirei di "mostrarci" qualcosina di più, con più azione e movimento e con i dialoghi!
Il condannato
Ben ritrovato, Geppetto.
CITAZIONE
Il suo nome era stato cancellato, maledetto, i suoi figli dichiarati orfani, non esisteva, era un involucro, un reietto.
Qui vi è un non corretto uso delle virgole (cosa che si ripete anche dopo), in teoria dovresti separare le frasi di senso compiuto tra loro. Ad esempio:
Il suo nome era stato cancellato, maledetto; i suoi figli dichiarati orfani. Non esisteva. Era un involucro, un reietto.
CITAZIONE
ne da quanto l'otre pendeva molle al suo fianco.
Il né va accentato.
CITAZIONE
le mani che stringevano quel collo esile mozzandogli il respiro
Nell'intero periodo che sfocia in questa frase fai un abuso di virgole che interrompono continuamente il narrato e che sono anche dove non dovrebbero essere. Comunque, nella parte citata dici che le mani, stringendo il collo,
gli mozzano il respiro... Mozzano il respiro a lui. Chi è lui... il collo? In questo caso non è corretto... non è che un collo respira. Se ti riferivi alla vittima (femminile?) magari avresti dovuto usare un "le".
Capisco la tua volontà di rendere la frenesia e la disperazione di un uomo vicino alla morte, tuttavia talvolta esageri con la paratassi. Frase principale dopo frase principale la narrazione talvolta va troppo a scatti. Inoltre, fai attenzione alla punteggiatura... l'hai violentata in questo racconto
L'idea alla base credo non sia invece male. Dimmi se sbaglio, nell'interpretare il tema hai cambiato un po' i soggetti coinvolti, giusto? Il mare che diventa il deserto, ovvero il mare di sabbia, mentre l'isola diventa l'oasi che da speranza di salvezza si trasforma, una volta dentro, in luogo di morte. Se le cose stanno così, per me le specifiche sono rispettate.
La vita da lontano
Ciao, Filippo. Quello che hai scritto ha un grosso problema: non è un racconto. Per quanto non vi siano errori grammaticali e le frasi siano ben costruite pare che non sia stato scritto per essere letto. Come qualcuno ha detto, è come se fosse la bozza di una sceneggiatura, o di qualcosa che deve essere ancora scritto perché le vicende accennate siano approfondite. La storia che ci hai proposto, sebbene non sia così originale, ha le sue potenzialità, in particolare nel finale con l'omicidio-suicidio. Scena che, come l'hai scritta, è priva di tensione e totalmente indifferente.
Ho letto che questa scelta stilistica è volontaria... ma non ci siamo. Da lettore devo essere immerso in quanto sto leggendo, mentre questo tipo di scrittura mi lascia impassibile. Già il tuo aver optato per un "tell", rinunciando a mostrarci le cose, è stato ardimentoso. Quando leggo qualcosa di puramente raccontato vorrei quanto meno percepire la presenza della voce narrante, come se il narratore fosse vicino a me a narrare quanto ha visto, quanto sa. Invece, leggendo il tuo pezzo, si ha l'impressione di avere di fronte una noiosa biografia di un personaggio di cui, in fondo, non me ne importa niente. Non hai creato alcun tipo di atmosfera dalla quale essere avvolti.
Vedi poi qui:
CITAZIONE
Giampaolo Bracci ha 29 anni e se qualcuno chiedesse ai suoi familiari di indicarne un difetto, nessuno saprebbe cosa dire. Giampaolo è brillante, ama lo sport, ha amici sparsi in giro per il mondo, si è laureato col massimo dei voti e i suoi colleghi – Giampaolo è senior consultant presso Deloitte – lo stimano e gli invidiano la ragazza che sposerà a settembre di ritorno dalla Grecia.
è come se avessi scritto un'introduzione di stampo giornalistico alla biografia di Giampaolo Bracci.
A questo punto ti suggerirei di abbandonare questo esperimento e di tornare nelle righe del "show don't tell". Ma se volessi continuare, imperterrito, tieni a mente che il più grosso problema che ho trovato è l'assoluta piattezza che, tra le altre cose, ha reso la lettura molto pesante. Non son potuto entrare dentro la storia, non ho avuto l'occasione di provare empatia nei confronti dei protagonisti, quindi le vicende mi son scivolate via senza lasciare il minimo segno.
Spero di esserti stato utile, alla prossima.
L'uomo immobile
Ciao, Raffaele!
CITAZIONE
«E che vuol dire ciò? Ha assunto stupefacenti? È ubriaco?»
Nessuna risposta, neanche un cenno.
«Vuole rispondermi, signore? O devo portarla via con la forza?»
Mi sembra surreale questo dialogo. Perché dovrebbe portarlo via con la forza? E' un uomo che evidentemente ha qualche problema, ma non sta dando fastidio a nessuno. E' semplicemente fermo... in catalessi. Se mai le persone strane son quelle che non chiamano il dottore... altro che galera e minacce
CITAZIONE
raggiunse i protagonisti di quella strana scena.
Non devi dirmi che la scena è "strana" ma me lo devi mostrare. Lo hai fatto e lo hai fatto abbastanza bene. Quindi elimina quell'aggettivo!
CITAZIONE
«Va bene, andate via. E non fate perdere altro tempo alla gente che lavora.»
La figura del poliziotto e quello che dice mi rendono perplesso... non mi convincono.
CITAZIONE
Disordinata, brulicante, caotica e impersonale.
Troppi aggettivi, credo.
CITAZIONE
Ora i pensieri della gente lo raggiungevano con minore intensità, ma erano ugualmente terribili.
I pensieri della gente? C'è qualcosa che non va... Perché fino a questa frase le parti in corsivo le avevo intese come pensieri del protagonista. Prova ad andare a leggerle singolarmente... sono omogenee tra loro, possono riferirsi benissimo a un'unica persona! Secondo me dovresti sbizzarrirti di più rendendole sconnesse l'una dall'altra.
CITAZIONE
…non andrà affatto bene, dannazione; sei fottuto, amico…
Questa, invece, mi piace come idea... come conclusione.
Il racconto non mi ha convinto fino in fondo. A parte lo strano comportamento delle persone che non son riuscito a trovare credibile, la trama non è originale. Il tema è trito e ritrito e in questi pochi caratteri non mi dici nulla di nuovo... non mi sorprendi. (NB. Opinione da lettore. Come scrittore lotto anche io con la difficoltà di sorprendere e di scrivere qualcosa di veramente "nuovo").
Spero di esserti stato utile. Alla prossima!
La ballerina e il mago
Ciao Alessandra, ben ritrovata.
CITAZIONE
Inoltre; era una brava ballerina, guardarla danzare era una delizia per gli occhi.
Perché il punto e virgola dopo inoltre? Presuppone una pausa troppo lunga, quasi ci fosse un punto...
CITAZIONE
So come legarlo a me, questa volta; e per sempre.
Anche qui il punto e virgola che mi suona male. Credo di aver capito che ritmo intendevi dare alla frase. Al posto tuo userei i puntini di sospensione però.
CITAZIONE
Un naufrago approdato da un anno nel mio studio.
Naufrago è in senso figurato qui? Quando l'ho letto per la prima volta mi è venuto in mente Shutter Island (il film, l'hai visto?) Quindi mi è venuto automatico pensare che la protagonista fosse una psicologa alle prese con dei "pazzi" confinati in un'isola sperduta. Ma credo fosse sbagliata quell'impressione.
CITAZIONE
Le donne entravano nella sua vita come meteore impazzite, ma non duravano che un'eclissi lunare.
Mi piace il tuo modo di dire le cose, di creare immagini e significati nella mente di chi legge. Questo ne è un esempio.
In definitiva, hai dato vita a una delle trame migliori di questa edizione di MC. Mi è davvero piaciuta la storia che hai raccontato e in poche battute sei riuscita a dar forma distinta a ben tre personaggi diversi. Il problema è che il tutto risulta troppo compresso su se stesso. Come se avessi chiuso la valigia piena di roba con la forza... sta per scoppiare, la vedi?
Per questo motivo tutto non mi è stato chiaro fin dalla prima lettura, con i personaggi che si sovrapponevano tra di loro. Penso che con qualche K in più tu possa migliorare questa storia. Comunque, brava!
Oltre il grande vuoto
Ciao, Ilma!
CITAZIONE
Goro, aspetta un attimo... davvero era a questo che ti riferivi quando parlavi di Grande Vuoto? All'oceano? Io pensavo che tu avessi capito, che aveste memoria del vostro naufragio su questo pianeta...
Credo che questo periodo dovesse essere il colpo di scena finale, capace di lasciare senza fiato non solo i protagonisti, ma anche il lettore. Il problema è che, da lettore, non l'ho capito. O meglio, durante la lettura, non ho avuto modo di concentrarmi su di Goro e le sue speranze o paure sul grande vuoto. Il problema è stato che per tutto il racconto ho cercato (disperatamente) appigli a cui aggrapparmi per capire, codificare, il mondo che mi stavi mostrando. E nel cercare di immaginare l'ambientazione, ho perso il contatto con la trama.
Hai optato per una scelta difficile e sei stata coraggiosa. Secondo me, hai sbagliato nel dirci troppe cose, usare troppi nomi, il cui vero significato lo conosci solo tu. E' il tuo mondo, non il mio, e se non me lo introduci piano piano, facendo perno su quello che io conosco già, allora faccio una fatica immane ad ambientarmi.
Ribadisco la difficoltà di scrivere un racconto del genere per MC, dal momento che non hai a disposizione gli spazi necessari per fornirci un quadro completo della situazione.
Spero di essermi spiegato! Alla prossima... e preparati bene per lo speciale dello skannatoio!
Anche l'Inghilterra
Ciao, Marco. E' stato un piacere poterti rileggere.
CITAZIONE
e il signor capoufficio signor Natomo
Ti direi di eliminare il primo "signor" e mettere tra virgole "il signor Natomo".
CITAZIONE
come se grattacieli illuminati potessero ancora interessarlo.
Refuso. Penso che manchi la "i" prima di "grattacieli".
CITAZIONE
arredata solo dal lungo attaccapanni arrugginito da parete.
Penso sia più corretto dire "da
un lungo attaccapanni". L'attaccapanni alla parete non è qualcosa che già conosciamo... non era scontato che ci fosse.
CITAZIONE
Quella ragazzina dalle gambe magre e storte che spuntavano da sotto la gonna a fiori sollevata, con quel petto piatto e quello sguardo perso e la bocca semiaperta, quella era la prima scelta del loro capoufficio, il signor Natomo?
Qui fai abuso di dimostrativi...
CITAZIONE
Erano già fuori, nello stretto corridoio male illuminato del seminterrato. — La ragazza universo. La chiamano così perché dentro ha un intero universo. È così grande che quelli dentro nemmeno se ne accorgono, molti neanche sono mai arrivati al bordo. E se non arrivi al mare non ti accorgi che sei su un'isola.
Col senno di poi, ovvero alla seconda lettura, questa frase mi mette i brividi. Bravo!
In poche battute hai delineato una scena bellissima. Mi hai messo nei panni di Kao e mi hai fatto vedere perfettamente il signor Yakahari, personaggio molto caratterizzato di cui ho amato le battute. Io non so chi siano queste persone, cosa facciano, perché siano lì (forse questo l'ho mezzo intuito), ma tutto questo, che potrebbe sembrare fondamentale, passa in secondo piano di fronte a un racconto surreale che riesci a rendere credibile. Mi hai fatto percepire il senso di fragilità del confine tra mondo reale e l'infinito racchiuso nella bambina, è stato qualcosa di molto inquietante.
Grazie e alla prossima.
CLASSIFICA
- Anche l'Inghilterra, Marco Migliori
- La ballerina e il mago, Alessandra Corrà
- Il riparatore, Angelo Frascella
- Ogni mondo è un'isola, Beppe Roncari
- Oltre il grande vuoto, Viviana Tenga
- Prospettive, Serena Aronica
- L'ultima frontiera, Francesco Nucera
- L'uomo immobile, Raffaele Marra
- Il condannato, Diego Ducoli
- Rapsodia, Giulio Marchese
- La vita da lontano, Filippo Santaniello