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Quella vigilia di natale, di Giulio Marchese

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Giulio Marchese
view post Posted on 22/12/2014, 23:48




Come ogni anno il mercatino di Natale. Un albero di luci sospese ad illuminare bancarelle piene di piccoli oggetti di dubbia utilità.
–Bello!! Amò non mi starebbe bene?–
Andrea fece finta di non sentire.–Andrè! Credo che Francesca stia parlando con te!–
Quel Michele non si faceva mai i fatti suoi.
Andrea prese un braccialetto dalla bancarella che aveva di fronte e se lo passo tra le dita osservandolo.
–Gli posso anche scrivere il nome se vuole– Gli occhi della ragazza di fronte a lui erano pieni di speranza.
–No grazie. Stavo solo guardando.
–come no grazie?– Ancora Michele.
Andrea riprese a camminare a passo svelto. Girandosi a pena poté notare le mani di Francesca sfiorare quelle del sempre più antipatico Michele. "Basta! Ogni anno la stessa storia!"
Andrea uscì rapido dal mercatino e si fiondò in macchina. Ovviamente anche gli altri due salirono scambiandosi sguardi d'intesa.
–Amò dove andiamo?
–Lo sai Fra.
–Francè ormai dovresti saperlo com'è il tuo ragazzo! Ogni anno fa progetti e ogni anno rinuncia! Solo una volta è riuscito a mettere in pratica il suo progetto.–
Andrea ignoro l'ennesimo commento odioso e accese l'auto.



La punto blu metallizzato sfrecciò rapida per una decina di chilometri fermandosi vicino ad un area attrezzata.
Andrea scese, era buio, e lui era stanco. Troppo stanco. Aprì il cofano e tirò fuori una corda. Legò un capo di questa ad un pezzo di legno preso da terra e la lanciò oltre il ramo d'un albero. Riuscì nel suo intento al primo tentativo, si assicurò che la corda fosse ben salda al ramo, perfetta. Questo lo convinse che era la volta buona.
Francesca lo guardava tristemente, Michele se ne accorse, –Non lo fa tranquilla! Fa questa scenetta da due anni ormai!–
Due anni. Andrea restò impietrito per un istante. Poi , tornato in sé, eseguì un un nodo scorsore e fissò l'altro capo della corda ad un albero vicino.
Il cappio era sospeso a circa due metri da terra.
–E ora come fai?– Michele rideva fragorosamente, anche il viso di Francesca sembrava più disteso.
Andrea li guardo di traverso e si mise a cercare un possibile appoggio. Eccolo! Un grosso ceppo stava a pochi metri da lui. Era riuscito a individuarlo malgrado il buio, questa doveva proprio essere la volta buona. Lo fece rotolare sotto il ramo e ci salì sopra mettendosi il cappio al collo. Perfetto.
Guardo Michele e Francesca con aria soddisfatta. I loro volti stavano lentamente mutando. Un occhio di Michele cadde a terra, il suo naso fu sostituito da una chiazza di sangue scuro. La testa di Francesca cominciò a penzolare e dal suo collo zampillava sangue come in quella vigilia di natale di due anni prima.
–Se l'unico modo per cancellare il passato è rinunciare al futuro sono disposto a farlo.– le risa isteriche di Andrea riecheggiarono nella notte, poi calciò via il ceppo che lo sosteneva. Pace.
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 27/12/2014, 23:20




Ciao Giulio.

Se ho capito bene il racconto, il protagonista due anni prima ha provocato la morte della sua ragazza e del (forse) amante e ogni anno si ritrova a rivivere il fatidico Natale. Così decide di mettere fine alla propria vita per uscire da questo “ciclo”. L’idea non è male, ma è realizzata in maniera parziale: infatti, non si avverte l’orrore che dovrebbe esserci in una persona che si ritrova a passeggiare con due morti a cui era legato ma solo la scocciatura di uno che si trova in un mercatino di natale ed è infastidito da un terzo incomodo. Così il potenziale horror del racconto non viene sfruttato a dovere. Inoltre il racconto è viziato da molti errori (spaziature a casaccio, accenti e apostrofi mancanti, per esempio).

A rileggerci
Buon Anno
Angelo
 
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Ceranu
view post Posted on 28/12/2014, 23:44




Ciao Giulio.
Cavolo, mica avevo capito che quei due erano morti. Ho dovuto leggere il commento di Angelo per dare un senso horror al racconto. Gli spunti sono buoni, ma ci sono troppi refusi/errori. Ricorda che prima e dopo il trattino del dialogo ci vuole sempre lo spazio. I dialoghi iniziano con la maiuscola e sarebbe meglio andare a capo quando ne inizi uno con un personaggio diverso. Mancano alcuni accenti. La scena finale del suicidio mi piace.
Ciao e alla prossima.
 
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Giulio Marchese
view post Posted on 30/12/2014, 02:02




CITAZIONE (Angelo Frascella @ 27/12/2014, 23:20) 
Ciao Giulio.

Se ho capito bene il racconto, il protagonista due anni prima ha provocato la morte della sua ragazza e del (forse) amante e ogni anno si ritrova a rivivere il fatidico Natale. Così decide di mettere fine alla propria vita per uscire da questo “ciclo”. L’idea non è male, ma è realizzata in maniera parziale: infatti, non si avverte l’orrore che dovrebbe esserci in una persona che si ritrova a passeggiare con due morti a cui era legato ma solo la scocciatura di uno che si trova in un mercatino di natale ed è infastidito da un terzo incomodo. Così il potenziale horror del racconto non viene sfruttato a dovere. Inoltre il racconto è viziato da molti errori (spaziature a casaccio, accenti e apostrofi mancanti, per esempio).

A rileggerci
Buon Anno
Angelo

Ciao Angelo ottima analisi ma volevo proporti due spunti di riflessione. Il primo è che il fastidio è dato dal fatto che la cosa si ripete ormai da due anni quindi l'orrore è svanito lasciando posto alla frustrazione, ma soprattutto dove sta scritto che i due sono FISICAMENTE con lui? L'altro riguarda l'orrore, per me non deve essere del protagonista ma del lettore che si trova a confrontarsi con il fatto che il passato e il futuro di ognuno influenzano il nostro presente in un modo che non sempre siamo in grado di comprendere. Spero di aver espresso qualcosa del genere e con questa speranza ti auguro un buon anno. A presto!

CITAZIONE (Ceranu @ 28/12/2014, 23:44) 
Ciao Giulio.
Cavolo, mica avevo capito che quei due erano morti. Ho dovuto leggere il commento di Angelo per dare un senso horror al racconto. Gli spunti sono buoni, ma ci sono troppi refusi/errori. Ricorda che prima e dopo il trattino del dialogo ci vuole sempre lo spazio. I dialoghi iniziano con la maiuscola e sarebbe meglio andare a capo quando ne inizi uno con un personaggio diverso. Mancano alcuni accenti. La scena finale del suicidio mi piace.
Ciao e alla prossima.

Sto usando da poco i trattini per i dialoghi e ancora non ho capito bene come funzionano, grazie per i chiarimenti Buon anno!
 
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zephiross
view post Posted on 1/1/2015, 22:54




Ciao Giulio,
devo essere sincera, sulle prime mi ero imbrogliata col tuo racconto. Dapprima ci sono alcuni elementi (la bancarella ecc.) che mi fa supporre che i due siano in carne e ossa, mentre poi si capisce che sono soltanto fantasmi e che sono il tormento del protagonista. Tormento che però non si traduce in terrore: Andrea è più rassegnato che spaventato, quindi l’epilogo finale non mi rende partecipe del suo dramma come invece avrebbe fatto se il sentimento a prevalere fosse stato il terrore, appunto. Occhio ad alcuni refusi e accenti (nonché i trattini del dialogo, come qualcuno prima di me ti ha già fatto notare) che mi hanno un po’ fatto zoppicare nella lettura.
 
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Serena Aronica
view post Posted on 5/1/2015, 17:19




Ciao Giulio!
A me il tuo racconto è piaciuto. L'idea che lui si trascini dietro il suo tormento con fare indolente e quasi rassegnato, una noiosa catena che non è riuscito a recidere nemmeno ammazzandoli e alla fine, decide di tagliare la testa al toro e si impicca, sperando nella pace!
Ci sono parecchi errori e a quelli bisogna stare attenti ma la tua storia non è male, per me!

Ciao!
 
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Ozbo
view post Posted on 6/1/2015, 00:13




Un lettore scemo come me (ma del resto il lettore va presunto sempre tale) fatica a capire un racconto del genere. Perché per cancellare il passato bisogna perdere il futuro? Ho l’impressione che manchi l’esplicitazione di qualche informazione che permetta al racconto di scorrere. Peccato, perché per il resto è ben scritto e ti tiene incollato alla pagina. Sul tema… c’è l’horror, c’è il natale ma manca il canto. Sia come riferimento a Dickens che come canto di natale.
 
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Raffaele Marra
view post Posted on 6/1/2015, 11:03




Il finale del racconto è l’aspetto che gli dà tutta la qualità sufficiente a farlo passare per gradevole. Fino alle righe conclusive ero convinto di essere alle prese con una storia banale e per nulla avvincente; la rivelazione finale mi ha sorpreso in positivo e ha fatto schizzare in positivo il livello dell’intero racconto. Il testo è però penalizzato da una eccessiva presenza di errori, sviste, refusi che non lasciano scorrere con naturalezza né i dialoghi né le descrizioni, creano distrazione e, a lungo andare, addirittura infastidiscono. Riassumendo: una buona idea, con la capacità di sorprendere nel finale come piace a me, ma realizzata in troppa fretta e con poca cura.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 6/1/2015, 13:26




Ciao Giulio, ben ritrovato.
Di per sé trovo carina l’idea del racconto, da due anni è tormentato, tenta il suicidio ma fallisce, giusto? Quest’anno ce la fa. Ci sono però degli elementi che servono solo allo scopo di ingannare il lettore facendogli pensare che gli eventi capitino nel presente e non nel passato, come il fastidio per questa scena: “Girandosi a pena poté notare le mani di Francesca sfiorare quelle del sempre più antipatico Michele.” Sembra che Andrea sia infastidito dalla gelosia, invece è solo per il ripetersi della scena? Non si capisce, credo – appunto – che sia un trucco del narratore a inganno del lettore, ma senza reale coerenza diegetica dentro la storia.
Il tema “Horror Christmas Carol” non è stato affrontato.
Credo che ci voglia sempre lo spazio dopo il trattino breve di apertura dialogo e prima di quello di chiusura, cioè: “– Bello!!” e non “–Bello!!” e “bene? –“ e non “bene?–“.
Anche dopo la punteggiatura lo spazio: “Andrea fece finta di non sentire. –” e non “Andrea fece finta di non sentire.–”.
Accenti: “se lo passò” e non “se lo passo”; “Andrea ignorò” e non “Andrea ignoro”; “Andrea li guardò” e non “Andrea li guardo”; “Guardò Michele” e non “Guardo Michele”.
Mancano varie virgole prima e dopo i vocativi dei nomi.
D eufoniche qui: “ad illuminare”, “ad un area attrezzata.”, “ad un pezzo di legno”,
Qui attento, si dice “nodo scorsoio” e non “scorsore” e c’è uno spazio di troppo dopo poi, prima della virgola, e un doppione di un: “Poi , tornato in sé, eseguì un un nodo scorsore”. Quindi: “Poi, tornato in sé, eseguì un nodo scorsoio”.
Ciao!
 
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Giulio Marchese
view post Posted on 6/1/2015, 17:22




Una precisazione sul tema. Non è affrontato esplicitamente ma c'è. Il protagonista è tormentato dai fantasmi del natale passato (che sono davvero con lui e compiono davvero quei gesti nella sua mente ) e tormentano il suo natale presente. Quindi per sfuggire a questo tormento rinuncia al suo natale futuro.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 6/1/2015, 22:00




Cancello la frase: "Il tema “Horror Christmas Carol” non è stato affrontato.". La tua spiegazione ci sta, abbastanza.
 
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Peter7413
view post Posted on 7/1/2015, 15:14




Un racconto molto buono. La sorpresa finale è ben celata e non concordo con le accuse di "presa in giro del lettore" perché le figure di Fancesca e Michele sono nella sua mente, lo seguono da chissà quanto, per lui sono reali e c'è tutta una filmografia riguardante proiezioni della mente a supporto (si va da A BEAUTIFUL MIND a molte puntate di DOTTOR HOUSE solo per citare le prime due che mi sono venute in mente). Il tema è ben affrontato. Peccato per i problemi legati a certe ripetizioni o a mancate battute tipo quel "a pena" che suppongo fosse "appena", ma sono tutti fattori cui do minore rilevanza rispetto al contenuto. Occhio anche alle d eufoniche. Un lavoro più che buono.
 
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11 replies since 22/12/2014, 23:48   106 views
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