Ciao a tutti,
Devo dire con rammarico che ho trovato piuttosto scarsa la qualità dei racconti proposti per questa edizione e le ultime posizioni potrebbero essere tutte ex aequo, ma un po’ di differenza dovevo per forza farla… complimenti invece ai primi 6 che sono gli unici che mi pare abbiano scritto dei buoni racconti questo mese.
Questa volta nessuno è andato “fuori tema”, ma forse il tema non era entusiasmante, almeno a mio parere… io mi sono detto: “Oh no! Dopo Snoopy ancora una citazione! [dallo Squalo stavolta]” E voi?
Per Serena che non lo sa, mi diverto a dare un titolo alternativo e scherzoso ai racconti Mi stupisco che nessuno mi abbia ancora mai maciullato per questo, ciao!
PS
Scusate il ritardo nei commenti e nella classifica, di solito non arrivo all’ultimo giorno! Sono solo “spiaggiato” con un’ernia del disco e sotto farmaci da paura… ho fatto molta fatica non solo a scrivere questa volta, ma anche solo a leggere i racconti e a commentarli. Alla prossima!
CLASSIFICA1.
L'uomo immobile, di Raffaele Marra, o
The Man Who Can’t Be Moved2.
L'ultima frontiera, di Francesco Nucera, o
Last Man Falling3.
La vita da lontano, di Filippo Santaniello, o
Stasera mi butto4.
Il condannato, di Diego Ducoli, o
Manco ‘na goccia de borraccia ‘n mezzo ‘ sto deserto…5.
Il riparatore, di Angelo Frascella, o
Scopami, stupido (riferito alla battuta finale della protagonista femminile)
6.
Prospettive, di Serena Aronica, o
Datemi una O!7.
La ballerina e il mago, di Alessandra Corrà, o <lo psicologo e quell’altro
8.
Oltre il grande vuoto, di Viviana Tenga, o
Allegria di naufragi9.
Rapsodia, di Giulio Marchese, o
No rhythm, no blues10.
La luna, l'erba e la Sardegna, di Filippo Puddu, o
E… la Sardegna?!?11.
Anche l'Inghilterra, di Marco Migliori, o
PsychodimensionCOMMENTIRapsodia, di Giulio Marchese
https://nerocafe.forumfree.it/?t=69876323Ciao Giulio.
Un elemento molto importante in un racconto breve è la possibilità di empatizzare con il protagonista, provare i suoi sentimenti. Ma sotto questo aspetto il tuo pezzo ha, a mio parere, due difetti fatali che lo rovinano.
Il primo è aver scelto l'espediente o scorciatoia dello stato mentale alterato. Situazioni estreme ma non dettate da coinvolgimento e da pezzi di trama. Il secondo riguarda la trama in sé: qualcosa deve succedere e avere vere conseguenze per il protagonista.
In mancanza di questi due elementi e in presenza di questi due difetti fatali il racconto non "vive", non c‘è, non accade, e diventa solo mero esercizio di stile, che da solo annoia. Ciao! Perdona la franchezza.
La ballerina e il mago, di Alessandra Corrà
https://nerocafe.forumfree.it/?t=69876641Ciao Alessandra, l'idea - spiegata però nei commenti, non subito emergente dalla lettura del testo, - è carina. Il problema è che tu non ce la narri. Non ci narri quella storia, quella interessante, del mago della ballerina, ma ci parli dello psichiatra, che è puro contorno e, peggio, infodump che ci spiattella tutto in faccia.
Il tuo pezzo sembra un brano introduttivo per qualcos‘altro, un prologo, di una storia più lunga per cui non si può perdere spazio in un concorso dai minuti e dalle battute contate. La parte dello psichiatra non avrebbe dovuto occupare più di un decimo dello spazio e allora sarebbe stata in proporzione corretta, riuscendo a dire tutto quello che intendevi dire, per lasciare gli altri 9/10 alla storia del titolo, che non ci mostri. Ciao!
Oltre il Grande Vuoto, di Viviana Tenga
https://nerocafe.forumfree.it/?f=10241749Ciao Viviana, ben ritrovata, è sempre un piacere leggerti per le tue buone idee.
In questo caso concordo con chi ha detto che l'esecuzione del pezzo, purtroppo, non è all'altezza dell'ispirazione iniziale. Capita, a Minuti Contati, anche a me e a tutti, credo, per cui non ti crucciare.
Per non ripetere quello già scritto dagli altri autori e darti magari una chiave di lettura diversa, non va dimenticato che nel tuo racconto manca anche il finale. C'è la "rivelazione finale" ma non l‘azione, la conseguenza. Goro scopre che il suo mondo è ancora più minuscolo di quello che pensava e... e cosa? Che significa per lui? Non lo sappiamo. Forse non ti sei immedesimata tu per prima abbastanza nel tuo personaggio, ei tu, Viviana, che scrivi e pensi, con considerazioni che potresti fare tu con le tue conoscenze... non Goro, non il tuo personaggio staccato da te.
Attenta, perché questo poteva essere un tratto redentivo: un finale eccezionale e davvero inatteso ma nato dal vortice dell'anima di un protagonista può salvare anche un racconto per altri versi traballante. Se Goro avesse detto, chessò, "Lo so bene che il Creatore ha separato le Acque che stanno sotto i cieli da Quelle che stanno sopra i cieli!" per poi colpire l'uomo che aveva davanti e mostrare la sua orgogliosa ignoranza, allora sarebbe stato UN personaggio. Solo UNO, bada bene, dei possibili. Ma avrebbe mostrato se stesso in un‘azione. Tu invece alla fine metti una considerazione filosofica dell'Autore.
Spero di essermi spiegato... ciao!
Anche l'Inghilterra, di "Marco Migliori"
https://nerocafe.forumfree.it/?t=69876689Ciao Marco, ben ritrovato.
Non ho capito il tuo racconto, mi viene il sospetto che non ci sia una sola chiave di lettura ma almeno tre o quattro, ma che tu stesso non ne abbia scelta nessuna in particolare, o mi sbaglio?
Purtroppo non trovo neanche particolarmente interessante lo stile della narrazione o la caratterizzazione dei personaggi, per capirli avrei avuto bisogno di più appigli: il comportamento di una persona si capisce solo dal contesto, se non capisco niente del contesto come posso dire se il capo di Kao sta facendo A o B quando compie l'azione X? E, guarda, questo non ha niente a che vedere con la morale, semplicemente con la comprensione.
Una vaga inquietudine il testo la dà, ma prevale il fastidio. Mi sento a dire a me stesso: "Ah! Dovrei provare inquietudine! È questo che
dovrebbe darmi il testo, dai difficili indizi che dissemina... Magari se mi impegno molto molto e ce la metto io al posto dell'autore l'inquietudine e mi immagino io una storia con questi elementi ce la posso anche fare a provare quell'inquietudine che
dovrei provare, ma non provo."
Ciao! Sorry!
La luna, l'erba e la Sardegna, di Filippo Puddu
https://nerocafe.forumfree.it/?t=69876691Ciao Filippo, ben ritrovato.
Nella tua storia mi pare che succeda un po’ poco, quasi niente. Anche il focus e il punto di vista, nonché la scelta degli episodi narrati, mi lasciano perplesso. L’impressione complessiva è di “fuori fuoco”. Scegli di narrare le parti tutto sommato meno interessanti della vicenda, il cui fulcro è l’azione sconsiderata della ragazza abbandonata che cerca di fare incriminare il suo ex.
Il confronto a chi c’è l’ha più duro con il poliziotto lascia un po’ il tempo che trova e anche sull’aderenza al tema ci sarebbe qualcosa da dire… Praticamente hai messo la frase del tema in bocca ai personaggi rispetto alla Sardegna, ma non è centrale. Si può fare un contorcimento mentale e considerare che il tema era una metafora per “tutto dipende dal punto di vista”, ma è un po’ forzato, perché qui non ci troviamo davanti a una cosa, la violenza, che è tale o meno a seconda del punto di vista di chi la guarda. Ma a seconda del fatto che sia successa o meno, il che non è un punto di vista, ma solo un dato di realtà.
Ciao! Alla prossima!
L'ultima frontiera, di Francesco Nucera
https://nerocafe.forumfree.it/?t=69876692CITAZIONE
L'uomo grondava di suore.
È un refuso meraviglioso, non correggerlo!
Ciao Francesco, ben ritrovato.
Bello il racconto alla
Truman Show di coppia, mi è piaciuto.
Come commento ti hanno fatto notare che tutto è un po' troppo facile... io non avrei cambiato questi elementi della chiave del motoscafo etc. ma li avrei, per esempio, attribuiti alla mente contorta degli autori del reality… che volevano che anche la scena della caduta dalla scogliera avvenisse! Così sarebbe tutto più coerente, no?
Correzioni:
Mancano le virgole fra le due frasi, anche se brevi: «Ci uccideranno lo sai?», invece di «Ci uccideranno, lo sai?» e «Certo ma...», invece di «Certo, ma...».
“Clara grondava di sudore.” È un po’ una ripetizione visto che nel primo capoverso già “L'uomo grondava di suore.” Un motivo in più per non correggere il refuso “suore/suDore”… scherzi a parte, cerca di dare più varietà lessicale, o meglio, di evitare le espressioni fatte del tipo di “lo fissò negli occhi pochi istanti”, ne risulterebbe una scrittura più ricca.
Attento qui: o “imbottita DI farmaci DA” o “Tanto imbottita da farmaci da” suona meglio dell’omissione di “tanto”, che fa sembrare un refuso “da” per “di” (si dice “imbottita DI”).
Il riparatore, di Angelo Frascella
https://nerocafe.forumfree.it/?t=69876550Ciao Angelo, è sempre un piacere leggerti.
Questa volta ci regali una storia leggera e abbastanza lirica, una novella d’amore spaziale. Ben scritta, i sentimenti sono correttamente espressi, il ritmo c’è eccetera.
Solo non ho trovato nessuna trovata geniale e nessun capovolgimento finale, e ne sono rimasto abbastanza deluso (mi avevi abituato troppo bene!).
In un racconto breve, ha poco senso scrivere una storia lirica e leggera, poco spazio per l’espressione dei sentimenti che richiedono invece ben altri tomi. Meglio la scelta o della battuta o della storia a colpo di scena o di
suspence.
Per cui, una prova media, direi. Alla prossima!
La vita da lontano, di Filippo Santaniello
https://nerocafe.forumfree.it/?t=69876625Ciao Filippo, ben ritrovato.
Complimenti per lo stile asciutto e perfetto, delicato e minimalista. Buona la scelta del tempo verbale presente, lo ho apprezzato.
Purtroppo sembra di essere davanti a un compito eseguito con abilità e minuzia, un lavoro di cesello pregevole, ma di bottega, senza un guizzo particolare che lo faccia emergere da molte altre storie – purtroppo – già viste, già lette.
Alla prossima!
Qui serve una virgola extra: “e mentre si asciuga le mani con un fazzoletto di carta, il suo sguardo”, così: “e, mentre si asciuga le mani con un fazzoletto di carta, il suo sguardo” per la parentetica temporale introdotta da “mentre”.
L'uomo immobile, di Raffaele Marra
https://nerocafe.forumfree.it/?t=69876657Ciao Raffale, ben ritrovato!
Ho letto con piacere questo tuo racconto, complimenti.
Non sei riuscito a emozionarmi, ma mi hai comunque toccato corde profonde con il ragionamento.
Probabilmente un uomo capace di percepire i pensieri altrui fuggirebbe urlando come un forsennato e non se ne starebbe immobile, ma forse ci sta, la situazione estrema di stallo.
Peccato che tu abbia dovuto ricorrere un po' all'
infodump e che la lettura finale del pensiero dello "scienziato" si possa chiaramente immaginare già da prima, ma ci sta.
Stavolta mi sei piaciuto, il tuo stile si sta affinando e la storia è più interessante di quella delle precedenti edizioni.
E pienamente in tema.
Il condannato, di Ducoli Diego
https://nerocafe.forumfree.it/?t=6987662Ciao Diego, ben ritrovato.
La mia interpretazione, ma sono l’unico, è che l’oasi sia un miraggio, giusto? Lui non beve acqua ma si rimpinza di sabbia, ormai delirante, e non si accorge neanche degli avvoltoi, scambiando le loro piume per ali d’angelo… Credo che sia l’interpretazione corretta e che volevi dare tu, io non ho nemmeno un briciolo di dubbio al riguardo, ma vedo che degli altri lettori nessuno ha percorso questa strada interpretativa abbastanza ovvia…
Il protagonista non è ben delineato chi sia, sembrerebbe addirittura un sultano, con tutte quelle mogli, non un semplice uomo facoltoso, ma allora l’avrebbe fatta franca, altro che esilio! Credo che sia musulmano, dagli accenni che dai, ma allora avrebbe invocato Allah e non “gli antenati” (“Siano ringraziati gli antenati”).
Nel complesso un racconto carino, bravo! Stai migliorando, secondo me! Ciao! ;-)
Ocio: “né” con l’accento e vari difetti di punteggiatura.
Prospettive, di Serena Aronica
https://nerocafe.forumfree.it/?t=69876593Ciao Serena e di nuovo benvenuta, piacere di conoscerti e di leggerti.
Il racconto ha un tono fiabesco fra le storie di pirati, il Conte di Montecristo, il Cavaliere Inesistente e Il Vecchio e il mare. Ma anche Popeye! ;-)
Brava, per quel che mi riguarda, per niente polverosa.
Il vero protagonista, come ti diceva Callagan da un altro punto di osservazione, è il narratore, ovviamente, e non Jackie, e in questo caso si perdona il "tell don't show".
La frase finale finale, te l'hanno detto in tanti, va proprio eliminata.
La vera frase finale è questa, e secondo me - spiego sotto - è "spanata":
CITAZIONE
Guardai Jackie e compresi. Aveva osservato la sua vita dalla sponda sbagliata.
"E compresi.", prima persona singolare. Rimani lì! "AvevO osservato la sua vita". Tutto è sul vecchio, ricordi? È lui il tuo protagonista! Che ne sa, in fondo di Jackie, che gli importa, e che importa al lettore! Metti una O al posto di una A ("datemi una O...") e vedrai che diventa perfetto!
Ciao! Alla prossima! ;-)