Nero Cafè Forum

Posts written by GDN76

view post Posted: 8/11/2013, 13:51 Una piccola bugia - Fucina dell'Aguzzino
Grazie mille! Troppo buono! Comunque sì, l'idea del racconto è nata partendo dal finale, il resto è stato creato dopo. Grazie ancora.
view post Posted: 7/11/2013, 16:58 Una piccola bugia - Fucina dell'Aguzzino
Ah, donne, è per questo che le adoro...

CITAZIONE
poi??? serve altro???

beh, dopo tanta teoria... ^_^ :o: :B):

Adesso, però, basta cazzeggio, vado a finire il mio romanzo: ''La donna che coccolava gli orgasmi"

Edited by GDN76 - 7/11/2013, 17:16
view post Posted: 7/11/2013, 16:31 Una piccola bugia - Fucina dell'Aguzzino
@FTA

eh! ti piacerebbe saperlo? è unsegreto che custodiscono le donne...
view post Posted: 7/11/2013, 16:12 Una piccola bugia - Fucina dell'Aguzzino
@Simolimo

Prendo atto delle tue osservazioni e rispondo solo a questo:

CITAZIONE
ps. la frase dell'orgasmo mi ha fatto capire che, forse, tu sei donna

Forse hai risposto d'istinto ma ti faccio notare che su questa tua risposta, ora, grava una grossa responsabilità: adesso devi spiegare a tutti come si coccola un orgasmo... :B):
view post Posted: 7/11/2013, 14:06 Una piccola bugia - Fucina dell'Aguzzino
@Ilaria

Ringrazio anche te per il commento e sopratutto mi scuso se la mia opera e i miei personaggi ti hanno irritata, non era mia intenzione. Comunque tu confermi ciò che si dice in giro: è difficile piacere a tuti...
view post Posted: 7/11/2013, 10:52 Una piccola bugia - Fucina dell'Aguzzino
@Olorin

Grazie per il commento. La tua idea mi sembra ottima. Non l'ho inserita prima semplicemente perchè non ci ho pensato. La fretta è tiranna!
view post Posted: 5/11/2013, 16:12 Una piccola bugia - Fucina dell'Aguzzino
@FTA

Penso che per dare una risposta alla tua domanda dovresti parlare direttamente con la protagonista del racconto: è lei che narra la storia, non io. Comunque se mi capiterà in futuro di incontrarla, glielo domando e poi ti mando un Pm, così soddisfo tua curiosità morbosa. :)
view post Posted: 4/11/2013, 19:27 Lista Racconti ammessi e vostre classifiche MC SPECIAL FINAL EDITION - Fucina dell'Aguzzino
La lessidra di Viviana Tenga

Il racconto è scritto bene a parte qualche virgola fuori posto.
Il messaggio che lancia il racconto, mi piace: è tempo perso quello speso in una vita ad accumulare ricchezze. Secondo me la parte iniziale (raccontata), che occupa quasi metà del racconto è poco catturante. Mi spiego: la clessidra e l'esserino, li avrei fatti comparire subito. Poi avrei mostrato l'intera storia e il carattere dei due personaggi, in un dialogo. Anche il dialogo finale è da rivedere. Se noti sono tutte battute consecutive e l'unica emozione che ci riveli del protagonista è "uno strano brivido lo attraversò". In complesso trovo che l'idea sia buona ma che andrebbe risistemata.

In Extremis di Francesco Corigliano

Ciao Francesco. Devo dirti che per me è difficile giudicare il tuo lavoro. La sensazione che mi lascia al termine della lettura è che tutto sia aleatorio e avvenga in nessun tempo e in nessun dove. Probabilmente è una cosa voluta, ma personalmente, è una cosa che non mi permette di immedesimarmi e di invogliarmi ad arrivare con entusiasmo alla fine. Quelle che ci presenti sono una serie di riflessioni personali del protagonista che avrebbero avuto un impatto emotivo differente se fossero state contestualizzate. Così come me le presenti non mi dicono molto. Potrebbe essere l'incipit di un racconto più lungo oppure la chiusa. In ogni caso sento la mancanza di una vera storia.

Tunnel di Raffaele Serafini

Ciao Raffaele. Secondo me il racconto è scritto bene e riesce a mantenere bene la tensione fino alla fine. Parti subito nel vivo dell'azione, introducendo questi due ragazzini che giocano a palla all'interno di questo tunnel fantastico e infinito. Alla fine i protagonisti muoiono. La sensazione che mi lasci è quella di un treno che mi passa davanti a tutta velocità e poi scompare nel buio. Non so da dove arriva e dove sta andando. Ma quello che so è che passa troppo veloce per imprimersi nella mia mente. Una cosa che rivedrei è la gestione delle parti mostrate e delle parti raccontate. Posso capire che per motivi di spazio hai dovuto decidere cosa mostrare e cosa raccontare però, sempre secondo me, la parte del quanto lungo è il tunnel e dei cellulari che si scaricano le avrei gestite in modo diverse. Quindi ora ti chiedo: a quando la prossima edizione di racconti in una frase?

Quello che non può finire di Marco Migliori


Il racconto parte subito con un refuso: dado. A parte questo, secondo me l'idea alla base è buona ma non altrettanto buono è lo sviluppo. Ci mostri l'intera scena sotto forma di dialogo (questo è un punto a favore), ma proprio questo dialogo, troppo lungo e a tratti forzato, è ciò che rende, a mio parere, il racconto un po' lento. Lasci poco spazio alla tensione del protagonista che sembra subire gli eventi senza provare emozioni il che lo rende un po' piatto e poco credibile. Capisco che ce lo vuoi presentare come un duro però almeno interiormente a livello di pensieri potevi nostrarci qualche cosa di più. Non capisco una cosa: perchè lui, seppur rimasto in vita, non può più vendicarsi?

Vita di Attilio Facchini

Ciao Attilio. Come sempre è un piacere leggerti; sulla lunga distanza così come su quella breve, sei in grado di creare storie solide. L'idea di base del tuo racconto mi piace, la curiosità è tenuta viva fino alla fine lasciando il dubbio su che cosa sia nato di tanto sensazionale. Forse un po' poco credibile che il genere umano si possa estinguere per questo motivo dato che esiste l'inseminazine artificiale, però è anche vero che, non spiegando le cause scatenanti del fenomeno, può andare bene.
Unica osservazione che ti faccio è sull'immagine del fuoristrada. Suppongo che, se la strada è solo gelata e non c'è stata una forte nevicata, sia poco probabile che proceda lentamente. Per il restro gran bella brova, complimenti.

Insonnia di Stefano Stocchi

Ciao Stefano. Secondo me, l'idea del racconto è buona: lui che non riesce a dormire a causa del rimorso per ave ucciso il suo capo. Il racconto parte bene con l'immagine di lui che prende il caffè e tutto il resto. Quello che non mi è piaciuto è lo spiegone finale dove racconti quello che è successo e che ha portato all'epilogo. Personalmente avrei narrato tutto in prima persona per far uscire meglio la tensione interiore del protagonista. Per descriverlo avrei usato il riflesso del vetro di un distributore di merendine e snack. In definitiva, secondo me, parti bene, ma alla fine ti perdi forse per gestione di spazio ti sei trovato costretto a stringere la storia.

Ancora una parola di Andrea Viscusi.


Il racconto scorre liscio fino alla fine senza intoppi. Penalizante, secondo me, è la mancanza di trama. La cosa che mi è piaciuta è il testo che si conclude all'improvviso dando l'idea, suppogo, della morte del protagonista. Avrei anticipato questa cosa facendogli scrivere parole incomprensibili che si infittiscono arrivando alla conclusione. Trovo poco verosimile che se lui in sei anni scrivendo tre volte al giorno il suo diario, abbia riempito solo dodici quadernini.

Attraverso l'oscurità di Alessandra Corrà

L'idea di base del racconto secondo me è buona. Ci sono però delle cose che andrebbero riviste per migliorare la resa. In primo luogo hai scelto di utilizzare la prima persona quindi, dovresti utilizzarla in modo da far immedesimare il più possibile il lettore nella tua storia. Mi spiego, l'inizio con il sasso che copisce la finestra va bene, ma non puoi raccontarci quello che accade e dire "dallo spavento mi alzai"... devi mostrarci la reazione di spavento della protagonista, la sedia che cade... farci vivere la sua angoscia. Paura che sembra scomparire quando la civetta fa la predica e che ricompare magicamente quando tutto si placa e la protagonista va a cercare aiuto dalla vicina. Quello che si percepisce è una mancanza di continuità emotiva. Quando scrivi con questo punto di vista devi essere costantemente dentro il pezzo, viverlo e subirlo, forse questo ti è mancato. In ogni caso mi è piaciuto il messaggio che lanci.

Betolys di Filippo Puddu

Ciao Calagan. Parto subito con il dirti che ancora prima di leggere il tuo brano, ho storto un po' il naso. Questo perchè secondo me, un raconto che deve rimanere in 3000 caratteri dovrebbe essere sviluppato in un unico blocco e non diviso in capitoli: tu ne presenti adirittura tre. Questo, sempre secondo il mio punto di vista, perchè in tale spazio c'è posto per gestire bene una sola immagine, figuriamoci di più. Magari è anche possibile, ma il risultato è quello di dire poco di tutto. Leggendolo, le mie perplessità hanno trovato conferma. La storia secondo me può essere ampliata in modo da dare il giusto impatto emotivo: per esempio non si capiscono le motivazioni che fanno muovere i personaggi, cosa molto importante per creare empatia nel lettore.

De déi di Marco Fronzoni

Ammetto che la battuta finale mi è arrivata un po' in ritardo, però, quando l'ho capita mi ha fatto sbellicare. Il tuo è un racconto leggero in cui manca ambientazione e i personaggi sono poco saratterizzati: è un lungo dialogo che secondo me andrebbe bene per creare un pezzo comico da rappresentare in teatro. Che dire, mi sei poiaciuto e ti faccio i complimenti per la prova e l'interpretazione del tema. Purtroppo non ho capito qual'è la parola che fa perdere la scommessa all'inizio.

Racconto di fine estate di Chiara Paci

Penso che questo racconto sia scritto magistralmente. Unica nota dolente è la seconda parte in cui stride il comportamento naturale della femmina con i suoi pensieri. Mi spiego: Lei prova compassione per lui e lo chiama adirittura amore. Se fosse davvero in grado di provare questo sentimento, e io lettore te lo concedo, dovrebbe allora lasciarlo in vita e ribellarsi alla sua stessa natura, cosa che di fatto non avviene.
Sostituerei il secondo cavalletta con corpo enerme o qualcosa del genere: lui strinse le mandibole sul corpo inerme e cominciò a succhiare. In ogni caso, un ottimo lavoro, complimenti.

Sogni di Ilaria Tuti


il racconto è scritto molto bene però ci sono delle cose che secondo me andrebbero riviste. Più o meno è un monolgo interiore che però viene inserito in un contesto in cui c'è il dottore che consegna il risultato delle analisi alla protagonista. Ci perli del padre che è venuto a mancare ma non ci dici di cosa è morto. Io avrei utilizzato questa cosa per inserire nella protagonista la paura che quel male fosse ereditario. Invece concludi il tutto con un generico esito negativo che, dal mio punto di vista, potrebbe benissimo essere l'esito di un test di gravidanza. Quello che comunque manca di fondo è la tensione della protagonista: non si riesce a coglierne la paura è tutto sovrastato dal messaggio finale che vuoi dare. Molto bella la frase che conclude il racconto e l'espediente di racchiuderla in un bigliettino.

Ruota, gira, rotola. Capisce. Di Simolimo


Diciamo che mi trovo in difficoltà, come sempre in racconti che non hanno una trama, a dare un giudizio. Il lavoro è tutto farcito da giochi di parole che possono dire tutto così come possono non dire niente. Che possono piacere così come non piacere. Insomma, il tuo lavoro lo dividi in due parti distinte: la parte astratta iniziale e una più concreta finale. Non lo so se è voluto o non voluto: il dubbio sorge quando dici che è uno scienziato, quindi lui è già umanizzato. Per rendere meglio il concetto toglierei la frase. Il racconto parte in modo piuttosto drammatico ma poi varia tono con la battuta dell'aspirina disorientando. Sembra che tu abbia cominciato a scrivere e abbia continuato a farlo, senza avere ben chiaro dove andare a finire.

Ex di Roberto Bommarito

Devo dire che per capire il tuo racconto ho dovuto rileggerlo più volte perchè quello che avvertivo era un senso di confusione. Quando finalmente ho capito il senso di tutto il lavoro devo dire che ho apprezzato molto l'idea, un po' meno le incongruenze di realizazione sopratutto della battuta finale.
Inanzitutto non mi è piaciuto l'utilizzo dell'esclamazione ''sti cazzi'' che tradotto dal dialetto romanesco significa ''e chi se ne frega''; dovresti cambiarlo con un ''sto cazzo'' oppure un ormai obsoleto ''me cojoni''. Ma questa è solo una sottigliezza. Capisco come mai lei torna a essere innamorata di tutti i suoi ex e ma non il come mai questi si riuniscano tutti insieme comparendo dal nulla, infondo, non sono morti. In ogni caso un racconto divertente.


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La mia classifica. Ho premiato in clasifica i racconti che, nel bene o nel male, hanno comunque cercato di sviluppare una qualsivoglia trama fornendo un inizio, uno svolgimento e una fine. Tra questi ho poi premiato la forma e a parità la capacità di creare un emozione e in conclusione il mero gusto personale.

1 Il De Déi di Marco Fronzoni, ore 23.57, 2993 caratteri
2 Vita di Attilio Facchini, ore 23.58, 2991 caratteri
3 Racconto di fine estate di Chiara Paci, ore 23.52, 2616 caratteri
4 Ex di Roberto Bommarito, ore 21.57, 2930 caratteri
5 Tunnel di Raffaele Serafini, ore 23.56, 2980 caratteri
6 Attraverso l'oscurità di Alessandra Corrà, ore 23.22, 2832 caratteri
7 Quello che non può finire di Marco Migliori, ore 23.40, 2932 caratteri
8 La clessidra di Viviana Tenga, ore 23.33, 2963 caratteri
9 Insonnia di Stefano Stocchi, ore 23.51, 2969 caratteri
10 Betolys di Filippo Puddu, ore 23.06, 2950 caratteri
11Sogni di Ilaria Tuti, ore 23.50, 2701 caratteri
12 Ruota, gira, rotola. Capisce. di Simolimo, ore 00.03, 2008 caratteri
13 Ancora una parola di Andrea Viscusi, ore 22.35, 2748 caratteri
14 In extremis di Francesco Corigliano, ore 21.30, 2595 caratteri
view post Posted: 4/11/2013, 19:13 Ex - Fucina dell'Aguzzino
Devo dire che per capire il tuo racconto ho dovuto rileggerlo più volte perchè quello che avvertivo era un senso di confusione. Quando finalmente ho capito il senso di tutto il lavoro devo dire che ho apprezzato molto l'idea, un po' meno le incongruenze di realizazione sopratutto della battuta finale.
Inanzitutto non mi è piaciuto l'utilizzo dell'esclamazione ''sti cazzi'' che tradotto dal dialetto romanesco significa ''e chi se ne frega''; dovresti cambiarlo con un ''sto cazzo'' oppure un ormai obsoleto ''me cojoni''. Ma questa è solo una sottigliezza. Capisco come mai lei torna a essere innamorata di tutti i suoi ex e ma non il come mai questi si riuniscano tutti insieme comparendo dal nulla, infondo, non sono morti. In ogni caso un racconto divertente.
view post Posted: 4/11/2013, 18:58 Ruota, gira, rotola. Capisce. - Fucina dell'Aguzzino
Diciamo che mi trovo in difficoltà, come sempre in racconti che non hanno una trama, a dare un giudizio. Il lavoro è tutto farcito da giochi di parole che possono dire tutto così come possono non dire niente. Che possono piacere così come non piacere. Insomma, il tuo lavoro lo dividi in due parti distinte: la parte astratta iniziale e una più concreta finale. Non lo so se è voluto o non voluto: il dubbio sorge quando dici che è uno scienziato, quindi lui è già umanizzato. Per rendere meglio il concetto toglierei la frase. Il racconto parte in modo piuttosto drammatico ma poi varia tono con la battuta dell'aspirina disorientando. Sembra che tu abbia cominciato a scrivere e abbia continuato a farlo, senza avere ben chiaro dove andare a finire.
view post Posted: 4/11/2013, 18:40 Sogni - Ilaria Tuti - Fucina dell'Aguzzino
il racconto è scritto molto bene però ci sono delle cose che secondo me andrebbero riviste. Più o meno è un monolgo interiore che però viene inserito in un contesto in cui c'è il dottore che consegna il risultato delle analisi alla protagonista. Ci perli del padre che è venuto a mancare ma non ci dici di cosa è morto. Io avrei utilizzato questa cosa per inserire nella protagonista la paura che quel male fosse ereditario. Invece concludi il tutto con un generico esito negativo che, dal mio punto di vista, potrebbe benissimo essere l'esito di un test di gravidanza. Quello che comunque manca di fondo è la tensione della protagonista: non si riesce a coglierne la paura è tutto sovrastato dal messaggio finale che vuoi dare. Molto bella la frase che conclude il racconto e l'espediente di racchiuderla in un bigliettino.
view post Posted: 4/11/2013, 18:30 Racconto di fine estate - Fucina dell'Aguzzino
Penso che questo racconto sia scritto magistralmente. Unica nota dolente è la seconda parte in cui stride il comportamento naturale della femmina con i suoi pensieri. Mi spiego: Lei prova compassione per lui e lo chiama adirittura amore. Se fosse davvero in grado di provare questo sentimento, e io lettore te lo concedo, dovrebbe allora lasciarlo in vita e ribellarsi alla sua stessa natura, cosa che di fatto non avviene.
Sostituerei il secondo cavalletta con corpo enerme o qualcosa del genere: lui strinse le mandibole sul corpo inerme e cominciò a succhiare. In ogni caso, un ottimo lavoro, complimenti.
view post Posted: 4/11/2013, 18:14 Il De Déi - Fucina dell'Aguzzino
Ammetto che la battuta finale mi è arrivata un po' in ritardo, però, quando l'ho capita mi ha fatto sbellicare. Il tuo è un racconto leggero in cui manca ambientazione e i personaggi sono poco saratterizzati: è un lungo dialogo che secondo me andrebbe bene per creare un pezzo comico da rappresentare in teatro. Che dire, mi sei poiaciuto e ti faccio i complimenti per la prova e l'interpretazione del tema. Purtroppo non ho capito qual'è la parola che fa perdere la scommessa all'inizio.
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